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Autore: Mama we re All full of Lies    07/01/2011    2 recensioni
Oscurità. Non vedo altro attorno a me, solo il buio che affoga i miei pensieri.In questo buio, un sentiero sbriciolato non ha mai visto la luce.
Eppure, non ho paura, sono abituato a camminare nel buio da ormai troppo tempo.
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Oscurità. Non vedo altro attorno a me, solo il buio che affoga i miei pensieri.


 

In questo buio, un sentiero sbriciolato non ha mai visto la luce.


 

Eppure, non ho paura, sono abituato a camminare nel buio da ormai troppo tempo.


 


 

Credo di aver visto quella speranza da un passato che non sarebbe mai dovuto esistere.

Un passato che troppe volte avrei voluto cancellare come un tratto sbagliato di una vita contorta.


 


 

Per quanto dovrò urlare? Quante altre lacrime dovrò versare? Il mondo che ho sognato una volta non esiste più.


 


 

Quella luce che prima investiva i miei giorni, mi ha abbandonato.

Quella fragranza gentile, che mi ha spezzato il cuore, voglio che ritorni a riempire le mie parole.


 


 

A volte però mi sento così lontano da tutto questo, come se un'onda nera mi sommergesse lentamente, allontanandomi dalla dolce aria del giorno.

E cerco costantemente la libertà, ma non riesco a trovarla. In questa realtà crudele, che un posto per me non ce l'ha.


 


 

Chissà se un giorno tutto tornerà come prima. Quando il sorriso illuminava il mio viso, quando coloro che amavo mi erano accanto, sempre.

Prima che gioia e spensieratezza cambiassero colore, facendomi sentire come svanito. Le ferite di un tempo che persistenti tornano a dolere.


 


 

E mi sento così sporco, così impuro... come troppe volte mi hanno definito. E li odio per averlo fatto. E mi odio per averlo permesso.

Aver permesso che un nomignolo mi mandasse in tilt, sentendomi deriso da loro che amavano giocare con le vite altrui. E con la mia, soprattutto.


 


 

Perchè per loro, si trattava solo di un gioco, un gioco del quale ero la pedina impotente. E brucia.


 


 

Il mio carattere sottomesso, distrutto in frammenti, le emozioni scolorite e le parole traboccanti di verità. Tutto ciò che mi è rimasto: le uniche vere ferite.


 


 

Perchè quando il sangue scorre poi si rimargina, ma dentro resta impresso anche solo quello sguardo di sufficienza, anche solo quel sorriso sbruffone.

E il ricordo non svanisce, ma aumenta. Va incontro a quel simbolo sulla mia pelle fredda e torna la bassa marea, che mi mostra cos' ho alle mie spalle.


 


 

Che mi ricorda ancora quante persone ho visto venire e andarsene senza un grido, senza una parole. Persone che in quel momento quasi volevo chiamare amici, tanto ero solo.

E che non pensavano a me, e nel tormento cedevano divenendo schiavi senza gloria di altri schiavi.


 

Schiavi di qualcosa che dovrebbe rappresentare la bontà più suprema. Che dovrebbe solo far sorridere e non fare del male.


 


 

E un tempo forse emanava luce sui campi coltivati dai contadini, per finire corrotta dal colore nero, sprofonda, senza più riemergere.

Chissà, magari se non fosse stata così corrotta non avrei mai incontrato l'unica persona in grado di salvarmi da loro, e da me stesso.


 


 

Il pensiero leggermente perverso che le mie sofferenze e la loro fine sono causate dalla stessa Natura, mi da i brividi.


 


 

Brividi che mi scuotono la notte, nei miei incubi. Quando tutto mi sembra tornare a allora... in quei momenti.


 


 

...In quei momenti non vorrei nè vivere nè morire, ma solo affrontarli, ora che so di potermi ribellare. Voglio riuscire a dominarli. E a far tornare libera la mente.


 


 

Ma è troppo tardi, e posso solo rifugiarmi tra le sue braccia. Che mi spaventano e mi rassicurano allo stesso tempo.

So solo che devo accettare di convivere con le mie paure, senza lasciare che prendano su di me il controllo totale. Come sta accadendo di nuovo adesso.


 


 

Perchè adesso che tutto riaffiora, mi sento di nuovo come allora, così vulnerabile, così spaventato.


 

E questa paura può arrivare a divorarmi, anche se non voglio vivere condizionato, perso, in quella macchia di ricordi.


 


 

Spero solo che tutto questo passerà, mi rifugio nella speranza.

Sapendo che lei sarà l'ultima a morire, in questo mondo funereo.


 

L'ultima a morire insieme a me e a lui, che ho condannato ad un esistenza scandita dalla mortalità.

Ad un esistenza scandita dai nostri respiri, fino alla fine.


 


 


 

Ciel Phantomhive's diary

All rights reserved

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Nota delle autrici: prima di tutto, siamo in due: Maylene e Phantom_GhoSt, entrambe iscritte su efp.
Ringraziamo voi della vostra attenzione e se volete commentate e criticate ^^
Quindi grazie e alla prossima duo-fan fiction

  
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