Verso l'Infinito

01. Felicità


"Woody, come faremo a catturare il malvagio dottor Prosciutto? Siamo in trappola!" Andy ingrossa la voce per imitare la mia. Ha rinchiuso me e Woody in una gabbia improvvisata - credo sia il cestino che sua madre usa per il bucato - e ora non posso fare a meno di chiedermi che cosa abbia in serbo per noi. Ogni giorno è un'avventura nuova, una sorpresa, una sfida. La sua fantasia non conosce limiti, ed in essa noi giocattoli prendiamo vita.
"Niente paura, Buzz! So io chi ci può aiutare". Ecco che ora dà voce a Woody. E' ancora lui il suo preferito, lo so bene e non mi importa. "Ci salverà il nostro amico Bullseye! Basterà un fischio e lui correrà in nostro soccorso. Stai a vedere!" Andy prende fiato e lancia un fischio. Ed è allora che lei arriva.
Capelli rossi legati a treccia, grandissimi occhi verde smeraldo, labbra sottili e guance rosee. La cowgirl più incredibile del west - e dell'intero universo - mi viene incontro in sella al suo cavallo. Jessie é arrivata qui, a casa di Andy, da pochi giorni, eppure sarei pronto a giurare che ha già capito che sono perso, andato, impazzito, completamente invaghito di lei.
Andy fa scalciare Bullseye, la gabbia si ribalta, e in un attimo io e Woody siamo liberi.
Poi una voce interrompe i sogni. "Andy, vieni giù! La cena è pronta!"
"Arrivo subito mamma!"
Restiamo soli nella stanza. "Sei stato... fenomenale, Bullseye. Dico davvero! Non so come avremmo fatto senza il tuo intervento" dice Woody aggrappandosi al suo fedele destriero. Ride esaltato - siamo mai stati tanto vivi? - e si allontana per raggiungere Hamm.
Io, invece, ho occhi solo per lei. Mi accorgo immediatamente che qualcosa non va, vedo che il suo sorriso è svanito e che il suo sguardo è abbassato. "Va tutto bene, Jessie?" Mi faccio avanti, un passo soltanto. "Non ti sei divertita?" domando ancora, non riuscendo a spiegarmi il suo silenzio.
"Mi chiedi... mi chiedi se mi sono divertita?" Ora mi guarda come se fossi pazzo, e sento qualcosa di molto simile al pianto nella sua voce. Se noi giocattoli avessimo lacrime sono certo che adesso Jessie avrebbe avuto il viso bagnato."Era da un'eternità che non mi divertivo tanto" mi rivela, e io non so che dire. "Tu sei un giocattolo nuovo, Buzz. Non sai che cosa significa venire abbandonati dal proprio padrone e trascorrere interi anni in completa solitudine. Tu non sai..." La sua voce si spegne, pensare a Emily le fa ancora male.
"Mi dispiace. Devi aver passato dei brutti momenti" è tutto quello che mi riesce di dire.
"No, non dispiacerti. Sono felice, ora. Felice come non lo ero da secoli!" Finalmente mi sorride, e io rimango del tutto ammutolito davanti a tanta dolce perfezione. "Non sono più sola. Ho Andy adesso..."
"E hai anche me" mi sento dire prima di potermelo impedire. Accidenti! Perché non ragiono mai prima di parlare? "Cioè, hai... me, e Woody, e tutti gli altri giocattoli..." sussurro in un goffo tentativo di salvarmi dall'imbarazzo, ma Jessie ha capito ciò che intendevo veramente dire, lo leggo nel suo sguardo. Io non lascerò mai più che lei rimanga sola, non verrà mai più abbandonata a sé stessa. Ci apparteniamo adesso, e sarà così per sempre.


NdA: salve a tutti, sono nuova su questo sito ma ci tenevo a scrivere questa storia su Buzz e Jessie (in realtà mi frullava in testa sin dalla sera in cui ho visto Toy Story 3 al cinema). Adoro questa coppia e la mia fanfiction sarà tutta incentrata sul loro rapporto e su come si è evoluto con l'andare del tempo. I capitoli saranno molto brevi ma cercherò di aggiornare spesso. Lasciatemi le vostre impressioni, ho bisogno di qualche incoraggiamento per andare avanti! ;-)