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Autore: rees    05/01/2011    10 recensioni
Accenni alla 3x10!!
Una piccola One-Shot per festeggiare il nuovo anno con un po' di Jisbon **
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'What does 'romantic' means?'
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“-Quindi hai preso male la rivelazione su Babbo Natale, eh?
-Mi ha bruciato il cuore come una sigaretta.
-Spiega perché stai ancora cercando la magia nella tua vita”
D'accordo, il vecchietto dall'aria gioviale non esisteva, lo sapeva bene, allora perché appena chiuso il caso, mentre Jane parlava con La Roche, aveva sentito l'irrefrenabile desiderio di prendere una penna in mano e chiedere un regalo al grasso amante dei bambini?

Caro Babbo Natale,
quanti regali ti ho chiesto da quando mia madre è morta? Tantissimi. Non ne ho ricevuto nemmeno uno. Glisserò sul motivo perché questo mi porterebbe ad affermare la tua non esistenza e, quindi, a rendere inutile questa lettera.
Però sono stanca di passare le feste da sola. Mandami qualcuno, chi vuoi, per non cenare con del Thai a Natale e non brindare solo con i miei fratelli a Capodanno.
Tess.

La vigilia era arrivata e passata insieme al Natale, non aveva mangiato Thai, aveva optato per una pizza che aveva ingoiato, ormai gelata, a grandi bocconi, davanti la TV. Da sola. Anche quell'anno non c'era nessuno a tagliare con lei le fette di panettone.
31/12
Per capodanno aveva chiamato i fratelli per dar loro buca. Si era presa l'influenza. Capitata a fagiolo per non dover andare in mezzo a quelle tre coppiette. Guardò il calendario. Quel giorno Walter Mashburn sarebbe tornato dall'Europa. Poteva andare da lui, volendo, non appena fosse atterrato. Sempre che non fosse in compagnia di un'altra. Si rese conto che nonostante il pensiero l'avesse sfiorata, non l'aveva toccata minimamente.
Si distese sul letto per riposare ed impostò la sveglia in tempo per ordinare la cena e brindare al nuovo anno. Da sola.
h. 19.00
Si alzò di malavoglia per ordinare il cibo Thai che rimandava da una settimana. Un'ora dopo suonarono alla porta per consegnarle i piatti prelibati del suo cenone. Il fattorino la guardò con non poca compassione. Ma almeno lei avrebbe stappato dello champagne. Lui avrebbe lavorato.
h 23.55
Accese la TV per il countdown. Giusto per essere sicura di festeggiare in orario. Annoiata, ascoltò tutti quei ringraziamenti che i conduttori del programma continuavano a blaterare per guadagnare tempo. Giusto ad un minuto si decise a tirar fuori la bottiglia di champagne che avrebbe stappato, assaggiato e svuotato nel lavandino, come ogni anno.
-Chi è sola a capodanno è sola tutto l'anno. Buon 2011, Tess.
Suonarono alla porta proprio mentre la voce squillante della donna dai capelli cotonati gridava “dieci, nove...” . Si diresse alla porta ed aprì senza nemmeno vedere di chi si trattava. Aveva la pistola sul tavolino all'ingresso proprio per le emergenze.
Si trovò con le labbra impegnate proprio mentre i due conduttori urlavano gli auguri a tutto il pubblico. Con le dita afferrò i capelli morbidi dell'uomo che aveva davanti per allontanarlo da sé ma subito ne riconobbe il proprietario. Non aveva bisogno di vederlo in faccia per sapere che quei ricci erano biondi e che a baciarla era il suo consulente preferito.
-Mi è arrivato un biglietto – disse l'uomo in risposta alla domanda solo pensata della donna non appena si furono separati – diceva di venire qui, perché era ciò di cui entrambi avevamo bisogno. Il mittente mi ha anche chiesto di porti le sue scuse per il ritardo, ma che il ventiquattro dicembre aveva molto da lavorare e spera che questa festa vada ugualmente bene.
Forse la bruciatura di sigaretta si sarebbe rimarginata presto. In tutta onestà non sapeva cosa pensare. Se tornare a credere nel grasso omone inventato dalla Coca-Cola o inquietarsi perché qualcuno aveva letto la sua lettera.
-Chi sta insieme a capodanno, sta insieme tutto l'anno. Sicura di voler correre il rischio?
Sorrise sornione. Sapeva già la risposta, ovviamente. Nemmeno le diede il tempo di pensarvi che già la stava baciando nuovamente, trascinandola verso il divano.
Il suo sguardo cadde sulle confezioni del Thai.
-Sai che sono scorpioni fritti, vero?
-Ovvio.
-E ti piace comunque?
-Si. Ora è un po' freddo ma qualcosa è avanzato. Assaggia, sono buoni.
Riluttante il biondo seguì il consiglio del suo capo. I ruoli sembravano essere invertiti in quella situazione. Però aveva ragione. Non erano affatto male.
Rimasero insieme tutta la sera, con la bottiglia di champagne a terra e due calici tra le dita. A dirsi quello che non si erano mai detti.


Angolo sproloqui
Lo so, è una schifezza, ma l'ho scritta in macchina mentre tornavo, il primo gennaio, al paese di mia nonna. Ero stanca morta ma avevo "l'ispirazione"... poi che non l'ho saputa rendere è un altro conto.
Spero comunque vi piaccia :D
Giulia
   
 
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