Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
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Autore: Doherty21    04/01/2011    2 recensioni
Amy, trentanni, Londra, ballerina.
Jared, trent'otto anni, Los Angeles, troppe cose.
Due persone troppo diverse per avere lo stesso cognome.
Due persone troppo diverse, che condividono anche le stesse idee.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ho sempre provato disprezzo per il nuovo continente ed esserci m'incute terrore, come se gli americani sapessero del mio odio. Ma sono costretta ad una settimana tutta americana a Chicago, per cause di forze maggiori. Infatti in questi giorni si tengono gli ultimi provini per i ballerini che dovranno partecipare al mio ennesimo nuovo gruppo.
"Tutto in ordine qui?"
"Affatto! Brian, ti odio.."
"Ahah dai piccola, una settimana in America non ti ucciderà!"
Lavoro per i Placebo da tre anni ormai, sono diventata la loro coreografa ufficiale dopo che hanno deciso di creare un corpo di ballo per gli spettacoli. Ma non vedo perché ogni anno debba cambiare i ballerini. 
Che tu sia maledetto, Brian Molko.
Fortunatamente gli assistenti qui si danno da fare, c'è un ordine pazzesco, e poi le sale sono abbastanza ampie da permettermi di fare delle lezioni decenti. 
Tra qualche minuto incontrerò gli ultimi trenta candidati che si esibiranno nelle loro coreografie e sono occupata a riordinare le mie cose prima di andarmi a sedere in  giuria, ma come al solito qualcosa deve impedirmi di arrivare in orario.
"Eccoti finalmente, è un ora che ti cerco!"
"Cos'è che cerchi, me o la solita scopata Steve?", sempre il solito gatto morto.
"Tanto so che a letto con me non verresti mai."
"E allora perché ti ostini a provarci?"
"Mi diverte guardarti sulle tue, sei così sexy", fanculo. Lo spengo con lo sguardo e lo scanso per andare in teatro, lui dietro che mi segue come un cagnolino, come di consueto.
C'è un casino di gente che va e che viene, alcuni ragazzi eccitati sul palco mentre provano le posizioni per esibirsi e tantissimo rumore.
Dopo le solite noiose coreografie in cui gli aspiranti hanno messo di tutto pur di farsi notare per le linee e per la tecnica, esco fuori per una pausa sigaretta: solo allora mi accorgo di alcuni artisti di strada, con alcuni tamburi e le loro bacchette, intenti a percuotere ogni oggetto metallico come fosse una batteria. Mi avvicino meglio per scrutarli, finché non mi si affianca anche Brian.
"Carini vero? Si fanno chiamare Street Drum Corps, stanno qui da stamattina. Più tardi c'è un provino per...mh, le solite band che cercano un fottutissimo gruppo di supporto."
"Non sapevo che oggi ci fossero altre audizioni..e chi è la band?"
"Steve sa tutti i cazzi che succedono, fatti dire da lui, io non mi interesso di ste cazzate.", detto questo butta la sigaretta, consumata sino al filtro, e s'incammina verso il teatro col suo solito fare menefreghista. E' proprio Brian.
Rimango altri dieci minuti a guardare i ragazzi, che sembrano non stancarsi mai: paiono impossessati da qualche strano demone, un gruppo di dannati costretti a sbattere le bacchette su qualsiasi oggetto, condannati ad assaporarne i suoni e mischiarli con ritmi sempre più pesanti, veloci, a volte frenetici. 
Sono costretta a rientrare per vedere i soliti damerini in calzamaglia esibirsi, fortuna che tra mezzora potrò tornare in hotel. Ancora non ho deciso chi portare in tour ma devo eliminare dieci persone, perciò mentre tutti vanno via rimango in solitudine seduta in giuria a scrivere un paio di nomi a casaccio, la notte mi porterà consiglio. 
Sento sbattere la porta antincendio e mi ritrovo un uomo davanti, non troppo alto, i muscoli possenti delle braccia, un cappello e una t-shirt rossa con una strana scritta, provehito in altum. 
"Ciao.." dice, sedendosi accanto a me. Non posso fare a meno di chiedergli chi sia, e cosa cerca, dato che continua a fissarmi.
"Shannon, piacere. Fai parte dello staff? I ragazzi stanno per entrare.."
"Quale staff?"
"Ehm, gruppo di supporto per i Thirty Seconds to Mars, ti dice niente? Dovresti andartene ragazzina", ragazzina io? Poi ricordo dei ragazzi che suonavano fuori e delle parole di Brian, e capisco tutto.
"Oh mi spiace, io ero in giuria per l'audizione precedente. Dovrei fermarmi qui qualche minuto se non disturbo!" dico, un sorrisetto poco sincero di chi ti sta prendendo per il culo e la faccia tosta di ignorare le sue parole per rimettermi a scrivere. 
Si alza e discute con l'energumeno della sicurezza, che però non fa nulla per spostarmi di li, finché non entrano i primi musicisti sul palco e Shannon torna a sedersi accanto a me, osservandomi sottecchi.
"Forse dovresti andartene dato che stai occupando il mio posto a sedere, non credi?" un uomo dai capelli castani stile super sayan e i grandi occhi chiari appoggia le braccia sul suo busto in segno di attesa, e mi fissa con uno sguardo tipico di chi sta per menarti. Ma mi sta sfidando, perciò decido di non ascoltarlo e continuo il mio lavoro mentre chiamo un taxi per tornare in hotel.
"Non ti è chiaro che sto per chiamare la sicurezza per farti uscire da questo fottutissimo posto a calci in culo, tesoro?" mi dice.
"Forse dovrebbe calmarsi, prima che la sicurezza la chiami io" rispondo, lo sguardo rivolto sui miei fogli e il tono menefreghista.
"Ma guarda che smorfiosa! Senti, alzati e sparisci,  mi sono davvero stan..."
"Jared, falla finire di lavorare e se ne andrà" dice Shannon prendendolo per un braccio e facendolo sedere su una sedia accanto a me.
L'uomo, sbuffando, prende a sedersi e si sfila la camicia blu di flanella che indossava, rimanendo a maniche corte.
Non posso fare a meno di notare il tatuaggio che ha al braccio, e un simbolo simile al tatuaggio di Shannon.
Ma è una band,  o una setta satanica questa?
Un rullo di tamburi mi riscuote dai pensieri, alzando la testa verso il palco vedo gli Street Drum Corps prepararsi per l'esibizione. Dovrei proprio andarmene, ripongo i fogli in borsa ma poi decido che posso benissimo godermi lo spettacolo dato che il taxi non è ancora arrivato.
Il gruppo spacca il teatro e per la seconda volta rimango incantata dal rumoraccio che riescono a produrre.
"Questi li conosco già, credo proprio che li prenderemo con noi, vero fratellino??"
"Shannon, sono..solo una ragazzina." dico guardandolo stranita.
"Scusami, Jared! Questo è il nuovo gruppo di supporto, sicuro!"
"Chi è che decide qui?", una lite tra...fratelli?
"Io me ne intendo di batteria, sono troppo bravi e poi li conoscevo già..", e così Shannon dovrebbe essere il batterista della setta satanica, l'esaurito che ho di fianco è suo fratello alias il capitano dei pazzi, e il Gesù Cristo seduto più in la dovrebbe essere il bassista, forse. Si vede lontano un miglio che sono americani, ho paura a starci in mezzo e preferirei morire.
"Ragazzi, credo che debba andare ora. Grazie mille Shannon!" dico alzandomi e baciando su una guancia il batterista. 
"Non ti sei nemmeno presentata.." dice Jared.
"Non credo dovrei presentarmi dopo quello che mi hai detto, comunque..Amy Lane Cubbins", porgo la mano a Shannon e regalo uno degli sguardi più acidi dell'universo al fratello, che si mette a ridere e si alza dalla sedia.
"Fratellone, arrivo tra dieci minuti, il tempo di accompagnare Amy all'uscita" e detto questo prende la mia borse trascinandomi verso la porta.
"Tu sai chi sono io vero?" mi chiede una volta usciti dal teatro.
"Hai un viso conosciuto ma non ho la minima idea di chi tu sia, mi spiace distruggere così il tuo ego. E ora devo andare."
"Aspetta...sono Jared Leto, e scusami per prima. Sono un attore, musicista e regista, e ti ho accompagnata fin qui perché..beh il tuo cognome mi ha spiazzata!"
"Cos'ha di strano il mio cognome, scusami?"
"Ecco il mio nome d'arte per alcuni video che ho girato è Bartholomew Cubbins, ecco..", decisamente sempre più pazzo.
"Oh, mi fa piacere. Alla prossima allora!" dico dirigendomi frettolosamente verso il tassista che mi aspetta impaziente.
   
 
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