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Autore: Clou Jeevas    09/01/2011    1 recensioni
Non riusciva proprio a capire, nonostante si gelasse,
perché quelle signorine indossassero abiti così leggeri e
appariscenti. Sgattaiolare fuori dal convento non era stata
del tutto una buona idea.

[ Scottland / Uk ]
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Taci, taci, dannato bambino!- sbraitò Scozia  tappando la bocca al piccolo Inghilterra.
Il piccoletto mugugnò qualcosa, ancora incosciente di quello che volesse fare il fratello più grande,
o del perché lo avesse trascinato fuori dalla stanza da letto in piena notte. Costretto a seguirlo in quella buia strada di Londra,
isolata rispetto alle altre, infreddolito e rabbioso Arthur osservava di sottecchi i movimenti delle poche persone presenti nella via. 
Non riusciva proprio a capire, nonostante  si gelasse, perché quelle signorine indossassero abiti così leggeri e appariscenti.
Sgattaiolare fuori  dal convento non era stata del tutto una buona idea.
– Ma dove siamo? – chiese Inghilterra sottovoce a Scozia, sfregandosi le piccole manine indolenzite sotto il mantello verde foresta,
- non sono mai stato qui- affermò innocentemente.
Lo scozzese ignorò totalmente la domanda del biondo, continuando astutamente a spiare quelle donne svestite, che sfilavano per la strada.
Arthur sospirò affranto, cominciando a intuire il perché il fratello lo avesse trascinato proprio lì. Ad un tratto, il rosso, senza alcun preavviso,
spinse Inghilterra verso il centro della via, attirando l’attenzione di quelle gentili signorine.
-Oh, che carino!- trillò una bionda, avvinghiando il bimbo, come fosse un suo accessorio – da dove sbuchi piccolo ?- pigolò un’altra, ammaliata dalla sua tenerezza.
Il biondo, imbarazzatissimo, ma per lo più furente, tentò di dimenarsi da quella presa, adocchiando lo scozzese ridere.
–Damn it!- sbraitò con sguardo omicida –Damn it Scottish! – ripeté sfuggendo alla donna.
Il rosso ne approfittò, sorridendo sornione alle signorine, che ricambiarono maliziose.
- Ma è il tuo fratellino?- cinguettarono in coro, ancora esaltate, - certo, è il mio adorato fratellino!- affermò orgoglioso lo scozzese.
- Fuck, fuck, fuck!- trillò Arthur ancora scosso, tastandosi ripetutamente il viso, pizzicato più e più volte da quegli avvoltoi,
– Dovevo aspettarmelo da un idiota come te! -
Scozia ridacchiò, intendo ad abbordare tutte/una di quelle signorine con l’indecenza del  francese.
Magari aveva preso proprio lezioni da lui, talmente simili e stupidi da sembrare quasi fratelli.
Sì, perché Arthur un fratello del genere proprio non lo sopportava, proprio come non sopportava la rana canterina.
Inviperito, con le lacrime agli occhi dalla tanta frustrazione, il bimbo corse via, lasciandosi alle spalle tutti.
- Ehy, degenerato cronico! Dove corri? Non scappare, altrimenti il vescovo  sgrida un’altra volta me!- lo riprese il rosso, cominciando a seguirlo, indispettito. Accidenti, aveva perso una grande occasione per colpa di suo fratello! Ma quanto diamine era infantile?
- No, non torno indietro! Idiota, sei un malato! – gridò Inghilterra proseguendo la sua folle corsa per la Londra notturna, illuminata solo da piccole torce qua e là. Giunse all’estremità di un ponte con il fiatone, ormai le gambe gli facevano male, ma non si arrese, proseguì sulle lastre di pietra della strada,
 finché non inciampò esausto.  – Lo vedi? Sei proprio infantile e stupido – replicò lo scozzese raggiungendolo,
- avanti, alzati, dobbiamo tornare al convento- lo avvertì leggermente preoccupato per l’ora.
– Non riesco ad alzarmi…- sussurrò l’altro, lamentandosi per il dolore a una delle due caviglie,
- ti sei fatto male? Dannazione, sei fatto pure di burro! Avanti, Sali in spalla -.
Goffamente, irritato e sdegnato, Arthur salì sulle spalle del fratello, che cominciò subito a correre verso casa.
Oramai era quasi mattina, Scozia non provò neanche a immaginare la reazione del vescovo di fronte alla loro ennesima “fuga notturna”, finita male per la caviglia di Inghilterra, ma a questo ci avrebbe pensato dopo.
Per ora, filando velocemente per le vie, ascoltava in silenzio i respiri del fratello che dormiva sulle sue spalle.
 
   
 
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