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Autore: Koro_pon    03/01/2011    2 recensioni
Non si dirige verso l’auto. Cammina, cammina soltanto. Non pensa, non reagisce a niente, cammina. Non scendono lacrime, il suo cuore non si stringe in una morsa micidiale, è tutto tranquillo. Solamente le sue labbra si muovono. Sussurrano qualcosa, ma non si riesce a capirne il contenuto. Tutto tace, solo quel flebile filo di voce si espande nel buio della notte senza raggiungere il suo ascoltatore.
Pairing: MIYAVIxKAI
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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OYASUMI

La notte aveva ormai strappato anche la più piccola briciola di luce, solo i lampioni continuavano a illuminare le strade deserte. I giganti di cemento troneggiavano immobili al centro della città, freddi come la morte. Nemmeno il vento osava spostare i fogli di giornale e i bicchieri di cartone di Starbucks addossati ai lati dei marciapiedi. Niente si muoveva, era come se tutto fosse sprofondato in un eterno sonno. Una macchina che sfreccia ad una velocità esagerata attraversa la tangenziale con i fari spenti. La vernice rosso fiammante viene illuminata dai lampioni scintillando in quella notte così triste. Le ruote scorrono sull’asfalto senza freno, impazzite, senza controllo. Dai vetri sporchi dell’auto si riesce a scorgere la figura ricurva del conducente: capelli multicolore, inutili occhiali da sole, piercing al labbro inferiore crudelmente martoriato dai denti perlacei, mani inanellate, abiti neri e troppo leggeri per il clima di quel periodo. E’ tremendamente agitato, non rimane fermo nemmeno mentre guida. Si muove in continuazione, spostando la testa di scatto a destra e a sinistra come se cercasse qualcosa. L’auto si infila su un grosso ponte che collega due estremità della città separate da un ampio stradone. La sua agitazione aumenta, si nota da come comincia a battere nervosamente il piede a terra. Il suo sguardo rimbalza da un lato all’altro della strada, dal labbro comincia a scendere un leggero rivolo di sangue. Lo lecca freneticamente, quasi senza pensarci.  Inchioda improvvisamente provocando un terrificante stridio che si perde velocemente nel silenzio. Apre lo sportello e comincia a correre dimenticandolo spalancato. Ora che è sceso si nota anche la sua altezza non indifferente, accentuata dal fisico fin troppo snello. Le gambe lunghe si muovono meccanicamente, come se non riuscissero a fermarsi o non volessero farlo. Aumenta la velocità della corsa. Grida qualcosa, ma la mancanza di fiato impedisce di capirne il contenuto. Grida ancora, più forte. Alza un braccio come per attirare l’attenzione di qualcuno. Sul suo viso si delinea un’espressione di puro terrore. Si ferma solo di fronte ad un ombra. È in piedi sul –parapetto- del ponte e guarda l’asfalto dell’autostrada rimanere impassibile sotto di lei. Per la verità si tratta di un ragazzo, la corporatura, benché minuta, è maschile. Sorride amaramente vedendo l’altro ragazzo fermo sul marciapiede a pochi centimetri da lui –Sei venuto.- L’altro non dice niente, si limita a sfilare gli enormi occhiali da sole mostrando due scuri occhi lucidi –Su, non c’è bisogno di piangere. Andrà tutto bene finché saremo insieme.- Il suo sorriso si amplia ulteriormente creando due fossette ai lati della bocca. Nessuno dei due fa niente. Sono immobili e si guardano negli occhi come incantati –Perché?- Il giovane sul parapetto non risponde, continua a guardarlo triste. Nel suo sguardo c’è qualcosa di strano, di disumano. Dietro quel velo di tristezza si riesce a scorgere qualcos’altro: qualcosa di profondo, mostruoso. E’ come se un leggero barlume di pazzia invadesse quella creatura dal profondo. Nonostante sembri che il sentimento che prova sia reale, nei suoi occhi c’è un’inespressività disarmante. Si cela dietro una patina di umanità che non gli appartiene, sguscia tra le vie nascoste della sua anima osservando ciò che avviene con sarcastico disprezzo. Si burla di quello che avviene all’esterno senza mai mostrarsi, difendendosi con quello che trova. Ora, di fronte all’altro ragazzo, sembra agitata da una brama di rivelarsi. Desidera ardentemente uscire allo scoperto e dare sfogo ai suoi più intimi desideri. Qualcosa la trattiene, l’ancora predominante ragione la respinge con determinazione dei meandri più profondi, consapevole di stare per crollare –Miyavi…Taka-chan, ti prego…- non finisce la frase. Le labbra ancora piegate in un sorriso vengono bagnate da calde lacrime salate. Si volta a guardare il pesante cielo nero come preso da un improvviso flashback - Ti ricordi? Guardavamo sempre il cielo ricoperto di stelle dopo aver fatto l’amore. Tu adoravi perderti in quel mondo così lontano e a me piaceva osservare te. Avevi il viso piacevolmente assorto in chissà quali pensieri e sorridevi un poco senza neanche accorgertene. In quei momenti la tentazione di baciarti era a dir poco incontenibile, ma avevo sempre paura di destarti da quel sogno ad occhi aperti e di rovinare quella magnifica visione. Quindi mi trattenevo e mi limitavo ad assaporare ogni tuo singolo particolare fino a quando non ti voltavi verso di me e mi baciavi delicatamente sulla fronte.- Altre lacrime scendono dagli occhi di Miyavi che cerca invano di ricacciarle indietro. Fa un passo verso l’altro ragazzo, ma viene fermato da un suo gesto della mano –Non ti avvicinare… per favore. – Miyavi si blocca – Sai, ogni tanto mi fermo a pensare dove andrà a finire tutto questo. Intendo… dopo….- lascia nuovamente la frase in sospeso. Il silenzio piomba tra i due come un freddo macigno. Miyavi lo guarda ancora per un secondo prima di salire sul cornicione –Che stai facendo? Così rischi di cadere.- L’altro ragazzo si avvicina velocemente a lui e lo afferra per un braccio cercando di farlo scendere –Anche tu rischi di cadere.- Sono le prime parole che il giovane pronuncia. Sono amare, piene di tristezza, cariche di ricordi e di rimpianti. Si avvicina piano all’altro e abbassa il viso su di lui. Gli accarezza una guancia con le mani fredde e irrigidite prima di posare le labbra livide sulle sue –Yutaka…Uke…Io…Ti…Amo- Il suo sussurro viene spezzato da ogni piccolo bacio posato sulle rosee labbra di Kai. Le lingue entrano in contatto in una calda danza disperata. Entrambi non riescono a trattenere nuove lacrime che vanno a rendere salato quel bacio già così amaro. L’ultimo. Non pensavano di doverselo dare così presto. Erano consapevoli che prima o poi avrebbero dovuto farlo, ma nel profondo entrambi speravano di poterlo evitare. Kai si aggrappa disperatamente alla schiena di Miyavi, stringe forte la stoffa scura della maglietta tra le dita affusolate premendo ancora di più le labbra su quelle dell’amante. Fa aderire completamente i due corpi assaporando avidamente ogni singola sensazione scaturita da quel contatto. Quel calore momentaneo, dolce, avvolgente, rassicurante viene interrotto. Si stacca sorride per un secondo quasi impercettibile e scompare sotto il cemento del cornicione. Miyavi non abbassa lo sguardo, solo il rumore dell’impatto con l’asfalto rimbomba nelle sue orecchie. Scende dal cornicione con un leggero saltello. Non si dirige verso l’auto. Cammina, cammina soltanto. Non pensa, non reagisce a niente, cammina. Non scendono lacrime, il suo cuore non si stringe in una morsa micidiale, è tutto tranquillo. Solamente le sue labbra si muovono. Sussurrano qualcosa, ma non si riesce a capirne il contenuto. Tutto tace, solo quel flebile filo di voce si espande nel buio della notte senza raggiungere il suo ascoltatore.

NOTE DELL'AUTRICIA: Konnichiwa Minnasan!^w^ E' la prima oneshot che scrivo e mi sono volutamente imposta di farla così corta!U__U Giusto per vedere se riuscivo a stare nei limiti! Bè, alla fine non è malvagia. Considerando che per la sua lunghezza ci ho messo un'eternità a scriverla!=.= Nel caso non si capisca niente... voi no preoccupa! Significa che ho raggiunto il mio obbiettivo!^^ Allora...magari posso provare a chiarire un paio di cose. Per esempio il motivo per cui Kaicchan si suicida: non lo so!U.U (O.O ndlettori)Il punto è che non importa tanto il motivo per cui si suicida, ma l'atto in se stesso, il fatto che ponga fine alla sua vita difronte alla persona che ama(T.T chiedo perdono per aver ucciso Kai... ha fatto più male a me che a voi nda)!Diciamo che fondamentalmente si uccide per salvare il Miyvvo.(O_O ndlettori)Cioè, aveva paura di potergli fare del male datoche aveva dentro di se una sorta di Io malvagio (O___O ndlettori)e questo il povero Myv lo sapeva. E' per questo motivo che non lo ferma. Lui sa che se gli avesse impedito di uccidersi avrebbe finito per morire comunque(O_________Ondlettori).Ok, provo a spiegarmi meglio: se questa "cosa" che Kaicchan ha dento avesse preso il sopravvento, avrebbe schiacciato la sua parte "sana" uccidendolo.Sia il Myv che Kai sapevano che per quest'ultimo la cosa migliore era morire prima che l'altro Kai prendesse il sopravvento. U_U Per quanto riguarda la fine che farà il Myv...bè, ognuno può interpretarla come vuole, io l'ho lasciata in sospeso.U.U (Sei consapevole di esserti contraddetta vero?-.-''ndMyv)(Sì U.UndA)(=.='' ndMyv) Bene,questo è tutto ciò che ho da dire... effettivamente non saprei come commentare, sta a voi farlo, quindi fatelo!U.U O vi tartasserò fino alla morte con i miei pastrocchi mwhahahahahahahahahaha!=w= Baci Pon.chan =3
  
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