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Autore: _Hiromi_    10/01/2011    5 recensioni
-Hayato, c'eri anche tu, non puoi dare tutta la colpa a me!-
-Tu! Sei una bestia!-
-Mi dispiace, non sono riuscito a trattenermi!-
-Non ci hai neanche provato!-

Gokudera è infuriato con Yamamoto per quello che ha fatto, e non è disposto a perdonarlo facilmente...riuscirà il nostro Guardiano della Pioggia a risolvere la situazione?! A voi scoprirlo ihih ^o^
Lo so, come riassunto è pessimo, ma non sapevo che scrivere! Mia prima fanfic su KHR!, pairing 8059! Spero che vi piaccia^^ Recensite pleaseee ^///^ besos!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never Again! Pt.1

Chiunque fosse entrato nella camera di Gokudera Hayato in quel momento probabilmente sarebbe scappato senza aspettare alcuna spiegazione, capendo al volo cosa stava succedendo tra il patrone di casa completamente nudo e il ragazzo inginocchiato ai suoi pieni; era troppo evidente per non capirlo e, tra l'altro, avrebbero sbagliato di grosso.
A dire il vero la situazione era alquanto ambigua, ma Gokudera non era proprio dell'umore per soddisfare i desideri di Yamamoto Takeshi, né tanto meno di lasciarsi toccare da lui, non dopo quello che quel maniaco del baseball aveva fatto la notte precedente.
-Tu!- gridò Hayato in preda all'ira fissando con astio il moro seduto sul pavimento davanti a lui che chiedeva perdono -Maledetto bastardo! Maniaco! Perver...-
Venne interrotto dall'atleta che, coraggiosamente, tentò di discolparsi.
-Hayato, c'eri anche tu, non puoi dare tutta la colpa a me!-si lamentò mettendo su un'espressione tra il broncio di un bambino e la faccia di un cane bastonato.
-Ha...Hayato?- ripeté l'altro incredulo. Cos'era tutta quella confidenza?! -Ma come osi, maledetto?!- e se solo fosse stato vestito probabilmente si sarebbe scagliato contro l'ormai “ex” fidanzato amico per strozzarlo con le sue stesse mani; il Decimo non sarebbe stato felice per la perdita, ma era certo che l'avrebbe superato prima o poi.
-Ehm...Gokudera-kun, potresti...coprirti?- e per la prima volta da quando avevano iniziato a discutere, o più precisamente da quando Gokudera aveva iniziato a farlo, Takeshi fu costretto a distogliere lo sguardo: il corpo pallido, magro e fin troppo invitante del ragazzo era una tentazione alla quale non poteva resistere.
Per un istante Hayato pensò di replicare ma, nel momento stesso in cui il compagno gliela fece notare, la sua totale nudità lo mise in imbarazzo, facendolo arrossire come un pomodoro maturo, e quell'espressione timida non fece che acuire il desiderio del moro, che distolse nuovamente lo sguardo dedicandosi alla ricerca dei suoi boxer.
Mentre Yamamoto allungava una mano per raccogliere la sua biancheria, l'altro afferrò la vestaglia da camera nera buttata sul comodino, infilandola velocemente e masticando tra i denti un'imprecazione rivolta più a se stesso e alla sua impulsività che ad altro.
Quando entrambi furono coperti, il Guardiano della Tempesta partì nuovamente all'attacco ma, nel voltarsi di scatto, gli sfuggì un gemito di dolore dalle labbra, e a quel punto arrivò la fine: nel giro di pochi istanti Hayato tornò ad arrossire, arrabbiato ed imbarazzato, e Yamamoto impallidì, facendo così invidia al colore di un cadavere.
-Go...Gokude...ra?-
-Tu! Sei una bestia!- gridò, e qualche piccola lacrima punse i suoi occhi verdi -Un animale!-
Takeshi scattò in piedi, le braccia tese davanti a sé a mo' di scudo.
-Mi dispiace, non sono riuscito a trattenermi!-
-Non ci hai neanche provato!- lo accusò il dinamitardo facendo un passo avanti e inciampando nei suoi stessi piedi nel momento in cui l'ennesima fitta di dolore al fondoschiena lo sorprese.
Il moro fece appena in tempo ad afferrarlo prima che cadesse con la faccia in terra e, nonostante le proteste accese dell'altro, lo strinse a sé cullandolo dolcemente tra le braccia, scusandosi più e più volte.
-Scusa Hayato, dovevo essere più delicato, mi dispiace.- e davvero si sentiva in colpa per come erano andate le cose la notte precedente...ma era stato più forte di lui, il suo corpo non rispondeva ai comandi del cervello e, malgrado sapesse che era la sua prima volta, l'aveva penetrato dopo una sommaria preparazione e con poco lubrificante.
-Mi spiace di averti fatto male.- continuò contento di sentire il corpo del ragazzo poggiato al suo che via via si rilassava, abbandonando la rabbia. E proprio quando pensava di averla scampata, pronunciò le parole sbagliate. -Vedrai, la prossima volta starò più attento.-
Gokudera lo spintonò bruscamente, fissandolo furente.
-La prossima volta?! Se provi ad avvinarti di nuovo a me, giuro che ti faccio esplodere! Non lo farò mai più con te!- ringhiò e, dopo un'occhiataccia che avrebbe incenerito chiunque, andò a rifugiarsi in bagno, fregandosene delle condizioni in cui quelle affermazione avevano lasciato il moro. Mai più? ripeté sconvolto ed incredulo; stava scherzando, doveva essere per forza così!
Yamamoto si lasciò cadere a peso morto sul letto.
Aveva sbagliato, lo sapeva e lo ammetteva, e davvero gli dispiaceva per averlo fatto soffrire, ma era pur sempre un ragazzo, e dopo mesi di attesa e trepidazione, quando l'amato gli aveva dato via libera, non era riuscito a controllare il desiderio dirompente che si era impossessato di lui. In quei momenti di passione, mentre sentiva il calore delle mani di Gokudera che timidamente gli accarezzavano la schiena e il petto, non aveva neanche tentato di dominare l'irruenza, la foga, e aveva pensato solo a sé, a quanto desiderasse possedere completamente quel corpo morbido e caldo steso sotto il proprio, a quanto avesse aspettato quel momento e, a dirla tutta, Hayato era irresistibile con gli occhi lucidi e il volto arrossato mentre qualche piccolo e timido gemito gli sfuggiva dalle labbra tumide di baci.
Con un enorme sforzo di volontà Takeshi allontanò quei ricordi bollenti, cercando di concentrarsi sul problema che aveva di fronte: se un Gokudera vergine l'aveva fatto aspettare cinque mesi perché non si sentiva sicuro, un Gokudera non-più-vergine e con un pessimo ricordo della sua prima volta l'avrebbe fatto penare per molto, molto più tempo.
Si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato dalle labbra e si mise a sedere: aveva bisogno di fare colazione, in particolare di un bel caffè per darsi la carica visto che la giornata non era iniziata proprio nel migliore dei modi.
In quel momento Hayato si presentò in camera, un accappatoio a coprirgli il corpo umido e i capelli bagnati ad incorniciargli il viso ancora corrucciato.
-Mi spiace Hayato, davvero, non...-
L'altro lo interruppe bruscamente, seccato.
-Devo prepararmi.- sbottò avvicinandosi al proprio armadio -Sono in ritardo.-
Yamamoto pensò di aggiungere qualcosa, ma alla fine decise di lasciar perdere: l'unica cosa che in quel momento poteva fare era lasciar sbollire la rabbia del compagno, e così, stancamente, si diresse in bagno per farsi una doccia mentre Gokudera si vestiva per andare all'università.

[Continua...]

   
 
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