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Autore: Veronica Annie    07/01/2011    2 recensioni
Veronica ha 18 anni. Si è trasferita in America con i suoi e ben presto un ricciolino di 15 anni la farà sognare
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio di Giugno. Era un pomeriggio di Giugno abbastanza assolato. Un ragazzo che aveva all’incirca 25 anni , con dei bellissimi ricciolini neri passeggiava con le mani in tasca ,un po’ pensieroso forse , in un vialetto contornato da villette bianche. Era solo. Solo e assorto nei suoi pensieri. Michael –già questo era il suo nome- desiderava trovare qualcuno con cui parlare , con cui confrontarsi e con cui stringere amicizia. Magari qualcuno che non sapeva chi fosse fino al momento delle eventuali presentazioni, qualcuno che lo conosceva per quello che era. Michael Jackson ,l’uomo con più fans al mondo, l’uomo che era conosciuto ormai da 20  anni per la sua musica , a volte si sentiva solo e desiderava avere qualcuno con cui stare. Una volta pesò che forse non lo avrebbe mai trovato e si mise anche a tenere un diario segreto, a dire il vero con scarsi risultati poiché lui cercava uno scambio di affetto e non solo dare il suo. Non che lui non volesse darlo ma aveva bisogno di reciprocità in questo momento. Chinò il capo osservando la stradicciola grigia e sperando di poter intravedere qualcuno dopo averla rialzata. Ma nulla.

-Scusa …- Sentì improvvisamente  esclamare e sfiorare da dietro –Oh , mi dispiace ti ho spaventato-Disse la giovane dopo aver notato il sussulto del ragazzo.
-No …no figurati e che pensavo ci fossi solo io …-disse Michael girandosi verso la ragazza. –Posso aiutarti?-
-Ehm…ho bisogno di sapere l’orario. Ho il cellulare scarico-Sorrise la fanciulla
-Sicuro..sono le 17.00- Disse Michael sorridendo
-Oh, bene. Grazie mille.-
-Figurati- Rispose il ragazzo
-Allora ciao-fece la ragazza voltandosi per riprendere la strada che stava percorrendo.
-Ciao…-fece un po’ frastornato il ragazzo per la breve conversazione. Breve si ma c’era qualcosa.
Accidenti. Era un’occasione per parlare con qualcuno. Quella ragazza non lo aveva riconosciuto.
-Hey ..ehm… comunque piacere Michael - accennò il riccio per mettere alla prova la ragazza che non lo aveva riconosciuto. Ma ella rispose indifferente
-Veronica -Veronica era una ragazza alta , mora ,capelli a lunghi e lisci , aveva all’incirca 18 anni. Grandi occhi verdi e una bocca leggermente carnosa si presentavano sul suo viso con una spruzzata di lentiggini.
-Abiti qui?- aggiunse Michael
-S…Si mi sono trasferita due giorni fa dall’Italia. Sai motivi del lavoro dei miei- Un velo di tristezza gli attraversò gli occhi per un attimo per poi sparire e lasciare il posto all’espressione abbastanza amichevole che aveva di solito.
-Davvero? Anche io abito qui ma non ti avevo mai vista-Sorrise Michael
-Eh già beh…sono stata impegnata con il trasloco e quindi…Comunque si è fatto tardi …devo andare- Concluse Veronica indicando con il pollice la strada intrapresa prima ,all’indietro.
-Si scusa se ti ho trattenuta. Ciao .Ci vediamo-Salutò Michael scusandosi.
-Niente..A presto-E la ragazza si voltò. Dopo qualche metro però Michael la richiamò.
-Tu non sai chi sono vero??-
-Ehm…Dovrei saperlo?- Sorrise la ragazza riavvicinandosi di qualche passo-Sto facendo una gaffe ,giusto? Io dovrei sapere chi sei ma…-
-No no assolutamente …nessuna gaffe –Rise piano Michael –In fondo non ci conosciamo-
-Già..-Rise a sua volta la ragazza ripercorrendo l’ambiguo dialogo prima effettuato con quel ragazzo. Quel ragazzo che stranamente le ricordava qualcuno…ma chi?
-Allora ciao di nuovo –Fece Michael sempre sorpreso e sorridente.
-Ciao ..di nuovo Michael - E Veronica si allontanò verso casa. Michael era alquanto stupito anch’esso del dialogo avuto con la giovane ma per altro un motivo. Possibile che non sapeva chi fosse?Meglio…forse Michael aveva avuto l’opportunità di parlare con qualcuno che era completamente estraneo della sua vita e della sua carriera. E allegro si avviava anche lui verso casa.
 
-Veronica svegliati ..su avanti-
-E dai mamma un minuto…-Diceva assonnata Veronica quella mattina -è estate non c’è neanche scuola!-aggiunse con un tono leggermente indignato e infastidito la medesima
-Si ma ciò non ti obbliga a dormire. Esci ,fai un po’ di amicizia con i ragazzi del posto…-La spronava la madre.
A quelle parole a Veronica venì subito in mente l’incontro del pomeriggio precedente con Michael. Aveva detto che era di quel quartiere magari lo avrebbe rincontrato. Gli aveva fatto uno strano effetto quel ragazzo , cosa che non le era mai capitata essendo abbastanza equilibrata di carattere.
La sua mattina era partita con una solita e frugale colazione, poi dopo una doccia si era messa una t-shirt e una paio di jeans freschi, aveva preso la sua borsetta con dentro il necessario ed era uscita di casa. Passeggiava osservando la zona. Tutte le villette messe a schiera avevano un giardino. Alcuni giardini erano spogli , solo con qualche cespuglio che circondava la casa ma altri avevano vere e proprie sculture e un prato bello verde. Si soffermò su una villetta più o meno al centro della strada. Era davvero bella. Bianca, con le finestre sul rosso e una porta in legno marrone. E il giardino. Il giardino era unico. Il più bello che Veronica avesse mai visto. Grande , di un verde più intenso del verde degli altri giardini. C’era addirittura una piscina sul lato destro del giardino. Poi dei cespugli fioriti incorniciavano la graziosa villetta. Si chinò per leggere sul muretto in cui vi era il cancelletto il nome dei proprietari e lesse il nome di Michael ….
- Hey cosa fai spii nel mio giardino?- Veronica sussultò nel sentire la voce che veniva da sopra di essa .
-No no io…- Già con le parole di scuse pronte in bocca la ragazza sollevò il viso verso l’alto e scorgè Michael che rideva affacciato alla finestra – accidenti …mi hai fatto prendere un colpo-
-Scusa ma la tentazione era troppo forte …perdonami- chiese Michael ancora sorridente  
- Hai…hai una bella casa …- Disse improvvisamente Veronica
-Ti ringrazio , sei gentile-
-Prego, figurati. Ci vediamo Michael- Salutò veronica intenta a voler proseguire il suo giro del quartiere.
-D’accordo ciao!- salutò Michael a sua volta e guardandola andare via dalla finestra. Aveva una gran voglia di chiacchierare e di approfondire di più su quella ragazza ma non voleva essere troppo appiccicoso. Poi sarebbe fuggita. Si ritirò e chiusa la finestra una volta che la ragazza fu sparita   
Decise anche lui di andare a fare una passeggiata magari verso il suo posto segreto, il suo cantuccio ch si trovava a circa mezzo kilometro dal quartiere di villette. Li andava a pensare , faceva mente locale e a volte componeva anche qualche canzone. Si vestì velocemente dopo essersi lavato e andò sotto il caldo sole di quasi metà Giugno.
 
Intanto Veronica dopo aver ispezionato tutti i giardini e aver letto i nomi su tutti i campanelli dei vicini di casa, si incamminò per un sentiero stretto contornato da alberi, quasi come un boschetto. Era curiosa di sapere cosa avrebbe trovato e il suo spirito di avventura e di conoscenza la spinse ad inoltrarsi tra le fronde degli alberi. Si sentiva quasi Alice nel paese delle meraviglie e a questo pensiero sorrise. Si addentrava lentamente nel boschetto e percorreva un sentiero brecciato . Alzò la testa e vide il cielo con una manciata di nuvole . Quella visione era circondata dalle verdeggianti foglie degli alberi . Era un quadretto perfetto tanto che Veronica non riuscì a staccarne gli occhi mentre proseguiva.
BOM!
Un dolore bruciante colpì la gamba della ragazza che non riusciva a capire cos’era successo. Abbassò finalmente lo sguardo e vide la sua gamba che sanguinava a causa di un taglio. Era inciampata infatti su una radice sporgente di un albero che intralciava il sentiero e cadendo sulla breccia si era fatta male. Si guardò in giro in cerca di qualcosa con cui medicarsi e di fronte a se , non molto lontano , vide un piccolo fiume. Con un po’ di fatica e con un –Ahi!- si rialzò  e si trascinò fino al piccolo torrente.
-Accidenti che dolore , tutte a me capitano…ma diamine ad Alice nel paese delle meraviglie questo non successe..uffa…-Ma Veronica non si era accorta di non essere sola . Infatti quando sentì una presenza accanto a se sollevò gli occhi e con sorpresa vide Michael.
-Veronica che è successo alla tua gamba?- Disse chinandosi il ragazzo preoccupato
-Nu…nulla sta tranquillo sono solo scivolata sul sentiero che porta qui…ma tu non eri a casa mezz’ora fa ?Non ti ho incontrato sulla strada-
-Infatti …io ho preso un altro sentiero per arrivare fin qui. È dall’altra parte del quartiere.-
-Ah ..capito.-Diceva Veronica  continuando a sciacquarsi  la ferita con l’acqua del fiumiciattolo.
-Aspetta ti do una mano- Disse Michael dopo qualche secondo di silenzio. Il ragazzo si strappò un pezzo della camicia per posarlo sul taglio della ragazza e poi ne taglio ancora un’altra striscia per avvolgerla intorno alla gamba e quindi per tener fermo il pezzettino sopra la ferita. Veronica guardava tutto questo a bocca aperta. Quel ragazzo che appena conosceva si era appena strappato un la camicia per medicare la sua ferita!
-Ecco fatto- Disse Michael soddisfatto una volta finito il lavoro
-Gr…grazie …grazie Michael ma non dovevi- Balbettò Veronica
-stavi sanguinando…era mio dovere!- Sorrise amichevolmente Michael. In quel momento Veronica avvertì una forte scossa al cuore e qualcosa che si muoveva nello stomaco. Non era una sensazione a lei famigliare ,non l’aveva mai provata prima.
-Cosa ci facevi qui Michael?- Chiese Veronica riprendendosi  
-Ci vengo spesso qui quando non ho impegni con la carriera e sono in città…mi aiuta a rilassarmi-
-Capisco… di che carriera parli? –
A questa domanda è come se Michael fosse stato ricatapultato nella realtà. Quando era con la ragazza è come se fosse una persona più libera e smetteva di pensarci.
-Vedi io sono un musicista…-disse cautamente il riccio , forse perché non voleva che Veronica lo riconoscesse.
-Oh wow …e cosa suoni?-Disse incuriosita la ragazza
-Io canto …-
-Ma davvero? Anche io amo cantare…Se mi dici come fai di cognome magari ti conosco.- Disse ironicamente Veronica con un sorriso
-Jackson – rispose inaspettatamente il ragazzo.- Michael Jackson . L’autore di thriller sai, la canzone con gli zombie. Il mio fino ad ora è stato l’album più venduto al mondo…- Si liberò Michael dicendo proprio tutto sicuro che sarebbe successo ciò che lui odiava di più.
Veronica rimaneva impietrita. Michael sorpreso del fatto che non succedeva nulla accennò un –Non …non …-   Ma Veronica non si muoveva. Aveva lo sguardo fisso nel vuoto. Ecco perché il suo volto le era famigliare , la sua voce soave e un po’ aggressiva allo stesso tempo, il nome….il nome era Michael Jackson!
-I..io devo andare- Veronica si alzò di scatto ,stupita anche lei di quello che aveva appena fatto ma subito dovette risedersi a terra a causa del dolore alla gamba .-Accidenti- borbottava Veronica nel tentativo di rialzarsi nuovamente ma dopo un paio di tentativi , arrendendosi disse:
-Perché non lo hai detto subito?-Fece Veronica in tono serio e successivamente alzando anche un po’ la voce dopo che Michael senza rispondere ,abbassò la testa -Perché non me lo hai detto eh? Mi volevi prendere in giro forse?-
-No no assolutamente…-fece lui guardandola negli occhi
-Ah no? E allora perché?- Michael ritaque –Avevo ragione vero?-
-No ..il vero motivo è che ….-Michael prese coraggio- Il vero motivo è che io a volte mi sento solo, voglio un amico , qualcuno con cui parlare ,ridere e scherzare. E poi avevo trovato te , che non sapevi chi ero e stavamo facendo amicizia e io mi sentivo benissimo…-Prese incalzane Michael
-Scusa – Disse d’improvviso Veronica.
Michael si fermò un istante fissandola sorpreso.
-Scusa Michael ..io …io non ci avevo pensato. Ti posso dire che ti capisco. E mi dispiace.-E poi lo abbracciò forte comprendendo quello che Michael provava. Il ragazzo ricambiò l’abbraccio . Tutti e due in quel momento sentirono una forte stretta allo stomaco. Cosa stava accadendo ad entrambi?
Rimasero lì per altro tempo dimenticando il piccolo principio di discussione che si era creato. Veronica gli spiegò che aveva sentito solo qualche volta alla radio Thriller accompagnata dal suo nome e che le sue amiche avevano i poster appesi nelle loro camerette, ma lei non ci faceva gran che caso. Michael gli raccontò di come era difficile scappare sempre da un orda di fans scatenati e di come era felice di poter parlare con qualcuno come lei. Una bella storia stava iniziando.
 
-Buongiorno mamma –fece Veronica dopo essere scesa in salotto.
-Veronica già in piedi? E già vestita…che succede?-fece sorpresa la madre della ragazza
- Vado a fare una passeggiata- Si avviò Veronica prendendo una brioche al volo.-A dopo-
Veronica mise gli auricolari nelle orecchie e partì subito una delle sue canzoni preferite. Si avviò e dopo un’ora di passeggiata , sulla via di casa , decise di fare una sosta sedendosi  su una panchina. Prese la bottiglia d’acqua e bevette un sorso. Poi tolse le cuffie spegnendo l’mp3. Mentre lo stava riponendo nello zainetto sentì una voce alle sue spalle
-Scusa …sai che ore sono?- Prima di girarsi ,Veronica sorrise ,avendo riconosciuto la voce e disse. –Sono le 10 e 30  -poi finalmente si voltò- Michael …-Disse amorevolmente salutando il ragazzo e sentendo una morsa al cuore .Si abbracciarono.
-Già in giro?-chiese allegro Michael sorridente. Veronica bevve un altro sorso d’acqua.
-Si …passeggio da 1 ora …-e poi sorrise
-Ti fidi di me?- Chiese Michael improvvisamente a Veronica
-Credo di si … perché?- rispose la ragazza leggermente preoccupata
-Vieni con me – Fece il ragazzo prendendo la fanciulla sorpresa per mano
-Dove mi porti Michael?..- Chiese sorridente la ragazza
-Vedrai …vedrai.-Disse . Dopo qualche secondo si bloccò di colpo, come se colto da un ‘idea geniale.
-E ora? – Fece la ragazza.
-Ehm…ti devo bendare-fa il ragazzo passando dietro il corpo della mora
-Non ti strapperai un'altra camicia per farmi da benda vero?- Chiese Veronica ironicamente
-Hahaha spiritosa…no …-Fece il ragazzo guardandosi intorno come alla ricerca di qualcosa .A quel punto Veronica tirò fuori il pezzo di camicia che due giorni prima Michael le aveva dato al fiume per bloccare il sangue della gamba.
-L’ho lavata …tieni. Magari ti potrebbe riservire un giorno…- Disse con finta indifferenza Veronica per poi ridere insieme a Michael.
-Oh ma guarda …- Ribbattè lui. E la legò dietro la nuca della ragazza facendo in modo che passandole davanti le coprisse gli occhi.-Possiamo andare-
Dopo dieci minuti di cammino arrivarono. Secondo indicazione di Michael percorrerono un lungo corridoio .Salirono delle scale e il ragazzo finalmente tolse la benda dinanzi agli occhi della ragazza.
-Oh …mio ..Dio- La ragazza non poteva credere ai suoi occhi. Era su un palco scenico. Un palco scenico enorme di un teatro. Di un teatro enorme! Veronica ci mise i secondi per guardarlo tutto , da destra a sinistra, per poi esclamare:
-Ma Michael è bellissimo …ti ci sei mai eibito?-
-No ma lo farò sabato sera. Sabato qui farò un mio concerto e voglio …si insomma…vorrei che tu venissi …- Veronica era senza parole , sbalordita- Beh del biglietto non ti devi preoccupare perché seguirai tutto da dietro le quinte …- Aggiunse Michael cercando di “rassicurare” la ragazza. Ma ella sembrava ancora più strabiliata.
- Michael io …io non posso accettare…insomma mi piacerebbe troppo ma …-
-Ma cosa? Non ti devi fare problemi …ti invito io- Rispose Michael  sorridendo.-Veronica , stai diventando speciale per me e voglio che tu ci sia. Mi supporteresti molto-
-E va bene Michael …io ci sarò.- Dichiarò Veronica –Grazie …-
-Grazie a te – concluse Michael
Era un nuovo giorno , precisamente il mattino del mercoledì. Due giorni fa Michael l’aveva portata sul magnifico palco dove si esibirà Sabato e la sera, prima di lasciarsi , le disse di passare a casa sua mercoledì mattina così le avrebbe dato varie indicazioni e alcuni accorgimenti da prendere. E Veronica , stupita per tutto ciò che le stava accadendo , si alzò quel mercoledì pronta per vedere Michael.Alle 9.30 era già sotto casa sua. Citofonò al campanello questa volta facendo in tempo a leggere il cognome. –Michael Jackson – sorrise. La porta si aprì automaticamente. Probabilmente Michael l’aveva vista dalla finestra. Entrò nel cancello e attese che Michael uscisse fuori.
-Vieni dentro Veronica- Incitò la ragazza , Michael, dopo essersi salutati. Superarono la soglia della porta e Michael condusse Veronica in sala . Intanto la ragazza si guardava attorno. La casa era si un colore marroncino chiaro . C’erano molti mobili antichi e quadri. Dalla descrizione può quasi sembrare una di quelle case cupe, con mobili vecchi in legno e dove c’è odore di chiuso ma quella casa era aperta, soleggiata e accogliente.
-Accidenti . La tua casa da fuori è bellissima ma dentro...è ancora meglio!-Osservò Veronica
-Ti ringrazio molto- disse Michael – comunque volevo parlarti di Sabato-
-Certo dimmi tutto …-disse la ragazza
-Ti ho fatta venire con tanto anticipo perché io da domani sarò a provare tutto il giorno ,per tutti i giorni fino a Sabato. Perciò Tti devo dare delle indicazioni precise per Sabato …non dimenticare nulla di quello che ti dirò. - Diceva Michael come se dovesse effettuare una rapina.
-Ok ma così mi spaventi- rispose con un tono di leggera preoccupazione Veronica
-No tranquilla è solo che è importante. Non devi dire a nessuno che verrai a vedere il concerto da dietro le quinte perché non faccio venire chiunque…- A queste parole Veronica sorrise delicatamente e Michael se ne accorse , felice.- Una macchina ti verrà a prendere davanti casa verso le 9 e ti condurrà sul retro del teatro dove nessuno potrà vederti entrare. Io ti aspetto all’entrata.-
-O…oo…oook – Disse un po’ spiazzata la ragazza sentendosi circondata di attenzioni.
-Sono così felice che tu venga-Disse Michael a Veronica dopo che la ragazze ebbe riordinato le informazioni. E gli diede un bacio sulla fronte. La  mora arrossì leggermente e poi sorridendo delicatamente disse
-Anche io lo sono…Michael – E dopo un dolce incrocio di sguardi Veronica disse
-Beh …grazie Michael ora vado …-
-Aspetta…un ultima cosa . Dato che oggi è l’ultimo giorno che possiamo vederci perché sarò fuori fino a Sabato ti andrebbe di …pranzare con me?-Veronica apparve un po’ titubante ma poi pensò che non avrebbe potuto rivedere Michael fino a Sabato e accettò.
-Ok Michael-
 
-Mio dio ,mio dio , mio dio- Fu il primo pensiero di Veronica quando il sabato mattina si svegliò. Controllò l’orologio. Erano le 6.30. Per l’emozione e il nervosismo si era svegliata presto la mattina e non riuscendo a riprendere sonno decise di uscire per fare una corsetta mattutina. Si infilò una tuta , legò i capelli e si guardò allo specchio e sospirò. Sospirò forse per l’agitazione per  la serata , o forse per il fatto che finalmente avrebbe potuto rivedere Michael. Oddio. Solo a pensare a Michael le veniva la strana sensazione allo stomaco. Uscì di casa dal cancelletto e iniziò a correre. E mentre correva pensava che si era trasferita circa da 2 settimane in quel nuovo paese , in quella nuova città e in quel nuovo quartiere ed è successo tutto all’improvviso. Ha conosciuto un ragazzo fantastico che poi si è svelato una pop star mondiale e quella stessa sera sarebbe andata ad assistere ad un suo concerto da dietro le quinte. Chi l’avrebbe mai potuto dire??Si trovò chissà come davanti al sentiero che l’aveva condotta per la prima volta alla valle con il fiume . Non si spiegava come fosse arrivata lì. I suoi piedi ce l’avevano portata. Ripercorse il sentiero riconoscendo tutti gli alberi , tutte le singole foglie, e poi, arrivata alla radice che sporgeva sul sentiero si fermò , e la scavalcò abbondantemente facendole poi una linguaccia. Giunta al fiume iniziò a lavarsi il viso sudato con l’acqua del fiume per poi asciugarsi con la manica della felpa. Seduto sull’altra sponda del fiume ,c’era una persona , di spalle, che guardava in lontananza. Le sembrava …massì era… Attraversò correndo un ponticello , vedeva avvicinarsi sempre più la sagoma e ne distingueva sempre meglio i colori e in un batter d’occhio si ritrovò dietro il ragazzo che era lì,seduto e canticchiava. Probabilmente cantava una canzone d’amore. Dopo un po’ smise ma continuò a contemplare il panorama che si apriva davanti a lui.
-Ti prego continua- Quelle parole uscirono non volontariamente dalla bocca della ragazza ma erano li ora e  volteggiavano nell’aria. Sembrava quasi di risentirle. Michael si girò di colpo.
-Veronica …cosa ci fai qui?- Apparve sorpreso Michael ma forse non piacevolmente
-Non sei contento che io sia qui?- Chiese Veronica con un tono di chi sapesse che poteva non essere così
-No no …è solo che ogni volta che ti penso , come per magia appari, ovunque io sia-Ammise stranamente senza imbarazzo Michael . Veronica si sedette affianco a lui.
-Tutto bene Michael…ti vedo strano…triste-
-No tutto bene …tranquilla-rispose freddo
-Mi…Michael…tutto o…?-
-Ho detto di si …è tutto ok- rispose con maggiore freddezza il ragazzo . A quelle parole Veronica si alzò e si allontanò a passo veloce dopo aver detto un -Bene-
La ragazza corse. Corse e non si voltò e qualche lacrima le scivolava giù sulla guancia. Tornata a casa si lavò e poi affogò il suo dispiacere per l’accaduto in una veschetta di gelato al cioccolato divorandola tutta ,tra una lacrima e l’altra .Non sarebbe andata al concerto stasera. Non dopo ciò che era accaduto con Michael. Ma d’altronde cosa si aspettava ? Lui era una pop star e poteva usare le persone secondo la sua volontà. Di lei si era scocciato.
 
-Jake ,Jake …dov’è Veronica?-Chiese Michael verso le 9 e 20 all’autista.
-Mi dispiace Signor Jackson ma non si è presentata …non c’era-
-Co …co…?- E mentre Michael era intento a chiedere chiarimenti gli tornò in mente l’episodio del pomeriggio . Gli dispiaceva averla trattata così ma non voleva affezionarcisi e non voleva che lei lo facesse con lui poiché non le avrebbe potuto rivelare cosa stava per accadere.
- Michael tra 10 minuti in scena- Gli disse una voce alle sue spalle ma lui si limitò a rigirare il viso verso la porta da dove sarebbe dovuta entrare Veronica. Il tempo scorreva e Michael non faceva altro che voltarsi verso la porta sul retro del teatro.
- Michael è ora-Disse la stessa voce di prima
-Eccomi- Michael salì sul palco e da dietro le quinte si udirono solo urla , pianti,frasi , il rumore della gioia di quelle migliaia di persone che erano li solo per sentire la sua voce .E sembrava quasi che lo inghiottissero , sembrava come se salendo sul quel palco Michael fosse salito sul patibolo. Di certo lui amava i fans , e i loro applausi e incoraggiamenti ma in quel momento volevo solo stare lì . Stare dietro le quinte vicino la porta secondaria e aspettare che Veronica arrivi.
I minuti scorrevano velocemente , le ore altrettanto e Michael non faceva altro che sbirciare dietro le quinte , quando ne aveva l’occasione , per vedere se era arrivata. Ma niente. Era atroce quell’attesa : voleva solo sapere ,se prima o poi, la ragazza sarebbe arrivata. Solo quello le sarebbe bastato per andare avanti. Non si era mai sentito così…strano. Non aveva mai provato quelle emozioni così forti per una persona, per una ragazza. Michael si stava rendendo conto di ciò che gli stava accadendo,pian piano. E immediatamente gli dispiacque maggiormente di essere stato freddo con Veronica , nel pomeriggio , ma non poteva dirglielo ora che si stavano affezionando l’un l’altro…
Nella camera di Veronica c’era un’aria tormentosa. Veronica era nel letto e ogni tanto le scivolava una lacrima. Provava già , dopo poco tempo, affetto per Michael. Un affetto diverso, più forte e passionale. Non sapeva cosa fare…aveva un gran desiderio di vedere Michael esibirsi, di poterlo abbracciare e ,si ,magari anche perdonare . ma chi le avrebbe assicurato che il ragazzo non si sarebbe comportato nel medesimo modo del pomeriggio? .L’unico rumore nella camera era quello della  sveglia con il suo ticchettio che scandiva i secondi sembrava volesse dirle –avanti , muoviti, i secondi scorrono…cos aspetti ad andare al concerto??- è brutto sapere di aver avuto l’occasione di fare una cosa e averla persa perché non si ha avuto il coraggio per provarla. Con questo pensiero che un po’ , a dire il vero , tormentava Veronica , si alzò e si preparò per il concerto. Afferrò la borsa e si mise a correre sperando di fare in tempo. Il teatro era distante mezz’ora a piedi ma era allenata e veloce. Intanto immaginava  come sarebbe stato vedere Michael su quel palco enorme, con quella platea straordinaria. All’improvviso si accorse che l’unica cosa che voleva era rivedere Michael. Corse ancora più veloce , dopo si chinò poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato , e dopo qualche secondo riprese il suo lungo percorso. Finalmente  dopo 15 minuti poteva vedere il teatro. Sorrise e fece un altro breve scatto verso l’edificio. Trovò subito la porta d’ingresso secondaria la spinse con forza e potè rivivere il momento in cui Michael l’aveva condotta per quella strada per la prima volta. Pensò che era bello poter vedere .sorprendendosi .un luogo in cui già si era stati ma che non si aveva potuto vedere .Ecco che un uomo vestito in nero le venne incontro.
-Signorina non può entrare qui lo sa?!- Fece l’uomo iniziandola a spingere verso la porta.
-Aspetti…aspetti. Io sono Veronica …un’amic…-e qui Veronica si rattristò un po’ –una conoscente di Michael -
-Ah ma si …Veronica sei arrivata finalmente…io sono Jake… avrei dovuto venirti a prendere io,ma tu non c’eri- Fece Jake con un aria quasi di uno che chiede spiegazioni .
-Si ho avuto un imprevisto…-rispose Veronica
Jake condusse Veronica dietro le quinte del palco. Intanto Michael era giunto a Thriller. Veronica provò un emozione fortissima a sentire quella canzone dal vivo pur non avendola mai ritenuto una delle sue preferite, ma sentirla ora ,lì non poteva non pensare a Michael e di sicuro ogni volta che l’avrebbe sentita sarebbe stato così. Il concerto finì e Michael ,dopo aver salutato e ringraziato i fans, era tornato nel backstage un po’ deluso . Ma la delusione si trasformò presto in sorpresa e poi in felicità estrema quando Jake gli annunciò che c’era qualcuno per lui.
 
 
-Veronica sei venuta!- disse Michael una volta vista la ragazza , sorridendo.
-Si sono qui …e dobbiamo parlare-disse Veronica non scomponendosi anche se dentro di lei avrebbe voluto dargli un grosso bacio.
-Già …scusa per il comportamento di oggi pomeriggio…-Fece Michael una volta condotto nel camerino con Veronica.
-Mi dici perché?...perchè ti sei comportato così?-
-Nulla …ero solo un po’ stressato per il concerto…- Mentiva –Non ce l’avevo con te-avrebbe voluto trovare la forza di raccontarle come stavano le cose ma non ce la fece.
Veronica annuì con il capo chinato come se stesse ripensando e riorganizzando le parole del ragazzo. Dopo poco lo rialzò e sentendo un grande fremito interiore scoppiò.
- Michael …sei stato bravissimo!- gli disse saltandogli al collo. Michael fù alquanto sorpreso da quella reazione ma ricambiò felicemente l’abbraccio.
I loro sguardi si incontrarono dopo l’abbraccio .
- Mi sei mancata durante il concerto…volevo vederti – attaccò il ragazzo
-Anche tu Michael …ho deciso di venire per chiarire. Mi mancavi anche tu – e si baciarono. Un gesto che entrambe avevano voluto fare dal primo momento in cui si erano visti.
 Fu un bacio bellissimo,appassionato e pieno di sentimento. Un emozione che nessuno dei due aveva mai provato.
-Michael …- in quel momento entrò Jake che sorrise a quella scena –Scusi signor Jackson ma la aspettano per gli autografi- annunciò Jake
- Oh ..già gli autografi…Vieni …-fece Michael -ti faccio dare un passaggio fino  a casa
-Ma no ..non preoccuparti. Faccio una passeggiata – Disse la ragazza che aveva bisogno di rendersi meglio conto di ciò che le era accaduto.
-Insisto…non voglio che tu vada sola a quest’ora- disse il ragazzo
-No tranquillo …sono venuta sola e posso anche tornare . Sta tranquillo- fece amorevolmente Veronica avvicinandosi nuovamente alle labbra del ragazzo per darsi un altro bacio.
- Ci vediamo domani mattina ok? –
- Certo-  e i due si diedero appuntamento per l’indomani.
Per il ragazzo fu una notte tormentosa. Non che non avesse amato quel momento tanto quanto la ragazza ma … all’improvviso si ricordò il motivo per cui era stato freddo quel pomeriggio con Veronica . Non voleva farla soffrire poiché anche lui provava dei sentimenti verso di lei e il fatto di essersi lasciato prendere troppo gli dava rabbia e tristezza allo stesso tempo. Ma quell’ostacolo sarebbe potuto essere fatale. E il ragazzo iniziava a pagare maggiormente il prezzo del successo .
 
Erano le 9.30 del mattino e Michael era pronto per l’appuntamento. Aprì il cancello della villetta e uscì. Il sole si era riscaldato rispetto a quello delle giornate precedenti e l’estate non tardava  a far avvertire il suo calore. Camminò fino alla casa di Veronica e dopo essere arrivato e essersi dato una sistematina veloce suonò il campanello. Aprì una donna dall’aria stanca , quasi sconvolta e affranta. Michael rimase un po’ perplesso  e quando domandò di Veronica  la comprensione di quel clima teso non tardò ad arrivare per il ragazzo.
  • Salve so ..sono Michael un amico di Veronica… è ..è in casa?-
  • Ciao io sono la madre di Veronica …-e la donna tirò su con il naso -Purtroppo ieri sera ha avuto un incidente ,mentre tornava a casa . – e un altro tiro con il naso e il magone cresceva piano nella donna- Un macchina l’ha travolta. È in ospedale- e la donna iniziò così a piangere.
A Michael crollò il mondo addosso . Se solo…se solo avesse insistito a farle dare un passaggio non sarebbe successo. Si precipitò subito in ospedale e chiese informazioni al primo dottore che si trovò davanti.
- Salve …salve cercavo Veronica Rocca…ieri sera è stata investita ed è qui …posso vederla?- disse il ragazzo ansimante.
- Purtroppo non è possibile vederla … è ancora abbastanza grave la sua situazione e non può sforzarsi.-
- La prego …appena posso vederla avvertitemi …la prego- supplicò il giovane ancora incredulo per l’accaduto.
Le ore passavano veloci e della ragazza ancora nessuna notizia. Michael era esausto . Finalmente la sera verso le 9.30 il dottore ,affacciandosi dalla stanza ,annunciò:
  • Michael Jackson –
  • So … sono io – scattò in piedi il ragazzo in attesa di notizie buone.
  • È un piacere conoscerla signor Jackson …-disse il dottore stringendogli la mano – Complimenti per la sua musica  La paziente vuole vederla…è da tanto che chiede di lei. Michael all’inizio si sorprese ma poi con un sorriso compiaciuto entrò nella stanza .
  • Veronica ! Come stai ?…che ti è successo ? –Attaccò subito il ragazzo
  • Piccolo incidente e una gamba rotta..ora che ci sei tu va meglio-
-Senti so che forse non è il momento adatto per dirtelo ma non ho scelta. Ho fatto già passare troppo tempo- attaccò Michael pronto ormai ad annunciarle il suo dispiacere
-Dimmi ..ti ascolto.- Si preoccupò leggermente Veronica
- Io … tra tre giorni partirò …- disse chinando il capo il ragazzo – Devo fare un tour e sarò fuori tutto il mese di luglio…-
- Non c’è problema …ti aspetterò . La tua carriera prima di tutto- disse comprensiva la ragazza anche se un po’ dispiaciuta
- Ma non tornerò qui … dopo il tour i miei produttori cogliono che io mi trasferisca in una città più grande.-
-Verrò con te ad abitare …- disse inaspettatamente Veronica –Si mi trasferirò anche io…-
- Vorrei poterti dire di si ma …i produttori non vogliono. Non vogliono che io mi fidanzi. Dicono che posso pensare solo alla carriera eh quindi…-
Veronica si sentì morire.
  • Tu lo sapevi…sapevi che saresti dovuto partire…ecco perché sei stato freddo con me quel pomeriggio …e non mi vuoi con te- Delle lacrime iniziarono a solcare il viso dei Veronica come un fiume ..e le venne in mente il fiumicello vicino al boschetto …quel posto magico dove i due ragazzi si erano abbracciati per la prima volta.
  • Io ti voglio , eccome! Mi dispiace… non pensavo di affezionarmi tanto a te e…-
  • E prima di dirmelo volevi essere sicuro che tra noi fosse nato qualcosa…- Disse la ragazza interrompendo le amare parole del giovane con un tono di rimprovero. Era frustrante.
  • Mi dispiace …io …io ti voglio bene …no io …io credo di amarti ma ….-
  • No …No! Se mi avessi voluto bene me lo avresti detto …se mi avessi amata come minimo mi avresti portata con te andando contro  tutti…-
  • Io …-
  • No Michael…vai via….via- E quest’ultima parola venne ben scandita mentre la ragazza ormai piangeva a dirotto. Fu orrendo quel momento. Veronica credeva di aver finalmente trovato qualcuno che le volesse bene e con cui condividere i momenti più belli. Ma evidentemente non era così.
 
I giorni passavano veloci ora e Veronica era riuscita a rimettersi dall’incidente di due giorni prima .I controlli erano stati fatti e oltre il danno alla gamba non c’era nient’altro. La sua gamba era ingessata e con l’aiuto di un paio di stampelle poteva camminare. Ma il suo cuore era ancora infranto in mille pezzi. Pensò che era stato tutto troppo bello… il trasferimento, la conoscenza di Michael e poi il fantastico rapporto che si era venuto a creare tra loro. Il sogno era finito e lei era scesa dalla nuvola rosa su cui volava in quei giorni. Per Michael era lo stesso. Aveva finalmente trovato una persona che lo aveva apprezzato sin dall’inizio per come era e adesso a causa della sua carriera non poteva stare con lei.
Si sedette sul letto dopo aver preparato le valigie  per il giorno dopo ,quel pomeriggio.
-Sono stufo … al diavolo la carriera – urlò prendendosi la testa tra le mani e dando un calcio alla valigia facendola cadere su un lato.
 
Il mattino dopo tutti e due i ragazzi si alzarono stanchi e arrabbiati.
  • Buon giorno Signor Jackson…pronto per il viaggio?- Fece Jake , una volta che il cantante era sulla soglia della porta di casa sua , presentatosi con un sorriso amichevole anche se sapeva cosa provava il cantante
  • Vuoi che ti dica la verità o vuoi che menta, Jake?- disse Michael afflitto. Jake caricò i bagagli del ragazzo in macchina e gli aprì la portiera per farlo salire.
Veronica era in piedi , davanti alla finestra e osservava la scena. Il suo viso era ricoperto da lacrime. Avrebbe quasi voluto che Michael la vedesse lì , in quel momento , così affranta . -Ma in fondo – pensò – cosa gliene importerebbe?- Sapeva di sbagliarsi , nel profondo del suo cuore , ma le circostanze riportavano a galla il suo atteggiamento pessimistico. Richiuse la tenda. In quel momento il riccio , in auto, alzò il volto verso la casa della ragazza per guardarla un ultima volta e in quel momento sperò di vederla corrergli incontro per un ultimo saluto. Ma non fu così. La macchina partì veloce e davanti gli occhi di Michael le villette scorrevano veloci. Scesero una discesa , una svolta a destra e poi un ulteriore a sinistra . Le venne in mente il volto di Veronica sorridente , quegli occhi verdi che lo guardavano leggermente intimiditi ma innamorati…Cosa stava facendo? -Lo sbaglio più grande della mia vita , ecco cosa sto facendo.- pensò inaspettatamente .
  • Ferma la macchina Jake …ferma la macchina !-
  • Cosa …signor Jackson…se ne pentirà …-
  • No ! Me ne pentirò se non scendo subito da quest’auto …e se ne pentirà anche lei- aggiunse Michael quasi in tono minaccioso verso l’autista. Jake arrestò la macchina e Michael schizzò fuori . Si mise a correre ripercorrendo il percorso prima effettuato con l’auto. Si sentiva libero. Libero di fare ciò che voleva, libero di vivere un amore. Giunse davanti casa di Veronica e suonò il campanello. Con un fazzoletto in mano e gli occhi lucidi la ragazza aprì la porta e vedendo il ragazzo affannato per la corsa disse:
  • Mi….Michael ! Come mai sei qui? – fece la ragazza cercando di non scomporsi e di dare l’impressione che lei stesse dignitosamente . Ma il suo aspetto glielo impediva. Michael allora sorrise .
  • Ti amo …ti amo e voglio solo stare con te. Non mi interessa dei produttori- Michael pronunciò quest’ultima frase prendendo le mani della giovane che stavolta versava lacrime dalla felicità. I due si unirono in un intenso e passionale bacio che rese ancora più convinto Michael della sua scelta. Si guardarono negli occhi e si capirono al volo . E lì che volevano andare , alla valle vicino il quartiere . Si presero per mano e ridendo ,corsero ,verso il loro magico luogo.
  
   
 
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