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Autore: wonderwall_    06/01/2011    0 recensioni
Questa storia è ispirata a due personaggi di un GDR, i due ragazzi fanno coppia da qualche mese, prima si erano sempre odiati perchè lui era il tipico donnaiolo e lei odiava il suo carattere ma in realtà si amavano. Lui è ricco mentre lei vive nella dependance della casa di uno dei migliori amici di lui in quanto figlia della domestica.
Parteciperà ad un progetto di scambio interculturale e l'arrivo di Ania una portoricana scombinerà il loro rapporto, ma tutto si risolverà alla fine?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo ringraziare le fondatrici del forum che hanno permesso di creare i personaggi e quindi di dare vita alla fan fiction, tratta da una mia vecchia fan fiction Breathe Easy.
volevo ringraziare inoltre Ella che è la ragazza che muovo Gas nel GDR e le diverse ragazze che hanno mosso e stanno muovendo Peter.
Un altro ringraziamento anche a Ro che ha ideato Debbi la sorella di Gas anche se qui non è molto descritta e Benny che muove Tacho, mentre Ella è sempre colei che da vita anche ad Ania e Euge beh spero che la storia vi piaci spero non vi dispiacia quindi la presenza di alcuni termini e comunque tutti i giorni alla tv sentiamo parlare di queste cose quindi...


Lo stava cercando senza successo da un ora ormai, che fine aveva fatto Gas?
“Euge, Tacho avete visto Gas?” chiese ai due biondi seduti sul divanetto, era la sua festa e lui era sparito, si alzò un’arietta fredda, Lali si diresse alla dependance che divideva con Ania, la portoricana, nell’ultimo periodo cercava di tenerla lontano da Gas dopo che aveva origliato una conversazione involontaria al telefono che non le era piaciuta.
Aprì la porta e sentì dei mugognii da camera sua, ma non poteva morire di freddo dopotutto no? Aprì la porta e la scena che vide le bloccò vivamente la crescita, rimase impalata a guardare la scena, poi riuscì a dire solamente.
“Sono sicura che questo è il regalo più bello che hai ricevuto no, bastardo?” sbatté la porta uscendo di corsa dalla dependance, uscì fuori sedendosi su uno scalino di marmo cercando di convincersi che non era come sembrava.
“Ne vuoi una?” alzò lo sguardo e vide Debbi offrirle una sigaretta, “Quando sei giù aiuta”
“Grazie” rispose Lali afferrandone e accendendosene una.
“Pensavo avessi perso questo vizio” disse una voce alle spalle della ragazza
“Peter” salutò lei abbracciandolo cercando di sembrare il più disinvolta possibile. Poi da sopra la spalla dell’amico vide arrivare Gas.
“Scusate devo scappare” disse buttando la sigaretta e allontanandosi.
“Avete visto Lali?” chiese ai due e Debbi lo guardò “Che hai fatto questa volta?”
Ma il fratello non la degnò di risposta perché vide Lali allontanarsi e la seguì.
“Aspetta un attimo ascoltami” le urlò sperando si fermarsi
“Per cosa, per farmi prendere in giro?” gli riurlò lei parandosi con sguardo inespressivo davanti a lui “No grazie, sono stanca”
“Aspetta non è come sembra”
“Ah certo stavate solo facendo uno scambio culturale per vedere se lo fanno come noi?”
“No Lali”
“Non ti voglio ascoltare Gas voglio solo che mi lasci in pace e sola, vattene”
“No! Finche non mi avrai ascoltato”
“VATTENEEEE!!” lo interruppe lei urlando come non aveva mai fatto piantandolo lì.
Si sedette sotto un albero del parco, era freddo ma non sarebbe tornata in quella stanza nemmeno morta. Qualcuno le poggiò un giacca sulla spalla, stava per voltarsi e insultarlo pensando fosse Gas ma invece vide Peter.
“Come mai faccia depressa?” gli chiese vedendo il ragazzo depresso a sua volta.
“Euge, ha detto che non mi ama più”
“Beh se tu ti fossi svegliato prima tamburo” lo prese in giro lei
“a quest’ora non sarei a chiederti che hai” concluse lui
“Niente”
“Litigato con Gas?” chiese lui “Che ha fatto?”
Lali voleva resistere ma sbottò
“Il mio progetto interculturale si è fatto ecco cosa si è fatto, e nel mio letto, io non ci torno a casa”
“E dove vuoi vivere sotto un ponte?”  scherzò lui.
“Beh l’alternative sono ben poche, da Euge non posso perché ci sarebbe Ania, da Debbi sarei a casa di Gas, Martina la conosco appena, Mery e Tefi da escludere, come anche Nacho, Tacho e Mateo dove vuoi che vado?”
“Vieni da me” propose Peter
“Non mi sembra una buona idea”
“Saranno solo un paio di giorni e io dormirò sul divano e tu avrai la stanza”
“Non voglio disturbarti” disse incerta Lali se accettare o no.
“Non hai scuse, non ti lascio sotto un ponte” disse testardo lui.
“Sei un zuccone”
“La testa grossa l’avrò per qualche motivo no?” scherzò lui, Lali rise e lui l’aiutò ad alzarsi dirigendosi verso casa.
 
La mattina dopo, Lali si alzò di buonora, mise il vestito della sera prima che puzzava d’alcol da fare schifo a lavare e indossò una maglia di Peter, glielo avrebbe chiesto dopo, la maglia era abbastanza lunga da arrivarle sotto il ginocchio. Raggiunse la cucina e preparò la colazione poi si sedette ai piedi del divano
“Buongiorno” gli disse sorridendo, Peter si sveglio
“Buongiorno Lali”
“Hai fame?” chiese lei sorridendo e lui annuì Lali tirò fuori il vassoio.
“Colazione a letto?” scherzò lui
“No a divano” rispose lei
“Questa era pessima”
“Invece fantastica” iniziarono a bisticciarsi, finita la colazione Lali si fece pensierosa.
“Peter sia amici noi vero?”
“Si perché?”
“Se ti dico una cosa personale prometti di non dirlo a nessuno?” continuò misteriosa Lali
“Lali che c’è?” chiese lui preoccupato
“E prometti di non insultarmi e di non uccidere Gas, né dirgli niente”
“Lali?”
“PROMETTI!!” disse lei con il tono fermo
“Prometto” disse lui bevendo un goccio di succo
“Credo di essere incinta” disse lei senza più girarci troppo, Peter sputò tutto il succo sul divano di pelle panna.
“COSA?!?!” urlò scioccato
“Ricorda quello che hai promesso”
Peter fece un paio di respiri “Ne sei sicura?” chiese poi
“Non so, non ho fatto il test ma sono in ritardo di tre settimane”
“E cavolo perché non l’hai fatto?”
“Perché mi vergognavo di andarlo a comprare” ammise lei.
“Solo io lo so” chiese lui e lei annuì per poi aggiungere “contavo di dirlo oggi a Gas ma visto come è andata non voglio niente da lui”
“Devi fare una visita Lali”
“Ho paura” disse lei facendosi piccola piccola
“Ti accompagno io” disse lui abbracciandola rassicurante.
 
Più tardi si trovavano in ospedale, Lali stava facendo gli ultimi accertamenti e Pitt camminava avanti e indietro in attesa quando incocciò Gas.
“Che ci fai qui?” chiese allarmato guardando l’amico.
“Calmati, tu che ci fai al reparto ginecologico? Stai per diventare papà?”
“Non proprio” disse vago Pitt sperando che Gas se ne andasse aveva promesso a Lali di non dire niente a Gas.
“Che significa non proprio o si o no!” disse Gas divertito.
“Si! Significa si!” disse spingendolo verso l’ascensore “Ora che hai scoperto puoi anche andare” disse premendo ripetutamente il tasto quando serve non è mai libero. In quel momento la porta dello studio si aprì e uscì Lali
“Grazie dottore” disse con un sorriso, Gas riconobbe la voce e guardò non male, di più l’amico.
“Lali?” chiese quando la figura della ragazza apparve nascondendo dei fogli.
“Gas” disse lei con voce ferma e senza tono.
“Dunque vedo che il quadretto famigliare è al completo” continuò Gas, Lali guardò Peter come a dire glielo ai detto? Ora ti ammazzo.
“Tu, Peter e il piccolo, e poi sarebbe tutta colpa mia” Lali tirò un sospiro di sollievo anche se l’idea che adesso la vedesse come una traditrice forse era ancora peggiore.
“Io vi lascio a discutere” disse Peter defilandosela.
“Non so di che parli” fu la risposta di Lali alla affermazione di Gas.
“Non fare la santa martire, Pitt mi ha detto che sta diventando padre”
“Non è come pensi”
“Ah no? Quindi tu non sei incinta di uno dei miei migliori amici, e poi dai la colpa a me dello sfascio in cui siamo finiti”
“Ma ti senti quando parli? Non ti riconosco più”
“Io non ti riconosco più, pensavo mi amassi”
“Io ti amo!” le urlò lei “Ma non posso dimenticare quello che hai fatto” disse mentre l’ascensore si apriva,
“Neanche io so se posso perdonare quello che hai fatto” le rispose Gas, Lali scosse la testa e si avvicinò a lui con i fogli dell’ecografia in mano.
“Io non sono te! Il bambino è tuo idiota” e detto ciò sparì dietro la porta dell’ascensore.
 
Gas non vedeva Lali da settimane, ormai avrebbe dovuto essere intorno alla fine del primo mese. Andò più volte a casa di Pitt ma senza trovarla, o meglio lei non si faceva trovare.
Ormai ci aveva perso le speranze, l’amore della sua vita aspettava suo figlio e non voleva vederlo, e tutto per colpa di Ania come era potuto succedere?  Era seduto davanti a casa sua tirando dei sassolini quando due piedi gli entrarono nella visuale alzò lo sguardo e vide Ania
“Che vuoi?” le chiese freddo
“perché sei scappato?” Gas odiava le domande di risposta, ma prese un respiro e continuò “Perché quello che mi hai fatto fare non lo volevo”
“Oh lo so” ammise lei con un sorrisetto sedendosi vicino a lui “posso vero?”
“Ormai sei seduta” gli fece notare lui, lei sorrise guardando il giardino davanti a sé.
“Sai ora capisco perché Lali ti teneva incatenato” iniziò sempre con un sorriso stampato in faccia, l’espressione da stronza e falsa le si addiceva proprio.
“Lali non mi teneva incatenato”
“E come definisci la persona che ti tiene tutto per sé?”
“La mia fidanzata?” dissi retorico Gas ma Ania non mollava
“Tu non sei un tipo da esclusiva”
“E tu che ne sai di che tipo sono?” chiese Gas iniziando ad irritarsi, come pretendeva di andare a giudicarlo? Lei non era la persona giusta per farlo, poteva farlo Pitt, Lali, Poli, sua sorella e tutti gli altri ma lei non ne aveva alcun diritto.
“Si può cambiare” insistette Gas cercando di non urlarle contro, da quando era arrivata non aveva fatto altro che complicare i rapporti di lui e Lali.
“Si può davvero Gas? Si può?” disse lei pronta a creargli dubbi poggiandogli una mano calda sulla gamba salendo ad accarezzargliela, Gas l’afferrò togliendola e alzarsi.
“Che diamine mi hai fatto?
“Drogato” ammise lei tranquilla “E sai cosa mi diverte di più che lo sapremo solo noi due, perché tra due giorni torno a casa”
“Tu lo dirai a Lali” disse scioccato Gas, l’aveva drogato ecco perché lui non ricordava del perché lo avesse fatto o come si fosse ritrovato in camera di Lali con lei e non con la sua ragazza.
“E che ci guadagnerei?”
“Niente che dovresti guadagnarci?”
“Una condizione, io lo dico a Lali se prima concludiamo quello che abbiamo iniziato” Gas non rispose, avrebbe voluto dire no secco ma così Lali non avrebbe saputo mai la verità doveva incastrarla.
Ania si alzò e allontanò “A domani” concluse andandosene, a Gas si illuminò la lampadina prese il telefono e chiamò Pitt, era tardi ormai ma doveva rispondergli.
 
Nel frattempo a casa Pitt stava  litigando con Lali, che era in piena crisi e nemmeno Euge la stava aiutando ad uscirne.
“Non posso Peter, non ce la faccio a crescerlo da sola”
“Parla con Gas allora… ti aiuterò io ma non fare questa cazzata Lali”
“Non lo voglio nella mia vita!”
“E’ il padre!” continuavano entrambi cocciuti, non ne sarebbero usciti e Lali sarebbe rimasta salda con le sue idee.
“Un motivo in più per farlo”
“Tu fallo e io ti lascio veramente sotto un ponte!” Lali non fece in tempo a ribadire che squillò il telefono di Pitt “To guarda giusto in tempo” disse prima di rispondere “Gas! Amico come te la passi?”
“Ti devo anche rispondere?”
“Ok lascia stare”
“Ho bisogno di un favore, per incastrare Ania”
“Perché ti servo io?”
“Perché io la faccio confessare di avermi drogato e tu la registri ti prego è importante per me, so che non mi aiuterà a riavere Lali ma almeno non mi priverà di vedere mio figlio”
Peter avrebbe voluto dirgli che forse da quando Lali avrebbe visto il filmato il bimbo non ci sarebbe più stato, ma non gli sembrava il momento. Si era affezionato a quel bambino e se c’era anche una briciola di possibilità di salvarlo allora non andava sprecato.
“Bene ti aiuto”
“Ci vediamo domani da me”
“Ok a domani” concluse Peter riagganciando.
“Che voleva?” chiese Lali a braccia incrociate
“Ti interessa?”
“NO!” mentì andandosene.
“Ricorda Lali tu lo fai e io ti butto fuori di casa!” le urlò lui vedendola sparire in camera, si buttò sul divano ed esausto si addormentò.
La mattina dopo partì di buon ora diretto da Gas che gli spiegò il piano, lui si sarebbe nascosto nell’armadio della vetrina infondo alla stanza e ripreso Ania, e lui l’avrebbe fatta confessare.
 
Nel frattempo Lali aveva chiamato Euge per farsi portare alla clinica, l’amica non era d’accordo ma far cambiare idea a lali era impossibile ormai.
“Non ti posso aspettare”
“Non serve vai” salutò l’amica ed entrò, compilò i moduli e mandò un messaggio a Peter,

 - La mia roba la torno a prendere dopo –

Lo inviò e fu chiamata dentro dal dottore, che la visitò controllando a quante settimane fosse, poi le rispose che andava a preparare la sala, Lali si specchiò accarezzandosi la pancia immaginandosi come sarebbe stato al nono mese ed ad un tratto tutto le fu chiaro.
 
A casa Dalmau la conversazione con Ania era iniziata e stava andando come stabilito.
“Aspetta prima voglio sapere, con cosa mi hai drogato?”
“Oh varie cose comprate a scuola e un po’ di valium della signora AM” ammise lei, “c’era valium, eroina , era una bomba in poche parole e l’hai bevuta come niente fosse”
“Tu sei pazza”
“No volevo solo sapere perché Lali ti teneva così stretto e anche se sei scappato prima che finissimo per correrle invano dietro, credo di aver capito”
“Io non volevo farlo e tu mi hai drogato”
“Come la fai tragica era una scopata mica mi hai sposato, è piaciuto anche te alla fine come regalo”
“No è stato il peggiore!” ma lo squillo del telefono di Peter rovinò tutto, Ania si avvicinò al mobile e aprì le ante vedendo il ragazzo con la telecamera.
“Mi hai ripreso?”
“Pensavi fossi così stupido?” chiese lui guardandola male.
“Tu… sei tu sei”
“Tu una cagna” si intromise Peter “E tu se non vai ora in clinica a fermare Lali, un amico morto!” gli disse, Gas lo guardò senza capire “Sta abortendo idiota, muoviti!”
Gas prese le chiavi della macchina e si precipitò alla clinica, non sapeva bene come fare a bloccarla ma lo avrebbe fatto in un modo o in un altro.
 
Il dottore rientrò
“Signorina ora le inietteremo l’anestesia e quando si sveglierà sarà tutto finito”
Disse attaccando una flebo vicino a Lali per poi preparare l’ago, quando stava per metterglielo, la ragazza saltò giù dal lettino
“NO! Non posso!” disse prendendo la giacca e uscendo sedendosi fuori su di un muretto, posò le mani sulla pancia accarezzandola, come aveva potuto pensare di abortire?
Gas arrivò nel parcheggio e la vide seduta su muretto, era arrivato troppo presto o troppo tardi? Scese dall’auto e si avvicinò in silenzio vedendola contemplare la sua pancia.
Si sedette vicino a lei, che sembrava non accorgersi di nulla, le poggiò una mano sulle sue e Lali sembrò come risvegliarsi da un sogno, alzò lo sguardo con le lacrime che gli rigavano le guance rosse come gli occhi
“Non ho potuto” disse in un filo di voce “E’ il nostro bambino, non potevo ucciderlo” continuò piangendo.
“Va tutto bene Lali tranquilla” disse lui abbracciandola lei lo lasciò fare lasciando cadere le ultime lacrime poi si riprese si staccò e ricompose
“Scusa” gli disse alzandosi
“Lali aspetta” la guardò lui alzandosi a sua volta.
“Grazie Gas per essere venuto ma non serviva”
“Cosa?”
“Quello che ho detto!” ripetè lei per fargli ben comprendere che non lo voleva vicino.
“Tu stavi per uccidere nostro figlio”
“Ma non l’ho fatto”
“Però ci avevi pensato” insistette lui e la ragazza sbuffò “Bene grazie contento ora? Mi lasci andare?”
“Perché mi parli così?”
“Perché è l’unico modo che ho per non sentire tutto questo male che mi fa vederti, un po’ come quando ci trattavamo male qualche anno fa ricordi?”
“Lali io ti amo” le disse incrociando il suo sguardo.
“Non basta dirlo, bisogna anche provarlo e sentirlo veramente altrimenti sono parole vuote.” Concluse la ragazza allontanandosi.
Gas rientrò in casa sbattendo la porta “Gas, io e Poli dobbiamo parlarti” disse Debbi apparendo davanti a lui. “Che state insieme? Lo so già ora se non vi dispiace…” concluse salendo di sopra vedendo entrambi allibiti, avrebbe voluto strozzare l’amico ma non ne aveva le forse ora come ora si sedette alla scrivania guardando il nulla.
 
Lali rientrò a casa, sentiva la voce di Ania provenire dal salotto e il sangue le andò a cervello entrò a passo spedito nella stanza ma vide solo la TV accesa con una videocamera che riprendeva lei e Gas.
“Wow che gesto nobile sacrificarti perché io dica a Lali la verità” iniziava lei
“Aspetta prima voglio sapere, con cosa mi hai drogato?”
“Oh varie cose comprate a scuola e un po’ di valium della signora AM” ammise lei, “c’era valium, eroina , era una bomba in poche parole e l’hai bevuta come niente fosse”
“Tu sei pazza”
“No volevo solo sapere perché Lali ti teneva così stretto e anche se sei scappato prima che finissimo per correrle invano dietro, credo di aver capito”
“Io non volevo farlo e tu mi hai drogato”
“Come la fai tragica era una scopata mica mi hai sposato, è piaciuto anche te alla fine come regalo”
“No è stato il peggiore!”
Su quell’ultima frase Lali capì di essere stata una stupida almeno quando lui, prese la giacca e si catapultò fuori diretta a casa di Gas.
Bussò alla porta più volte e aprì Debbi “C’è Gas?” chiese e Debbi fece cenno con la testa alle scale, Lali si precipitò di sopra inciampò negli ultimi scalini ma per fortuna non si ruppe niente e rimase in piedi, spalancò la porta della camera del ragazzo che scattò in piedi alla sua vista e corse da lui saltandogli al collo e baciandolo, Gas non riuscì nemmeno a rendersi conto di cosa stava accadendo sperò solo che non fosse uno strano scherzo della sua mente.
Quando si staccò dalle sue labbra la ragazza parlò
“Scusa sono stata un’ idiota almeno quanto te, avrei dovuto crederti e fidarmi di te e invece non l’ho fatto, è solo che eravate lì, e poi voi due” iniziò a balbettare senza senso e Gas sorrise “tranquilla, è tutto apposto” la baciò e accarezzò la pancia.
Lali alzò lo sguardo verso di lui “Ti ha drogato?”
“Si non mi rendevo conto di cosa succedeva credevo di essere con te”
“Beh per l’altezza forse” disse Lali e lui annuì
“Si solo per questo da lucido non avrei mai potuto confondervi” le sorrise, lei si allungò a lo baciò dolcemente “ti amo”
“Anch’io” le rispose abbracciandola.
Lali entrò un attimo nel bagno e Gas ne approfittò per sdraiarsi cinque minuti ma si addormentò, non dormiva da circa due settimane, quando la ragazza rientrò si sdraiò vicino a lui che socchiuse gli occhi giusto per vederla e abbracciarla.
“Posso chiederti una cosa?”
“Dimmi” rispose lui guardandola mentre si voltava a pancia in su.
“Con lei hai usato il preservativo vero? Sai Paz non vorrebbe avere fratellastri ancora prima di nascere”
Anche a Gas venne lo stesso dubbio ma poi si ricordò di una cosa.
“Non ricordo effettivamente” iniziò e lo sguardo di Lali perse la luminosità di poco prima “ma non sono venuto con lei”
Lali ricambiò espressione guardandolo “Cosa?”
“Quando tu sei entrata non era ancora venuto quindi quando ti ho visto sulla porta e ho collegato che non potevi essere tu quella con me e ti ho visto scappare, ti ho seguito”
Lali sorrise con gli occhi illuminati nuovamente “Ma quanto ti amo?” scherzò baciandolo dolcemente.
“Vi amo” disse lui baciandole la pancia per poi poggiarci una mano.
“Ti amiamo” rispose lei accoccolandosi a lui.
   
 
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