Fanfic su artisti musicali > Escape the Fate
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Autore: Beliar    09/01/2011    1 recensioni
1)Prompt 012.Rabbia: "Ho capito - continuò lui - che tu, Maxwell Green, sei un coglione."
2)Prompt 081.Tema a piacere [innocenza]: "Ron, tu c'entri qualcosa in questa storia?" disse severo l'uomo, e il bimbo scosse la testa energicamente.
3)Prompt 050.(Il) Vuoto: Si rigirò nel letto, inquieto, stendendosi su un lato e raccogliendo le ginocchia contro il petto; chiuse gli occhi a forza e tentò di non pensare, ma era impossibile.
4)Prompt 056.Felicità: Era una giornata stupenda quella della foto: dietro la chioma nera di Max (e il suo volto, il suo volto fottutamente bello) lui poteva vedere il sole che brillava sfacciato, ridendo del suo sorriso.
5)Prompt 009.Distruzione: Max spalancò la porta del bagno e si inginocchiò fra le sue gambe; gli poggiò una mano sulla guancia e l’altra sul petto, all’altezza del cuore.
6)Prompt 088.Pausa: Era abbastanza monotona la vita, lì. [Raccolta Mannie]
7) Prompt 037.Giusto: Era la sua preferita e lui lo sapeva.
Autrice: L i a r
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Max Green , Ronnie Radke
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Durante questo tempo 
Ho vomitato rancore 
Ho ricucito i pezzi 
Ricominciato a sperare 
Avevi tutto quanto 
Anche il mio sogno migliore 
Hai preso ciò che serve 
Senza ritegno né onore

 
 



I'll be...your break.




Era abbastanza monotona la vita, lì. Stesse mura, stesse facce (tranne qualche nuovo arrivato di tanto in tanto, spaurito, spaccone, rassegnato; uno dei tanti, insomma), stessa piatta e grigia routine.
Non che si aspettasse altro, qualcosa di meglio, o di più eccitante, o di meno doloroso. L’aveva previsto, sapeva tutto. Sapeva, e non si pentiva.
Era divertente – beh, non proprio, ma piacevole – rispondere alle lettere dei fan. Era come avere ancora un pezzo di quello che era, come avere ancora un palco su cui cantare, come avere ancora un motivo per scrivere – era piacevole.
 
 
 

Quando era un ragazzino, se lo ricordava perfettamente, sognava la vita esattamente com’era ora; suonare il basso, una bella ragazza stupida e persa per lui, un mucchio di amici, un gruppo tutto suo.
Sembrava tutto così stupido. Si sentiva stupido, molto, e – oh, aveva giurato che non ci avrebbe più pensato.
Spense in cervello (quanto era bravo a farlo, quanto era allenato) e però il dolore rimaneva. Fissò il suo sguardo nello specchio, concentrato, un’immagine che non rifletteva il suo volto, ma ben altro, e inevitabilmente pensare ad altro era impossibile.




























 

Prompt 88 - Pausa.
Il testo all'inizio è preso da "Colpo di pistola", i soliti Subsonica.
In effetti, questa fic l'ho scritta nel 2010, ad Aprile.
Doveva essere un'introduzione a qualcos'altro ma, sinceramente, non ho voglia di scrivere su questi due. E poi mi sembrava più giusto lasciare tutto così, sospeso.
L i a r.

  
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