CAPODANNO
COL BOTTO!
<<
Esatto! >> confermò loro Dave.
<<
Si!! Evviva!! >> gridò Alvin gioioso. Del
resto partecipare al grande
festival di capodanno all’Hotel Nemì era un onore
che era riservato solo alle
più grandi band musicali del mondo, e anche se i sei
chipmunk non erano stati
scelti per l’esibizione finale, quella che sarebbe stata
l’ultima dell’anno
2010, assegnando loro solo l’esibizione delle 22.00, il
semplice fatto di poter
cantare lì era già di per se un grande risultato
per il loro gruppo.
<<
Questa mattina ho ricevuto una telefonata da Marcus Monroe,
che… >>
<<
Aspetta aspetta aspetta…Marcus Monroe?! Il proprietario
dell’Hotel Nemì in
persona?! >> domandò Simon.
<<
Esattamente! Ha ascoltato alla radio una delle vostre prime canzoni, Undeniable, e mi ha chiesto se foste
interessati a cantare quella e alcuni altri testi di
quell’album durante il
festival di capodanno di stasera. Immaginavo che ne sareste stati
entusiasti,
quindi ho accettato al volo l’offerta! >>.
<<
E allora che aspettiamo? Cominciamo subito a provare! >>
li incitò
Brittany, tutti gli altri le risposero in coro con un fragoroso Siiii.
I
ragazzi provarono per tutto il resto della giornata le canzoni che
avrebbero
cantato al festival. Si fermarono alle 17.00, quando ormai era giunto
il momento
di prepararsi per andare all’Hotel Nemì.
Un’ora dopo, alle 18.00 in punto,
arrivò a prenderli a casa Seville una delle limousine
dell’Hotel.
<<
Ci fanno pure accompagnare con la limousine?! Non fanno mancare proprio
niente
ai loro ospiti! >> commentò entusiasta
Jeanette.
Simon,
Theodore e le Chipettes salirono sulla vettura, che rispetto alle loro
ridotte
dimensioni da scoiattolo, sembrava ancora più immensa. Il
ritardatario (come
sempre, del resto) Alvin era ancora in casa, e mentre si dirigeva verso
l’uscita, trascinava con se una grossa busta di plastica
nera, il cui contenuto
dava l’idea di essere decisamente pesante, a giudicare dallo
sforzo che il
piccolo chipmunk compiva ad ogni suo passo.
Alvin
si fermò un momento a riprendere fiato quando ormai era a
mezzo metro dalla
porta. Dave era a pochi centimetri da lui, e indossava ancora gli abiti
trasandati della giornata. << Ma Dave…tu non
vieni? >> gli domandò
giustamente il chipmunk.
<<
Purtroppo non posso, Toby e la zia Jeckie saranno qui a momenti ed io
devo
ancora terminare i preparativi per la cena di capodanno. Ho parlato con
il
signor Monroe e con l’autista della limousine, se non ci sono
imprevisti
dovreste riuscire a tornare a casa in tempo per la
mezzanotte…anche prima se
tutto va per il verso giusto…più tosto,
Alvin…si può sapere che hai in quella
busta? >>
<<
Ehm…diciamo che è una sorpresa…lo
vedrai sta notte! >>
<<
Ah…ok, vuoi che ti aiuti a caricarla in auto?
>>
<<
Eh…no, non preoccuparti, ce la faccio! >>
Con
la scusa dell’aiuto Dave sperava di riuscir a scoprire il
contenuto della
busta, ma il suo piano era fallito miseramente .
Lo
chauffeur della limousine uscì dal veicolo e aprì
il bagagliaio per aiutare
Alvin a riporvi al suo interno il sacchetto nero, poi gli
aprì la porta
dell’enorme automobile e lo fece accomodare con gli altri.
<<
Alvin, cosa c’è dentro quel sacchetto?
>> gli domandò Theodore.
<<
Lo vedrete >>.
<<
Un momento! Ma quello è l’album Team
Chip
! Uscirà il 15 gennaio, come fai ad avercelo
già?! >>
<<
He he…diciamo che ho un paio di amici che lavorano nella
vostra casa discografica,
e loro mi riforniscono costantemente in anteprima dei vostri
album…e visto che
siamo sull’argomento…beh, me ne vergogno un
po’, ma…potreste farmi un
autografo? >>.
<<
Ma certo! Dai qua! >> rispose Alvin. Lo chauffeur
passò loro la
confezione del disco e una penna e i 6 chipmunk a turno lasciarono il
loro
autografo. Quando tutti ebbero terminato, Eleanore gli
riconsegnò il disco.
<<
Ragazzi! E’ fantastico! Siete unici…grazie mille!!
>>.
<<
E’ stato un piacere! >> concluse Alvin. “Ma và…” si
disse tra se e se Simon.
Arrivati
nello sconfinato cortile del Nemì e scesi dalla limousine,
furono
immediatamente accolti da una giovane donna dai capelli biondi che si
era presentata
a loro con il nome di Samantha Monroe, la figlia del proprietario.
Dopo
le presentazioni, la donna li invitò a seguirla
all’interno dell’enorme
edificio.
<<
Ehm, ragazzi…voi andate pure avanti, io vi raggiungo tra un
secondo… >>
li avvertì Alvin. Detto ciò, tornò di
corsa dallo chauffeur.
<<
Avrei una richiesta da farti… >>
cominciò a parlare il chipmunk.
<<
Alvin Seville che chiede a me un favore?! Ma certo che si! Qualunque
cosa!!
>>
<<
Conosci qualche strada che al ritorno ci permetta di fare tappa in una
valle, o
comunque in una zona all’aperto ampia e un po’
isolata? >>
La
domanda di Alvin gli suonò insolita, ma pur di accontentare
un suo idolo, il
giovane autista della limousine era pronto a tutto.
<<
Beh…in effetti, una stradina la conosco…si trova
nei pressi della riva di uno
dei laghi…è un posto abbastanza tranquillo, ma se
non sono indiscreto…perché ci
tieni tanto? >>.
<<
Dovrò fare le prove per una sorpresa che sto preparando a
Dave, e preferirei
non dare troppo nell’occhio… >>.
<<
Ok, è chiaro che si tratta di qualcosa di grosso, non
temere, non ti deluderò!
>>.
Al
termine della loro esibizione erano le 23.00 in punto, se tutto fosse
andato
per il verso giusto sarebbero riusciti a permettere ad Alvin di mettere
in atto
il suo piano e tornare
a casa in tempo
per festeggiare con Dave e con gli altri il capodanno.
Rientrando
nella limousine che qualche ora prima li aveva condotti
all’Hotel Nemì, Alvin e
lo chauffeur si fecero un cenno a vicenda, come a volersi dire
“Procediamo!”.
Naturalmente,
gli altri cinque chipmunk erano completamente all’oscuro di
tutto, quindi
immaginatevi l’espressione di sorpresa di ciascuno di loro
quando notarono che
l’autista cominciò a percorrere una strada
completamente diversa da quella compiuta
durante l’andata. Alvin era l’unico del gruppo che
manteneva l’assoluta calma,
e questo fece capire loro che anche questo probabilmente faceva parte
del suo
presunto piano. Quale che fosse questo piano restava ancora un mistero.
Percorsero
diversi chilometri di strada, molti dei quali in mezzo ai boschi, e
quando ne
uscirono, Alvin capì che ormai erano giunti nel luogo di cui
gli aveva parlato
lo chauffeur: sul lato destro della strada che stavano percorrendo
c’era una
zona pianeggiante di prato, abbastanza grande da ospitare un piccolo
campo da
calcio, e oltre ad essa c’era la riva del lago. Quel prato
sarebbe stato
l’ideale per quello che doveva fare, pensò Alvin.
La
limousine uscì dalla strada e principale e percorse
un’altra decina di metri sulla
zona del prato, e quando fu a cinque metri dalla riva del lago, si
fermò.
<<
Qui è perfetto! Ti dispiacerebbe aprire il bagagliaio e
tirarmi fuori la busta?
>> chiese Alvin all’autista.
<<
Certo, con piacere! >> e uscì dalla limousine.
<<
Ok, Alvin. Sono stato zitto fino adesso, ma ritengo sia arrivato il
momento che
cominci a spiegare che accidenti ci facciamo qui! >>
<<
Vieni fuori e te lo mostrerò >> gli rispose
Alvin, uscendo poi a sua
volta dal veicolo. Simon lo segui, e insieme a lui uscirono anche
Theodore e le
Chipettes.
L’autista
tirò fuori dal bagagliaio la busta di Alvin, richiuse lo
sportello e,
aspettando, guardo l’ora sul suo orologio da polso. Anche
lui, come i sei
chipmunk, avrebbe voluto essere a casa per festeggiare il capodanno con
la sua
famiglia, ma al contrario di loro non avrebbe mai fatto in tempo a
riportare la
limousine all’Hotel Nemì e
tornare a casa in tempo. Decise, dunque, di telefonare ai familiari per
avvertirli della sua assenza. Estrasse da uno dei taschini della divisa
il suo
cellulare, ma costatò subito che in quella zona non
c’era campo, la telefonata
era fuori questione.
<<
Ehm, se non vi dispiace dovrei allontanarmi un
momento…vorrei provare a
chiamare a casa, ma qui non trovo il segnale, quindi se voi qui avete
da fare
vorrei provare a vedere se riesco a trovare campo qua
intorno… >>
<<
Vai pure, qui ce la caviamo da soli >>
acconsentì Alvin.
<<
Ecco, per l’appunto, Alvin, ti dispiacerebbe dirci che
diavolo hai in mente?
>> gli chiese ancora una volta Simon.
Alvin
aprì la busta di plastica nera ed estrasse da essa un enorme
fuoco d’artificio.
Non aveva ne marca ne etichetta, e a prima vista sembrava proprio uno
di quegli
ordigni illegali di cui si parla tanto in TV durante questo periodo
dell’anno.
<<
E questo che diavolo è?? >> lo
assillò Simon.
<<
Un razzo! Non si vede?! >> gli rispose Alvin.
<<
No, un momento…non mi verrai a dire che tutto questo casino
che c’hai
organizzato è per quel…coso?! >>.
<<
Ah, Simon! Certe volte sei proprio fastidioso! Lo conosci Louis Smith?
Il tipo
che lavora in quel negozio d’antiquariato…
>>.
<<
E adesso che centra?? >>.
<<
In questo periodo dell’anno per arrotondare gli incassi certe
volte produce e
vende da se alcuni di questi fuochi artificiali…niente di
illegale, ha le
licenze e i permessi per farlo… >>
<<
Alvin, tutto ciò è “molto”
interessante, ma ti spiacerebbe tagliare corto?
>> insistette Simon.
<<
Insomma, mi era venuta quest’idea: un fuoco
d’artificio che una volta esploso
andava a formare il nome “Dave” nel
cielo… per Louis creare qualcosa del genere
era teoricamente possibile, e allora mi ha creato questi…
>> fece una
pausa, indicando con entrambe le mani il razzo poggiato a terra.
<< …ne
ha creati due, e uno di essi è questo…ma mi ha
avvertito di non aver fatto in
tempo a collaudarli, e che quindi non era sicuro che alla fine il
risultato che
ne verrà fuori sarà quello da me voluto! Mi ha
chiesto, quindi, di testarlo in
qualche luogo isolato, in modo da non correre il rischio di rovinare la
sorpresa a Dave, capisci ora? >>.
<<
A dire il vero no…Alvin, non ci verrai e dire che ci hai
portato in mezzo al
nulla solo per far esplodere un razzo…un razzo rudimentale
fatto da un
antiquario…e per giunta un razzo che forse potrebbe non
funzionare nemmeno come
dovrebbe?! >>
<<
E’ appunto per questo che ci ho fatto portare tutti qui! Non
devo fare altro
che sistemarlo, accendere la miccia e verificare se il razzo fa il suo
dovere,
poi potremo tranquillamente andarcene, e quando scoccherà la
mezza notte, se
tutto sarà andato per il verso giusto, potrò fare
questa sorpresa a Dave…ma
prima devo assicurarmi che Louis abbia fatto un buon lavoro…
>>.
<<
E va bene! Fai questo test, ma muoviti! Siamo già in
ritardo, evitiamo di
peggiorare ulteriormente le cose! >>. Mentre Simon
parlava, Alvin aveva
già iniziato a preparare il tutto. Arpionò il
terreno sottostante con l’asta
del razzo e si assicurò che puntasse perfettamente verso
l’alto. Dalla borsa
nera estrasse un'altra cosa, un accendino, con il quale
appiccò il fuoco alla
miccia del razzo.
<<
Visto?! Facile! Ora non ci resta che attendere e goderci lo
spett… >>.
<<
Alviiiin!! Fa attenzione!!! Quel dannato affare sta cadendo!!!!
>> lo
interruppe, gridando, Simon. Alvin non capì
finché non si voltò a guardare il
razzo. Solo allora, con improvviso terrore, notò che il
fuoco d’artificio si
era sbilanciato ed era caduto al suolo. Con la miccia che rapidamente
veniva
consumata dalle fiamme e con la punta del razzo che puntava esattamente
in
direzione della limousine.
<<
Oh no… no! No! No No!!! Simonnnnnn!!! Aiutami a
sollevarlo!!! >> lo
implorò Alvin.
<<
Ma sei pazzo!! Allontanati immediatamente, Alviiiin!! >>.
Alvin
obbedì, e insieme ai fratelli e alle Chipettes cominciarono
a fuggire il più
lontano possibile dal razzo e dall’auto che era
inconsapevolmente diventata il
suo bersaglio. La miccia si consumò e la fiamma
incendiò i composti esplosivi
all’interno del razzo, facendogli spiccare il volo, anche se
sarebbe più
corretto dire che si muoveva rasoterra, puntando rapidamente verso il
veicolo
abbandonato. Il fuoco d’artificio terminò la sua
corsa proprio sotto la
limousine, e lì esplose in un inferno di colori, ai quali
seguì l’esplosione
dell’intero veicolo.
I
sei chipmunk furono sbalzati in avanti a causa dell’onda
d’urto
dell’esplosione, e quando il caos si placò il
gruppo si trovò stordito e
confuso ad osservare l’orribile spettacolo che si parava
davanti ai loro occhi.
Della limousine che li aveva condotti fino a lì e che
avrebbe dovuto condurli
fino alla loro casa erano rimasti soltanto una massa incendiata di
rottami.
<<
State tutti bene? Ragazze? Theo? >> domandò
loro Simon. Gli altri
annuirono. Nessuno di loro era ferito, e questa era già una
buona notizia.
Dalle
fiamme si sollevò in aria una piccola massa di fumo che per
ironia aveva
assunto la forma di una parola… “Dave”.
<<
Beh…he he…in effetti il razzo
funzionava… >>.
<<
Ma…ma tu sei un completo decerebrato!!!! Ma ti rendi conto
di che cosa hai
appena fatto?! Pezzo di cretino!!! Hai fatto esplodere la limousine!!!
Ora mi
spieghi come diavolo facciamo a tornare a casa?! >>
<<
Hey! Non è mica colpa mia! Ti ho pure chiesto di aiutarmi!
>> cercò di
giustificarsi Alvin.
<<
Se ti avessi dato retta probabilmente ci avrebbero portato via con
scopa e
paletta, perché saremmo finiti inceneriti!!
>>.
<<
Ma che diavolo avete fatto?! >> a chiederlo era stato lo
chauffeur, che
era spuntato dal nulla con la stessa rapidità con cui era
sparito pochi minuti
prima.
<<
E’ stato un incidente, noi… >>
tentò di spiegare Alvin.
<<
E adesso come faccio a spiegarlo al capo?! Dannazione…sono
rovinato!! >>
lo interruppe l’autista.
<<
Ti dico che è stato un incidente! >>
<<
No questo non è un incidente!!! Un incidente è
quando pesti un piede a qualcuno
sulla metro, o quando uscendo da un parcheggio gratti la vernice
all’auto a
fianco della tua! Voi avete distrutto una limousine di decine di
migliaia di
dollari!! Questo non è un incidente…questa
è una tragedia!! >>.
<<
Beh, è vero, però guarda il lato
positivo…il cd Team Chip è
salvo! >> commentò Alvin dopo aver trovato tra
i
rottami la custodia autografata, miracolosamente intatta.
<<
Sì…ma il cd era rimasto dentro il lettore!!!
>>
<<
Ops… >> era l’unica risposta che
riuscì a dire Alvin.
<<
Lasciamo perdere i cd ora…c’è modo di
chiamare aiuto? >> chiese Simon allo
chauffeur.
<<
E come?! Qui non c’è segnale!! Come diavolo
facciamo a chiamare aiuto?! Me lo
vuoi spiegare?! >>.
Eleanore
disse qualcosa, ma nessuno sembrò darle ascolto,
così decise di lasciare da
parte le parole e si allontanò dal gruppo per cercare
qualcosa tra i rottami.
<<
Quando i miei superiori verranno a sapere di questa storia io
sarò un uomo
morto!! Dannazione! Ma perché mi sono lasciato coinvolgere
in questa storia!!
>> si lamentò l’autista, sempre
più agitato e nervoso, poi, senza
aggiungere parola, scappò via. Lasciando il gruppo dei
chipmunk di sasso.
<<
Ma dove diavolo stai andando?! >> cercò di
gridargli Simon, ma lo
chauffeur sembrò non sentirlo mentre correva via.
<<
Ci ha lasciato soli! E adesso che cosa facciamo? >>
domandò Brittany.
<<
Perché non lo chiediamo al genio qui, ci ha ficcato lui in
questa storia! Forse
ha anche pronto un piano per farci tornare a casa…che ci
dici, Alvin?!
>>.
<<
Ma la vuoi smettere una volta per tutte?! Simon! Non ho mica distrutto
io
quella dannata limousine!! >>.
<<
Noooo, infatti! E’ stato solo un razzo che TU ti sei portato
dietro! Direi che
sei riuscito in pieno nel tuo intento!! Gran bella sorpresa gli hai
fatto a
Dave!! >>
<<
Hey ragazzi! >> cercò di chiamarli Eleanore,
ma fu ignorata.
<<
Sarebbe andato tutto per il verso giusto se tu mi avessi aiutato a
rimetterlo
apposto quand’era caduto! >>
<<
Ancora con questa storia?! Ringraziami che ti ho salvato la vita
invece!!
>>
<<
Hey…ragazzi! >> cercò ancora di
farsi sentire Eleanore.
<<
Si, però ora ci troviamo bloccati in mezzo al nulla!! Almeno
avresti potuto
aiutarmi a spegnere la miccia!! >>
<<
E come?!!! La caricavo in spalla fino al lago?! >>
<<
Sei un super cervellone, no? Potevi farti venire una di quelle tue idee
>>.
<<
STATE ZITTI!!! >> con sorpresa generale da parte di
tutti, questa volta
ad intervenire era stato Theodore. E la sua intromissione aveva
ottenuto
l’effetto desiderato. Alvin e Simon si azzittirono.
<<
Eleanore vuole dirci qualcosa, quindi ora noi la ascolteremo!
>>.
Theodore si volto verso di lei e le fece un cenno con la testa per
invitarla a
parlare.
<<
Grazie Theo…forse so come fare ad andarcene da qui!
>>.
<<
Ah sì? E come, di preciso? >>
domandò Simon, notando che Eleanore stava
nascondendo qualcosa dietro di essa.
La
chipette rivelò quel che teneva nascosto: un telefono
cellulare.
<<
Ma…ma quello è il cellulare di Dave! Come fai ad
avercelo tu?! >> le
chiese, stupito, Alvin.
<<
Mel’ha dato in caso ci fossero stati dei
problemi…>>.
<<
E perché non ce ne hai parlato prima?! >>
questa volta a parlare era
stata Brittany.
<<
E’ quello che ha fatto! Ma nessuno di voi le ha dato retta!
>> si
intromise Theodore, infuriato per la mancanza di rispetto che tutti gli
altri
hanno manifestato nei confronti della sua amica quando questa aveva
cercato di
parlar loro.
<<
Era rimasto nella limousine tutta la serate, e temevo che con
l’esplosione
fosse andato distrutto…invece sono riuscita a trovarlo tra i
rottami sano,
salvo e perfettamente funzionante! >>.
Non
si poteva certo dire che era sano e salvo, dal momento che quasi tutta
la
superficie era stata rovinata dal calore delle fiamme e una profonda
crepa
attraversava in diagonale lo schermo, tuttavia era perfettamente
funzionante, e
nella loro situazione era praticamente un miralo! Visto e considerato
anche che
il telefono era uscito praticamente intatto da un’esplosione
violentissima.
<<
E non vi ho ancora detto la parte più bella!
>>. Eleanore premette un
pulsante della tastiera facendo illuminare il display del cellulare.
Non erano
necessarie le parole per spiegare, perché tutti avrebbero
guardato per prima
cosa le barre del segnale, e tutti avrebbero immediatamente notato che
il
telefono di Dave era riuscito a captare un minimo di
campo…una tacca su
cinque…il minimo assoluto, ma era più che
sufficiente per fare quella
telefonata!
<<
Che stiamo aspettando?! Chiamiamo subito Dave!! >> disse,
agitato, Simon.
Theodore compose il numero, e poi lasciò che fosse suo
fratello a parlare.
Il
cellulare squillo un paio di volte prima che Dave rispondesse.
<<
Ragazzi, va tutto bene? Quanto vi manca per arrivare? >>
chiese Dave,
dall’altra parte delle linea, ignorando, ovviamente, quanto
appena successo ai
sei chipmunk.
<<
Ehm…Dave…forse arriveremo un po’
tardi… >>. Simon si era ripromesso di
non girarci troppo intorno prima di raccontare i fatti, ma per quanto
lui fosse
innocente, era comunque un’impresa trovare le parole adatte.
<<
Oh,no! Che ha combinato Alvin? >>
<<
Perché Dave da sempre per scontato che sia io a combinare i
guai?! >>
bisbigliò Alvin al resto del gruppo. Tutti gli altri per
risposta lo
fulminarono con lo sguardo.
<<
Ah…he he, giusto…la limousine…
>>
<< Vedi,
Dave… >> riprese a parlare Simon al suo
interlocutore dall’altra parte
della linea << …ha…ha fatto
esplodere la limousine… >>.
<<
CHE COSA?! Alviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnn!!!!! >>
urlò l’uomo.
<<
Hey, Dave, hai mai pensato di mettere sotto copyright questo tuo urlo?
>>
<<
ALVIIIIINNN!! COME DIAVOLO HAI FATTO A FAR ESPLODERE UNA DANNATA
LIMOUSINE?!!
>>
<<
E’ stato un incidente! >>
<<
NO, QUESTO NON E’ UN INCIDENTE! UN
INCIDENTE E’ QUANDO PESTI UN PIEDE A QUALCUNO SULLA METRO! O
MAGARI QUANDO
GRATTI LA VERTICE DELL’AUTO ACCANTO, USCENDO DAL PARCHEGGIO!!
>>.
<<
Simon, mi sbaglio o questa frase l’abbiamo già
sentita da qualche altra parte?
>> ironizzò Alvin.
<<
Grrrr…senti…Dave, quando torneremo a casa, ti
darò una mano ad ucciderlo, per
ora abbiamo bisogno che tu ci venga a prendere…siamo
bloccati in mezzo al nulla
e l’autista della limousine se l’è
svignata! >>
<<
Va bene…dimmi dove siete, arrivo subito >>.
Dave
si fece spiegare la strada da Simon, poi chiuse la conversazione al
telefono e
cominciò a prepararsi per uscire, lì con lui
c’erano Claire, Toby e la zia
Jeckie, che non poterono fare a meno di chiedersi cosa fosse successo.
<<
A quanto pare Alvin si è fatto venire la geniale idea di far
esplodere una
limousine la notte di capodanno! >>.
<<
Cosa?! >> grido Claire.
<<
Eh già! E ora sono bloccati in mezzo alla campagna, chi sa
dove, ad attendere
che venga a recuperarli >>.
<<
Vuoi che ti accompagni? >> si propose Toby.
<<
No, grazie, non c’è n’è
bisogno…più tosto, togliete un posto dalla
tavola,
perché questa volta Alvin non ne esce vivo! Se non
l’ha ammazzato l’esplosione,
ci penserò io! >>.
Dave
uscì di corsa da casa, entrò in auto e si
avviò.
I
Chipmunks e le Chipettes si erano ormai rassegnati all’idea
di festeggiare lì,
con la sponda del lago da una parte e i rottami in fiamme
dall’altra, e chi sa
che fine ha fatto lo chauffeur, che era sparito senza lasciare traccia.
<<
Simon, io non l’ho mica fatto apposta…
>>
<<
Lo so, Alvin…lo so…ormai ti conosciamo da troppo
tempo…è solo che dopo
l’incedente di Parigi…dove hai mandato
all’ospedale Dave con il 70% del corpo
fratturato cominciavo a pensare che ormai il tuo limite
l’avevi raggiunto…che
peggio di allora non potevi fare! Evidentemente mi
sbagliavo… >>
<<
Tutto sommato non è male qui, il fuoco dei rottami ci tiene
al caldo, la notte
è serena e il lago dà un’atmosfera
magica…come capodanno è gradevole!
>>
<<
Confesso che non hai torto, Jeanette >> le rispose Simon.
Guardò l’ora
sul display del cellulare…erano le 23.57…ormai
mancava poco!
<<
E’ proprio vero! Questa notte è magica!
>> disse Brittany all’amico e
fidanzato.
<<
E se non fosse stato per me e per il mio razzo ce la saremo persa!
>>
rispose Al.
<<
Già…prova a raccontarlo al signor Monroe quando
chiederà spiegazioni per la sua
limousine, vedremo se questa giustificazione sarà
sufficiente! >>
aggiunse Simon da alcuni metri più in là.
<<
Grazie, Simon, per averci regalato l’ultima delle tue perle
di saggezza del
2010! >> ribatté Alvin.
<<
Non c’è di che! >>. Simon
ricontrollò l’ora sul cellulare…erano
le 23.59.
<<
Hey, Alvin… >>
<<
Sì, Britt? >>. La chipette non rispose, si
limitò a baciarlo. A guardare
loro due, anche le altre coppie fecero lo stesso con i loro rispettivi
compagni. Data la situazione, nessuno di loro si accorse della macchina
che
stava arrivando. Era Dave.
Scendendo
dall’auto, vide i Chipmunks e le Chipettes scambiarsi baci
romantici, mentre a
pochi metri da loro, quella che probabilmente era stata la limousine,
stava
bruciando. Li lasciò fare ancora per un po’, non
voleva essere lui a
interrompere quel momento così importante per loro. Quando,
poi, guardò sul suo
orologio da polso, notò che ormai mancavano veramente pochi
secondi.
<<
Hey, ragazzi… >>
I
Chipmunks e le Chipettes, finalmente accortisi della sua presenza,
gridarono in
coro e con gioia il suo nome.
<<
…non volete perdervi il conto alla rovescia, vero?
>>
<<
Certo che no! >> rispose subito Alvin.
<<
E vai! >> esultò Theodore.
<<
Bene, ragazzi,
allora…10…9…8…7…6…5…
>>. Dave stava contando, e insieme a
lui, anche i sei chipmunk <<
…4…3…2…1…
>>
<<
Buon 2011 a tutti!! >> gridò Alvin, e a lui si
unirono anche tutti gli
altri. Si scambiarono l’uno con l’altro gli auguri,
poi cominciarono ad
ammirare i fuochi d’artificio che puntualmente stavano
esplodendo nel cielo,
lanciati dagli abitanti del luogo. Vedendo quelle luci in cielo, ad
Alvin tornò
in mente una cosa di cui si stava quasi dimenticando.
<<
Ah, Dave…ti dispiacerebbe aprire il bagagliaio della tua
auto e tirar fuori
quello che c’è dentro? >>
<<
Ehm, sì, ma di che si tratta? >>
<<
Ah, niente…solo la sorpresa che ti avevo
promesso… >>. Nonostante il caos
provocato da Alvin quella serata, Dave acconsentì alla
richiesta del chipmunk,
e tirò fuori dal bagagliaio dell’auto una borsa
nera identica a quella che aveva
caricato nella limousine quella mattina.
<<
Oh, no! Ancora quell’affare… >>
<<
Simon, sta calmo e non agitarti! Per favore…questa volta
fidati di me! >>
quasi lo implorò Alvin.
<<
E’ un razzo! E’ con uno di questi che hai sfasciato
la limousine? >>
domandò Dave.
<<
Si, e ho bisogno del tuo aiuto questa volta. Dobbiamo sistemarlo e
accendere la
miccia…e che punti in alto questa volta! >>.
I
due si aiutarono a vicende per preparare il razzo nel modo corretto,
mentre gli
altri cinque chipmunk se ne stavano in disparte ad osservarli.
<<
Fatto! E ora accendi la miccia, Dave…e speriamo che
funzioni…sai, non è stato
facile caricarlo da solo nel bagagliaio della tua auto! >>
<<
Sono proprio curioso di vedere che cos’è di
speciale questo fuoco d’artificio
da spingerti a fare tutto questo! >>.
Dave
accese la miccia, poi lui e Alvin si allontanarono a una distanza di
sicurezza.
Il razzo partì nel modo corretto e volò su, in
alto, e quando esplose nella
notte stellata, i fuochi colorati che ne fuoriuscirono andarono a
formare la
parola “Dave”. La scritta, all’inizio
blu, divenne poi verde e in fine bianca,
e scomparse nel buio.
<<
E’…è stata una cosa incredibile!
Ma…come ci sei riuscito, Alvin? >>
chiese, sbigottito, Dave.
<<
Ringrazia Louis Smith! E’ suo il merito! >>
<<
Louis…l’antiquario?! >>
<<
Esatto! >>.
L’attenzione
di tutti fu improvvisamente distratta dal suono di alcune sirene che si
avvicinava sempre di più. Dalla strada giunse rapidamente un
camion dei
pompieri, seguito da un’auto della polizia. Quando
quest’ultima si fermò vicino
all’auto di Dave, oltre a due agenti della polizia, da essa
uscirono anche
Marcus Monroe e lo chauffeur.
<<
Hey, ma allora l’autista non ci ha abbandonati! Era andato a
chiamare i
soccorsi! >> esclamò Brittany.
<<
Beh, ragazzi…tutto è bene quel che finisce bene!
Buon 2011 a tutti! >>
concluse Dave.