Per sempre
«Ma hai il naso congelato!»
Un mugugno. Un fruscio.
«Rettifico: sei tutto
congelato.»
Una risata, calda.
E niente può andare male, non finché sei tra le sue
braccia.
«Il mio cubetto di ghiaccio preferito.»
Hai gli occhi chiusi, ma lo senti sorridere.
Ti stringe più forte e il calore ti entra dentro.
Ed è lui, è lui quel calore.
Così accogliente, bruciante, soffocante.
È come la vita, un flusso continuo che ti travolge, che
spazza via tutto il freddo.
Fuori e dentro te.
«Jude.»
Ti chiama e le tue ciglia, aprendosi, gli solleticano il
collo.
Una carezza, una lunga carezza.
Scende sulla nuca, sul collo, sulla schiena e si ferma
lì, sul tuo fianco.
Si arpiona a quel punto e stringe.
Non vuole farti male, ti vuole e basta.
Strofini ancora il naso contro il suo collo.
È così caldo, lui è sempre caldo.
«Jude.»
Di
nuovo.
È il tuo nome, ma ora è unicamente suo.
Solo lui riesce a pronunciarlo in quel modo, a dargli
vita.
Ed è suo, suo, suo.
La stretta sul tuo fianco aumenta e l’altra mano scivola
tra i tuoi capelli, richiamando la tua attenzione.
«Jude.»
Ancora una volta, ma adesso vedi i suoi occhi.
I suoi occhi, ma che ora sono tuoi.
Solo tu puoi farti guardare in quel modo da quegli occhi,
donargli un nuovo colore.
E sono solo tuoi, tuoi, tuoi.
Allunghi lentamente una mano verso il suo viso, ma lui ti
precede, come solo un amate può fare, e la cattura con la sua.
Perfette. Gemelle.
I suoi occhi non si staccano dai tuoi.
Stringe, stringe più forte la tua mano.
«Sono qui.»
Un sussurro. Un brivido.
Lui appoggia la sua fronte sulla tua e chiude gli occhi.
«Jude…»
Un bacio. Un sospiro.
Anche tu chiudi gli occhi, ma lo senti tremare.
Stringi la sua mano e con il fiato gli accarezzi il viso.
«Sono qui.»
Di
nuovo.
Il suo cuore batte forte e sai che lo fa per te.
Solo per te, te, te.
E sospira, mescolando i vostri respiri.
La vostra
aria.
Gemelli, i vostri occhi si aprono.
«Sono qui.»
Ancora una volta, ma adesso vedi i suoi occhi, dentro i suoi occhi.
Paura.
Una paura folle, quasi quanto il sentimento che vi lega.
E non potresti vivere senza.
Così ripeti quella frase all’infinito, per lui.
Solo per lui, lui, lui.
«Sono
qui.»
[Per
sempre.]
***Angolino del cambia colore***
E sono di nuovo qui, purtroppo.
Dunque, che dire su questa mia nuova… shot? Posso
seriamente chiamarla così?
Comunque, evitando di divagare, non penso che ci sia
molto da spiegare.
Questa volta il POV è di Jude, vediamo tutto dal suo
punto di vista, vediamo Rob attraverso i suoi occhi.
Onde evitare equivoci, Rob è quello che parla, ma i
ripetuti “Sono qui” li dice solo
Jude.
Invece adesso sono curiosa di vedere cosa ne pensate di
questo stile un po' strano che ho deciso di adottare per questa storia.
Bha, non so mai cosa dire nelle note in fondo xD
Ringrazio tutti quelli che hanno commentato, letto,
ricordato e preferito.
Grazie veramente.