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Autore: Susi Echelon Hu    02/01/2011    2 recensioni
Jenny è fuggita via dall'Upper East Side misteriosamente, ma dopo un'assenza di 5 anni ritorna in città. Dov'è andata? Perchè aveva lasciato l'UES? E che c'entra Nate in tutto questo?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jenny Humphrey, Nate Archibald, Quasi tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione, Nel futuro
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 Disclaimer: Io non possiedo niente- se lo facessi, molto probabilmente avrei un confortevole stile di vita in qualche isola tropicale in questo stesso momento.
 

 
Era così frustrante.

Tutto era così frustrante e tutto quello a cui riusciva a pensare era lei.

Aveva preso la giusta decisione?

Non riusciva a fare a meno di chiederselo. Ma in quel momento c’erano cose ben più importanti e il suo amico aveva bisogno di lui.

Guardò la porta dell’ascensore aprirsi e rivelare tutte le persone che partecipavano a quel doloroso evento. Andò incontro a suoi due amici non appena posarono piede nel lussuoso foyer.

La musica classica era già in ascolto e il brusio nella sala era già molto forte.

Se non fosse stato che tutte le persone nella stanza si fossero vestite di nero non avrebbe mai pensato che fossero ad un funerale.

Gli occhi di Chuck tradivano tutto il suo dolore mentre Blair sembrava a metà tra la disperazione, la preoccupazione e la premura.

“Non devi stare qua ancora per molto”, disse finalmente Nate, sempre continuando a seguire Chuck, “basta che stringi loro la mano, le saluti e poi… te ne vai”.

Per il dispiacere di Blair, Chuck incominciò a togliersi il cappotto. “Non devi convincermi di niente”.

Consegnò poi il cappotto ad una cameriera; Nate incontrò lo sguardo preoccupato di Blair.

La ragazza prese un respiro profondo, “Oh, bene!” esclamò leggermente infastidita ma comunque sempre affettuosa- una qualità che solo Blair sembrava possedere, “Bhe, ho solo pensato che dopo quello che era successo alla chiesa- forse non avresti voluto essere qui”.

Improvvisamente Nate notò una visione dai capelli biondi seguire Eric in cucina. Sentì lo stomaco attanagliarsi dai sensi di colpa e decise che la cosa migliore fosse prestare tutta la sua attenzione su Chuck. Era lui la sua principale attenzione… non lei.

Gli occhi di Chuck incominciarono ad esaminare la stanza, “Questo è esattamente il luogo in cui vorrei essere. Ho degli affari da sbrigare”.

Nate deglutì pesantemente- perché ossessionava i suoi pensieri! Focalizzati su CHUCK!

Blair si accasciò davanti alla dichiarazione di Chuck, e la paura le delineava il volto. Ma il panico inciso sul suo viso scomparve rapidamente com’era apparso “Okay, va bene, allora  troviamoci un angolo tranquillo dove poter mettere qualcosa sotto i denti.”

Nate non riuscì a non sorridere davanti a queste parole. Da quando Blair era diventata così materna?... Oh aspetta!... è vero, lei tendeva sempre a comportarsi così con le persone a cui voleva bene… Era solo sempre stato troppo asino da notarlo. Si rimproverò mentalmente di questo e decise di prenderla in disparte più tardi e chiederle scusa. Forse l’aveva già perdonato tempo fa senza che lui lo sapesse, ma si sentiva comunque in dovere di farlo.

Con la coda dell’occhio vide che lei stava mangiando. E si trovò furente. Come poteva lasciarle fare questo a lui? Da quando riusciva a scatenare queste reazioni in lui? Era davvero ridicolo.

“Non sono dell’umore giusto per mangiare” rispose Chuck meccanicamente; questo riuscì a distrarre Nate dai suoi pensieri. Chuck afferrò un bicchiere di scotch e cominciò a dirigersi verso una bruna borsista dall’altra parte della sala, vicino alla scalinata.

Nate e Blair lo guardarono fare, tristemente.

Blair sbuffò esasperata. Raggiungerlo in quel momento sarebbe stato una causa persa. Chuck aveva bisogno di una rinfrescata. Con tatto decise di provare con un approccio timido.

“Sei molto dolce con lui” disse improvvisamente Nate; a malincuore la ragazza distolse la sua attenzione dal giovane Bass.  Lo guardò incredula, come se le avesse appena sputato in faccia.”Io’” chiese, come se non fosse sicura di aver sentito bene. Nate non vacillò. “Dolce?” si fece beffe Blair, “no”.
Era consapevole di avere i suoi occhi puntati addosso. “No, lo sei!... preoccuparsi per lui. Offrirgli cibo. È addirittura materno”. Strinse i suoi occhi castani e lo guardò fino a spaventarlo. “Io non sono materna… Sto solo trascorrendo troppo tempo con Cyrus e sto diventando ebrea!”. Suo malgrado, Nate sorrise.

“Vieni!”, lo istruì sdegnosamente, infuriata. “Vedo Koogle!”.
Nate scosse la testa, l’abbasso e sorrise leggermente. Alzò lo sguardo per vedere dov’era diretta la ragazza per finire ad incontrare un paio di familiari e maestosi occhi blu. Non potè fare a meno di sentire delle farfalle svolazzargli nello stomaco. Sospirò e prese un profondo respiro. All’improvviso Blair gli apparì accanto di nuovo. Si voltò e rivolse di nuovo la sua attenzione verso di lei e vide che lo guardava timidamente- sembrava che lo fissasse da molto tempo. Nate le rivolse uno sguardo interrogativo.

Blair alzò un sopracciglio, “Vanessa farà un’apparizione?”

“Chi?”, le chiese apparentemente stordito.

Poi ritorno a vedere cosa stesse facendo Jenny, ma vide che si era allontanata.

Si maledì per l’improvvisa delusione che provò .

Blair sorrise, “Certe cose non cambiano mai, vero?”.

Nate la guardò, apparentemente colto di sorpresa, “Hunh?”.

“Nate Archibald”, gli disse come una che la sapeva lunga. “Fai luce tra i tuoi pensieri”.
  
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