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Autore: Hedley    08/01/2011    5 recensioni
"Missing Moment di Daddy's little Girl"
Il piccolo lo osservò spaesato prima di permettere alle sue labbra sottili di incresparsi in un timido sorriso.
"Signore, lei conosce Dio?" domandò inclinando leggermente il capo verso destra.
Gli occhi nocciola luccicanti di un dolcissimo bagliore dorato.
"Come hai detto piccolo?" il signore anziano si inginocchiò di fronte a quel bimbetto biondo che non dimostrava più di quattro o cinque anni.
"Mi chiedi se conosco Dio?"
Il piccolo fece spallucce e sollevò le manine candide.
"La nonna dice che Dio è nella "vera amicizia"." recitò il ragazzino concentrandosi per ricordare le parole della nonna.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Daddy's little children.'
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Prima di leggere:

 

Salve a tutti! Come già ho segnalato nella presentazione e nell’ultimo capitolo di Daddy’s little girl, questa one-shot sarà suddivisa in tre piccoli momenti ed è uno spin-off (o un missing moment) del mio racconto: Daddy’s little girl per l’appunto.

 

Lo so, lo so: il protagonista non ha nulla a che fare con la categoria “The Jonas Brothers”. MaYou found me” è nata in funzione di quel racconto, perciò non me la sentivo di pubblicarla tra le originali.

 

La scelta del titolo e questo prologo, acquisiranno un maggiore significato leggendo il prossimo fammento che vedrà come protagonista un Angel di nove anni: sarà dunque ambientato nel periodo in un Joe ha avuto l’incidente.

 

Non mi resta altro da aggiungere se non: buona lettura!

 

Un abbraccio

 

Laura (Hedley)

You Found me.

Lost and insecure

You found me You found me

 

 

Image and video hosting by TinyPic

I found God on the corner of 1st and Amistad

Where the West was all but won

All alone, smoking his last cigarette

I said, "Where you been?" He said, "Ask anything"

 

The Fray. You found me.

 

Il piccolino camminava a un passo sostenuto.

I piedini tiepidamente avvolti dalle converse blu notte inseguivano allegramente l'asfalto e lo sguardo dorato del bimbo incrociava volti di tutte le età intenti ad osservare il cammino di fronte a loro.

 

Il pupazzo di Wall-e che reggeva sotto il braccio rimbalazava a ritmo del suo passo ed il berretto di lana lo riparava dai soffici fiocchi di neve che scivolavano candidi.

 

"Sei da solo piccolino?" un anziano signore notò quella figurina minuscola all'altro lato del marciapiede e sorrise.

 

Un bambino bellissimo.

Ciuffi color del grano ricadevano con delicatezza sulla piccola fronte bianca e le guance erano arrossate per il freddo.

 

E lo sguardo.

 

Uno sguardo da cherubino.

 

Il piccolo lo osservò spaesato prima di permettere alle sue labbra sottili di incresparsi in un timido sorriso.

 

"Signore, lei conosce Dio?" domandò inclinando leggermente il capo verso destra.

 

Gli occhi nocciola luccicanti di un dolcissimo bagliore dorato.

 

"Come hai detto piccolo?" il signore anziano si inginocchiò di fronte a quel bimbetto biondo che non dimostrava più di quattro o cinque anni.

 

"Mi chiedi se conosco Dio?"

 

Il piccolo fece spallucce e sollevò le manine candide.

 

"La nonna dice che Dio è nella "vera amicizia"." recitò il ragazzino concentrandosi per ricordare le parole della nonna.

 

"E questa strada si chiama Amistad. Amicizia in spagnolo." notò l'uomo facendo mente locale e scoccando un'occhiata pensierosa al ragazzino.

 

"Così sei venuto a cercarlo qui?"

 

Il piccolo annuì sorridendo raggiante.

 

"Però ancora non l'ho visto." spiegò appoggiando il mento sul suo pupazzo e sorridendo timidamente.

 

Sembrava un piccolo angelo.

L'ingenuità e la purezza scolpite in quello sguardo dorato, erano qualcosa di insolito,di magico.

 

"E Dimmi un po', perché lo stai cercando?" domandò ancora l'uomo dandogli un buffetto sulla guancia.

 

Il bambino giocherellò con i bottoni del suo giubbotto prima di rivolgere un'occhiata pensierosa allo sconosciuto.

 

"Io non lo so." rispose infine sorridendo allegramente e lasciando perdere i bottoni, il piccolo volto roseo saturo di spensieratezza.

 

"Angel!"

Una voce si fece strada fra i passanti del vicolo Amistad e raggiunse le due figure immobili sul marciapiede.

 

Una donna incominciò a correre oltrepassando pedoni che si affacendavano per le ultime spese pre-natalizie e raggiunse il bimbo e l'anziano signore.

 

"Grazie a Dio!Tesoro non allontanarti mai più senza dirmi niente!" la donna avvolse con calore il piccolo corpo del bambino fra le sue braccia.

 

"Ma allora tu lo conosci!" cinguettò il bimbo di nome Angel offrendo alla madre il più candido dei sorridi.

 

"Stavo cercando proprio Dio!"

 

Il signore anziano rise intenerito accarezzando la testolina del piccolo e dopo essersi congedato, riprese a  percorrere il viale, fischiettando allegramente.

 

Le mani callose raccolsero una sigaretta dal taschino del giubbotto e l'accesero.

 

La madre strinse le piccole manine gelate del bimbo fra le sue e depositò un bacio sulla punta fredda del nasino di Angel.

 

"Però non l'ho trovato." spiegò il bimbo chinando il capo dorato con fare pensieroso.

 

La madre sorrise teneramente e gli tese la mano.

 

Angel la prese.

 

"Non importa amore." mormorò la donna prendendo a camminare lungo il vicolo con il suo piccolo che le trotterellava a fianco.

 

Il pupazzo di Wall-e al riparo dal freddo nel suo cappotto.

 

"Perchè fortunatamente è stato lui a trovare te."

 

 

   
 
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