Apri lentamente gli occhi,  schermandoli con un braccio dal sole che entra dalle finestre.
Nonostante il caldo tepore del letto, i tuoi obblighi di re ti obbligano ad alzarti, quindi brontolando sommessamente ti tiri su, stirandoti un poco e passandoti una mano tra i capelli grigi; dopodiché prendi la vestaglia per coprirti un po’ dal freddo, legandola per bene in vita. Senti dei rumori venire dall’esterno, così ti  avvicini alla finestra, guardando fuori: Camelot, la tua Camelot, è interamente ricoperta di neve ma il gelo che porta l’inverno non ferma certo i tuoi cittadini, che passeggiano normalmente fuori dalle loro case, parlando allegramente.
Alla vista di tutti quei sorrisi, sul tuo viso si dipinge una smorfia: "cosa c'è da essere così felici?" ti chiedi. "E' Natale, Uther"  ti ricorda una voce dentro di te.
Sbuffi, per poi allontanarti da quel freddo vetro.
Apri le ante dell'armadio e mentre tiri fuori i vestiti ripensi all'ultimo Natale che hai festeggiato.
L'ultimo natale con la tua dolce compagna.

Le posi un bacio delicato sulla palpebra chiusa che, al contatto con le tue labbra, trema impercettibilmente, per poi aprirsi e rivelare degli splendidi occhi neri: « Buongiorno » ti dice con la sua melodiosa voce, dandoti poi un bacio che ricambi, sorridente.
« Ho una sorpresa per te » le dici soltanto, mentre ti alzi abbandonando il letto e facendovi ritorno poco dopo, stringendo tra le mani una piccola scatolina blu scuro. « Per me? » ti dice lei,  facendo vagare lo sguardo dal misterioso pacchettino al tuo viso, mentre le sue guance pian piano iniziano a tingersi di rosso.
Le sorridi nuovamente e con un cenno della testa, le indichi il contenitore che lei prende ed apre. Un attimo dopo al suo collo fa bella mostra di se una collana con ciondoli di cristallo.
Si volta, guardandoti sorridente, mentre lacrime di gioia le bagnano le gote arrossate: « E' bellissimo » .
La guardi, per poi avvicinarti a lei e stringerla piano in un abbraccio, passandole delicatamente il pollice sul viso per asciugarglielo:  « Tu sei bellissima, mia dolce consorte».
Ti regala un altro sorriso radioso, prima di darti un bacio: « Buon natale, Uther ».

Riapri gli occhi, rimirando la tua austera figura allo specchio.
« Bene » ti dici, per poi aprire la porta della stanza. Senti ancora il vociare delle persone, giù in piazza, che si scambiano auguri di natale e doni.
Sbuffi nuovamente e borbotti qualcosa: « Quando non hai nessuno con cui festeggiare il Natale, questo giorno rimane uguale a tutti gli altri. » e detto questo esci dalla stanza, chiudendo la porta e lasciando i tuoi più intimi ricordi in una parte ben nascosta di te: un re, il re di Camelot, non può permettersi sentimentalismi.
Almeno finché il proprio figlio non avrà imparato cosa vuol dire esser sovrano.
Allora, quando nessuno avrà più bisogno di lui, potrà concedersi di ripensare a quel meraviglioso sorriso, il dono più bello che abbia mai ricevuto il giorno di Natale.