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Autore: SpecialAgent    01/01/2011    8 recensioni
-“DiNozzo!”di nuovo quella voce.
Chiudo gli occhi e quando li riapro lo scenario è cambiato.
Non c’è più Ziva davanti a me ma Gibbs,con aria di rimprovero mi scruta.-
È una piccola one-shot Tiva naturalmente.
non è niente di che,ma spero vi piaccia ugualmente!
Colgo l'occasione per augurarvi un felice anno nuovo!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Con la coda dell’occhio vedo Mcgee spegnere il suo computer. Gibbs si alza prendendo la giacca e si dirige verso l’ascensore. Il pivello si intrufola prima che le porte si chiudono.
Rimaniamo soli.
Preme velocemente i tasti sulla tastiera. Vuole finire in fretta.
La guardo di nascosto. I suoi occhi scuri attenti e vigili. La fronte segnata da piccole rughe di concentrazione. Le labbra serrate. Il respiro calmo e regolare. Circondata da un’aria professionale che la rende ancora più sensuale.
Mi sorprende a guardarla,le sorrido. Ricambia.
Le luci soffuse a dare la giusta atmosfera ai miei pensieri, ai miei desideri.
L’NCIS è deserta.
Ci siamo solo noi..
 
Mi faccio coraggio e a piccoli passi mi avvicino a alla sua scrivania.
Posa per un istante il suo sguardo nel mio, la vedo irrigidirsi, agitarsi.
Ha forse paura..
Paura di me,di quello che potrei fare.
Tengo gli occhi fissi su di lei e senza accorgermene mi ritrovo alle sue spalle.
Si alza di scatto, voltandosi, ritrovo il suo viso contratto a pochi centimetri dal mio.
Ora, ho paura.
Ho paura anche io, vorrei essere di nuovo alla mi scrivania. Vorrei spegnere il mio computer e seguire Gibbs e Mcgee in ascensore.
Ma sono qui, sono rimasto. Ho voluto rimanere. Ho voluto restare da solo con lei con l’NCIS deserta.
Ma ho paura. Di me stesso, di quello che potrei fare.
Le avvolgo una mano tra le mie, la osservo nella sua perfezione, l’accarezzo.
Pian piano si calma, la sua agitazione si placa, la mia no!
Sfioro i suoi capelli lunghi e morbidi. Accarezzo i suoi zigomi. Traccio le sue labbra. Mantenendone il contatto visivo mi avvicino fino a morirci sopra.
La bacio fino a perdere il fiato.
Con forza si stacca da me. Due occhi, i suoi occhi, mi rimproverano ma solo per uno stupido attimo.
La stringo forte a me, resiste o almeno ci prova.
I nostri corpi si sfiorano, si cercano e si trovano. E, giuro, combaciano alla perfezione!
Torno alla sua bocca lievemente aperta, aspetta la mia.
Le sue mani si perdono su di me, ed io mi perdo tra le sue mani.
Con un rapido gesto sposto i fogli lasciati sulla scrivania, senza mai lasciare quelle labbra.
Le sue dita cercano e trovano i bottoni della mia camicia. Con un tocco delicato e deciso ne sbottona uno alla volta. Ad ogni gesto un brivido lungo la schiena.
Come impaurita, delicatamente, accarezza il mio torace. Il contatto con la sua pelle mi toglie il respiro.
Ogni notte, solo nel mio letto, avevo provato ad immaginarlo ed ora mi accorgo che quello che avevo ideato non si avvicinava nemmeno lontanamente a questo.
È qualcosa che, una volta provato, non puoi più farne a meno. Ne vuoi ancora e ancora,non ti stanca mai.
Se potessi scegliere il modo per morire sceglierei sicuramente questo. Si, vorrei morire del suo tocco, del suo contatto, della sua pelle.
Abbandono le sue labbra per un istante e mi perdo  nei suoi occhi scuri birichini che mi guardano.
Una strana ed improvvisa sensazione di disagio mi invade, eppure era quello che avevo sempre desiderato..
Ma non è un mistero che Ziva ha sempre avuto questo potere su di me, era l’unica donna che riusciva a farmi sentire così.
Le sue mani avvicinano la sua bocca di nuovo alla mia, facendomi ritornare forte.
Sfilo la sua maglia che scivola sul pavimento.
Mi circonda la vita con le gambe, mi stringe forte a se, sempre di più.
Con le labbra le accarezzo il collo ed un gemito di piacere risuona al mio orecchio.
Sorrido compiaciuto senza che lei se ne accorga.
Sono ad un passo nel farla mia, ad un passo per unirci, per diventare una cosa sola..
 
“Ehy DiNozzo!”una voce famigliare mi chiama. Un uomo.
Mi guardo intorno ma non vedo nessuno.
Ziva è ancora qui, tra le mie braccia, mi osserva non capendo.
 
“DiNozzo!”di nuovo quella voce.
Chiudo gli occhi e quando li riapro lo scenario è cambiato.
Non c’è più Ziva davanti a me ma Gibbs,con aria di rimprovero mi scruta.
Mi bastano quegli occhi di un azzurro severo per capire tutto.
Scatto in piedi, la camicia sudata mi si è appiccicata sulla pelle.
L’eccitazione di quel momento la sento reale.
Ziva e Mcgee siedono ai loro rispettivi posti.
“È stata un giornata impegnativa. Andate a casa!” comunica Gibbs.
Tutti scattano velocemente e raggiungono in fretta l’ascensore.
Stordito raccolgo il mio zaino, mi guardo intorno, mi soffermo sulla la scrivania di Ziva..
Altri brividi mi scorrono sulla schiena,questi sono reali.
Questi non svaniscono se ora chiudessi gli occhi.
Con un velo di amarezza e delusione mi unisco agli altri.


P.s.Grazie e ancora grazie a tutti voi che leggete e a voi che recensite!Grazie mille! Ditemi anche questa volta cosa ne pensate,critiche,suggerimenti,consigli,correzioni sono ben accetti!! Buon 2011!!
   
 
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