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Autore: Serenity Moon    31/12/2010    9 recensioni
"Tutti scossero la testa come se si aspettassero una risposta del genere. Avevano aspettato quel momento da quando quei due si erano rincontrati e vedere il loro desiderio realizzato era solo la ciliegina sulla torta.
Ma come vi siete convinti?- Chiese loro Kyle che in fondo era quello che ci sperava di più.
Tutta colpa del vischio-"
Con i migliori auguri di uno splendido 2011 dalla vostra Serenity.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Premessa

Prima di lasciarvi alla lettura di questa AU credo sia doveroso farvi un piccolo sunto della situazione.

I genitori di Strawberry e di Ryan sono vecchi amici e i due si conoscono sin dall'infanzia. I Momomiya però si trasferiscono in Giappone a causa del lavoro di Jintaro e i contatti con gli Shirogane e Kyle si interrompono. Nel frattempo gli Shirogane restano uccisi nell'incendio della loro casa e i ragazzi decidono di ritornare in Giappone. Anni dopo Strawberry e Ryan si incontrano di nuovo e ovviamente faranno scintille.

Strawberry ha un fratello, Matt, che vive negli USA con sua moglie Michelle e il figlioletto Michey, una sorella, Maggie, che si innamora di Kyle ed un migliore amico, Keith, di cui Ryan è gelosissimo per il rapporto con che ha con lei, ma che si fidanza con Pam.

Durante la magica notte dell'ultimo dell'anno... beh lo scoprirete. Spero che vi piaccia. Questo è un piccolo regalino per tutte voi!

Buona lettura e buon anno. Che questo 2011 sia splendido per tutti voi.

Vi voglio bene, la vostra...Serenity  




 

 

Tutta colpa del vischio

 

 

 

 

 

 

  • Dov'è?-

Un urlo concitato ruppe la calma di casa Momomiya e la porta dell'ingresso si spalancò all'istante sbattendo contro il muro.

Sulla soglia una ragazza sui diciassette anni si guardava intorno alla ricerca di qualcuno che però non vedeva.

  • Ditemi dov'è!- Ordinò rivolta alla madre che come se nulla fosse continuava ad asciugare dei delicatissimi flute e alla sua amica Pam che le rivolse uno sguardo interrogativo e riprese a leggere la sua rivista di moda con le gambe accavallate e l'indifferenza più totale.

  • L'ho sentito ridere- continuò la ragazza. - Lo so che è qui. Ditemi dov'è vi prego!!- supplicò.

  • Ma Strawberry, tesoro, qui non c'è nessuno a parte me- rispose sua madre.

  • Me- aggiunse Pam.

  • E me-. Due mani morbide e calde le coprirono gli occhi e Strawberry scoppiò a ridere per la felicità.

  • Lo sapevo, lo sapevo!- Urlò girandosi e abbracciando il ragazzo che ricambiò il gesto affettuoso dell'amica stringendola forte.

  • Il mio Keith. E' tornato il mio Keith- strepitava Strawberry saltellando di qua e di là col pericolo di rompere qualcosa e nel frattempo lo abbracciava, lo baciava sulle guance e lo ammirava come un'opera d'arte.

  • Ti fai sempre più bello- gli disse orgogliosa e aveva ragione. I capelli biondi erano cresciuti e gli incorniciavano il viso illuminato da due magnifici smeraldi. Naso dritto, fossette sulle guance quando sorrideva, un vero dio. Strawberry conosceva una sola persona che poteva competere con lui...

Scosse la testa e allontanò il pensiero di quell'altro biondino che più che renderla felice la faceva diventare pazza. Doveva dedicarsi al suo migliore amico adesso!

Pam si alzò abbandonando finalmente il suo Vogue e li raggiunse. Abbracciò Keith che ricambiò baciandola dolcemente. Stavano insieme da oltre tre anni ma erano innamorati come il primo giorno che Strawberry li aveva fatti incontrare per caso al caffè dove entrambe lavoravano. Era da un sacco di tempo che non si vedevano e la rossina sapeva quanto la sua amica soffrisse per quella relazione a distanza ma Pam teneva duro e si accontentava dei pochi momenti che avevano per stare insieme quando lui tornava in Giappone o quando lei poteva raggiungerlo a Roma dove Keith frequentava l'Accademia delle Belle Arti.

In quell'atmosfera di pace e serenità Strawberry, con un gran sorriso stampato in volto, prese un panno ed iniziò a spolverare l'argenteria intonando una canzoncina natalizia. Il 25 era passato da poco ma ancora in casa Momomiya la festa più bella doveva iniziare. Il Capodanno era alle porte e da sempre la villetta bianca in fondo alla strada festeggiava in pompa magna. Quell'anno in modo particolare.

Sakura Momomiya guardava estasiata la figlia e rideva già tra sé e sé pensando alla sua reazione quando avrebbe scoperto tutte le sorprese che erano in serbo per lei la notte del 31.

 

Qualcuno bussò alla porta e Strawberry corse ad aprire ritrovandosi davanti due gambe e una pila di scatole che nascondevano il resto del corpo del nuovo ospite. Lei sapeva bene chi era, non era facile dimenticare quei pantaloni, ma se anche avesse avuto dei dubbi l'arroganza con la quale le si rivolse li avrebbe fugati all'istante.

  • Che aspetti a farmi entrare? Questi cataloghi pesano un quintale...-

  • Per la gentilezza con cui me l'hai chiesto dovrei lasciarti fuori, ma siccome io sono buona...- disse sottolineando l'io - prego accomodati pure- finì accompagnando le parole con la mano.

Ryan andò dritto in cucina dove posò le scatole sul tavolo sotto lo sguardo shockato della madre di Strawberry.

  • Ciao Sakura, te li manda Kyle- spiegò educatamente. - Sono cataloghi di torte e dolci. Dice di scegliere quelli che ti piacciono di più per la serata, al resto pensa lui-.

  • Oh, che dolce! Non doveva disturbarsi. Ringrazialo tanto Ryan-.

  • Figurati, per la sua suocera preferita questo e altro-.

  • Perché quante altre ne ha?- Si intromise Strawberry saccentemente.

  • Beh almeno lui una ce l'ha-. La rossina lo fulminò con lo sguardo e gli lanciò il panno pieno di polvere dritto sugli occhi. Ryan cominciò a starnutire e dovette affacciarsi alla finestra per respirare. Era allergico alla polvere e Strawberry lo sapeva bene.

  • Ben ti sta!- Gli rispose e tornò alle sue faccende.

  • Non ci posso credere! Litigate ancora come cane e gatto?- Keith spuntò dal salotto dove era andato con Pam a sistemare delle decorazioni per la serata e scoppiò a ridere vedendo la scena. Ryan e Strawberry erano due fenomeni da baraccone quando iniziavano a farsi i dispetti ma erano fatti l'uno per l'altra. Keith e il resto del mondo si chiedevano solo quando quei due l'avessero capito ma per il momento non c'era proprio speranza!

Ryan lo salutò e i due biondini si strinsero nel solito mezzo abbraccio da machi dandosi leggere pacche sulle spalle. Strawberry stavolta trattenne la sua vena sarcastica e si limitò a spolverare cercando di non rompere nulla. Gli faceva piacere che Ryan e Keith fossero finalmente diventati buoni amici.

Ricordava all'inizio, quando si erano conosciuti. Se avessero potuto uccidersi a vicenda lo avrebbero fatto. Sapeva che a Keith non piaceva il fatto che da quando Ryan era rientrato nella vita di Strawberry, lei non poteva più dedicargli tutto il suo tempo come faceva prima, ma non capiva proprio perché invece Ryan non sopportasse il suo migliore amico. Non trovava un motivo. Qualunque fosse però era sicura che fosse una sciocchezza. “Cose da maschi” pensò alzando le spalle e riprendendo a cantare Jingle Bells. Mancavano due giorni al Capodanno. Tutto doveva essere perfetto e lo sarebbe stato.

 

 

 

Quel pomeriggio la neve aveva deciso di imbiancare le strade di Tokyo.

Le vetrine erano tutte illuminate ed invitavano la gente ad entrare e comprare gli ultimi regali per le festività. Ad ogni angolo uomini travestiti da Babbo Natale suonavano allegri le loro campane e raccoglievano fondi da devolvere in beneficenza ai meno fortunati.

Strawberry stretta nel suo cappottino color lampone girovagava per le strade sfidando il freddo alla ricerca degli ultimi doni per i suoi amici.

Aveva comprato tanti piccoli pensierini utili e dolci allo stesso tempo per fare tutti contenti. Dei morbidi guanti per la piccola Paddy, dei nastri per capelli per la sofisticata Mina, un album di fotografie per la timida Lory, una bella collana per l'elegante Pam, un kit di costosi colori ad olio per Keith, un libro di tipiche ricette giapponesi per Kyle, un bracciale per sua sorella Maggie, poi soprammobili per i famigliari delle sue amiche, tante candele profumate e una marea di dolci e caramelle da distribuire in tutta la casa. Le rimaneva solo da spedire il pacco con i regali per suo fratello, sua cognata e il suo adorato nipotino Michey ma quello avrebbe dovuto aspettare almeno fino a giorno due, aveva troppi impegni.

Passò dalla lavanderia a ritirare il vestito che avrebbe indossato l'indomani e accuratamente lo poggiò sul braccio provando a non rovinarlo. Era un abito stupendo. Se ne era innamorata non appena lo aveva visto e senza pensarci due volte lo aveva comprato completo di scarpe e accessori. Le stava d'incanto e quello era stato il suo regalo guadagnato dopo tanta fatica a servire dolci e bevande al caffè.

Mentre pensava al suo bel vestito fu attratta dalla vetrina di una gioielleria dove era esposta una strana collana. Il colore era lo stesso del suo abito e luccicava sotto la luce dei riflettori che abbagliavano le preziose gemme incastonate a creare una goccia con al centro uno scintillante rubino. Per un attimo la sfiorò il pensiero di entrare e comprarla ma si trattenne. Spendere cento mila yen per una collana, bella per quanto potesse essere le sembrò esagerato. Meglio darli in beneficenza senza ombra di dubbio.

  • Strawberry!- Keith la fece sobbalzare per la sorpresa e la rossa portò la mano al petto come per evitare che il cuore le uscisse fuori da un momento all'altro.

  • Mi hai fatta spaventare, Keith!- gli disse tirandogli un leggero pugno sul braccio. -Che ci fai qui?-

  • Stavo per chiederti la stessa cosa. Sto cercando un regalo per Pam. Tu?-

  • Ho appena finito di fare spese- gli rispose mostrandogli la marea di pacchetti che le riempivano mani e braccia. - Avevi già qualche idea?-

  • Veramente sì. Volevo regalarle un anello. Keith fissò la vetrina per non incontrare lo sguardo della sua amica ma Strawberry era troppo perspicace per certe cose. Lo guardò cercando di capire se aveva ragione poi con incredulità chiese.

  • Keith... un anello o l'Anello?-

Il biondino finalmente si voltò e impresse i suoi occhi verdi su di lei. Non c'era bisogno di altra risposta.

 

Un'ora più tardi i due tornarono a casa. Lui e Pam avrebbero cenato dai Momomiya quella sera dopo il caloroso invito di Sakura e Jintaro e tra risate e manicaretti la serata trascorse nella più grande allegria. Prima di andare Pam e Strawberry salirono al piano di sopra. Pam era curiosa di vedere il famoso abito tanto idolatrato dall'amica e ne rimase più che soddisfatta. Era bello esattamente come glielo aveva descritto anzi forse anche di più. Una cascata di tulle e broccato color lampone magistralmente arricciato a creare decine e decine di pieghe che si allungavano fino ai talloni e lasciavano scoperte le gambe nella parte anteriore. Le maniche, che si aprivano come boccioli, arrivavano poco più in giù dei gomiti e la scollatura a barca lasciava libero il collo.

  • Strawberry è davvero meraviglioso!-

  • Visto? Che ti dicevo? E poi è esattamente quello che volevo io. Ho avuto una fortuna spropositata una volta tanto- le sorrise.

  • Quel famoso lavoro a che punto è?- Le chiese Pam cambiando discorso.

  • L'ho finito ma non sono per niente convinta. E' un regalo stupido ed infantile Pam, mi vergogno-.

  • Non è vero. E' molto dolce invece e sono sicura che lo apprezzerà. Ci andrà pazzo-.

  • Conoscendolo mi prenderà in giro per l'eternità-.

  • Si vede che non lo conosci bene- concluse Pam. Strawberry si sedette sul letto ed iniziò a dondolare le gambe avanti e indietro.

  • Non so che fare Pam. Sai com'è fatto, non gli va mai bene niente...-

  • Devi solo avere pazienza, te lo assicuro-.

  • Tu non me la racconti giusta- disse all'amica guardandola di traverso. Sapeva qualcosa ne era sicura.

  • Fidati. Ho solo un po' di esperienza in più di te-.

  • Se lo dici tu-.

La conversazione finì lì. Poco dopo Pam e Keith andarono via e Strawberry si mise a letto cercando di convincersi di dare ascolto all'amica ma più pensava più era sicura di sbagliare. “Domani rimedierò” si disse e si addormentò abbracciando il cuscino.

 

Il 31 arrivò in un batter d'occhio.

Alle sei del pomeriggio tutti tornarono alle proprie case per sistemarsi e rivedersi dopo poche ore dai Momomiya.

Tutto era pronto. Sakura cucinava dalla sera prima. Kyle aveva da poco terminato di rifinire l'ultimo dolce. Le decorazioni erano perfette e l'atmosfera prettamente natalizia con le luci scintillanti e la neve da contorno come in un quadro.

Il primo ad arrivare fu proprio Kyle preoccupato come al solito per i suoi dolci. Maggie gli andò incontro felicissima come se non si vedessero da anni quando invece era solo da due ore.

Ryan arrivò pochi minuti dopo insieme a Keith e Pam e la ragazza dovette dargli una gomitata per svegliarlo dallo stato di trance in cui era caduto dopo aver visto Strawberry.

  • Che ti avevo detto?- Gli sussurrò Keith prima di entrare e lo lasciò sulla soglia abbastanza imbarazzato.

  • Che fai? Adesso non vuoi più entrare?- Lo stuzzicò la rossina divertita.

  • Sei bellissima-.

  • Grazie-. Strawberry divenne rossa tanto da poter competere con i suoi capelli e abbassò lo sguardo sulle scarpe lucide in tinta con il resto della mise.

Si spostò leggermente per permettere a Ryan di entrare e chiudere la porta. Fuori c'era il gelo. Aveva smesso da poco di nevicare ma la temperatura si manteneva qualche grado sotto lo zero senza la minima intenzione di risalire.

Nel giro di pochi minuti il salotto era già pieno. Tutti gli ospiti erano arrivati elegantissimi nei loro abiti scelti apposta per l'occasione. Sembrava di stare ad un gala.

Strawberry gironzolava qua e là controllando che tutto fosse a posto. Si sentiva eccitata e tremava per la contentezza di avere tutti i suoi amici riuniti sotto lo stesso tetto a festeggiare la sua ricorrenza preferita. Spostava i soprammobili, ravvivava la fiamma nel caminetto, raddrizzava le posate a tavola. Proprio non riusciva a stare ferma.

Stava contando i coperti sistemati da sua madre accorgendosi che ce n'erano almeno otto in più quando qualcuno spuntò alle sue spalle facendola sobbalzare.

  • Non riesci proprio a stare ferma, eh?- Ryan nel suo tight bianco le sorrideva divertito.

  • No, sono troppo contenta. Non è un'occasione da tutti i giorni e vorrei che fosse tutto perfetto-.

  • Lo sarà, stai tranquilla- le disse e Strawberry si sentì certa che tutto sarebbe andato bene.

    Ryan le faceva sempre quell'effetto. Per quanto potesse essere scorbutico ed antipatico era anche quello che la riusciva a calmare. L'unico a cui Strawberry dava realmente ascolto- senza farglielo sapere, naturalmente-. Il solo che era riuscito a colmare un po' il vuoto lasciato dalla partenza di Keith. Era semplicemente Ryan. Bello, intelligentissimo, attraente più di una calamita dal polo opposto, misterioso, triste a volte, ma anche tenero. A Strawberry spesso veniva l'impeto di abbracciarlo senza alcun motivo apparente. Voleva farlo e basta. Come facevano da bambini dopo essersi rincorsi per il grande parco di Villa Shirogane ed aver macchiato i vestiti di fango. Tanto per fargli capire che lei c'era e che non era solo. Poi lei lo guardava bene, scuoteva la testa e rideva di sé e della sua stupidaggine.

Come in quel momento.

Pam e Keith arrivarono abbracciati e scambiandosi dolci effusioni.

  • Vi giuro, a volte mi fate venire il voltastomaco. Siete peggio di Meg e Kyle- li apostrofò la rossa fingendo una smorfia di disgusto.

  • No, loro non li supera nessuno-.

  • Siete sulla buona strada però- tutti e quattro scoppiarono a ridere.

Parlando del più e del meno era trascorsa un'ora. Avrebbero già dovuto iniziare da un pezzo ma nessuno accennava ancora a prendere posto.

Sakura Momomiya si avvicinò alla figlia che ancora rideva insieme ai suoi amici e in quel momento il campanello trillò di nuovo.

  • Tesoro, vai ad aprire- sussurrò Sakura all'orecchio della figlia- E' arrivato il tuo regalo-.

Strawberry la guardò un po' stranita e con calma si diresse verso la porta sotto lo sguardo attento di Ryan, Keith e Sakura che se la ridevano beatamente sotto i baffi in attesa della reazione della ragazza davanti alla sorpresa.

Curiosa aprì la porta ma non trovò nulla davanti a sé. “Che razza di scherzo è mai ques...”

  • AUGURI ZIA!!!-

Strawberry non ebbe il tempo di abbassare lo sguardo verso la direzione della voce che si ritrovò quasi catapultata a terra dall'impeto del folletto che adesso stringeva fra le braccia.

  • Michey!!!- Urlò la rossa felicissima con le lacrime agli occhi. Il bambino si tolse sciarpa e berretto e strinse forte le braccine al collo della zia che ancora incredula non si capacitava dell'accaduto.

  • Dove sono la mamma e il papà?- Gli chiese entrando per un attimo nel panico ma due voci all'ingresso la stabilizzarono.

  • Buonasera- dissero in coro e stavolta Strawberry iniziò davvero a piangere correndo verso il suo adorato fratellone che, imbacuccato di tutto punto, stringeva con una mano la spalla di sua moglie Michelle e con l'altra teneva quello che sembrava un enorme cestino avvolto in un chilo di coperte.

  • Matt, Michelle!! Che bello vedervi!- Li strinse per quello che poté visto che Michey non era ancora sceso e non accennava proprio a volerlo fare.

  • Anche noi siamo felici di essere qui- le rispose sua cognata prendendo il cestino dalle mani di Matt e spostando piano piano le coperte sotto le quali riposava un faccino d'angelo serenamente addormentato.

  • Ti presentiamo Reika, la tua nuova nipotina-.

  • E' bellissima- Strawberry non riuscì a dire altro immersa nella contemplazione di quella dolcissima creatura.

  • Ma io sono più bello, vero zia?- Michey fece ridere tutti con la sua gelosia nei confronti della sorellina appena nata.

  • Certo, amore, tu sei il bambino più bello di tutti e lei è la bimba più bella di tutte- gli rispose con un sorriso enorme.

  • Scusate, c'è posto anche per noi?- Altre cinque persone spuntarono davanti alla porta lasciando Strawberry davvero sconvolta.

  • Hunter, signor Niell, Zack, signori Carrol... Non ci posso credere!- Strawberry li abbracciò uno ad uno facendoli accomodare nel salotto ormai pieno. Mina andò subito incontro a Zack che la strinse calorosamente mentre Lory e Hunter si salutarono timidamente da lontano per poi ritrovarsi poco dopo a parlare fitto.

L'atmosfera era delle migliori, carica di calore, amicizia e serenità.

Adesso che erano tutti al completo si diressero verso la sala da pranzo dove ognuno occupò il suo posto e tra una chiacchiera e l'altra consumarono le leccornie che Sakura aveva preparato con tanta cura e attenzione. I dolci di Kyle ovviamente fecero scalpore e a fine serata non rimasero neanche le briciole.

Michey si divertiva un mondo saltando dalle gambe di un ospite all'altro. Zia Maggie e zio Kyle lo incoronarono 'Re della torta al cioccolato' visto che ne aveva mangiata metà solo lui. I nonni Sakura e Jintaro non smettevano di ridere alle sue smorfie e lo coccolavano solleticandogli il pancino. Keith e Pam si ritrovarono ad essere zii anche loro ed intrattennero il piccolo terremoto con scherzi e barzellette che lo fecero ridere a crepapelle.

Ma la preferita rimaneva sempre zia Strawberry. Michey infatti passò la maggior parte della serata sulle sue gambe, riempiendola di complimenti su quanto fosse bella e pregandola in tutti i modi di andarlo a trovare più spesso.

A Strawberry sarebbe piaciuto ma non poteva. Tra la scuola, il lavoro al caffè e la casa non le era proprio concesso avere una pausa. C'era sempre qualcosa da fare che le impediva di lasciare per un po' il Giappone e tornare a casa sua, quella vera.

Il salto di Michey non le lasciò modo di perdersi fra i suoi sogni.

Il bambino si diresse a tutta corsa verso le scale che portavano al piano superiore inseguito dalla zia che esausta lo implorava di fermarsi. Solo l'intervento di Ryan lo bloccò a metà rampa e Michey iniziò a giocare anche con lui.

  • Zio Ryan, non farmi il solletico, ti prego!- Rideva contento con le lacrime agli occhi.

  • Sono tutti tuoi zii adesso?- Lo rimbeccò Strawberry unendosi al gioco.

Michey per tutta risposta si attaccò al collo di Ryan supplicandolo di aiutarlo contro la zia e il biondino non si fece pregare. Con l'aiuto del bimbo iniziò a solleticare Strawberry che si dichiarò subito sconfitta e pronta alla resa.

Seduti sui gradini della scala a ridere e giocare sembravano tutti e tre dei bambini persi in un mondo di gioia.

  • Zio Ryan, quando vi sposate tu e la zia Strawberry?- Chiese d'un tratto il piccolo Michey.

Strawberry e Ryan rimasero impietriti e guardarono il bambino con l'espressione più sconvolta che avevano in repertorio.

  • Michael Momomiya, che domande sono queste?- Lo riprese la zia con un accenno di riso sul volto.

  • Papà dice sempre che quando due persone si vogliono tanto bene poi si sposano e voi vi volete taaaaanto bene- rispose ingenuamente il piccolo allargando le braccia a simulare la grandezza dell'affetto dei due.

  • E chi ti avrebbe detto questo?-

  • Nessuno. Ho sentito la zia Pam che ne parlava con lo zio Keith. E anche zia Meg e zio Kyle sono d'accordo. Ma perché zia, non è così? Non vi volete bene?- Chiese dispiaciuto di essersi sbagliato.

L'ingenuità del piccolo Michey colpì entrambi. Era ancora un bambino, ma era più intelligente dei suoi cinque anni e molto più saggio e sagace dei suoi coetanei, lo aveva appena dimostrato.

  • Certo che ci vogliamo bene e anche taaaaanto, come dici tu- la risposta di Ryan la lasciò stupefatta. Nonostante il rossore che, ne era sicura, le aveva già tinto il viso, Strawberry si sforzò di guardarlo dritto negli occhi. Sperava che quello che aveva appena detto non fosse soltanto un contentino per Michey. In cuor suo voleva che fosse vero, che quell'affetto che aveva appena dichiarato esistesse davvero. Non riuscì a capirlo però. Scavare nell'animo di Ryan era quanto di più difficile potesse esserci. I suoi meravigliosi occhi azzurri erano due specchi che restituivano solo l'immagine della realtà. Niente di più, niente di meno.

  • Allora vi sposerete?- Continuò Michey rincuorato.

  • Ovvio, ma non adesso. Tra un altro paio di anni- lo assecondò Ryan cercando in tutti i modi di non incontrare lo sguardo di Strawberry.

  • Certo tesoro, ancora è presto, ma tranquillo: sarai il primo a saperlo e ci porterai le fedi all'altare. Contento?- Strawberry decise di stare al gioco. Non aveva nulla da perdere dopotutto.

  • Sììì- Michey si alzò in un lampo ed iniziò a correre per tutta la casa urlando felice che zio Ryan e zia Strawberry si sarebbero sposati presto, suscitando per l'ennesima volta l'ilarità dei presenti.

  • Ehm...Strawberry?- Ryan attirò l'attenzione della rossa che ancora stava seduta sul gradino ridendo per la scenata di suo nipote- Posso parlarti un attimo?-

  • Certo, andiamo di sopra, qui c'è troppo baccano- gli suggerì accettando la mano che Ryan galantemente le aveva offerto per alzarsi.

Percorsero il breve corridoio e si ritrovarono nell'altro salotto dove di solito Jintaro faceva accomodare i suoi clienti.

  • Accomodati- lo invitò cominciando a sentire uno strano brivido percorrerle la schiena.

  • No, grazie. Preferisco restare alzato. Vedi...- si fermò un attimo ed estrasse un pacchetto dalla tasca della giacca, accuratamente confezionato e legato da un nastrino color crema in netto contrasto con la carta nera. - Lo so che ci eravamo promessi di non farci dei regali, ma quando l'ho vista non ho resistito. C'era praticamente il tuo nome scritto sopra. Volevo che fosse tua e l'ho comprata. Consideralo un pensierino come ricompensa degli anni che hai sprecato a sopportarmi-.

Strawberry rimase strabiliata. Riusciva a stento a guardarlo per l'imbarazzo e poi quello che aveva detto...

Anni sprecati a sopportarmi”.

  • Ryan, non c'era alcun bisogno di comprarmi un regalo e la nostra amicizia non è stata uno spreco di tempo, anzi- si bloccò giusto il tempo di incontrare le sue fantastiche iridi azzurre, far perdere un paio di battiti al suo cuore e tirare un profondo respiro. - Io sono contenta di conoscerti e di essere tua amica- completò.

  • Aprilo ti prego-.

Ryan le mise il pacchetto in mano e la fissò curioso di come avrebbe reagito.

Strawberry con tutta la delicatezza di cui era capace iniziò a scartare il regalo che si rivelò essere una scatola di morbido velluto nero. L'accarezzò gentilmente un po' titubante se aprirla o meno. Guardò Ryan come per cercare coraggio e lui ricambiò con un sorriso dolcissimo che poche volte gli aveva visto. Con un sospiro si decise e fece scattare la sottile chiusura di metallo.

Quando vide il contenuto per poco non svenne.

Era la collana che aveva visto alla gioielleria due pomeriggi prima mentre faceva spese.

La costosissima collana con la goccia di rubino.

  • Ryan...- Balbettò. - Io.. Io... Oh mio Dio, non dovevi. E' un regalo troppo prezioso-.

  • Non è nulla in confronto a te. Vieni ti aiuto ad indossarla-. Detto ciò la tolse dalla scatola e la chiuse intorno al collo di Strawberry guidandola verso il grande specchio al centro della stanza dove entrambi poterono ammirare lo splendore di quel gioiello.

  • Ti piace?- Le chiese spostandole leggermente i capelli per scoprire il raffinato intarsio della catenina.

  • E' quanto di più bello abbia mai visto, ma Ryan davvero... Non dovevi. E' un regalo importante- non riuscì a trovare un altro aggettivo per descrivere quel gesto che l'aveva lasciata senza parole.

  • Non devi farti problemi. Sai come sono fatto. Quando mi metto in testa qualcosa è difficile che me la dimentichi. Volevo che questa collana fosse tua e così è stato-.

  • Sei stato fortunato- scherzò. - La stavo quasi per comprare l'altro pomeriggio. Avrei rovinato tutti i tuoi piani se non mi fossi fermata-.

  • Avrei pensato a qualcos'altro. Ma visto? Sotto sotto allora qualcosa in comune ce l'abbiamo- le sorrise ancora e ancora il cuore di Strawberry si fermò per poi ripartire galoppando più velocemente di prima. Era sconvolta da come Ryan fosse capace di cambiare atteggiamento nei suoi confronti nel giro di pochissimo.

  • Menomale che all'ultimo minuto ho deciso di cambiare il tuo regalo allora. Vieni!- Lei lo prese per mano e lo guidò verso la sua camera da letto interamente sommersa dalle decorazioni natalizie che sua sorella si era divertita a spargere per tutta la casa - bagno compreso- .

Andò dritta verso il settimino di legno scuro accanto al letto e aprì il primo cassetto. Ne estrasse una scatola quadrata confezionata in maniera molto simile a quella che aveva appena aperto e la porse a Ryan che con molta calma la aprì.

Il biondino ammirò il cronografo d'acciaio all'ultima moda, con tanto di barometro e altimetro, sorpreso. Non se lo aspettava.

Strawberry aveva azzeccato proprio il suo genere. Il modello era il suo preferito così come il colore del quadrante e lo stile del cinturino. La guardò contento. “Forse un po' hai fatto attenzione a me” pensò cullandosi in quella dolce constatazione.

  • Ti piace?- Gli chiese speranzosa.

  • Tantissimo-.

  • E' fermo a mezzanotte. Vedi questa rotellina? Devi premerla all'ultimo rintocco e l'orologio comincerà a funzionare. Darai il via ad un nuovo inizio-.

  • Pensi sempre a tutto, tipico tuo-.

  • Ambisco anche io a far bella figura a volte, sai?- Gli disse ironica facendogli la linguaccia.

  • A proposito. Quale sarebbe stato l'altro regalo? Quello che non era all'altezza- le chiese curioso.

  • Non te lo dico-.

  • Strawberry...-

  • Non cominciare Ryan. Ho detto che non te lo dico e così sarà. Era troppo imbarazzante-.

  • Strawberry... Guarda che vado a chiamare Michey. Ci vorrà poco a farti capitolare, lo sai, vero? Anzi scommetto che se chiedo in giro qualcuno saprà dirmelo. Magari la tua cara amichetta Pam...- la minacciò dolcemente avvicinandosi sempre di più mentre la ragazza indietreggiava insicura su dove mettere i piedi. Non voleva inciampare. Non su quei tacchi vertiginosi e di fronte a Ryan.

  • Ryan era un regalo stupido e infantile. Dimenticalo. Pensa invece al bel cronografo che adesso hai al polso. Keith morirà di invidia appena lo vedrà e... Dove stai andando?- Gli chiese d'un tratto vedendolo cambiare direzione timorosa che avesse davvero deciso di chiedere a Pam.

  • E' quello vero?- Non aveva intenzione di uscire dalla stanza. Aveva solo visto un enorme pacco confezionato con un fiocco altrettanto grande giacere in un angolo solo soletto dimenticato da tutti.

  • No, quello è per Michey- gli urlò Strawberry in preda al panico.

  • Allora perché c'è scritto il mio nome sopra?- Le chiese indicando il cartoncino bianco sul quale svettava il suo nome con tanto di ghirigoro alla fine.

Strawberry si arrese, per la seconda volta nella stessa serata. Andò verso il pacco lo prese e glielo porse per nulla contenta.

Ryan lo poggiò sul letto e lo scartò alla velocità della luce troppo curioso di che cosa Strawberry si vergognasse. Tirò fuori un orsacchiotto alto almeno quaranta centimetri con una pesante sciarpa annodata al collo e guanti coordinati.

  • Non ci posso credere! E'...- La guardò sconcertato dalla sorpresa.

  • Si è Tonio. L'ho visto in una vetrina qualche tempo fa' e mi sono ricordata che uscivi pazzo per quest'orsacchiotto e che probabilmente il tuo era andato perso nell'incendio così...-

Non poté finire la frase perché si ritrovò stretta fra le sue braccia.

Il calore che il corpo di Ryan emanava era quanto di più confortante Strawberry avesse mai provato. Il suo profumo così dolce... Le sue braccia così rassicuranti. Chiuse gli occhi e si abbandonò anche lei a quell'abbraccio supplicando il tempo di fermarsi in quel preciso momento per tutta l'eternità.

  • Grazie- le sussurrò Ryan con la voce roca che lei adorava. - E' il regalo più bello che abbia mai ricevuto-.

  • Non lo dici tanto per farmi contenta?- Gli chiese incerta.

  • No. Davvero Strawberry. E' bellissimo- le rispose sciogliendo l'abbraccio e prendendo Tonio in mano. - Ma non mi ricordavo che avesse una sciarpa e i guanti. E' un nuovo modello?-

  • Ehm... Veramente no. Quelli sono un altro regalo. Li ho fatti io-.

  • Scherzi?- Strawberry scosse la testa facendo segno di no e stava per ricominciare con la solita solfa del “lo so” fatta di infinite scuse ma Ryan ancora una volta la bloccò.

  • Sono io quello che adesso si sente un idiota. Hai fatto tutto questo per me. Ti sei addirittura messa a sferruzzare e mi hai preparato il regalo più dolce del mondo e io me ne sono uscito con una collana che l'unico sforzo che mi è costata è stato strisciare il bancomat in quell'aggeggio di cui non ricordo mai il nome-.

  • La collana è magnifica e la tua espressione quando hai visto Tonio mi ha ripagata di tutto. So di averti reso felice. Mi basta-.

Il sorriso che gli rivolse lo convinse del tutto. Si erano scambiati dei regali stupendi. Molto dolci e significativi. Si erano capiti un po' di più quella sera chiusi in una camera da letto che odorava di agrifoglio e candele profumate.

Rimaneva solo una cosa da fare.

Senza più dubbi o paure Ryan alzò il braccio e le posò una gentile carezza sul viso.

Strawberry non si ritrasse né lo guardò stupita. Si lasciò solo trasportare da quel leggero tocco che le rinfrancò l'animo.

Erano davanti alla porta finestra della sua camera e di sotto il giardino si stava riempiendo degli invitati che aspettavano di brindare al nuovo anno immersi nella luce dei fuochi d'artificio. Nessuno sembrava essersi accorto dell'assenza di Ryan e Strawberry ma i fuochi in quel momento erano l'ultimo dei loro pensieri.

In assoluto silenzio si guardavano a vicenda, incerti su cosa sarebbe accaduto ma contenti di essere insieme.

Una piccola sferetta bianca piovve sui capelli di Strawberry e i due guardarono in alto chiedendosi da dove venisse. La sorpresa li fece ridere.

Un enorme ramo di vischio se ne stava lì attaccato all'architrave della porta mosso dal leggero vento che ogni tanto si infiltrava nella stanza.

  • Fammi indovinare-. Si guardarono divertiti e insieme esclamarono: - Maggie-.

  • C'è una tradizione da rispettare...-.

  • Mi pare di sì- lo assecondò Strawberry. Era impossibile resistere a Ryan Shirogane quando usciva fuori quella voce.

  • Non vorremmo scatenare l'ira degli dei proprio il primo giorno dell'anno?- Le chiese retorico.

  • Hai ragione. Non mi pare il caso- soffiò lei abbandonandosi completamente al brivido provocato dalla vicinanza di Ryan.

L'ultima briciola di lucidità sparì quando la distanza tra le loro bocche si annullò completamente.

Dapprima un contatto breve, morbido, incerto.

Poi più approfondito. L'uno alla ricerca dell'altra, infelici in quei millesimi di secondo in cui non erano uniti. Strawberry schiuse le labbra così da permettere alle loro lingue di iniziare una pacifica lotta che avrebbe avuto solo vincitori. Più volte Ryan ripassò il contorno delle labbra di Strawberry per poi rituffarsi in quel turbinio di sapori, profumi e sensazioni a cui non avrebbe mai voluto dare una fine.

Il primo rintocco della mezzanotte li scoprì uniti dalla dolcezza.

Il secondo li immortalò mentre si guardavano negli occhi ancora stretti in quell'abbraccio che tanto avevano desiderato. Poi il terzo, il quarto, il quinto, il sesto. Ognuno era un sentimento nuovo che entrambi si scoprivano a provare. Gioia di stare insieme, serenità, sicurezza, amore.

  • Devi sbloccare l'orologio- gli ricordò Strawberry al settimo rintocco e l'ottavo si trasformò in una piacevolissima carezza.

Il nono fu un bacio a fior di labbra. Il più dolce a cui l'ultima notte dell'anno avesse mai assistito.

Il decimo uno sguardo pieno d'amore.

L'undicesimo un respiro profondo.

Il dodicesimo l'inizio di un nuovo vivere. Insieme.

E l'orologio partì.

Di sotto, in giardino, tutti urlavano, brindavano al nuovo anno e si scambiavano gli auguri schizzandosi di spumante o semplicemente con due baci sulle guance. Sembrava un altro mondo e invece c'erano solo alcuni metri di altezza a dividerli dai loro amici e parenti.

Ma in quella stanza, in un universo parallelo, si sentiva solo il suono dei loro respiri regolari e sincronizzati.

  • Sarebbe troppo chiedere che questo momento non finisca mai?- Soffiò Ryan immerso nel profumo di Strawberry.

  • Forse un modo ci sarebbe...-

Lei gli prese il polso senza abbandonare i suoi magnifici occhi azzurri e cercò la rotellina dell'avviamento.

Ryan capì subito le sue intenzioni e accostò la propria mano alla sua.

Insieme tirarono quella levetta e l'orologio nuovamente si bloccò in quel preciso istante, nel momento più bello della loro vita.

Un altro bacio e il loro futuro fu suggellato.

Mano nella mano scesero a fare gli auguri agli altri ospiti. Anche se non si guardavano si capiva che era successo qualcosa e Maggie e Pam quando li videro iniziarono ad esultare dandosi il cinque. L'allegria della serata non sarebbe finita presto. Tutti avevano un enorme sorriso stampato sul volto, ognuno per un motivo particolare.

Keith e Kyle si avvicinarono alle rispettive compagne e compiaciuti si congratularono con la nuova coppia. Il colorito di Strawberry faceva concorrenza al rubino che le brillava al collo ma Ryan non era da meno pentendosi un po' per quell'entrata in scena così eclatante.

  • Ryan, bell'orologio- lo stuzzicò Pam che era ben a conoscenza della travagliata storia del regalo.

  • E' uno dei regali di Strawberry- le rispose lui accondiscendente.

  • Ma è fermò- notò Keith.

Ryan e Strawberry si guardarono sorridendo come due bambini.

  • Sì- risposero. - Abbiamo fermato il tempo-.

Tutti scossero la testa come se si aspettassero una risposta del genere. Avevano aspettato quel momento da quando quei due si erano rincontrati e vedere il loro desiderio realizzato era solo la ciliegina sulla torta.

  • Ma come vi siete convinti?- Chiese loro Kyle che in fondo era quello che ci sperava di più.

  • Tutta colpa del vischio- risposero e tutti e cinque scoppiarono a ridere guardando Maggie alzare le braccia al cielo ed urlare a squarciagola:

  • I am the champion my friends!!-

 

 

Qualche ora dopo, quando tutti furono tornati chi alla propria casa chi al proprio albergo, Ryan e Strawberry gironzolavano ancora da una stanza all'altra ammirando il disordine che l'allegra combriccola era riuscita a disseminare tutt'intorno.

Stanchi si sedettero sul divano del salotto davanti al camino a godersi il calore della fiamma. Ryan passò un braccio dietro al collo di Strawberry e lei appoggiò la testa sul suo petto. Rimasero un po' in quel modo persi nella piacevole sensazione che il loro abbraccio creava.

  • A che pensi?- Gli chiese Strawberry vedendolo assorto.

  • A quello che ha detto Michey prima-.

  • Le persone che si vogliono bene si sposano- ripeté lei con una risata.

  • Io ti sposerei anche ora-.

  • Mi vuoi così tanto bene?-

  • No. Io ti amo-.

  • Anche io-.

Di nuovo le loro labbra si incontrarono e si completarono.

  • Che ora è?- chiese Strawberry insonnolita.

Ryan guardò l'orologio che aveva al polso e sorridendo rispose:

  • E' mezzanotte, due minuti e un secondo. E lo sarà per sempre!-.


     

    Buon anno a tutti!

 

 

 

   
 
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