"Hotsuma..."
"...Eh?"
"Si può sapere perchè continui a venire in camera mia?"
Come sempre, dopo una bella doccia, ero tornato nella mia stanza per godermi qualche momento di pace lontano dalle grida e dal fracasso che gli altri provocavano. Qua puntualmente avevo trovato Hotsuma intento a giocare ai suoi soliti videogame. Ancora non capivo per quale motivo faceva così, perchè preferiva stare sul mio letto piuttosto che nel suo.
"Non... Non c'è un motivo preciso!" Si alzò di scatto, spegnendo il DS e mettendosi seduto accanto a me. "Sono solo di animo gentile e quindi penso sia giusto venire a tenere compagnia al mio partner! Tutto qua!" Arrossì appena.
Non potei far altro che sorridere nel sentire quelle frasi uscire dalla sua bocca, era più forte di me. Sembrava che tutto quello che dicessi fosse la semplice verità a cui lui doveva puntualmente rispondere!
"Tranquillo, non ti ho mica accusato..." Tornai serio, guardandolo fisso negli occhi. "Mi fa piacere che tu voglia stare vicino a me, lo sai." Detto questo mi alzai, avvicinandomi all'enorme finestra dalla quale potevo vedere scendere la neve che da qualche giorno stava imbiancando tutto il paesaggio circostante.
Era strano osservare la Dimora tinta di quel colore, così candido e puro. Forse era per via di Yuki che stava succedendo, in fondo, anche il suo nome portava con sé ciò che adesso ci veniva mostrato, e la sua purezza non era da meno.
"Shuusei?"
"Scusa, stavo pensando..." Appoggiai un mano al vetro freddo, continuando a mantenere vivo lo sguardo al cielo.
Fu soltanto quando Hotsuma si avvicinò a me che riuscii a distogliere la mia attenzione da quei pensieri.
"Sta per finire un altro anno, partner..." Mi voltai verso di lui, sorridendogli.
"Già, sembra quasi che il tempo scorra più veloce del solito ora che è tornata la pace." Per tutta risposta, ridacchiò.
Da quando era finita la battaglia, non aveva mai smesso di sorridere... Da quando Yuki era arrivato, tutto aveva iniziato a girare in modo diverso, grazie a lui. Come si comportava, ciò che diceva... Era quasi un mistero il come facesse a sanare le nostre sofferenze, eppure ci riusciva perfettamente. Le sue parole per confortarci, il suo udito per ascoltare i nostri problemi. A volte mi veniva da chiedermi se non fosse semplicemente la reincarnazione di Dio lui stesso.
Sorrisi inconsciamente nel pensare a quella cosa.
"E adesso che hai?" Mi fissò, avvicinandosi di poco a me per potermi guardare meglio in viso.
"Ho pensato ad una sciocchezza!" Risposi semplicemente, sospirando.
Fu in quel momento che accadde. Le labbra di Hotsuma si sovrapposero alle mie, troppo gentilmente rispetto ai suoi soliti modi di fare. Un contatto effimero, durato pochissimi secondi, nel quale però riuscii a comprendere perfettamente i suoi sentimenti, per la prima volta in modo completo.
"Hot..."
"Non dire niente! E' già abbastanza imbarazzante così...!" Mi zittì di colpo, tornando poi a sedersi sul letto mentre teneva gli occhi fissi su un punto non ben definito del pavimento, le guance rosse dopo quello che era appena accaduto.
"Stupido..." Sussurrai, ritornando sui miei passi.
"A chi hai dato dello stupido!?" In un secondo si voltò verso di me, superando l'imbarazzo.
Mi sedetti, appoggiandomi con la testa alla sua spalla, gli occhi leggermenti socchiusi.
"Ehi, Hotsuma..."
"Hm?"
"Spero vivamente che il nuovo anno porti con sé queste giornate di pace..."