E vissero per sempre felici e contenti.
No, non tutti vissero felici e contenti. Come può sentirsi felice una principessa fresca, fresca di matrimonio, con un principe azzurro screziato di blu che manca da casa sei giorni su sette? Oppure se il tuo principe passa la maggior parte della giornata a caccia e a esercitarsi con la spada per il torneo dell’incontro ex studenti del Worcestershire Academy?

Nel regno di “Molto, molto lontano”, infatti, lavorano a più non posso i migliori avvocati divorzisti del mondo. Sono capaci di trovare un cavillo anche in favore della capanna in paglia in Sardegna abusiva di Timmy, uno dei tre porcellini. 

Avrete sentito sicuramente del divorzio in pompa magna di Raperonzolo perché il marito si lamentava del costo esorbitante del parrucchiere. 

E quando il bel principe di Biancaneve ha scoperto la sua relazione con Brontolo, Eolo e Gongolo? Il triangolo no, non l'aveva considerato, ma il quadrato? 

E della povera Jasmine, che ha scoperto che Aladdin in realtà aveva un fiorente mercato nero di tappeti volanti e che è stata obbligata subito dopo il matrimonio a indossare il burqa? 

E di Cenerentola che si è vista licenziare su due piedi la cameriera bielorussa senza permesso di soggiorno e ora è costretta a pulire da sé tutte le cento stanze del suo palazzo e che sogna di notte un'estetista che le regala una manicure decente? 

La povera Aurora, che soffre tuttora di sonnambulismo e paura del fuso, si è ritrovata la casa piena di creaturine del bosco e deve convivere con le "amate" fatine che quotidianamente saccheggiano la cucina regale.

Ariel direi che è la più fortunata di tutte, finalmente potrà contrastare l’effetto malefico dell’umidità sulla sua fluente chioma rossa. 

La povera Megara invece è rimasta a casa da sola dopo che il prode Ercole è stato chiamato a fare le dodici fatiche. Si pensa si sia consolata con Filottete, ma sono solo dicerie.

Pocahontas non è mica ben vista dalla famiglia puritana del marito, in quanto ritenuta troppo abbronzata. 

Belle, che vive con un candeliere parlante, un orologio rompiscatole e una teiera che si rifiuta di fare il tè, si è vista chiudere la libreria del villaggio a causa della crisi. Per non parlare poi della minuscola e insignificante paturnia, per non dire ossessione, del marito per le rose rosse, che tiene a mazzi sotto vetro in ricordo di quella donatogli dalla strega. Gliene regalasse una ogni tanto!

La saggia e forte Mulan, stufa della pacatezza del marito, è stata vista fuggire con un unno oltre la grande muraglia cinese. 

Cappuccetto Rosso, indignata dell’uso che fa Chanel della sua immagine, è entrata come una furia in tutte le profumerie del paese accompagnata da un branco di lupi e ha devastato i locali. Ha dovuto scontare sei mesi di lavori forzati nella guardia forestale per ripiantare tutti i fiori che aveva strappato mentre andava saltellando dalla nonna.

Insomma, come dimostrato le favole non finiscono mai con un dolce e zuccheroso happy end. Le principesse non vissero mai, finalmente, felici e contente, ma anzi, sono quasi sicura che vivessero meglio quando erano solamente sirene, addormentate, cameriere sfruttate, schiave di Ade, figlie del sultano, ragazze-soldato, indiane, bambine spensierate, colf in una casa di riposo per nani e donne dai capelli arruffati.