Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: unleashedliebe    06/01/2011    0 recensioni
- Ragazzi, lei è la modella della quale vi ho accennato prima!- Gli sguardi dei componenti si posarono su di me e mi sentì avvampare. Ringraziai mentalmente tutto il fondotinta sulla mia faccia che permise al rossore di non essere notato. Guardai chi avevo di fronte.. Ali aveva ragione! Rimasi sconvolta da tanta bellezza racchiusa in quei pochi metri quadrati. Dovetti far uso a tutto l’autocontrollo possibile per non far uscir bava dalla mia bocca. Ne avevo visti tanti di belli, lavoravo pur sempre con modelli! Ma loro erano.. indescrivibili! Di una bellezza unica! Mi maledissi in tutte le lingue che conoscevo: assomigliavo a un adolescente in calore, ma ero una “donna in carriera” diciannovenne! .. Così iniziò la mia avventura con la band tedesca. Mai avrei immaginato come questi quattro ragazzi avrebbero sconvolta la mia tranquilla esistenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo Franz bussò alla mia porta per portarmi all’Universal, i Tokio Hotel avrebbero avuto una conferenza stampa per presentare il loro nuovo album e, per l’occasione, sarei stata presentata alla stampa come modella che collaborava con la band, non come fidanzata di Tom Kaulitz. Mi lavai in fretta, lasciai i miei capelli ricci ricadere sulle spalle, indossai una camicetta bianca, jeans neri, converse nere e mi truccai leggermente con del mascara, il mio manager mi guidò fino alla casa discografica e mi lasciò lì. Entrai mostrando il pass e raggiunsi la band che m’aspettava nell’ufficio del signor Jost.
- Buongiorno ragazzi! Signor Jost – salutai entrando. Ricambiarono con un sorriso.
- Salve Deike. Penso il tuo manager t’abbia spiegato cosa succederà stamattina, giusto?- annuì e continuò.  – allora, voi ragazzi avrete la conferenza stampa riguardante l’uscita del vostro album, solite domande di rito. Poi, una volta finita la prima parte dell’intervista, entrerai tu e Tom ti presenterà come modella che collabora con noi, ciò per smentire le voci che ti vedono come sua ragazza.- Detto ciò ci congedò e ci lasciò andare in una saletta.
- Sei più bella riccia Deike!- disse Bill osservandomi attentamente, facendomi arrossire.
- Grazie mille!- commentai imbarazzata.
- Ma che carina, è arrossita!- si intromise Tom, guadagnandosi un’occhiata assassina.
- Tom, e smettila! Allora, ti piacciono le canzoni?- domandò Georg.
- Si, sono stupende, davvero!- risposi sincera.
- Quali ti piacciono di più?- s’intromise Gustav.
- Non saprei. Ho sempre adorato Ich bin da, quindi di conseguenza mi sono innamorata di by your side. Dell’album nuovo sono tutte stupende, phantomrider, alien e zoom sono le mie preferite.-
- Siamo felici che ti piacciano!- commentò sempre col sorriso Bill. – Pronta a essere presentata al pubblico? Potrai dire addio alla tua privacy!- scossi le spalle, indifferente. Saki arrivò e si portò via i ragazzi, mentre io rimasi nella stanzetta da sola. Aspettai circa tre quarti d’ora e vennero a prendermi per portarmi da loro.
- Ora vi presentiamo la modella che collaborerà con noi nei prossimi due mesi. Parteciperà ai vari servizi fotografici e viaggerà con noi. Deike Beerten!- Disse Kaulitz sorridendo, a quel punto, imbarazzata, entrai io. Sentì tutti gli occhi dei giornalisti su di me e risposi alle occhiate con un sorriso.
Seguirono varie domande su di me e sulla mia carriera, risposi a tutti molto educatamente e neutra, senza dare troppe informazioni, volevo pur sempre un po’ di privacy.
- Complimenti, sei andata benissimo!- si complimentò Tom con me, passandomi un braccio sulla spalla.
- Grazie mille Kaulitz!- risposi soddisfatta, sorridendo.
- Che ne dite? Mangiamo qualcosa?- chiese Gustav.
- Non ho voglia di pizza oggi però- sbuffò Georg.
- Idee migliori Georg? A meno che non abbia sviluppato qualche dote culinaria durante la notte, sei negato in cucina! Come me, Bill e Gus del resto!- esclamò Tom.
- Cucino io se volete!- m’intromisi, catturando l’attenzione della band.
Un’ora dopo eravamo seduti nella cucina del loro appartamento di Amburgo con un bel piatto di pasta al pomodoro sotto. La loro casa era bella, molto vissuta: arredamento moderno e tanto disordine.
Avevo preparato il pranzo per tutti e loro avevano decisamente gradito.
- Ragazzi, io dovrei andare a casa! Potreste chiamarmi un taxi?- chiesi guardando l’orologio, erano le cinque.
- Ma che taxi, ti accompagna Tom.. vero Tom?- domandò Bill guardando il gemello e con un tono che non ammetteva obiezioni. Il chitarrista lanciò un’occhiataccia al fratello e prese le chiavi dell’auto.
- Allora, ti sei divertita oggi?- domandò una volta saliti nella vettura.
- Si, molto! Mi piace collaborare con voi- ammisi sincera, rispose con un sorriso smagliante.
Poco dopo arrivammo al mio appartamento.
- Devo restituirti la maglia, mi aspetti mentre vado a prenderla?- chiesi.
- Hai paura a farmi entrare a casa tua? Nascondi qualcosa forse?- rispose con tono scherzoso.
- No, so che hai il fato corto e volevo evitarti i tre piani di scale!- lo rimbeccai io.
Tre piani di scale dopo lui era tranquillamente seduto nel salotto di casa mia.
- Sono belli- disse indicando i vari quadri e fogli di disegno attaccati alle pareti.
- Davvero ti piacciono? Li ho messi per addobbare ‘sto buco!-
- Si, sei davvero bravissima! Sei sprecata come modella- disse sincero.
Gli sorrisi e andai a prendergli la maglietta in camera, lui mi seguì e rimase a bocca aperta.
- E’ stupendo!- Esclamò indicando un muro della stanza, su cui avevo scritto il mio nome con la bomboletta nera e azzurra, in effetti era proprio figo. Gli riconsegnai la maglia, bevemmo qualcosa insieme e poi se ne andò.
Passai la sera china su un album da disegno, intenta a ritrarre il chitarrista. Cercai di catturare tutti i dettagli di lui che mi colpivano: il naso dritto, gli occhi dal taglio perfetto, la bocca carnosa e il piercing che le donava un’innata sensualità, le sopracciglia abbastanza folte, mascelle squadrate, collo lungo e capelli scuri. Impegnai cinque ore del mio “prezioso” tempo per finirlo e, una volta posati matita e carboncino, fissai la mia opera soddisfatta: era uno dei miei ritratti migliori, somigliante all’originale e pieno di sentimenti.

La settimana si concluse in fretta, la conferenza fu mandata in onda e io diventai parte della vita della band, viaggiavo con loro e partecipavo ai servizi fotografici. A ciò si aggiunsero stuoli di paparazzi sotto casa mia e una privacy diventata ormai inesistente. Conclusa la prima settimana, iniziò la seconda.
- Pronto Franz, che succede?- chiesi rispondendo al telefono, erano le nove di lunedì mattina, sapeva che a quell’ora sicuramente dormivo. Come dice il detto? Mai disturbar il can che dorme..
- Oggi pomeriggio hai un servizio fotografico per una nota marca americana a Berlino, vogliono te insieme al chitarrista, Tom Kaulitz, scatti di coppia. Ho già accettato, fatti una doccia, fra un’ora ti vengo a prendere e partiamo per la città.- Neanche il tempo di ribattere che mise giù. Mi innervosiva in maniera assurda quando si comportava in questo modo, era si il mio manager, ma le decisioni dovevamo prenderle insieme! Abbastanza di malumore mi immersi nella vasca da bagno e mi lavai con il mio solito bagnoschiuma al sapor di cioccolato. Puntuale come un orologio svizzero, Franz bussò alla mia porta sessanta minuti dopo.
Non lo salutai neppure, misi le cuffie sull’orecchio e feci partire le canzoni dei Tokio Hotel a volume massimo.
Dopo il viaggio in assoluto silenzio, arrivammo finalmente a destinazione. La location del servizio fotografico era una camera da letto in stile moderno, letto basso, cuscini bianchi e lenzuola di seta nera. No, non mi piaceva per niente. Un letto matrimoniale? A cosa serviva un letto matrimoniale?
Mi recai nella zona trucco e vi trovai Tom, stesso umore del mio.
- Buongiorno Tom. Svegliato anche tu a quest’ora improponibile?- mugugnai io.
- Già! Visto la location?- domandò malizioso.
- Uhm.. non farmi pensare va.. chissà come sono i vestiti!- esclamai io contrita.
Non potei guardarli subito, prima il trucco. I capelli li lasciarono ricci, con dei brillantini sparsi per la testa. Il trucco era.. sexy? Esatto! Rossetto rosso fuoco, matita e eye-liner neri, ombretto perlato. I miei occhi color ambra risaltavano così. Venni portata in camerino per vedere il vestito, istantaneamente inorridì. Non era decisamente il mio stile! Corpetto nero che si legava con diversi spaghi dietro la schiena, gonna che arrivava a due spanne abbondanti sopra al ginocchio di pizzo; la mia vita era circondata da una cintura rossa come le mie labbra. Lo indossai velocemente e mi rimirai allo specchio: se fossi stata un uomo probabilmente mi sarei saltata addosso. Perché, per essere bella ero bella. Peccato che con addosso quel robo ero terribilmente a disagio, senza contare i trampoli che avevo ai piedi, tacco dieci perdio!
Uscì piano dal camerino, alla ricerca di Tom. Lui indossava vestiti simile agli altri, di diverso dal solito era la camicia nera a sostituzione della felpa extra large. Incrociò il mio sguardo e mi squadrò attentamente.
- Wow Deike, sei assolutamente bellissima!- in tutta risposta ricevette un bellissimo dito medio, con unghia smaltata di rosso sangue. In fotografo ci accompagnò al set e andò tutto bene finchè non cominciò a dettare pose strane.
- Vi voglio più sensuali! Tom avvicinati a lei e mettile una mano sulla schiena, dovete guardarvi negli occhi!-
Mi persi nei suoi occhi, avevano un effetto destabilizzante su di me. Color nocciola, così caldi..
Click.
- Bellissima! Adesso Deike appoggiati sul petto di Tom e guardalo negli occhi-
Il mio cuore cominciò automaticamente a battere più veloce.
Click.
- Okay, ora Tom avvicinati al collo di lei e lasciale un leggero bacio-
Avvampai, anche il chitarrista era in imbarazzo, solamente lui riusciva a mascherarlo meglio. Nel momento in cui le sue labbra vennero a contatto con il mio collo, mi mancò un battito.
Click.
- Ora abbracciatevi, avvicinatevi e guardatevi negli occhi!-
Circondai la sua schiena con le mie esili braccia e lui ci cinse la vita con le sue mani calde. I nostri sguardi si incrociarono. Oro fuso su nocciola.
Click. 
- Perfetto! Ora l’ultima, il pezzo forte! Deike, togliti le scarpe e posale lì. Bene, ora avvicinatevi. Tom prendile il viso fra le mani, si così e.. baciatevi. Non guardatemi così!  Un bel bacio appassionato e abbiamo finito!-
Le mani calde del ragazzo presero delicatamente il mio viso, per arrivare al suo livello dovetti alzarmi in punta di piedi, circondando le sue spalle con le mie braccia. Lentamente ci sporgemmo l’uno verso l’altro e le nostre labbra entrarono in collisione. Socchiusi leggermente la bocca per permettere alla sua lingua di entrare e giocare con la mia. Il suo piercing mi solleticava. Incredibile, stavo baciando appassionatamente il SexGott. E mi piaceva.
Sicuramente ero arrossita, per fortuna il trucco non permetteva agli altri di capirlo. Il cuore però.. batteva fortissimo! Mi domandai se per caso lo sentisse anche lui, dal momento che era stretto a me.
Click. Click. Click.
- Tom e Deike siete stati assolutamente fantastici! Abbiamo finito, il servizio uscirà fra una settimana, se avete pazienza, vi stampo le foto e fra un’ora ve le consegno. Okay?- ci domandò il fotografo. Annuimmo insieme.
Ora in più.. ora in meno, nulla cambiava. Mi recai silenziosamente in camerino e mi cambia, togliendo tutto quel trucco che non mi apparteneva e quei vestiti che mi sembravano così fuori luogo su di me. Indossai la mia semplice t-shirt e i jeans e uscì nel giardino posteriore del set, dove non c’era nessuno.
Tirai fuori la sigaretta e pensai a poco prima. Tom.. quel bacio era stato così bello, dolce e passionale allo stesso tempo. Se fosse stato per me non avrei di certo interrotto il contatto. Quello che avevo provato mi spaventava, di ragazzi ne avevo baciati, ma con lui era stato diverso, tutto più amplificato!
Era chiaro, stava nascendo qualcosa verso di lui. Non andava assolutamente bene! Lui era lui, io ero io!
Feci uscire una nuvola di fumo dalla mia bocca e la osservai. Il sentimento che stavo provando verso di lui doveva per forza avere la stessa evoluzione: prima piccolo, si ingrandisce e poi.. si dissolve.
Ero talmente assolta nei miei pensieri che non m’accorsi dell’arrivo del protagonista dei miei viaggi mentali.
- Ehi – disse lui prendendo posto a fianco a me. S’era cambiato anche lui. 
- Ehi a te – risposi fintamente tranquilla io.
- E’ stato interessante oggi.. non trovo?- chiese lui leggermente ironico.
- Già. Interessante – dissi non molto convinta.
- Beh, per essere ancora una verginella baci bene! – mi prese in giro lui.
- Cretino! Solo perché sia vergine non significa che non abbia mai baciato nessuno!- esclamai col broncio.
- Dai, scherzavo! Era un complimento comunque, renditi conto: il SexGott ha appena detto che baci bene!-
Scoppiai a ridere, era proprio uno stampo di ragazzo. –Anche tu baci bene, se ci tieni a saperlo- gli comunicai.
- Ma grazie! Ovviamente lo sapevo già, ma è sempre bello sentirselo dire!- Sorrisi, era sempre il solito.
Ci punzecchiammo ancora per un po’, finchè non andammo a ritirare le foto.
Erano venute davvero bene, tutti e due eravamo oltremodo stupendi. Poi si vedeva l’intesa fra i nostri sguardi. Si poteva ben percepire la tensione sessuale presente fra noi due.
- Franz mi ha scritto un messaggio, ha detto che devi accompagnarmi a casa tu. Ti dispiace? Posso sempre chiamare un taxi- gli domandai dopo aver visto le foto.
- No, non ti preoccupare, non mi dispiace stare in tua compagnia- disse dedicandomi un sorriso stupendo.
- Grazie mille! – ricambiai il sorriso.
Il viaggio trascorse tranquillo, le complicazioni arrivarono una volta giunti al mio appartamento. Era pieno di paparazzi!
- O dio! Se esco dalla tua macchina sarà la mia fine!- mormorai disperata.
- Se vuoi puoi dormire da noi, i ragazzi sono fuori stasera, rimangono all’Universal.- disse tranquillo.
Pensai alla proposta.. io da sola con Tom Kaulitz! Dovevo rifiutare!
- Okay, grazie ancora! – cuore e cervello erano scollegati.
Guidò ancora finchè non arrivammo al loro bellissimo appartamento.
- Mangiamo qualcosa?- propose una volta entrati.
- Solo se cucino io. Non voglio morire avvelenata!- disse ridendo.
Mi fiondai ai fornelli e frugai fra gli scaffali e in frigo: non erano molto forniti. Optai per i soliti spaghetti al pomodoro e poi feci una bella frittata.
- Tadan! Ecco in tavola!- Esclamai mettendo in tavola i piatti.
Mangiammo in silenzio, con sottofondo la televisione, ognuno distratto nei propri pensieri.
Finito di cenare lavai i piatti mentre lui s’era comodamente buttato sul divano. Poco dopo lo raggiunsi e mi sedetti nei bordi del bellissimo divano di pelle nera, molto stile Bill.
- Non ti mangio mica! Vieni qui!- detto ciò mi avvicinai a lui e appoggiai la testa sul suo petto. Non so se fosse per la stanchezza, ma mi sembrò sentire il suo cuore accelerare. Sorrisi.
Prese ad accarezzarmi i capelli lentamente.
- Cosa farai una volta finito di lavorare con noi? Non manca molto, sei settimane circa- domandò spezzando il silenzio che s’era creato.
- Compro casa! Ho abbastanza soldi finalmente! Poi cercherò un lavoro come fotografa o anche nel campo dell’informatica, non so. Ovviamente addio alle sfilate! Voglio anche farmi un tatuaggio!-
- Davvero, un tatuaggio? Perché non lo fai ora? -
- Si, un tatuaggio! Non posso farlo adesso, alcuni stilisti si rifiutano di far sfilare le ragazze con un tatuaggio perciò devo aspettare.-
- Dove vorresti farlo? E cosa?- chiese curioso.
- Vorrei una scritta, penso sulla spalla. Avevo pensato a farmi tatuare la frase “
Zoom dich zu mir”-
- Ah, conosco quella canzone, la trovo fantastica! Poi il chitarrista del gruppo che la suona è un figo, non trovi? -
- Oh certo, è davvero molto carino!- gli dissi guardandolo. Ci fissammo per gli occhi per un istante, poi s’avvicinò al mio viso. Pregai perché non facesse ciò che immaginavo volesse fare, non sarei riuscita ad oppormi. Perché, in fondo, lo volevo. Ma sapevo le conseguenze a cui sarei andata in contro. Non mi mossi però, ero incatenata a suo sguardo. Appena le sue labbra incontrarono le mie, il mio cervello si scollegò.
Cominciò ad accarezzarmi lentamente la schiena, facendomi rabbrividire. Ribaltò le posizioni e mi ritrovai sotto di lui, in balia dei suoi maledettissimi occhi nocciola. Prese a lasciarmi una scia di baci infuocati lungo il collo, mentre le sue mani percorrevano il mio corpo esile.
- Tom.. smettila- soffiai piano, come se temessi di spezzare il momento. Mi guardò interrogativo per un attimo.
- Perché?- chiese dolce. Già, perché? Forse perché lui era il SexGott e io non ero una groupies?
- Se non la smetti, non riuscirò a fermarti dopo- confessai piano.
- E perché dovresti fermarmi?- disse interrogativo.
- L’hai detto tu Tom, l’hai detto tu che sono diversa. Non posso, non voglio essere il tuo giocattolo di una notte, non ce la faccio, non sono così!- Mi guardò interdetto, per poi addolcire il suo sguardo.
- Si, sei diversa. E questa notte sarà diversa. Intanto perché so il tuo nome e ti conosco, le groupies invece sono per me sconosciute. E poi tu.. mi piaci. Non riuscirei a fare lo stronzo con te, non ci riesco.-
Come potevo fermarlo? Non ce l’avrei fatta, dopo quello che aveva detto..

   
 
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