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Autore: AnimaDannata    04/01/2011    3 recensioni
M è una giovane donna in partenza da Tijuana. Sulla strada incontra un autostoppista, C.
Per noia e per denaro accetta di dividere il lungo viaggio fino a Des Moines con quello sconosciuto fin troppo interessante.
Come andrà a finire questo lungo viaggio? E soprattutto i due riusciranno a sopportarsi per 3.000 Km?
Genere: Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo la seguì di corsa fuori dal locale sorridendo beato, trascinando i suoi bagagli.
-Tu aspettami quì, io vado un attimo in bagno..- disse lievemente scocciata dalla presenza inopportuna di quell'uomo. Si incamminò nel retro del locale e aprì con un calcio la porta lurida di quel bagno.
-wow, bagno per sole donne..- disse notando la tavoletta non proprio splendente di pulito. Rinunciò a fare pipì e si guardò allo specchio sopra i lavandini. Delle piccole gocce di sudore scesero ai lati del viso. Aprì l'acqua e si lavò bene la faccia, asciugandosi poi le mani sulla camicia a quadri.
-CHE DIAVOLO STAI FACENDO!- strillò quando svoltò l'angolo. L'uomo sobbalzò e la fissò senza dire una parola.
-Ommioddio..- disse fiondandosi sulla macchina e dando una spinta all'uomo che stava tranquillamente poggiato sul cofano.
-che ti salta in mente eh?! Se vedo solo un graffio giuro che..- disse stringendo i pugni.
-Bellezza, rilassati.. è come nuova non lo vedi?- disse indicando il cofano lucido e perfetto.
-Uomo avvisato..forza siediti.- disse sbrigativa e dopo aver aperto la macchina si mise al posto di guida. Uscì sgommando dal distributore fissando la strada di fronte a lei con sguardo sicuro.
-dove l'hai presa la patente, nelle patatine?- chiese l'uomo mettendosi la cintura in tutta fretta e buttando dietro il suo bagaglio. La fissò un attimo.
-Hai un accento messicano ma non sembra che lo sia..di dove sei?- chiese lui continuando a fissarla mentre lei non distoglieva lo sguardo dalla strada.
-Messicana.- disse sbrigativa. L'uomo sbuffò.
-Non sembrerebbe..- disse scocciato.
-ti ho detto che sono messicana..- disse ruggendo la ragazza e l'uomo decise di stare zitto, mettendo su un pò di broncio. La ragazza gli diede uno sguardo dallo specchietto.
-Mia madre è dell'Iowa e mio padre è di Caborca. Vivo a Tijuana da quando sono nata.- disse sbuffando anche lei. Non aveva voglia di chiaccherare, ma quell'uomo le aveva fatto quasi pena per come aveva reagito! Forse era il caso di abbassare di poco, pochissimo la guardia.
-Ora capisco..Beh, è sensuale vedere dei così begli occhi verdi e quell'accento spagnolo...beh..wow..- disse lui fissandola eloquente.
-raffredda i bollenti spiriti se non vuoi finire giù dalla macchina a calci..- disse lei tenendo lo sguardo sulla strada. Non c'era da negarlo, era davvero una bella ragazza. Gli occhi verde chiarissimo e i capelli mossi e neri le davano un alone di mistero che aggiunti al suo carattere non proprio amichevole la rendevano un vero peperino.
-Va bene, va bene..- disse lui alzando le mani in segno di resa, per poi poggiarle entrambe sulle ginocchia.
-e tu da dove vieni? non riesco a capire il tuo accento.. dalla camicia e dalla 24 ore sembri un magnate, dalla parte inferiore beh..- disse lei guardando per mezzo secondo gli indumenti che aveva addosso.
-cosa, un bracciante agricolo?-
-uno zotico.- disse lei riportando lo sguardo sulla strada. Lui non rispose e guardò fuori dal finestrino.
-Dove credi sia meglio fermarci per la notte? A Mexicali? o proseguire fino a tardi fino a Phoenix?- chiese lui voltandosi dopo qualche minuto di silenzio voltandosi nuovamente verso di lei.
-Mi offri la cena a Mexicali e ci fermiamo in un motel a Yuma, a metà strada. Fino a Phoenix, oggi no.- disse lei allungando la mano verso il cruscotto e tirando fuori una brochure di un Motel piuttosto squallido.
-sempre meglio della macchina. Anche se i sedili della mia bambina sono comodissimi.- disse accarezzando il volante e per la prima volta le sue labbra si aprirono in un sorriso.
-faranno storie al confine?- chiese l'uomo prendendo anch'egli a fissare la strada.
-oh, non credo proprio...- disse lei e dal tono di voce sembrava sapere il fatto suo.
Il silenziò calò di nuovo e iniziò a sembrare un pò scomodo. La ragazza accese allora la radio.

Down in Mexicali, There's a crazy little place that I know. Where the drinks are hotter, than the chili sauce, And the boss is a cat named Joe..

La canzone dei The Coasters inondò la macchina con quel suo ritmo vivace. La ragazza chiuse un attimo gli occhi assaporando quel momento e quella canzone.
-Esiste davvero quel posto?- disse l'uomo e lei si voltò a fissarlo.
-Ovvio che esiste. Ci stiamo andando ora.-
disse svoltando l'angolo e si ritrovarono davanti ad una tavola calda. La ragazza parcheggiò e invitò con un cenno della mano l'uomo a scendere. Quando l'uomo entrò nel locale, si sorprese: ne aveva viste tante nella sua vita, ma di quel tipo...proprio no! Era una tavola calda con tantissimi tavolini posti in rialzo su una enorme vetrata. Un pianoforte d'epoca country con sopra bello sdraiato e pacifico un gatto grasso e nero. Il pianista vestito come se fosse in pieno far west e le cameriere in abiti succinti come ballerine di quell'epoca. Il barista al bancone lì fissò annoiato mentre asciugava dei bicchieri.
-Tendrà Usted una mesa para dos?- chiese lei al barista e lui semplicemente le indicò un tavolo. Lei ci si sedette, fissando all'esterno che la macchina fosse ancora nel parcheggio.
-Estasiato dalla meraviglia delle tue parole.. disse raggiungendola l'uomo e sedendosi di fronte a lei.
-Cosa vuoi mangiare?- chiese la ragazza prendendo il menù in mano e leggendo le varie voci.
-Mi va bene tutto...sono onnivoro!- disse stiracchiandosi e sedendosi in maniera scomposta.
-El menu del dia y dos cervezas a la cana, por favor.- disse la ragazza quando la cameriera si avvicinò per prendere l'ordinazione.
-che per un povero ignorante come me sarebbero...?-
-il menù del giorno e due birre alla spina...cioè Fajitas di pollo e salsa guacamole..- disse lei alzando lo sguardo dal menu.
-da leccarsi i baffi..non mi hai ancora detto il tuo nome, comunque..- disse lui avvicinando la mano per stringere quella della ragazza.
-non ho la minima idea di chi sia tu..cosa ti fa pensare che voglia darti le mie generalità?- chiese la ragazza tirando i capelli dietro le orecchie.
-wow, wow, wow...non abbassi mai la guardia eh? a cosa credi che mi serva il tuo nome, nel caso ti volessi stuprare barra uccidere barra derubare?- disse lui alzando un sopracciglio.
-Chiamami M.- disse lei evitando il discorso.
-bene, mi piace EMME...fa molto Femme Fatale!- disse sorseggiando un pò di birra dal bicchiere che la cameriera aveva appena poggiato sul tavolo.
-e tu invece, come ti chiami?- disse bevendo anche lei dal suo.
-Beh, penso che la regola valga per entrambi. Non ho la minima idea di chi sia tu. Quindi puoi chiamarmi C.- disse accogliendo lo sguardo di fuoco della ragazza con un sorriso sghembo.
-chi la fa l'aspetti...-


Scusate l'immenso ritardo nella pubblicazione delle storieeee cercherò di essere più puntuale!! Allora un paio di note: La canzone che passa alla radio si chiama Down in Mexico ed è un omaggio al film Grindhouse, del magnifico Quentin Tarantino...Per quanto riguarda quello che M dice al barista, significa "Posso avere un tavolo per due?". Finalmente sono riuscita a trovare due attori che rispecchiano più o meno come io immagino i personaggi:

C => http://img703.imageshack.us/i/cliveowen10.jpg/
Clive Owen
M => http://img413.imageshack.us/i/wallpaperdievagreen6452.jpg/
Eva Green
Che ne dite? commentini :)
PS: qualcuno di voi ha dimestichezza nel fare collage di immagini? mi potete contattare in privato per favore? Vorrei fare un immagine con i due protagonisti :)
  
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