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Autore: Yuril    11/01/2011    2 recensioni
La notte, risveglia nell'uomo i pensieri più remoti e nascosti, riportando alla mente ciò che si cerca di celare durante la normale attività diurna.
La notte all'improvviso ti ritrovi solo, con accanto solo una sagoma nascosta nella penombra lunare.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Moonlights 
 

  
 
Una notte come le altre.
Il moro dischiuse debolmente gli occhi, subito, istintivamente la mano corse al lato del letto opposto al proprio.
 
Non c’era.
 
Si mise a sedere passandosi la mano callosa tra i soffici capelli corvini, decisamente arruffati. Si alzò andando verso la cucina, aveva già capito l’antifona. Succedeva da diverso tempo, e ogni volta una terribile ansia gli attanagliava il cuore.
 
Era come se...
 
La sagoma di Hayato si stagliava contro la tiepida luce lunare, gli si addiceva perfettamente, l’incarnato cosi chiaro, capelli argentei, quello sguardo tagliente e al contempo ammaliante.  
Si, c’erano diversi momenti in cui Yamamoto pensava che il compagno fosse irraggiungibile, ma decisamente in quel frangente, mentre osservava come il suo sguardo smeraldino si perdesse con aria assorta oltre il vetro, sentì come una distanza tanto incolmabile tra loro che forse solo la Luna avrebbe potuto comparare tale glaciale e crudele distanza con la propria dalla Terra.
Lui fumava come al solito, sgranocchiava Poki e fissava con aria assorta lo stenditoio.

 -Gokudera... Non vieni a dormire?- disse d’un tratto lo spadaccino credendo cosi di rivelare la propria presenza, ma l’altro stranamente non trasalì.

-Non mi va... tsk... Beh?Che altro vuoi?- Probabilmente si era già accorto della sua presenza, che ogni altra volta si fosse accorto che era lì a fissarlo?
Yamamoto si poggiò alla parete accanto la porta, poggiando la testa all’indietro contro il muro, sospirando sommessamente.
L’altro continuava a guardare fuori.

-Sai... Sai è capitato diverse volte d trovarti nel cuore della notte qui, a fumare...-

-E allora!?!- Sbottò il bombarolo, stavolta si volse a guardare Yamamoto, che non si scompose e rimase a fissarlo con quelle iridi castane che fastidiosamente per Hayato erano sempre rivolte verso di lui, cercando ogni dannata volta di trafugargli un pezzo di anima.

-Nulla, solo...-

-Solo un cazzo!Che cazzo...Yamamoto...cazzo...-


Il suo tono furioso lentamente passo da un imprecazione a una specie di lamento sotto forma di un sussurro e una brutta parola.
L’altro inarco un sopraciglio vedendolo ritornare a dargli le spalle.
-...Il letto, Gokudera...il letto dal tuo lato era terribilmente freddo...eheheh –
Hayato si chiese che cazzo avesse da ridere, poi ascoltando meglio gli sembrò più una risatina isterica, ma preferì non dire nulla.
Preferiva sempre non dire nulla in generale. Non serviva a niente dire quello che pensava, non avrebbe aiutato lui ne tanto meno lo spadaccino, che tra l’altro si lamentava da bravo idiota del letto troppo freddo.
 



Dannazione.  
 


Forse aveva capito, o forse era davvero ingenuo, ma probabilmente era arrivato il momento in cui quel falso equilibrio creatosi fosse interrotto.

Era ora di finirla di prendersi per il culo, ora aveva deciso, Yamamoto non doveva più esserci, doveva andarsene.
   
 
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