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Autore: Barbara    16/12/2005    8 recensioni
Italia del 1500, un'epoca di grandi cambiamenti,le strade di nobili, mercanti di vite, mercenari, navigatori, si incrociano in una città, che farà da sfondo a giochi di potere, amore, odio e passioni. Il mare segna false rotte,ma anche la vita non è da meno...
Genere: Azione, Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Gokugakuji, Kanzeon Bosatsu, Kogaiji, Lirin, Sha Gojio, Son Goku, Yaone
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Nella città era una notte tranquilla

Nella città era una notte tranquilla.

Nessun rumore disturbava i vicoli, solo un leggero vento che portava con se il caratteristico odore del salino.

Di tanto in tanto si sentivano dal porto le urla dei pescatori che partivano o ritornavano dal mare.

Una serata tranquilla, disturbata forse solo dal vento di tramontana e dal freddo pungente che tirava in quei giorni, prossimi al Natale.

 

Fra le vie deserte e buie, illuminate solo dalla luce della luna, due uomini stavano camminando con una certa fretta.

Avevano un passo svelto, ma non per questo poco elegante, anzi, le due figure trasmettevano un senso di classe e compostezza, sotto i mantelli di pelliccia si intravedevano preziosi velluti, uno di un verde molto scuro, uno di un viola quasi nero.

I due camminavano senza dirsi niente, seguendo un percorso ben preciso in quel labirinto di viuzze; si fermarono solo una volta arrivati davanti a un’edicola, illuminata dalle flebili luci di una torcia.

 

-Siamo in Piazza del Campo, il luogo dovrebbe essere poco più in là- disse uno dei due.

 

L’edicola era una delle tante che si potevano trovare nei vicoli della città, nei carruggi che la caratterizzavano. Vi era raffigurata una Madonna col bambino, particolare perché quest’ultimo era raffigurato mentre mostrava alla madre il mondo sovrastato dalla croce, o, come dicevano altri, il suo cuore. Decisamente improbabile, pensò quello leggermente più basso, che non credeva a nulla da molto, nonostante dovesse mostrare invece il contrario, nelle lunghe celebrazioni a cui era costretto.

Illuminati dalla luce della torcia nei due si riconoscevano capelli biondi e mori, che spuntavano da sotto il cappuccio dei mantelli. Il viso era da ventenni, ma gli occhi non si adattavano certamente a quei visi. Erano gli occhi di chi aveva già visto troppo.

 

Passata l’edicola, i due entrarono dentro un edificio, e si ritrovarono in un ambiente che era esattamente il contrario di quello appena lasciato.

Erano passati dal silenzio, dal buio e dal freddo, ad un ambiente caldo, illuminato e soprattutto, con grande dispiacere del biondo, alquanto rumoroso, o, a detta del moro, semplicemente molto vivace.

Era una grande sala illuminata da moltissime candele, dai toni caldi, dove si poteva già avvertire il clima allegro e festoso del Natale.

 

Vennero salutati gentilmente da varie persone, alle quali uno rispondeva con un bel sorriso, mentre l’altro con un’occhiata di sufficienza.

Arrivati ad un bancone salutarono un uomo, che gli chiese gentilmente come stessero,  e che li condusse in un tavolo appartato, assicurandosi che a breve fossero serviti di tutto ciò che ordinassero. Il moro chiese gentilmente del vino rosso e qualcosa da mangiare, nonostante l’ora tarda.

 

-Ma quante gente c’è?- disse scocciato il biondo.

-Bè… siamo appena entrati nella novena natalizia, e la gente si fa particolarmente allegra!-

-Tsk… stupida festa. Da oggi mi tocca recarmi ogni pomeriggio in cattedrale, fino alla splendida Messa di mezzanotte di Natale! Dura più di un viaggio in nave… Dannazione a te che puoi non andare ogni santo giorno!-

-Direi che il Natale fa effetto anche su di te! Sei particolarmente loquace stasera-

A questa affermazione seguì un’occhiataccia del biondo, visibilmente irritato per l’ironico commento.

-Ma dimmi- riprese decisamente più calmo –perché siamo dovuti venire qui? Non potevamo rimanere nel tuo studio?-

-Pensavo che una passeggiatina al chiarore della luna facesse bene!- rispose con un sorriso all’altro.

-Per passeggiatina intendi tutti i vicoli, con la temperatura decisamente bassa, e la tramontana che spazza via tutto?- disse poco convinto l’altro.

- Però il chiarore della luna c’era!- -Cosa mi tocca sentire….- disse portandosi una mano alla fronte, esasperato del sorriso dell’altro.

-Passando ad argomenti seri, tra poco dovrebbero ritornare alcuni delle navi con quei carichi che avevi ordinato, o sbaglio?- chiese seriamente il bruno. -No, non sbagli, ma credo ci saranno dei problemi…- -Che tipo di problemi?- -Le solite cose con i francesi, anche se mi preoccupa di più una cosa…- concluse il biondo.

-Buscando el levante pel ponente?- lo anticipò l’altro, capendo subito ciò che intendeva.

-Esattamente.  Se ciò che si dice è vero, le possibilità che si aprono nel cosiddetto “nuovo mondo” chiuderanno quelle in questo. Non che alla fine mi interessi, ma chi apre la bocca solo perché la ha,purtroppo d’orai in avanti avrà molte occasioni per aprirla- concluse il biondo.

 

Nel momento in cui finì il discorso al tavolo furono serviti cibo e bevande, compreso qualcosa che i due non avevano ordinato.

- Mi scusi, guardi che noi non avevamo ordinato anche quello…-

- Appunto, alla vostra salute, signori- esclamò un uomo arrivando dal centro del salone.

La voce era sicura e alta, e per i due aveva anche un certo tono beffardo, difatti si scambiarono due occhiate molto significative.

L’uomo era completamente in nero, come neri i suoi occhi e i suoi capelli. Le sue vesti era molto sfarzose, come pure ciò che aveva offerto loro, una raffinata e preziosa bottiglia di ottimo vino, di un’annata che fu famosa per la bontà e anche per l’elevato costo.

-Era un omaggio per voi, non siate diffidenti! Due gentiluomini come voi, cosa avete da temere da me! I vostri valori sono noti a tutti, e siete molto famosi, qui, nella repubblica. E poi il doge vi è ancora grato per i servigi resigli, come pure io stesso, e confido nel fatto che in futuro si possano ripetere tali relazioni. Inoltre…- disse guardando il biondo nei freddi occhi viola –anche in nome dell’antica amicizia che mi legava al vostro deceduto...padre-

Il ragazzo biondo, sentendo quelle parole, e il modo in cui aveva indugiato alla parola padre, avrebbe volentieri messo a tacere quell’uomo, ma per sempre, ma si trattene e rispose –Conoscevate mio padre… non ne ero a conoscenza di ciò, non vi scorsi mai-

- Perché eravate ancora infante quando partì lontano dalla nostra amata città. Inoltre conobbi vostro padre quando avevate 4 anni, e vi rividi tre anni dopo. Ebbi notizia del tragico fatto quando ero lontano da qui. La sua morte mi addolora ancora molto. Un uomo veramente lodevole. Ebbi la fortuna di conoscerlo bene.- -Capisco…in questo caso allora…-

- Direi che l’ora si è fatta tarda. Quindi con il vostro permesso vi lascio. I miei rispetti anche alla vostra consorte.-

- Presenterò, i nostri rispetti. –  disse, concludendo così la conversazione.

L’uomo si avviò così all’uscita, veloce e oscuro, così come era entrato, lasciando interdetti i due uomini, che rimasero in silenzio per il resto della serata.

 

 

 

Ciao! Ecco una nuova storia, ambientata nell’Italia del 1500, in una particolare città, infatti troverete espressioni dialettali o particolari riferimenti. Lo so che dovrei continuare Ukoku e Incantevole, ma l’idea mi insieme all’idea mi è venuta anche all’ispirazione.. così… Ma tranquilli, non le lascerò! Per Ukoku posterò il nuovo cap a breve, mentre per Incantevole ho intenzione di fare una seconda parte, con Pov di Sanzo!

L’idea mi è venuta ieri e spero che vi piaccia questo piccolo esperimento storico, non credo di riuscire a postarla molto spesso per vari motivi, e poi mi piacerebbe riuscire a renderla esatta anche dal punto di vista storico, evitando anacronismi.

Mi piacerebbe fare in futuro proprio una ff originale su questo periodo, ma per ora mi è venuta quest’idea su Saiyuki, quindi vi dovrete sorbire questa Au rinascimentale. Che dire di altro…commentate! Bacioni

Barbara

  
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