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Autore: BlueCassis    04/01/2011    2 recensioni
"Mi lasciai andare a non so quale forza della natura, che mi spinse verso di lui incosciamente.
Appena ebbe capito ciò che stava per succedere, lui non deviò e si precipitò sulle mie labbra."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Thom, ma tu mi vuoi bene?-
Cherry mi guardava fisso negli occhi pronunciando quelle paroline. Non credo fosse una domanda, era più una curiosità per lui.
Io lo fissai a mia volta.
-Certo che ti voglio bene, che domande!-
I suoi occhi erano forti e concreti su di me, profondi e inconfondibilmente suoi. Frizzanti.
-Mi vuoi bene sul serio? Come?-
Lo fissai concentrandomi sulla domanda.
Era una di quelle domande alle quali dovevo pensare bene per non deluderlo, perchè lui si aspettava qualcosa di soddisfacente.
-Non scherzo, ti voglio bene Cherry. Come? Con tutto il cuore.-
Non aveva staccato lo sguardo dai miei occhi neanche per un secondo, mentre io sobbalzavo con gli occhi a destra e sinistra per non cadere nella timidezza causata dall'imbarazzo del momento. Queste cose di solito mi facevano questo effetto.
Era come se vi fossi allergico.
Lui annuì deciso, come a confermare qualcosa che già sapeva.
-Io anche ti voglio bene, Thom! Sono felice di averti conosciuto. E' come se fossi un'ape, che ha appena incontrato davvero il fiore che ha desiderato per tutto il tempo.-
I suoi occhi brillavano, ma non ci feci troppo caso e la prima cosa che mi venne in mente di fare fu quella di ridere.
-Cherry, vuoi per caso impollinarmi?- continuavo a ridere.
Mi guardò perplesso, poi abbassò lo sguardo e si lasciò andare ad un sorriso amaro.
-Divertente, eh? Credevo avessi capito quello che volevo dirti.-
Era serio. Anche troppo.
Gli presi una mano e legai il mio sguardo dove doveva essere il suo, imbarazzato.
-Certo che l'ho capito, Cherry... è solo che cercavo in qualche maniera di non affrontare questo momento, di posticiparlo almeno..-
Intrecciò le sue dita alle mie e mi guardò sicuro, scrutandomi il viso.
-Non c'è motivo di posticipare un momento che già sapevamo sarebbe arrivato.-
Mi sentii avvampare dal suo modo di parlare e dal suo sguardo. Continuava imperterrito a fissarmi prima le labbra e poi gli occhi, stringendo come poteva la mano appoggiata al muretto.
Non sapevo cosa fare. Cosa era più giusto fare?
In fondo aveva ragione, prima o poi sarebbe successo, avremmo accettato entrambi il nostro essere e la nostra sottile affinità.
Eravamo vissuti in due mondi paralleli per così tanto tempo e finalmente ci eravamo incontrati.
Forse era davvero la mia ape...
Mi lasciai andare a non so quale forza della natura, che mi spinse verso di lui incosciamente.
Appena ebbe capito ciò che stava per succedere, lui non deviò e si precipitò sulle mie labbra.
Non fu un bacio, fu un uragano.
Le nostre lingue umide danzavano insistentemente nell'atrio rosa costernato dalle sessantaquattro poltroncine bianche.
La saliva si mischiava come due fiumi alla stessa foce. Le labbra si scontravano e mandavano in frantumi ogni inibizione che avevamo avuto fino a quel momento.
I respiri seppur affannati, andavano a tempo con le piroette delle lingue insaziabili.
Era tutta un'armonia. E c'eravamo solo noi. Era come se fossimo su un altro pianeta, un'altra galassia, un altro universo. Tutto nostro e pieno di noi.
All'improvviso mi ritrovai la bocca libera senza accorgermene subito.
Le braccia sottili di lui strette al mio collo.
Silenzio intorno a noi. Silenzio dentro di noi.
-Mi gira la testa.-
Mi sussurrò a un orecchio.
Una voce nuova, rilassata. Era come se fosse uscita dal suo guscio, per sussurrare al mio orecchio per la prima volta.
Risi divertito, e lo strinsi un po' a me.
-Così impari a catapultarti sulla bocca delle persone!-
Fece finta di agitarsi, e probabilmente assunse una delle sue smorfie.
-Ma se sei stato tu a piombarti su di me! Non aspettavi altro! Sei un approfittatore!-
Non ebbi il tempo di aprire bocca che i suoi occhi erano già inchiodati ai miei.
Ipnotici, mi impedivano di parlare, era come se mi risucchiassero in lui.
Nei suoi occhi c'era tutto ciò che mi serviva per stare bene.
Il sole nel frattempo si era abbassato, e la sua ombra si rifletteva nel mare. Era bello stare là, era bello il mare calmo, era bello il sole e il calore che emanava, era bello sentire il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia deserta. Era bello lui, bella la sua esistenza davanti a me.
-Spero che adesso tu non ammazzi tua sorella! E' stata davvero dolce a dirmi che la sera ti sentiva sussurrare il mio nome nel sonno.- stava sorridendo, irradiandomi.
Avrei dovuto provare vergogna e rabbia, ma era inutile per quanto cercassi quei sentimenti dentro di me, in quel momento non esistevano. Erano come evaporati.
-Se non fosse stato per un buon fine, l'avrei sicuramente uccisa!Quindi grazie di avermelo detto.- gli sorrisi alla stessa maniera, anche se l'effetto non era neanche lontanamente simile.
-Beh, oggi la lezione di arte è stata più divertente, non trovi?- disse.
-Concordo, dovremmo farlo più spesso.-
-...sei proprio un approfittatore!- sussurrò ridendo, ma con un pizzico di malizia nello sguardo.
-Ma io intendevo la lezione all'aperto!- dissi con cenno di ovvietà.
-Oh, certo, adesso si dice così... "lezione all'aperto" tsk.- rispose facendo una linguaccia mentre si apprestava a risistemare le tavole nello zaino.
Presi una sigaretta dalla tasca esterna dello zaino senza accenderla.
-Vuoi fumare?-
-Fumare fa male, non dovresti.-
-Okkay, è un no.- dissi mentre frugavo nella tasca per cacciarne l'accendino.
Accesi la sigaretta non curante. In uno scatto mi sfilò la sigaretta dalle labbra e la calpestò senza pietà.
Dopo di che tornò a mettere apposto i vari colori nelle scatole.
-Quando sei con me, non fumi.- disse in un sussurro, in un soffio ma deciso, quasi come se la cosa lo avesse ferito.
Il suo gesto mi lasciò sorpreso e spiazzato allo stesso tempo. Risi sotto i baffi, mentre lui era senza dubbi serio.
-Vabbene Cherry, prometto che non fumerò quando sono con te!-
Si voltò verso di me, e mi mostrò tutti i suoi dentini appuntiti in un mega sorriso.
-Riesco sempre in quello che voglio, questa è la seconda dimostrazione!-
Lo fissai incredulo. Perplesso, poi sbuffai e mi incamminai.
-Andiamo dai.-
Annuì e mi seguì, afferrandomi per mano.


Mi andava di scrivere qualcosa di diverso, spero non dispiaccia a nessuno.
Potrei anche continuarla se dovesse venirmi l'ispirazione, per ora la classifico come completa~
   
 
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