Era da quando ho visto l’anime di DRRR che volevo scrivere qualcosa su quest’opera che mi ha letteralmente, ma proprio letteralmente, ossessionata XD Soprattutto la figura di Izaya che, in qualche modo, trovo un personaggio assurdo e decisamente interessante.
Spero di non aver scritto strafalcioni, anche perché è una delle prime su questo fandom, se non la prima in assoluto, a cui lavoravo da un po’.
Buona lettura.

Pazzia

Cammini per le strade di Ikebukuro. Sai bene, forse troppo, che non dovresti stare lì nei dintorni. Sei sempre stato una persona incosciente, una persona che sfida le altre anche solo con lo sguardo. E non te ne vergogni, anzi. Ti piace da morire sfidarle e, soprattutto, osservare.
Osservare, per te, è uno stile di vita. Ami profondamente tutto ciò che ti circonda. Lo ami follemente quasi, così tanto che, probabilmente, la gente si chiede perché tu sia così tremendamente stronzo e infame da fregartene della fine degli altri. Delle stesse creature che tanto ami.
Non c’è un perché, non c’è mai stato e, probabilmente, mai ci sarà. E’ così e basta.
Ti piace pensare che, alla fine dei conti, tu hai sempre quella marcia in più, quella voglia di vivere che, al contrario, gli esseri umani sprecano senza nemmeno rendersene conto. Te lo chiedi spesso il perché la gente voglia sempre e comunque porre fine alla propria esistenza. E’ una cosa che, sinceramente, ti ha sempre affascinato. Ti piace osservarli nei loro continui tentavi, nella loro solita routine che li rende folli in un mondo di folli. Un mondo dove tu e tu soltanto sei l’unico sano di mente. L’unico che ha capito davvero il senso della propria esistenza e, allo stesso tempo, ha un obiettivo da raggiungere.
Quale sia il tuo obiettivo lo hai realizzato molto tempo fa, quando ancora facevi scherzi stupidi, infantili. Quando non eri ancora ciò che sei adesso. Eri un semplice adolescente immaturo che amava provocare gli altri. Cosa che, di fatto, fai ancora adesso ma questo non interessa.
Il tuo obiettivo ha un nome: Heiwajima Shizuo.
E’ per lui, solo e unicamente per lui, se continui ad alzarti alla mattina, a fare ciò che ti piace. Solo e unicamente per la sua persona. Non sai perché, ti rendi conto perfettamente che, pensandoci, non è mai stata una persona divertente quel barista fallito. Eppure ti piace. Ti diverte. E ti diverte come nessun’altro.
Ti piace stargli attorno, provocarlo, scappare da lui. E tante altre cose che, lentamente, hai conquistato con il tempo. I suoi movimenti incontrollabili, la sua forza violenta e imprevedibile. Tutto questo ti piace da impazzire, ne sei quasi ossessionato in un certo qual modo. Come una droga, probabilmente è questo il paragone più vero. E tu sei alla continua ricerca di lui, di lui e soltanto di lui non appena ne senti l’odore.
Non cerchi di evitarlo, anzi. Vuoi quasi follemente che si renda conto della tua presenza, che non ti lasci, in alcun modo, ignorato. E sai bene che, da lui, otterrai sempre quelle attenzioni di cui necessiti sempre e comunque.
Un rapporto malato il vostro, eppure ti rendi perfettamente conto che è l’unico tipo di rapporto che tu e lui potrete mai avere. Un rapporto dove non si capisce chi sia il cacciatore e chi sia la preda. Dove finisca la provocazione e inizi la violenza. E’ una situazione che hai voluto e che vorrai sempre, ne hai quasi la certezza.
La stranezza di Shizu-chan è ciò che ti ha attirato. Il suo essere così diverso e, in qualche modo, così uguale a tutti gli altri. La sua forza inumana, la sua rabbia repressa che, quando ti avvicini viene fuori come un ciclone. Più con te che con gli altri e si tramuta, assurdamente, in un distributore, un paletto, un qualsiasi cosa lui trovi sulla sua strada quando vede te. E sai che ciò non è normale, che tu stesso, quando lo cerchi, non lo sei. Ma, pur sapendolo, lo cerchi lo stesso e ti rendi conto, con fin troppa chiarezza, di avvicinarti decisamente troppo all’idea di masochista cercandolo.
Non sai perché lo cerchi, non capisci, tu che sai sempre tutto, ciò che ti lega a lui. Cosa provochi la tua ossessione nei suoi confronti. Ti rendi solo conto che ami, follemente quasi, la sensazione di potere che ti da farlo arrabbiare. Come, quando ti vede, muti completamente in rabbia senza nemmeno bisogno di una parola in più. 
Forse stai diventando vecchio, con l’avvicinarsi dei trent’anni, per quanto tu ne abbia ancora ventitré, stai sviluppando qualcosa di molto simile all’abitudine. Una cosa che, prima, non era nemmeno concepibile. Eppure, con Shizu-chan, c’è. Abitudine, un’abitudine quasi assurda a scappare e, al tempo stesso, inseguirlo.
Un sorriso dipinto sul viso strafottente. Un sorriso ironico solo per lui e sai che, ancora una volta, ti guarderà e urlerà come sempre un ”IZAYA TI UCCIDO” e tu, come ogni volta, scapperai via. Lentamente per farti raggiungere da quel pazzo che, alla fine, non capisce che lo fai apposta ad andare ad Ikebukuro. Ci vai perché sai che troverai sempre lui ovunque tu cammini. E giocherete ancora al cacciatore e alla preda, senza sapere dove finisce il tuo fuggire e il suo inseguire.

Fin~

Fine di sta cosa. Non è molto lunga ma ammetto che, alla fine, mi ci sono un po’ affezionata. Quando mi verrà ispirazione farò anche qualcosa di più lungo, spero. Anche se dubito che supererò le shot per il momento. Alla prossima!
By athenachan