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Autore: Fiamma Drakon    10/01/2011    2 recensioni
Gilbert si fermò, depositando i bagagli sul pavimento dell’aeroporto, lanciando un’occhiata ad Oz, che continuava a camminare, «Ormai è tardi per tirarti indietro Gil: l’aereo sta per partire» sentenziò solenne il biondo, senza nemmeno voltarsi a contemplare l’espressione demoralizzata che si era materializzata sul viso del moro, dato che se la figurava già benissimo in mente.
[Oz/Gil - scritta per la community 1frase]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Gilbert Nightray, Oz Vessalius
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Please don't leave me #01 - Gelosia
Gilbert aveva etichettato sotto il nome di “gelosia” quel sentimento pungente che aveva provato e continuava a provare ogni volta che il suo signorino aveva Alice intorno.
#02 - Lenzuola
Oz - dopo essersi andato a rifugiare nella cameretta di Gilbert in seguito ad un incubo - si distese al suo fianco, nascondendosi sotto le lenzuola ed avvicinandosi a lui, nella speranza che così riuscisse a tranquillizzarsi.
#03 - Caffè
L’aroma innegabile del caffè riempiva l’aria quando il giovane Bezarius si risvegliò, trovandosi vicino l’ormai familiare figura di un Gilbert ventiquattrenne che lo osservava, sereno, sorseggiando la suddetta bevanda da un’anonima tazza bianca.
#04 - Interrogatorio
Quando aveva scoperto che Raven in realtà era Gilbert, Oz ebbe l’impulso immediato di tempestarlo di domande su una miriade di questioni, benché fosse consapevole che la situazione attuale fosse decisamente pessima per una cosa del genere.
#05 - Melodia
La melodia che riempì l’aria all’improvviso era estremamente familiare e riuscì, con il suo sfondo nostalgico, a riportare sia Oz che Gilbert alla loro infanzia, quando trascorrevano i pomeriggi giocando nel giardino della villa e la vita sembrava monotona e noiosa.
#06 - Lavoro
Il lavoro di Gilbert, adesso che Oz era fuori dell’Abisso, consisteva solo e soltanto in una cosa: proteggerlo - da chi e cosa non importava, bastava salvaguardarne l’incolumità e sarebbe stato in pace con sé stesso.
#07 - Denti
In quel bacetto innocente, tutto sommato, Oz non riuscì a far a meno di affondare scherzosamente i denti nel labbro inferiore di Gilbert e mordicchiarlo con affetto.
#08 - Libro
«Tieni» mormorò Raven, imbarazzato, porgendo al Bezaris un libro che osservò, stupito: era il seguito di Holy Knight che non era mai riuscito a leggere per ovvie ragioni.
#09 - Chiave
La chiave dell’imbarazzo del moro non era così lontana, anzi, era in piedi alle sue spalle e l’osservava sorridendo mentre gli veniva infilata contro la sua volontà l’uniforme bianca di Latowidge.
#10 - Sguardo
Oz e Raven si scambiarono uno sguardo, lungo e vagamente perplesso, prima che il moro si riappropriasse della propria giacca e si allontanasse chiamando Break.
#12 - Massaggio
«Signorino le fa male?» esclamò Gil, avvicinandosi con apprensione alle spalle del padroncino, iniziando a massaggiargli con delicatezza e tenero affanno il braccio colpito, nonostante Oz stesse cercando di tranquillizzarlo e fargli capire che non era niente di che.
#13 - Sete
Gilbert, appena soggiunto nel prato dove il suo signorino e suo zio Oscar stavano facendo pratica di scherma, si accostò ai due per servire loro del succo, che Oz accettò di buon grado, commentando con un allegro: «Che sete...! Grazie del succo, Gil!».
#14 - Regalo
Il più bel regalo che potesse essergli fatto era finalmente arrivato e giaceva privo di sensi innanzi a lui, sul pavimento di quella familiare chiesa abbandonata.
#15 - Fotografia
Quella fotografia fatta tutti insieme, Gilbert non se la sarebbe mai dimenticata, perché immortalava il suo signorino con un sorriso splendente e, almeno per una volta, completamente sincero.
#16 - Istante
L’azione in sé durò un istante, ma ai sensi del giovane Bezarius si protrasse per un arco di tempo infinito, mentre i suoi occhi contemplavano sgranati il corpo del suo servo che cadeva a terra, inerte e ferito per mano sua.
#18 - Rossetto
Un velo di rossetto avrebbe completato il tutto, ed Oz aspettava di vedere l’espressione di Gilbert quando l’avesse “ammirato” nei panni di una delle cameriere di casa Barma.
#19 - Orologio
L’orologio di Oz era la chiave per la risoluzione di molti misteri, ma era anche ciò che aveva dato inizio a quel gran caos in cui Gilbert aveva scoperto d’essere vissuto cent’anni prima alle dipendenze di nientemeno che Jack Bezarius, l’eroe “reincarnato” nel suo signorino.
#21 - Salato
«Allora?» chiese Gilbert, inarcando un sopracciglio: dopotutto era la terza volta che cucinava quel piatto ed iniziava a non poterne più; Oz l’assaggiò, dubbioso, rimase un momento in silenzio, poi commentò: «È ancora troppo salato...».
#22 - Pelle
Il lieve tocco di Oz sulla sua pelle lo fece fremere d’attesa come mai prima d’allora, mentre il biondo si piegava lentamente su di lui per sussurrargli all’orecchio la frase che aveva atteso così lungamente: «Sai, ho l’impressione di amarti, Gil...».
#23 - Dolce
«Daaai, solo un pezzettino!» si lamentò Oz, saltellando per raggiungere la torta che Gilbert si ostinava ad alzare sempre di più, cercando di salvarla dal ragazzo, «N-non ancora. La mangerai a cena!» lo sgridò il moro, paonazzo.
#24 - Maglia
Oz stava spiando Gilbert dal sottile spiraglio lasciato dalla porta socchiusa: all’interno il suo “collaboratore personale” era piacevolmente intento a lavorare a maglia, ignaro della spia che attendeva fuori della porta, pronta a coglierlo di sorpresa non appena avesse messo il naso fuori.
#27 - Alba
La prima alba che Oz vide appena fuori dell’Abisso fu meravigliosa, ma dal sapore amaro: quel momento sperava che l’avrebbe potuto condividere con Gil, ma non sapeva neppure dove fosse - e non immaginava certo che potesse essere appena pochi passi dietro di lui.
#28 - Oscurità
Gilbert ed Oz conoscevano l’oscurità che albergava nei loro cuori ed era stata quella ad averli uniti così indissolubilmente, rendendoli l’uno parte dell’altro e viceversa.
#29 - Lacrime
Fuori, sul balcone, Oz ammirò per la prima volta il Gilbert ventiquattrenne, ubriaco, sciogliersi in lacrime davanti ai suoi occhi, causandogli una tremenda fitta di nostalgia e la voglia matta di abbracciarlo, carezzandogli i capelli e sussurrargli che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi.
#30 - Tatuaggio
Nel togliersi le bende dal petto, Oz incontrò per la prima volta la figura nera di un particolare tatuaggio circolare che spiccava sulla sua pelle pallida, «Il segno del Contratto» spiegò Raven senza dilungarsi, in tono mesto: in fondo, se quel coso era lì, la colpa era anche sua che, a suo tempo, non era riuscito a proteggerlo dai Baskerville.
#31 - Occhiali
«Ihhh... Gil, sei davvero carino così!» ridacchiò Oz, infilandogli un paio di occhiali per completare l’opera, «Signorino, posso togliermi questo vestito ora?» lo supplicò il piccolo Gilbert, sull’orlo delle lacrime: certe volte il suo signorino aveva modi di divertirsi veramente perversi, come allora, che l’aveva costretto a vestirsi da cameriera.
#32 - Latte
«Oz!» chiamò Gilbert, paonazzo, rincorrendo Oz mentre era rincorso a sua volta da una mandria di gatti assetati del latte che - per merito del Bezarius - gli gocciolava dai capelli e dai vestiti fradici.
#33 - Taglio
Oz si sentiva terribilmente in colpa per il taglio che aveva lasciato sul petto di Gilbert; tuttavia quest’ultimo non aveva alcuna possibilità di nasconderglielo quando andavano a letto insieme.
#34 - Anniversario
«E con oggi è un anno» esclamò Oz, sorridendo mesto al moro di fianco a lui, «Di cosa?» chiese quest’ultimo con garbo, ma l’altro appoggiò semplicemente il capo sulla sua spalla e spiegò: «Da oggi è un anno che sono uscito dall’Abisso...».
#35 - Quadro
La prova del tradimento di Zai verso suo figlio Oz stava proprio alle spalle di quest’ultimo, dov’era sempre stato, ma Gilbert non voleva mostrarglielo perché non voleva vederlo soffrire di nuovo come al tempo del rifiuto.
#36 - Ripetere
«Gyyyaaaah! Signorino la tolga, la prego!» supplicò Gilbert in lacrime, la piccola Dinah sulla testa, mentre Oz se la rideva da un angolo della stanza, ripensando a quante altre volte aveva ripetuto quello stesso trattamento sul poveretto.
#38 - Significati
C’erano delle volte in cui Oz non riusciva a decifrare i significati nascosti dietro alcune delle piccole, semplici azioni che Gilbert faceva quotidianamente, sperando che riuscisse a rendersi conto dei suoi sentimenti per lui.
#39 - Ossessione
Il giovane Bezarius era letteralmente ossessionato dai gatti: non tanto per l’animale in sé - carino e amoroso al punto da far venire il diabete solo a guardarlo - bensì perché si divertiva tremendamente a farli ronzare attorno a Gilbert, che ne era profondamente terrorizzato.
#45 - Sesso
Da quella fatidica prima volta, tra Oz e Gilbert vigeva un obbligo ed un divieto che non doveva mai essere infranto, per nessun motivo: far sesso senza essersi precedentemente ed accuratamente informati su che cosa stavano facendo gli altri membri della Pandora - e soprattutto su dove fossero.
#46 - Polvere
Gilbert trattenne il fiato, cercando di ignorare la polvere sospesa nell’aria interna all’armadio, inutilmente: «Atcì!» starnutì forte, tirando su col naso, «Tana per Gil!» annunciò Oz dall’esterno, aprendo le ante dell’armadio, sorridendogli.
#49 - Note
«No, Gil! Quello doveva essere un “la”» lo rimbeccò il Bezarius, menando in aria quella sua bacchettina di legno da maestrino a guisa di un’arma, «S-signorino, lei sta leggendo le note al contrario...» osò contraddirlo Gilbert, abbassando subito gli occhi, arrossendo vistosamente.

♥ ∙ ~ ∙ AU ∙ ~ ∙ ♥

#11 - Biancheria
Prima di quella notte, Gilbert non aveva mai neppure lontanamente immaginato che genere di biancheria portasse il suo padrone - anche se adesso ne aveva un’idea ben più che chiara.
#17 - Cane
Oz aveva sempre avuto una passione per gli animali da compagnia, i gatti per la precisione, che Gilbert - suo amante e convivente - detestava con tutta l’anima; fu per questo che, quando il biondo gli propose di prendere un animale, lui si applicò con fervore affinché non prendesse un gatto, bensì un cane.
#20 - Computer
«Gilbert, che stai combinando? Sei chiuso qui dentro da...» «No, non entrare!» gridò il Nightray con un cacciavite in mano, schizzando in piedi a coprire il computer che aveva smontato sulla sua scrivania, facendolo cadere per la foga del movimento.
#25 - Gelo
«Per quanto ancora dovremmo stare al gelo?» domandò Oz, rabbrividendo, stringendosi a Gilbert nella coperta, «Finché non verranno ad aggiustare il riscaldamento» replicò l’altro, lanciando un’occhiata disperata al termosifone spento.
#26 - Pallone
Gilbert alla fine si era lasciato convincere da Oz ad entrare nella squadra di calcio della città, anche se non era poi molto portato per lo sport, come confermò in modo lampante ed immediato la pallonata che si prese in faccia subito al primo allenamento.
#37 - Sfumature
«Gilbert, potresti stare fermo?» chiese Oz, mentre con il pennello dava le ultime, delicate sfumature al quadro che ritraeva il moro, imbarazzato, in posa sul divano davanti a lui.
#40 - Sabbia
«Ihih... Gil, come ti senti?» domandò Oz, mentre finiva di seppellire il ragazzo sotto una coltre di finissima sabbia bianca, ma in risposta gli giunse solo un leggero e quieto respiro.
#41 - Aereo
Gilbert si fermò, depositando i bagagli sul pavimento dell’aeroporto, lanciando un’occhiata ad Oz, che continuava a camminare, «Ormai è tardi per tirarti indietro Gil: l’aereo sta per partire» sentenziò solenne il biondo, senza nemmeno voltarsi a contemplare l’espressione demoralizzata che si era materializzata sul viso del moro, dato che se la figurava già benissimo in mente.
#42 - Viaggio
Oz se ne stava bellamente seduto sul bordo del letto, guardando con un sorriso il moro abbandonato esanime e pallido sul materasso dietro di sé, incapace di far altro che emettere lunghi e rumorosi respiri; «Vedrai Gil, il viaggio non durerà ancora a lungo: la barca è quasi arrivata in porto» esclamò, cercando di tirarlo un po’ su di morale.
#43 - Bosco
Né Oz né Gilbert erano mai stati a far campeggio prima di allora, tuttavia il Nightray voleva fare qualcosa di speciale quel weekend - senza contare che da bambini avevano giocato in quello stesso bosco migliaia di volte.
#44 - Bracciale
«Attenzione!» esclamò Gilbert, spingendo Oz a terra, non riuscendo purtroppo ad evitare che il suo corvo domestico, nel prendere il volo, graffiasse la spalla del biondo con le punte del bracciale che portava ad una zampa.
#47 - Penna
Oz masticava il fondo della penna, lanciando disperate occhiate di sottecchi a Gilbert, in tacita richiesta d’aiuto: se non si fosse sbrigato a dargli qualche risposta avrebbe sbagliato anche quel maledetto compito!
#48 - Lingua
Gilbert abbandonò il capo sul libro di testo che aveva dinanzi, sospirando affranto, mentre il suo Oz, il suo compagno di stanza, dormiva beato sulla sedia accanto alla sua, respirando piano; «Così domani sbaglierò il compito, e tutto perché non riesco a capire l’inglese» si rimproverò il Nightray, mentre pian piano s’addormentava anche lui.
#50 - Manette
Erano rimasti legati per un giorno intero, senza neppure la possibilità di svincolarsi da quelle manette, dato che la chiave si era spezzata al loro primo tentativo, e tutto per colpa della malsana idea di Oz di “provare il suo nuovo giocattolino”.
   
 
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