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Autore: Fiamma Drakon    05/01/2011    0 recensioni
«Avanti, bambina mia, cammina...».
Il terreno sotto i suoi piedi le sembrava avesse assunto una consistenza fluida, come l’acqua. Che stesse proprio camminando sull’acqua?
Un odore di ferro misto ad altro, rivoltante, le penetrò nei polmoni e, abbassando gli occhi, vide che in realtà sotto i suoi piedi c’era uno strato di sangue fresco disseminato di pezzi di vetro.
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fukkatsu ningyō no niwa «Avanti, bambina mia, cammina...».
Il terreno sotto i suoi piedi le sembrava avesse assunto una consistenza fluida, come l’acqua. Che stesse proprio camminando sull’acqua?
Un odore di ferro misto ad altro, rivoltante, le penetrò nei polmoni e, abbassando gli occhi, vide che in realtà sotto i suoi piedi c’era uno strato di sangue fresco disseminato di pezzi di vetro.
Un grido le fu soffocato in gola dal gatto nero che la stava conducendo.
«Non gridare o sveglierai gli alberi. Gli alberi non vogliono essere destati, altrimenti si arrabbieranno. Siamo quasi arrivati!».
Attorno a lei i fusti degli alberi la guardavano con malefici ghigni, burlandosi nel loro sonno di lei e del suo terrore.
«Eccoci, mia dolce fanciulla» annunciò il gatto, sorridendole affabile.
Davanti ai suoi occhi adesso si estendeva un prato d’erba morta dal quale s’innalzavano cupe lapidi di pietra grezza, crepate ed erose.
«È... qui?» domandò con tenue voce la bimba, guardandosi intorno.
«Ma certo che è qui! Tutte le bambole rotte finiscono qui, non lo sapevi? Questo è il loro cimitero e il loro terreno natio» spiegò il felino, le gialle pupille che sfavillavano «La tua bambola è lì».
Indicò la lapide più vicina e la piccola vi si diresse immediatamente, scavando con le unghie la terra davanti ad essa, piangendo.
Una manina di stoffa insanguinata sbucò dal terreno, afferrando la bambina per il polso, appigliandosi a questo per tirar su il resto del corpo.
Una bambola con occhi piatti, tondi e bianchi, cerchiati di nero e grondanti sangue fece la sua macabra apparizione.
Scoppiò un temporale ed il rimbombo dei tuoni scosse la terra così come squarciò il cielo.
Decine di piccoli esseri pallidi e sanguinolenti si rianimarono, uscendo tremanti dal terreno, avanzando come zombie verso la bambina.
Questa lanciò un gridò che lacerò l’aria, mentre un disgustoso rumore di carne lacerata si levava, riecheggiando per tutta la foresta.
La voce della fanciulla fu ingoiata dal ben più forte suono di ossa che si spezzavano e sangue che schizzava a raggiera in aria e sulla terra.
Il gatto si accostò con un ghigno inquietante al cumulo di bambole che stavano finendo il loro pranzo.
«Benvenuta nel Giardino delle Bambole Resuscitate, mia cara...».
   
 
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