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Autore: _eco    06/01/2011    10 recensioni
Tratto dalla storia:
"Riusciva a vedervi tanta tristezza, ma anche gioia e la felicità di essere tornata una volta per tutte a Narnia. Chiuse gli occhi e immaginò le foreste colorate di Narnia, i suoi ruscelli, il castello, i quattro troni e poi lui..un leone..un bel leone..Aslan. Susan ci credeva. Ricordava tutto."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è la mia prima FanFiction, anche se in verità è solo una One-shot. Ho voluto iniziare con Narnia, la mia Narnia. Il libro più bello che abbia mai letto, quello che mi ha fatto sognare. La mia shot è ambientata alla fine dell'ultimo libro ( l'ultima battaglia) ,è in pratica un finale alternativo. Spero vi piaccia.





Lucy si voltò, facendo ondeggiare i lunghi capelli ramati che le scendevano per tutta la schiena. Era diventata grande ormai, ma non aveva dimenticato tutte le avventure vissute a Narnia. Adesso era proprio lì che si trovava, insieme ai suoi fratelli, al professore che anni prima aveva visto nascere Narnia insieme all'amica Polly, e poi ancora al cugino Eustachio e alla sua fidata compagna di avventure Jill. Alzò lo sguardo e poté vedere, fra le montagne, i volti dei genitori che si avvicinavano sempre di più: anche loro finalmente erano a Narnia. Peter sedeva accanto ad Edmund sotto un possente albero di Narnia, ricoperto di mele e fiori. L'erba era verde, ma di un verde così luminoso da sembrare un disegno. I fiori erano tutti diversi, diversa era la loro forma, diverso il loro colore. Aslan si eregeva su una grossa pietra grigia, ma non era un grigio spento, bensì uno di quelli che ti fanno pensare a una preziosa perla. Le sue zampe erano grosse, ben attaccate alla pietra, e la sua criniera ondeggiava mossa dal leggero venticello. Il cielo era azzurro e il sole splendeva così vicino a loro, che sembrava di poterlo toccare. Era tutto così bello, che Lucy pensò di sognare.Alsan si mosse, e con un ruggito attirò l'attenzione di tutti i presenti: fauni,driadi,nani,cavalli e animali parlanti di Narnia, e poi loro: utti gli umani che avevano visto quel paese incantato. In poche parole, spiegò, con la sua dolce voce cosa era successo e perchè tutti si trovavano a Narnia in quel momento. A londra c'era stato un grave incidente ferroviario, nel quale Lucy, Edmund,Peter,Digory,Polly,Eustachio,Jill e i genitori dei Pevensie erano stati coinvolti. Morti. E adesso si ritrvavano a Narnia, come se quel bellissimo cielo splendente fosse il ringraziamento di una vita piena di sacrifici, delusioni, ma anche di tanta gioia e avventure. Il leone ruggì, e in meno di un secondo accanto a lui si originarono quattro bellissimi troni di pietra, proprio uguali a quelli di Cair Paravel, che tanto tempo prima avevano ospitato i quattro re e regine di Narnia. Sui troni, giacevano quattro corone. Lucy sorrise, poichè riconobbe immediatamente la sua. Piccola, piena di ricami delicati. Ricordò il momento nel quale la vide per la prima volta, e il fauno Tumnus l'adagio sulla sua piccola testolina. Lei era la regina Lucy, la Valorosa. Seguì l'esempio dei fratelli maggiori, che andarono a sedere sui troni e indossarono le loro corone.
Lucy si girò attorno e una lacrima le rigò il volto. Accanto a lei, solo pochi anni prima per lei, ma molto per Narnia, sedeva Susan, sua sorella. Solo in quel momento si accorse veramente della sua assenza e ne sentì nostalgia. Il suo era un pianto silenzioso, e solo Aslan se ne accorse: gli altri erano troppo impegnati a festeggiare.
- Cosa succede mia cara? - le domandò accovacciandosi accanto a lei e fissandola con i suoi amorevoli occhi
. Lucy sapeva che sino a poco prima, lei e i suoi fratelli, avevano criticato Susan davanti agli altri abitanti di Narnia. Sapeva che avevano detto che ormai lei non ricordava più niente di Narnia, dei suoi abitanti, che la rinnegava continuamente. Lucy era consapevole di tutto, ma dentro sentiva un forte dolore. Guardò il trono accanto al suo: era vuoto
- Lei non c'è - esclamò con vode rotta da alcuni singhiozzi - io so che lei ricorda ancora di Narnia, ne sono certa - continuò.
- Lo sono anche io - affermò il leone, ch aveva capito tutto già da un po'.
Quella ragazza, aveva ancora il cuore e la semplicità della bambina di otto anni che tempo prima aveva scoperto Narnia.
- Cosa possiamo fare? - domandò Lucy, che confidava nell'aiuto di Aslan.
Il leone la fissò e sembrò che le sorridesse. Chinò il capo, e poco dopo lo rialzò.
- Cosa puoi fare tu, mia dolce Lucy - la corresse.
Ruggì, più forte di qualsiasi altra volta, ma nessuno lo sentì eccetto Lucy. La ragazza chiuse gli occhi automaticamente, forse per paura o per sopresa. Quando sbatté le palpebre, si ritrovò in una stazione ferroviaria. Un treno era rivolto verso il muro opposto ed era molto danneggiato. I binari erano storti e qualche legno era spezzato. Alcune transenne delimitavano il passaggio ai familiari o semplicemente alle altre persone. Lucy sentì quello che doveva essere un medico rivolgersi ad una collega.
- Non c'è più niente da fare - disse piuttosto triste.
La ragazza si apprestò a stendere un lenzuolo bianco su una figura minuta che giaceva per terra, lasciando che alcune ciocche rossiccie scivolassero via dalla copertura. Lucy sussultò: riconosceva quei capelli, quel colore. Erano i suoi! I suoi capelli, e quella era senza dubbio lei. Il suo sguardo fu attirato da una giovane seduta su una panchina. Si copriva il volto con le mani, e piangeva. Aveva la schiena curva e tremava, non certo per il freddo, poichè era piena estate. Lucy riconobbe la chioma castana di quella ragazza: era senza dubbio Susan. Senza pensarci molto le corse incontro. Si sedette sulla panchina, senza fare alcun rumore. Poggiò la mano sulla spalla della sorella, che fu costretta ad alzare il capo. Aveva gli occhi celesti ancora bagnati dalle lacrime, così come le lunghe ciglia.
- Lu..Lucy - riuscì a balbettare.
Lucy annuì sorridendo.
- Sto impazzendo - si disperò Susan, chinandosi nuovamente e coprendosi il volto con le mani. Rialzò il capo, ma la sua sopresa fu nel vedere che i dolci occhi della sorella la fissavano ancora.
- Tu..tu..eri lì! Io ti ho vista! - esclamò Susan, indicando la figura coperta dal lenzuolo bianco poco distante.
- Adesso mi trovo in un posto migliore, e che tu ci creda o no ha un nome che tu conosci molto bene: Narnia - sorrise Lucy - è stato Aslan a mandarmi da te - le spiegò.
Susan non volle crederle, non volle accettare. Narnia: com'era bello quel paese incantato che per la prima volta aveva visto coperto da una coltre bianca. Il paese che l'aveva fatta sognare, e che le fece dimenticare tutti i suoi ragionamenti che inziavano per " a rigor di logica...". Narnia era anche il posto dal quale era stata costretta ad andare via. Fu in quel momento che si impose di dimenticare tutto.
. - Lucy per favore, lasciami in pace. Smettila con questi giochi da bambina - la rimproverò Susan, come faceva spesso quando la sorella era ancora in vita.
Lucy sorrise e sembrava non aver perso la speranza.
- So che tu ricordi ancora di Narnia. Lo so, sono sicura - esclamò piena di entusiasmo.
Susan non riusciva a guardarla negli occhi, non voleva guardarla. Lucy non si diede per vinta.
- Tu sei Susan. La regina Susan, la dolce. E se questo non ti basta sei mia sorella, la miglior sorella del mondo - cercò di farle ricordare Lucy.
Ci fu silenzio, finchè fu la più piccola a romperlo.
- Oggi, quando mi sono ritrovata a Narnia, mi sentivo felice - disse con voce pacata - Aslan ha ruggito, e accanto a lui si sono originati i quattro troni di Cair Paravel. I nostri troni, Susan. Ci siamo seduti tutti e abbiamo indossato le nostre corone. Quando mi sono voltata per guardare il tuo trono, mi sono accorta che era vuoto. Ho sentito una nostalgia fortissima, era come se un pezzo molto importante fosse fuggito via dal mio cuore - esclamò con voce più triste.
Susan guardò gli occhi della sorella. Riusciva a vedervi tanta tristezza, ma anche gioia e la felicità di essere tornata una volta per tutte a Narnia. Chiuse gli occhi e immaginò le foreste colorate di Narnia, i suoi ruscelli, il castello, i quattro troni e poi lui..un leone..un bel leone..Aslan. Susan ci credeva. Ricordava tutto. Voleva urlare al mondo, alla sorella, di aver riacquistato quello che aveva perso negli ultimi anni, ma quando riaprì gli occhi in cerca di quelli della sorella, davanti a lei c'era il vuoto. Lucy era tornata a Narnia, questa volta per sempre.


***



Erano passati ormai dieci anni da quel giorno, dall'incontro che Susan ebbe con la sorella. Il loro ultimo incontro. Susan si avviò verso il cimitero, con in mano alcuni fiori profumati. I girasoli: i preferiti di Lucy, e le margherite, delle quali Peter adorava il profumo, e le rose blu, delle quali Edmund amava il colore. Si ritrovò davanti ad una lapide bianca, pura, l'unica che fosse resistita al tempo con il suo colore naturale. Tre foto, più quelle dei genitori, erano incollate ad essa. Susan abbassò lo sguardo e un sorriso le affiorò sulle labbra. Un piccolo sasso ( un sasso che lei aveva portato via da Narnia nel suo ultimo viaggio), sul quale erano incisi i nomi dei fratelli. La scrittura era elegante, dorata.
Re Peter, il magnifico
Re Edmund, il giusto
Regina Lucy, la valorosa
. L'aveva fatta fare proprio lei, in memoria dei fratelli che conosceva e non di quelli che il mondo aveva visto. Erano re e regine di Narnia e lo sarebbero stati per sempre. Un rumore attirò l'attenzione di Susan, che si voltò. Le sembrò un rumore tanto familiare. Il ruggito di un leone, per l'esattezza. E fu proprio un leone che si avvicinò a lei.
- E' ora di andare, Regina Susan, la dolce - esclamò il leone addolcendo la voce.
Al pronunciare delle ultime parole, sulla pietra si scolpì il nome di Susan, sotto quello dei fratelli.
Il leone invitò Susan a salirgli in groppa, proprio come nel suo primo viaggio a Narnia. Corse velocemente e scomparve, insieme alla ragazza, che ormai era diventata donna, dietro al folto bosco che si eregeva nel cimitero.
Quando Susan riuscì ad aprire gli occhi, si ritrovò in un luogo così bello ch c'era solo una parola per descriverlo: Narnia. Riuscì a riconoscere i volti dei fratelli, e della sorella Lucy. Non esitò ad abbracciarli.

Finalmente era tornata. Finalmente aveva ricordato.



Spero tanto che la one-shot vi sia piaciuta, aspetto recensioni con i vostri pareri e le vostre critiche, anche se spero che ce ne siano poche. Baci e grazie in anticipo a chi ha letto! ^.^
  
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