P.S.
P.
S.
Non
sta per “Post Scriptum”.
Sono
le iniziali di un nome.
Di
quel nome.
Quel
nome che ogni volta che sento pronunciare da qualcuno, mi fa perdere
un battito.
E
poi, il vuoto.
Come
se stessi precipitando da un burrone: l'aria che mi accompagna
giù,
il cuore in gola.
E
una strana tranquillità inquieta che mi invade.
Poi,
solo tristezza profonda.
Per
te, P.S.
Ti
guardo sorridere.
Sorridere,
ma non a me.
P.S.
Se
tu sei felice, sono felice anch'io.
Forse.
***
Grazie
per aver letto, Lucia.