Durante questo tempo
Ho vomitato rancore
Ho ricucito i pezzi
Ricominciato a sperare
Avevi tutto quanto
Anche il mio sogno migliore
Hai preso ciò che serve
Senza ritegno né onore
I'll be...your break.
Era abbastanza monotona la vita, lì. Stesse mura, stesse facce (tranne qualche nuovo arrivato di tanto in tanto, spaurito, spaccone, rassegnato; uno dei tanti, insomma), stessa piatta e grigia routine.
Non che si aspettasse altro, qualcosa di meglio, o di più eccitante, o di meno doloroso. L’aveva previsto, sapeva tutto. Sapeva, e non si pentiva.
Era divertente – beh, non proprio, ma piacevole – rispondere alle lettere dei fan. Era come avere ancora un pezzo di quello che era, come avere ancora un palco su cui cantare, come avere ancora un motivo per scrivere – era piacevole.
Quando era un ragazzino, se lo ricordava perfettamente, sognava la vita esattamente com’era ora; suonare il basso, una bella ragazza stupida e persa per lui, un mucchio di amici, un gruppo tutto suo.
Sembrava tutto così stupido. Si sentiva stupido, molto, e – oh, aveva giurato che non ci avrebbe più pensato.
Spense in cervello (quanto era bravo a farlo, quanto era allenato) e però il dolore rimaneva. Fissò il suo sguardo nello specchio, concentrato, un’immagine che non rifletteva il suo volto, ma ben altro, e inevitabilmente pensare ad altro era impossibile.
Prompt 88 - Pausa.
Il testo all'inizio è preso da "Colpo di pistola", i soliti Subsonica.
In effetti, questa fic l'ho scritta nel 2010, ad Aprile.
Doveva essere un'introduzione a qualcos'altro ma, sinceramente, non ho voglia di scrivere su questi due. E poi mi sembrava più giusto lasciare tutto così, sospeso.
L i a r.