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Autore: Fe85    08/01/2011    6 recensioni
Si sentiva come in una clessidra: in quella prigione di vetro, sentimenti come frustrazione, disonore, sconfitta, vergogna e tristezza erano diventati insignificanti come granelli di sabbia, ma tutti insieme avevano assunto il peso di una duna che, inesorabile, era scesa su di lui fino a sotterrarlo completamente.
[IV classificata parimerito al contest "Sulle Orme di Nessuno" di FataFaby89]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Beyond Birthday
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il ventidue agosto 2002 Naomi Misora aveva arrestato Beyond Birthday, il pericoloso assassino che aveva brutalmente ucciso tre persone, impedendogli di commettere suicidio e risolvendo così il caso commissionatole dal più grande detective del secolo, L.

Il ventidue agosto 2002 Naomi Misora aveva messo fine al sogno di Beyond Birthday che, condannato all'ergastolo e rinchiuso in un carcere speciale, non avrebbe più recato alcun danno al prossimo.

E a se stesso?

La risposta era di una semplicità disarmante: fin dall'infanzia, Beyond Birthday aveva nociuto a se stesso, cambiando completamente identità e cercando di emulare in tutto e per tutto la persona che aveva deciso di sfidare. Non poteva saperlo, in quanto non aveva mai incontrato L personalmente e, c'era la probabilità del 93% che non si sarebbero mai visti né parlati, tuttavia B era riuscito nel suo intento.

L e B.

B e L.

Da qualsiasi angolazione si guardassero, risultavano apparentemente identici.

Apparentemente.

L'unico particolare che distingueva Beyond da Lawliet erano i suoi occhi scarlatti che gli erano stati donati già da prima della sua nascita.

Quegli occhi che per qualsiasi essere umano sarebbero stati una delle tentazioni più succulente; dopotutto chi non avrebbe voluto conoscere la data di morte di una persona che si odiava dal profondo del cuore?

Tuttavia, cosa avrebbe fatto Beyond Birthday se non avesse posseduto quegli occhi? Avrebbe intrapreso ugualmente la strada del crimine? Avrebbe evitato che A, il suo unico e più caro amico, perisse in quel modo assurdo?

I casi erano molteplici, ma ormai era troppo tardi per lui.

Dalla sua cattura erano trascorsi un paio d'anni, ma per il killer il tempo aveva cessato di scorrere.

Si sentiva come in una clessidra: in quella prigione di vetro, sentimenti come frustrazione, disonore, sconfitta, vergogna e tristezza erano diventati insignificanti come granelli di sabbia, ma tutti insieme avevano assunto il peso di una duna che, inesorabile, era scesa su di lui fino a sotterrarlo completamente.

Per Beyond Birthday non esistevano più né passato né futuro.

Tutto era immobile.

Tutto si era congelato in un eterno presente.

Il presente a volte può essere un pessimo ambiente se arredato con i residui di un passato difficile da dimenticare.

Era il venti gennaio 2004.

Cosa del tutto irrilevante per Beyond Birthday dato che le sue giornate erano ormai anonime e tutte uguali.

Se ne stava lì a camminare ripetutamente avanti e indietro in quella stanza che puzzava di chiuso; un movimento divenuto per lui abitudinario per scacciare il fastidio provocatogli dall'umidità che trapelava dalle numerose crepe che «decoravano» le pareti stinte della cella. La sua unica finestra sul mondo era troppo in alto affinché potesse godere nuovamente di quella libertà di cui non aveva mai potuto fare a meno. Non c'erano molte fonti di distrazione, tutto ciò che gli faceva compagnia in quell'angusto spazio erano un letto, un gabinetto sudicio e uno specchio.

L'assassino non aveva mai dato peso a cose futili come la vanità e la cura di se stesso, ma aveva cominciato ad apprezzare quel suppellettile dalla superficie riflettente.

Posandovi lo sguardo, gli pareva quasi di scorgere un profilo differente da quello che nel corso degli anni aveva imparato ad associare a se stesso: capelli scarmigliati, barba incolta, occhiaie ancora più pronunciate e autentiche, il viso deturpato dalle bruciature e sguardo spento e annoiato.

«Il monello ingordo e impreparato con le mani nella marmellata viene trovato.»

Beyond si voltò verso lo specchio, scocciato e rassegnato allo stesso tempo. Sapeva di chi si trattava, lui era tornato a dargli fastidio.

«Dovresti aggiornare il tuo repertorio. Se vuoi cantare anche il resto della filastrocca, vai da qualcun altro perché io lo conosco già.»

«Guarda che lo so, io sono te.»

Quella vocina impertinente albergava nella sua testa, eppure Beyond avrebbe potuto giurare che essa provenisse dallo specchio in cui, ora, era apparsa la figura di un bambino che gli sorrideva sarcasticamente. Il suo passato, indelebile e che tornava sovente a rammentargli i suoi errori.

«Ma non ti sei ancora stancato di umiliarmi?»

«E tu non ti sei ancora stancato di stare qui dentro?»

Beyond si accucciò, portandosi un pollice sulle labbra e guardando per aria con fare meditabondo.

«Anche se volessi scappare, non saprei come fare»

«Che strano, però una volta ci sei riuscito.»

«Sì, ma il posto da cui sono fuggito non era una prigione.»

«E allora perché te ne sei andato? Ti trovavi male?»

Beyond ci rifletté qualche secondo, sopraffatto dalle tristi memorie riaffiorate in quel frangente.

«Sì, mi faceva schifo.»

«E adesso hai trovato un posto in cui ti trovi bene?»

La risposta del killer non si fece attendere.

«Suppongo di no.»

«Quindi cosa hai ricavato dal diventare cattivo?»

Beyond si prese di nuovo un po’ di tempo per rispondere. Gli risultava difficile discorrere del suo acerrimo nemico.

«Io volevo vendicarmi.»

«E per che cosa?»

«Perché lui si crede un fautore della giustizia, della vita. Ciononostante, con il suo egoismo ha portato via tante vite: si è preso la mia, quella del mio migliore amico… e chissà di quanti altri.»

La stanchezza emergeva dalla sua voce.

«Suoni ipocrita: per i tuoi scopi, hai tolto la vita a tre persone innocenti. Eri uguale a lui, volevi renderti diverso, e infine non hai fatto altro che assomigliargli sempre di più.»

Beyond si concesse una pausa più lunga rispetto alle precedenti.

«Io non sono una copia.» nel suo tono di voce smorto vi era uno spicchio di convinzione. Quasi in cerca di comprensione.

«Non lo sei mai stato. E’ vero che dovevi diventare una copia di L; da lui dovevi carpire le conoscenze, come lui dovevi amare la giustizia ma non per lui dovevi soffrire. Ignoro cosa ti abbia portato a vedere la vita e le persone in modo così insignificante da doverle immolare in nome di L. Ma ognuna di esse è unica e speciale e deve essere protetta, questo è il compito di L. L'unico sacrificio che ti era richiesto era quello di anteporre la vita degli altri alla tua libertà, mentre tu hai anteposto il desiderio di vendetta alla tua stessa vita, B. Per quanto forti siano le motivazioni, una vita è più importante di tutto.»

In quel momento, B si girò di scatto verso la porta. Il suo sguardo non era più spento, anzi, una scintilla di stupore e curiosità fece capolino nelle sue iridi rosse. Aveva appena fatto in tempo a vedere una figura allontanarsi dalla fessura.

Si voltò nuovamente verso lo specchio e i suoi dubbi divennero certezza.

Per una volta il bambino non aveva voluto tormentarlo; a farlo era stato direttamente lui. La stessa persona che lo aveva portato a diventare quel che era adesso, prima un killer e poi un perdente.

L. Il simbolo vivente della giustizia.

Fu istantaneo per lui scoppiare a ridere.

Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da solo, ma non per questo è più facile uscirne.

 

 

 

 

© Il presente a volte può essere un pessimo ambiente se arredato con i residui di un passato difficile da dimenticare.  Giorgio Faletti, Fuori Da Un Evidente Destino

© Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da solo, ma non per questo è più facile uscirne.  Giorgio Faletti, Io Uccido

 

Ciao a tutti,

devo dire che sono piuttosto soddisfatta di questa mia fiction (strano, ma vero!) e del piazzamento ottenuto al contest. Mi ha fatto molto piacere soprattutto il commento della giudice (che trovate di seguito), esauriente e dettagliato*_* Non ho inserito di proposito L nella lista dei personaggi, perchè ho voluto lasciare a voi lettori la sorpresa di scoprirlo^^ Ebbene sì, il "bambino" è LXD Inoltre, in questa storia, ho voluto mostrare un Beyond demotivato, sconfitto, quasi amareggiato, per mostrare un altro lato di questo fantastico personaggio che, a mio parere, non si limita ad essere solo pazzo e a lasciarsi andare a risate inquietanti. Spero che possiate apprezzarlo comunque e che questo esperimento vi piaccia, così come mi sono divertita io a scriverloXD

Un grazie immenso a chiunque voglia commentare (sia positivamente che negativamente) e a chi leggerà soltanto^^

Alla prossima!

Fe

 

Giudizio

Correttezza grammaticale: 9/10
Nessun errore particolarmente grave. Non c’era molte fonti di distrazione: solo in questo caso ho riscontrato un errore verbale, ma molto probabilmente si tratta di una svista, comprensibile. Attenzione, però: le frasi tra virgolette – il discorso diretto, per intenderci – vanno sempre concluse con un punto, mai lasciate in sospeso come veloci sms.

Caratterizzazione dei personaggi: 8.5/10
È passato un po’ di tempo da quando ho letto Another Note, e ricordo che il personaggio di Beyond Birthday mi aveva lasciata stupefatta: perché era pazzo, ma anche terribilmente umano. Il suo bisogno di differenziarsi da L, o meglio, di imporre la propria superiorità – sei riuscita a renderlo benissimo (“Io non sono una copia”: non c’è frase che abbia amato più di questa); tuttavia non ho riscontrato, in questa fanfic, quell’alone di pazzia che caratterizza B quando è solo. Il tuo Beyond è più che altro una creatura meditativa, al di là delle allucinazioni infertegli dalla prigionia, e immerso nella sua imitazione di L finanche ora che è in prigione e che il suo fingere non gli serve più a niente – mi riferisco alla scena in cui si accuccia e si porta il pollice alla bocca: è un atteggiamento tipico di L, e B si comporta così più che altro dinanzi agli altri (come con Naomi) mentre nel suo mondo solitario si lascia andare a risate sadiche e atteggiamenti tutt’altro che placidi. Ciononostante, ammetto che questo suo ‘cambiamento’ – lo considero tale – può essere giustificato dagli eventi, giacché, come hai detto tu, le sue giornate erano ormai anonime e tutte uguali: è allora possibile che B si sia semplicemente stancato non solo di somigliare a L, ma persino di essere se stesso, limitandosi a sopravvivere alla sua condanna. D’altro canto la sua riflessione, interessantissima, sull’‘egoismo’ di L che si è preso la vita di tante persone che hanno dovuto seguire i suoi passi, credo sia davvero IC. E la risata finale ci mostra infine il suo antico io, rendendo il tutto più credibile. L, per il poco che ci è mostrato, è perfettamente se stesso: ha le parole giuste e non gli serve altro per dimostrare che ha ragione. Brava!

Attinenza alle citazioni scelte: 9/10
Integrando le citazioni nel testo, hai saputo cogliere appieno il loro significato e modellarlo benissimo addosso a B. Il risultato è una media matematica tra 8 e 10, i rispettivi punteggi: questo perché naturalmente la seconda citazione, quella sulla prigione, è estremamente adatta a tutto il contesto della storia, mentre la prima è più che altro riferita ad un passaggio del testo che, pur essendo perfettamente pertinente, poi non viene approfondito. Un ottimo punteggio comunque.

Originalità: 8.5/10
Il tema del faccia a faccia tra L e Beyond Birthday dopo la cattura di quest’ultimo sa innegabilmente di già sentito, ma non ho potuto non restare sorpresa di fronte al tuo modo di affrontare questa scena. L viene strettamente relazionato al ‘bambino’ che compare nello specchio, al passato di B, e le sue parole sembrano appartenere ad una coscienza sopita ma mai del tutto uccisa: un punto di vista sicuramente innovativo e per nulla scontato. È stato davvero un piacere scoprire che Beyond si era esposto così tanto non con se stesso, ma con l’eterno idolo/rivale, e che – come c’era da aspettarsi – L capisse così bene ciò che si agitava nel suo animo. Molto bene.

Stile: 9/10
Semplice e conciso. Pause al momento giusto, botta e risposta che dicono sempre esattamente quello che c’è da dire, né più, né meno del necessario. Non ci si perde mai. Davvero complimenti.

Gradimento personale: 4.5/5
Solitamente leggo poco di Beyond Birthday, poiché trovo sia un personaggio talmente complesso da dover essere trattato davvero coi guanti: questo pezzo su di lui è stato veramente una piacevole sorpresa, che mi ha permesso di vedere più che mai le cose dal suo punto di vista, di calarmi in ciò che lo ha mosso a fare ciò che ha fatto. Forse è meno impulsivo e più pacificato di quanto mi aspettassi; ma sicuramente la sua è una bella introspezione. Il dialogo con il se stesso rivelatosi L, poi, è poco meno che una genialata.

Totale: 48.5/55

 

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