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Autore: NothingIsImpossible    04/01/2011    4 recensioni
Il ragazzo pose la penna, socchiuse gli occhi e si portò al petto il quaderno, sorridendo stancamente. Si addormentò così, mentre una lacrima silenziosa gli accarezzava il viso e la luna vegliava sui suoi sogni.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PAPER DREAMS

Mentre leggete questa storia, ascoltate (consiglio!) Home di Michael Bublè. Vi aiuta ad immedesimarvi meglio nella parte e soprattutto, l’ho scritta ascoltandola, ascoltandola e riascoltandola!!

Do you ever feel like a plastic bag,
Drifting throught the wind,
Waiting to star again
Do you ever feel, feel so paper thin,
Like a house of cards
One blow from caving in..
Firework, Kate Perry

Sono qui. Acciambellato sul divano in pelle nera, guardo le luci di Seul by night dalla grande vetrata dell’introvabile appartamento degli SHINee. Scrivo, come sempre mi capita in questi momenti. Ormai le pagine di questo quaderno sono divenute lo scrigno dei miei pensieri e, se fosse vivo, Freud potrebbe fare una tesi su di esse, tanto sono complicate. È strano come nella mia mente sia tutto perfetto e ordinato e nella mia penna mille pensieri diversi si attorciglino e facciano a gara per uscire.
Sono qui, come sempre scrivo, come sempre la sera, come sempre medito alla luce delle stelle. Rifletto. Su cosa? Su di me, su di noi, il nostro gruppo, i suoi membri, la mia vita, su tutto e niente. Rifletto sull’amore, quello strano sentimento in grado di sconvolgere la vita di una persona, di cambiare il suo animo e renderlo migliore. Non ho mai creduto all’amore a prima vista, all’anima gemella, fino a quando non l’ho incontrata, fino a quando non ti ho incontrato.
Sei entrato nella mia vita all’improvviso, ma mi hai completato, anche se eri ancora troppo piccolo per capire quanto profondo fosse il legame che ci univa. Ti ricordi? Ricordi ancora quel piovoso pomeriggio di Novembre, quella promessa bagnata, il mio cappellino, i fili d’erba come nostri unici spettatori…

*FLASHBACK*

Il bambino si muoveva a balzi piuttosto goffi, tenendosi in equilibrio su quel terreno sdrucciolevole e cercando di vedere oltre il cappello calato fin sopra gli occhi.
“Minho, Minho!! Attento!!” gridò un bimbo molto più piccolo, seduto su uno dei tanti giochi di quel parco. La pioggia insistente gli infradiciava le ciocche dei capelli e lui cominciava seriamente ad avere freddo, nonostante la sciarpa gli arrivasse alle orecchie e i guantini a manopola fossero meglio di due stufe.
“Preso! L’ho preeeso, non preoccuparti!!” esclamò ridendo l’altro e, correndo, raggiunse il più piccolo. “Eccotelo Tae! E vedi di non fartelo più scappare, piccolo funghetto!” disse spatasciando sulla testa del suddetto fungo un ammasso informe di lana rossa.
“Eeeetchuuumm!!!” fece il bimbo di rimando.
“Forza, ripariamoci in quel tubo altrimenti qua moriamo annegati!!” e Minho prese in braccio Taemin portandolo al riparo. Si ritrovarono così, abbracciati dentro un tubo di legno rosso a guardare la pioggia scendere e rigare il cielo. Accoccolato sul piumino del più grande, Taemin si beava del suo calore, mentre il suo cuore batteva forte, forte.
“Hyung”disse all’improvviso “il cielo piange perché non è contento di vederci insieme?” e una lacrima silenziosa gli solcò una guancia.“Ma che dici?!? Perché il cielo non dovrebbe essere contento di vederci insieme, eh piccolo?” gli rispose Minho.
“Non lo so..” sussurrò di rimando il piccolo.
“Stai proprio così male con me, baby pinguino?” disse dopo un po’ il grande e alla sua risata si aggiunse anche quella di Taemin.
“Hyung?
”Mmmmh..”
“Staremo per sempre insieme, vero?”
“Ma certo piccolo mio, per sempre insieme. Io e te.”
E rimasero abbracciati a guardare il cielo, che stavolta piangeva per la commozione.

*FINE FLASHBACK*

Quel pomeriggio rimase impresso nel mio cuore, insieme a quella promessa, che tu non hai capito. Ti sei catapultato nella mia vita, ma l’hai fatto in modo così dolce; ti sei preso cura di me fin da quando non eravamo altro che piccolini di 5 e 7 anni, allegramente bambini, allegramente insieme. Eri il mio fratellone, la mia spalla, il mio punto di riferimento, la mia perfetta metà. Eri il mio sole e la neve con cui giocavo in inverno, eri il vento che mi accarezzava il viso quando eravamo al luna-park. Eri la mia speranza per il futuro e il dolce ricordo del passato, eri la mia passione per il ballo e quella per il piano. Il mio più grande sogno è diventato realtà, una realtà meravigliosa che ha formato questo gruppo e ha fatto incontrare tutti noi, il mio paradiso personale nel quale tu, Minho, eri l’angelo più radioso, l’astro che illuminavi e guidavi il mio cammino. Perché tu, Minho, sei la mia anima gemella, la mia dolce metà, il mio amore. Ecco, il vero significato della promessa, mentre credevamo fosse solo un desiderio infantile. I miei sentimenti, così chiari e cristallini nella mia mente, erano invece così oscuri a te che li avevi fatti sbocciare. La rosa del mio amore, da semplice bocciolo crebbe, si colorò di fuoco, schiuse i suoi petali per te, come fece il mio cuore, esplose in tutta la sua radiosa bellezza e quando fu pronta, te la donai, quella sera in riva al lago..

*FLASHBACK*

“Taemin.. cos’hai piccolo funghetto?” chiese il ragazzo scompigliando i capelli della persona sedutagli accanto. Tae chiuse gli occhi, abbandonandosi al rumore lento e continuo delle onde che, sbuffando, gli bagnavano i piedi. Il vento caldo estivo giocava con i loro capelli, arruffandoli e accarezzandoli, mentre gli ultimi raggi di fuoco dorato danzavano sui loro volti. Il cielo sopra i due ragazzi sembrava il manto di una fenice: arancione, come i capelli del più piccolo, con delicate pennellate di rosa sfumate all’orizzonte con una linea color porpora, così sottile ed impalpabile come lo è la differenza tra cielo e terra, bene e male, sogno e realtà.
“Minho” disse piano il piccolo “tu sei così.” continuò indicando con un gesto il cielo, il lago davanti a loro e il sole che li riscaldava.“Sei la bellezza di questo tramonto, la purezza di questo lago. Sei il mio sole, mi riscaldi il cuore con una tua parola, ogni tuo sguardo è come un insieme di farfalle che mi travolge nella sua danza, ogni tuo gesto ha la freschezza e la spontaneità del primo gesto che hai avuto per me. Quando verrà la notte, tu sarai il manto di stelle con cui mi coprirò addormentandomi. Sei sempre stato un punto fermo nella mia vita, mentre il destino mi trasportava impetuoso, e continuerai ad esserlo, in un modo o nell’altro. Perché il nostro rapporto è magico, magico come lo sei tu.”
La sua mano accarezzò la guancia del moro. Minho chiuse gli occhi, prendendo la mano del più piccolo fra le sue. Una lacrima, una sola lacrima scivolò lungo il suo zigomo e Taemin seppe che finalmente aveva capito i suoi sentimenti.

*FINE FLASHBACK*

Non è andata esattamente come mi immaginavo. Ti sei mai sentito come un fragile pezzo di carta strappato in mille pezzi dal vento troppo forte, come una barchetta di carta in balia delle onde, inghiottita dal buio delle fognature? Come una casa di carte, i miei sogni mi sono crollati addosso, seppellendomi. Ma mi sono rialzato, dopotutto ti avevo promesso che ti sarei stato sempre accanto, in un modo o nell’altro. No, non incolpo te, amore mio, come potrei? Tu non hai fatto nulla di male nei miei confronti, erano i miei sentimenti ad essere sbagliati. Non mi hai respinto brutalmente, ma mi hai fatto capire ciò che provavi in modo chiaro come l’aria e dolce come lo zucchero filato. Mi sono avvicinato a te sanguinante, abbattuto, tremante e tu mi hai accolto nelle tue braccia come quando eravamo piccoli. Le mie parole non ti hanno lasciato disgustato e impaurito, ma hai continuato ad essere il mio sostegno e il mio sole, il fratello maggiore che non ho mai avuto. Grazie Minho, perché ti rivolgi a me con tutta la delicatezza possibile, temendo di ferirmi; grazie, perché nonostante tutto e contro ogni logica, ogni sorriso che mi regali mi fa ancora sentire le farfalle nello stomaco. Grazie, per l’amore che rappresenti ai miei occhi, per aver fatto sbocciare quei sentimenti meravigliosi in me, anche se li ha smorzati l’amara consapevolezza di non poter essere più di ciò che sono. Grazie, Minho, per avermi mostrato che il nostro rapporto è veramente speciale, anche da un punto di vista differente dal mio.
Grazie, hyung.
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Il ragazzo pose la penna, socchiuse gli occhi e si portò al petto il quaderno, sorridendo stancamente. Si addormentò così, mentre una lacrima silenziosa gli accarezzava il viso e la luna vegliava sui suoi sogni.
  
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