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Autore: BlackJack25    06/01/2011    5 recensioni
Master Chief era accasciato al suolo. Si teneva il petto con la mano, coperta da un sottile guanto incorporato nella corazza. Guardava in alto, vero il cielo coperto da plumbee nubi dalla quali cadevano i fiocchi di neve. Ormai non c’era più nulla da fare, era una missione impossibile, anche per lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un ultimo respiro

 

La neve scendeva candida e fredda nella valle. L’aria era gremita di fiocchi bianchi, come tanti denti di leone che cavalcavano l’impetuoso vento. Solo questo riusciva a scorgere dalla sua armatura MJOLNIR Mark VI.

Master Chief era accasciato al suolo. Si teneva il petto con la mano, coperta da un sottile guanto incorporato nella corazza. Guardava in alto, vero il cielo coperto da plumbee nubi dalla quali cadevano i fiocchi di neve. Ormai non c’era più nulla da fare, era una missione impossibile, anche per lui.

«E cosi, tutto finisce» disse la voce di Cortana, unica compagnia a disposizione dello Spartan. «Che strano. Siamo riusciti a scampare a situazioni ben più peggiori di questa. Morire cosi … è molto strano.»

Chief non ebbe la forza di rispondere. Doveva recuperare energie, e le truppe di ricerca Covenant ormai erano vicine.

«Che ne sarà della guerra con gli umani?» chiese ancora Cortana, ma Chief ancora non rispose. «Perché non mi rispondi?»

No. Non poteva finire cosi. Non in quel modo. Cortana aveva ragione; dopo tutte le situazioni pericolose in cui si erano trovati, morire cosi era da stupidi inesperti. Come aveva fatto a non calcolarlo. Come aveva fatto a non vederlo? Eppure quel cecchino era riuscito, in un solo click, a mandare all’aria piani studiati nei minimi particolari. Questo non era un comportamento da Spartan.

Chief tentò di alzarsi, ma gli mancò il fiato. Il sangue sgorgava copioso dalla ferita, e nemmeno la robusta mano dello Spartan bastò a fermare l’emorragia.

«Non possiamo andarcene cosi. Dobbiamo portare a termine la missione di cui siamo stati incaricati. Se muori tu, anche il mio database verrà cancellato del tutto, ed io non sarò altro che un mucchio di file sconosciuti raccolti in un inutile dischetto.»

Cortana aveva ragione. Non poteva finire cosi. Lo Spartan voleva alzarsi, ma al minimo sforzo prolungato, il corpo non rispondeva più e tutto ricominciava, dalla stessa posizione.

Era la prima volta che non sentiva il suo corpo. Era la prima volta che era rimasto a terra per più di 3 minuti. Non aveva mai provato quelle sensazioni, ed ora gli attraversavano la mente ad una velocità pazzesca.

«Se ci trovano, per noi è finita. Dobbiamo scappare. Chiedere rinforzi e andarcene da qui, prima che le navette Covenant ci scovano.»

Già. Tutti gli sforzi degli umani di occultare i loro punti deboli mettendoli al sicuro in quel dischetto ora erano in pericolo. Chief sapeva bene il protocollo da effettuare qualora sarebbero caduti in mani nemiche. Eccome se lo sapeva.

«Eccoli. Li sento arrivare. È strano, dopo tutto questo tempo, morire per una minuzia non è il massimo. Ormai siamo al capolinea, non c’è più nulla da fare.»

Lo Spartan ormai si era arreso alla sorte avversa. Non c’era più nulla da fare se non gettare la spugna. E Chief lo aveva fatto.

Afferrò la Magnum in dotazione all’esercito UNSC e se la puntò alla tempia.

«Cortana …»

«Cosa c’è?»

«Io … ti amo.»

Un sordo boato percorse la valle. Chief esalò il suo ultimo respiro.
  
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