10/01/2011
6 recensioni
Il Grande Condottiero.
Sorrise fra sé, soddisfatto. Il grande condottiero, così lo chiamavano i suoi uomini. E doveva dire che quel nomignolo tanto pomposo se lo meritava come pochi. Le sue armate erano tra le più efficienti e forti del mondo. Anzi, no, la sua armata era la più efficiente e la più forte.
Quasi tutti i suoi nemici erano stati schiacciati dal suo pollice di ferro, oppressi dal giogo della sua potenza e autorità e decisamente distrutti dalle sue campagne militari così bene organizzate.
Emise uno sbuffo superiore, che tanto bastava a far sì che il suo generale capisse che erano a un passo dalla vittoria. Macché, la vittoria ce l’avevano in tasca! L’armata gialla e l’armata verde erano state facilmente eliminate e ne mancava solo una per estendere il suo dominio su tutto il mondo.
Gettò un fugace, ma vittorioso e attento, sguardo alla cartina che aveva appesa alla parete: l’Italia stava soccombendo ai suoi diciassette avamposti, mentre Svezia e Norvegia erano ormai sua proprietà, per non parlare dell’America del Nord e del Sud, completamente sottomesse.
Il grande condottiero. Annuì. Ovvio, quell’epiteto se lo meritava proprio, dato che aveva conquistato anche l’Africa! Persino il lontano Giappone era nelle sue mani!
Lasciò che il suo generale entrasse, per vedere la parata della sua espressione trionfante, a partire dallo sguardo smeraldino che brillava vittorioso, fino al suo smagliante sorriso, il sorriso di chi stava per ricevere l’alloro della gloria.
“Capitano, brutte notizie dal fronte.” Il sorriso vittorioso si smorzò un pochino, ma rimase comunque stampato sulle labbra sottili del capitano dai capelli rossi. “Nulla che non si possa risolvere con una delle mie brillanti campagne, non trova?” disse, sicuro di sé, anche se il generale abbassò il capo: “Temo di no, capitano, venga a vedere lei stesso.” E, detto questo, si fece seguire al di fuori delle sue tende, per osservare il paesaggio:
le armate blu erano penetrate nei suoi accampamenti contemporaneamente, distruggendo tutti i suoi avamposti con un movimento spettacolarmente veloce e silenzioso. La sua espressione vittoriosa si trasformò in una smorfia a metà tra il deluso e l’impaurito.
Il suo impero… distrutto.
“Ho vinto.” Disse Saïx, spostando l’ultimo carrarmatino azzurro sul Giappone, a indicare che era conquistato anche quello. Axel si alzò di scatto, irato alla vista dell’espressione sorniona e soddisfatta dell’amico dai capelli turchini.
“Dannazione Saïx! Con te non ci gioco più a Risiko!”
fan fiction scritta di getto, stupida e per di più demenziale, scritta in un momento di dannazione per aver perso di nuovo alla Risikata natalizia. CHI HA CORAGGIO RECENSISCA XD
a parte questo, davvero, se avete qualche stupido minuto in cui non avete niente da fare potete lasciarci qualcosina :)
chi mi conosce sa che detesto Axel e quindi era ovvio che Saix avrebbe vinto ù.ù gli altri giocatori, per informazione, erano Vexen e Larxene.
per chi sta leggendo Penumbra rassicuro che il nuovo capitolo arriverà presto -^^-
alla prossima
Larchy ###