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Autore: Lila    19/12/2005    10 recensioni
Esiste un posto che risiede nel nostro cuore in cui tutti i nostri sogni,incubi,desideri,paure prendono vita...per molti questo è un posto stupendo,per altri orribile...ma una cosa è certa,questo è il luogo in cui ognuno di noi può volare...SULLE ALI DI UN SOGNO!!
Genere: Avventura, Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Naraku, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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=§§§SULLE ALI DI UN SOGNO§§§=

=§§§SULLE ALI DI UN SOGNO§§§=

 

Ciao a tutti miei adoratissimi lettori!!! Sono tornata (guarda che nn te ne sei mai andata...ndI) oh giusto ^^’’...allora, sono ancora qui ma con una nuova ff!!!! (NOOOOOOO...ndVOI+Inu) (ti prego abbi pietà di me!!Perchè mi torturi così!!!...ndI) dunque è così?? (come?..ndI) tu..sniff...non vuoi stare qui con me?...(...ma...ndI)NO HO CAPITO BENISSIMO!!VATTENE SU FORZA! E NON TORNARE MAI PIU’!!(ohhhhhhhhh!O.OndVoi) Mi dici sempre cose brutte!!!! Cattivo!!! (...ma Lila-chan ma ti sei rincretinita?ndI) IO RINCRETINITA?!?! MA MI DICI CHE TI TORTURO TENENDOTI QUI!!!(Ehi guarda che nn lo penso!ndI) davvero?O.O(certo!ndI) E ALLORA XKE’ LO HAI DETTOOOOOOO! (AHHH! Stupida xkè c’era scritto sul copione!!!ndI) quale copione scusami?(questo che mi ha dato Miroku, mi ha persino evidenziato le mie battute!!ndI)[Inu-chan mi porge il copione, io me lo rigiro tra le mani e ne leggo il titolo...] mille tecniche sadomaso da fare al let.... AAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH! O||||||||O!!!!! X#X(=me svenuta) (Lila-chan!! Ti prego di qlcs!!! E ora chi la continua la ff!! Ehm...cmq cari lettori volevamo semplicemente dirvi che qst ff è un AU e potrebbe capitare he in alcuni tratti, non ne siamo ancora sicuri, si riveli anche OOC...be’ detto questo...buona lettura!!!...Oh mamma! Su Lila-chan ti prego svegliati!!!...ndI)

Cap 1:....chibi-chan....

=§§..esiste un posto che risiede nel nostro cuore...

un posto in cui i nostri sogni, incubi desideri,paure...

prendono vita....

per molti questo posto è stupendo, per altri è orribile...

ma una cosa è certa....

questo è il luogo in cui ognuno di noi...

può volare sulle ali di un sogno!§§=

 

Primavera. Una stupenda giornata di sole; tirava una leggera brezza che portava con sè un buonissimo profumo di fiori appena sbocciati e lei lì, distesa su un verde prato, all’ombra di un’imponente albero, se ne stava con gli occhi socchiusi e uno splendido sorriso stampato in volto, con i capelli neri,come le notti senza luna in cui le stelle sono sovrane, che ricadevano dolcemente sui verdi fili d’erba incorniciandole il capo come se la sua chioma fosse una corvina corona. Lei, Kagome Higurashi. Era una ragazza di 15 anni compiuti da poco, solare e sempre sorridente, ma non era stata sempre così,no, non sempre...

Kyoto, anno 1996: (inizialmente Ka-chan vive qui)

Un dolce bambina di circa sei anni stava correndo felice fuori dalla sua casa. Era mattina e lei doveva andare a scuola.Stava per varcare la soglia di casa quando una donna la fermò chiamandola:

  • Ka-chan! Piccola aspetta ti sei dimenticata il pranzo!!- la bambina si girò sorridente e prese fra le sue mani minute il pacchetto del pranzo:
  • Granzie Haruko-chan!- disse sorridendo
  • Sei molto felice oggi eh?-
  • Shi! Il mio chichi-ue mi accompagnerà a scuola!! Ora vado! Konnichiwa Haruko-chan-
  • Ciao piccina...- disse la donna guardando la piccola correre verso il proprio chichi-ue che da poco più di tre mesi era divenuto suo marito. I due,però, si era conosciuti molto tempo prima e si erano frequentati per molto progettando a volte il matrimonio, quando poi la donna rimase incinta decisero di sposarsi appenna avesse partorito, e così fu. Infatti era nato da circa tre mesi un bel maschietto il cui nome era Souta. (si ragazzi aveta capito bene in qst ff la vera mami di ka-chan,la quale ho chiamato Haruko e il suo fratellino, non sono propriamente suoi parenti di sangue^^ndme) (che fantasia...ndI)(sei tu che mi ispiri^_^ndme)(O////O..ndI)( "quanto è carino qnd arrossisce" ndme). La donna poi, ripensando a come la piccola l’aveva chiamata sorrise,quasi tristemente,pensando == quando riuscirà a chiamarmi mamma?== . Haruko,donna dai corti capelli color ebano, vivaci e maturi occhi marroni e figura slanciata, dopo poco rientrò in casa. Nel frattempo la nostra piccola Ka-chan si era letteralmente fiondata tre le braccia del suo, come amava lei stessa definirlo, "super chichi-ue". La bambina teneva particolarmente al padre poichè era l’unico genitore e parente rimastole; sua mamma infatti era morta dandola alla luce. Arrivarono presto a scuola e il suo chichi-ue la accompagnò fino all’ingresso della classe. Arrivati la piccola si girò e il padre si inginocchiò per essere all’altezza del viso di sua figlia. Ka-chan si alzò un po’ in punta dei piedi e posando un bacio sulla guanda dell’uomo disse sorridendo:
  • Ciao super chichi-ue^^! Ti voglio tanto bene!- l’uomo sorrise e posò un bacio sulla fronte della bambina carezzandole la testa, come era solito fare poi si alzò e se ne andò. Kagome lo guardò andar via e poi sorridente entrò in classe. Quello che la piccola però non sapeva è che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe detto "ti voglio bene" al suo super-chichi-ue. Infatti tornata da scuola, riaccompagnata, stranamente, da una sua amica, la piccola assistette ad una scena che mai avrebbe dovuto vedere:

Haruko era in sala riversa a terra in un pianto disperato che stringeva morbosamente un fattoletto di carta in mano, un fazzoletto che ben poco manteneva del suo iniziale aspetto. Accanto alla donna stava il telefono capovolto, segno evidente che era caduto o stato strattonato giù dal mobile sul quale inizialmente risiedeva, e la cornetta che, incessante, continuava ad emettere il suo suono caratteristico che in quel momento risultava tremendamente odioso. La bambina, impaurita ed incerta, mosse qualche passo verso la donna, sussurrando:

  • ...Haruko-chan?....- la donna si voltò di scatto. Dal gran pianto non si era neppure accorta che la piccola era rientrata in casa. Con gli occhi ancora gonfi e pieni di larime di alzò e corse ad abbracciale la piccola che non riusciva proprio a comprendere cosa stesse accadendo...
  • Ka-chan! Oh piccola mia ti prego perdonami! E’ colpa mia!! Tutta colpa mia!! Dovevo esserci io nell’auto questa mattina! Avrei dovuto accompagnarti io a scuola...come ogni santo giorno!! E allora tu avresti ancora tuo padre accanto!!...- scoppiò la donna pronunciando quelle tremende parole quasi urlando tanto che il piccolo Souta, nella stanza accanto, cominciò a piangere. La piaccola Kagome non riusciva a comprendere ciò che la signorina Haruko le stava dicendo fra le lacrime...:
  • ...Haruko-chan...- cominciò flebile la piccola...
  • ...non capisco...chichi-ue è a lavoro...perchè piangi?- Haruko la guardò. Osservò per attimi, quasi interminabili, il piccolo volto di Kagome il quale era corrucciato da un’espressione interrogativa e al contempo triste. Si dette della sciocca, Ka-chan era ancora molto piccola, era ovvio che non riuscisse a comprendere quella situazione!! Così, facendo quasi violenza sulla se stessa che in quel momento avrebbe voluto urlare al mondo il suo dolore, si asciugò le lacrime e sfoggiò un dolcissimo sorriso. Si alzò prendendo il braccio la piccola, che più andava avanti e meno ci capiva. Si sedette sul divano e cominciò:
  • Piccolina oggi il tuo papà non è andato al lavoro...è partito...-
  • Partito?- domandò ingenua la piccola
  • ...si è partito per un posto lontano e bellissimo, un posto che si trova al di là delle nuvole.....-
  • e che ci è andato a fare? Quando tornerà?- la signora la guardò per un secondo trattenedosi dal piangere:
  • Amor mio...lui è andato a trovare la tua mamma e...non...-si bloccò non riusciva a confessare alla piccola una verità tanto crudele, ma si stupì nel sentire l’infantile voce finire per lei la frase in tono di domanda:
  • Chichi-ue...non tornerà?- disse quasi tremando. La donna la guardò e scosse la testa e vide una scena che le spezzò il cuore...La piccola Ka-chan sorrideva mentre copiose lacrime cominciavano violente e dispettose a cenderle lungo il viso:
  • Io...- cominciò la bambina..
  • S-sono felice! Sono tanto felice!! Il mio chichi-ue ha finalmente rivisto haha-ue...- disse buttandosi fra le braccia della donna
  • ...v-vivranno per sempre i-insieme! Come una v-volta!! Saranno felici! E-e-ed io...io..SONO TANTO FELICE-disse scoppiando in unfragoroso pianto segno evidente che la piccola non pensava minimamente, almeno in parte ciò che diceva. Lei non si sentiva triste...per la prima volta forse nella sua vita aveva provato ciò che significava sentirsi SOLA! Ka-chan strinse più forte che pote la maglietta della donna che ora la stava abbracciando. Continuava a sighiozzare mentre a bassa voce ripeteva come fosse l’unica cosa che sapesse dire "sono felice" mentre in quella stretta che poneva alla donna, cercava,bisognosa, un agrappo che le permettesse di non cadere nella solitudine più assoluta.

I funerali si svolsero pochi giorni dopo. Kagome da quel dì, non sorrise più, ne si rivelò triste nè disse più una parola. Il suo volto, una volta allegro e sorridente, ora era atono, senza espressione alcuna e, quando chiusa nella sua stanza piangeva, sembrava di assistere allo strano fenomeno di una piccola bambola di porcellana dai cui occhi scendevano calde goccie salate.La piccola aveva perso ogni minima espressione.

Tempo dopo, più o meno due settimane circa, Haruko decise di trasferirsi, insieme a Ka-chan e Souta ovviamente, a Tokyo, dove risiedeva, in un vecchio tempio shintoista il suo ormai anziano padre. Kagome prese malissimo quella faccenda, non capiva perchè quella donna fosse divenuta così cattiva da volerla allontanare dai propri affetti e così,pian piano, cominciò a distaccarsi anche da lei. Arrivati a Tokyo,la piccola notò subito che la fece quasi sorridere:vicino altempio e di conseguenza anche alla sua nuova casa vie era un piccolo ma al contempo stupendo boschetto al centro del quale, come si poteva vedere dalla finestra della sua nuova cameretta, si ergeva un enorme albero, molto più alto degli altri. Haruko spiegò ogni cosa al padre che decise di celebrare una piccola commemorazione per il defunto marito della figlia. E fu proprio lì che acadde l’imprevedibile: durante la piccola celebrazione Kagome sentì una gran rabbia mista a tristezza salirle dentro! Un qualcosa si smosse dal suo cuore, qualcosa di talmente forte e violento da indurla, mentre il padre di Haruko recitava una preghiera, a urlare con tutta la voce che aveva in corpo:

- BASTA!STATE ZITTI!! SMETTETELA!!IL MIO CHICHI-UE NON E’ MORTO!!NON E’ MORTO!!- e così dicendo corse verso il fitto bosco che si trovava alla sue spalle, non sapeva nemmeno lei perchè si stava dirigendo verso quella parte, però qualcosa nel suo cuore le diceva di andare lì. Dopo molto tempo che correva la piccola stremata inciampò macchiandosi il viso, ormai bagnato dalle lacrime, di terra. Si mise a fatica in ginocchio e poi, alzando il viso, si rese conto di trovarsi ai piedi di quell’imponente albero che l’aveva stregata appena arrivata e che aveva sentito chiamre da Haruko, Goshinboku. Stanca si appoggiò con la schiena al tronco di quell’albero e chiuse gli occhi mentre il sole stava tramontando, beandosi della vista del piccolo laghetto che si trovava di fronte a lei. Quando li riaprì si accorse che si era ormai fatto buio. Stava per alzarsi ed andarsene di lì, tentando di ritrovare, benchè avesse ancora molto sonno, la via di casa, quando un rumore o meglio un singhiozzo attirò la sua attenzione. Fece cauta pochi passi verso il rumore che sentiva provenire avanti a sè. Insieme alla sera era giunta inoltre un po’ di nebbia quindi la piccola avanzava molto piano. Dopo aver fatto un po’ di passi intravide quasi nitidamente

inginocchiata sulle rive del lago, la figura di un bambino che piangevva e al contempo dava sonori pugni al suolo urlando di tanto in tanto un:

  • perchè?!-

la piccola fece ancora qualche passo per poter meglio vedere il bambino. Quast’ultimo indossava uno strano kariginu rosso, che a osservazione della piccola, doveva stragli anche un po’ largo; aveva inoltre lungi e lisci capelli argentei che gli coprivano quasi metà della schiena e, la cosa che più di tutte colpì la piccola furono due piccoli, dolci e batuffolosi triangoli che il piccolo aveva sul capo e che gli si muovevavono ritmicamente(le orecchie canine in sintesi...ndme). La piccola gli si avvicinò alle spalle e il bambino, vuoi per il forte pianto, vuoi perchè Ka-chan si muoveva con molta cautela, non si accorse di lei se non quando quest’ultima non gli era orami dietro le spalle, ad 1 cm da lui. Il bambino, spaventato gi rò alzandosi di scatto e rimase per un attimo sorpreso nel vedere il viso di una bambina, a circa 10 cm dal suo, che lo guardava con gli occhioni spalancati pieni di sopresa e ciò che più lo stupì fu che vide solo quello nei suoi occhi...e nientr’altro! Nessuna forma di disprezzo, paura o che sapesse lui! Il piccolo, dopo un po’ spazientito disse in tono arrogante:

- che c’è chibi non hai mai visto un hanyou- a quell’ultima parola gli cchi della bambina si spalancoarono, se possibile, anocra di più. Non riusciva a credere che quello che aveva davanti fosse proprio un chibi-hanyou!! Come quelli che si trovavano nelle leggende che suo padre soleva raccontarle. Squadrò nuovamente il piccolo dal basso verso l’alto, notando anche che al posto delle normali unghie lui aveva dei piccoli artigli ed inoltre aveva due stupendi occhi color oro; nuovamente la sua attenzione fu attirata dalle piccole orecchiette canine e, senza dir nulla, si alzò in punta dei piedi e cominciò ad accarezzarle dolcemente. Il bambino rimase sopresso dal gesto di lei e ripensò anche che nessuno gli aveva mai accarezzato le sue orecchiette così dolcemente se non la sua haha-ue...già haha-ue...

Il piccolo hanyou scosse violentemente la testa per non ricominciare a piangere e ancora più sgqrbatemente di prima si allontanò leggermente dalla bambina e chiese:

  • Di’ un po’ che ci fai qui tutta sola? Dov’è tua madre?- la piccola alla domanda sorrise quasi tristemente e scosse la testa, sedendosi sulla riva del laghetto. L’hayou capì che probabilmente aveva detto qualcosa che non doveva ma, accuncciandosi vicino a Ka-chan, decise comunque di sfidare nuovamente la sorte...:
  • E..il tuo...chichi-ue?- a quella domanda la piccola, che precedentemente aveva abbassato il capo lo alzò, di scatto rivelando i suoi occhioni pieni di lacrime...Il piccolo allora capì...anche lei come lui....ma non riuscì a finire di formulare il suo pensiero che la piccola gli si era già fiondata tra le braccia e ora nel pianto urlava:
  • Lui se ne è andato!! Via! Via per sempre!! Perchè?!PERCHE’ MI HA ABBANDONATA?? Ero forse una cattiva bambina? Se è così gli chiedo perdono!!TI CHIEDO PERDONO CHICHI-UE! Ti prego torna da me! Non abbandonarmi!!!!- il bambino era scioccato dalle parole della piccola, così d’istinto l’abbracciò e le disse anche lui tra le lacrime...:
  • No...chibi...non è colpa tua!! La vita è cattiva con noi...anche con me...- la piccola sbarrò gli occhi prima serrati in un pianto liberatorio. Alzò lieve il capo e chiese:
  • Anche tu chibi-chan hai...?- lui annuì, la bimba allora quasi sorrise e sempre guardandolo negli occhi continuò dicendo:
  • Allora tu puoi capirmi!! Puoi capire come mi sento!! Come farò senza chichi-ue? Come? Come posso vivere sola con Haruko-cha che conosco da soli tre mesi? Come vivrò se mi sento terribilmente sola?! Perchè è questo che sono...io sono SOLA!- il piccola allora ancora piangente chinò il capo e sussurrò...:
  • Amici...- la piccola, non avendo capito molto bene gli chiese di ripetere e lui disse:
  • Potremmo essere amici? Così nè tu nè io saremmo più soli!!- alla piccola le si illuminarono gli occhi e flebile rispose....:
  • ...si...-
  • come?- chiese stupito l’hanyou credendo d’aver udito male. Mai nessuno fino a quel momento aveva accettato di essere suo amico...
  • SI- ripetè lei ad alta voce e sorrise. Il piccolo sorrise lievemente a sua volta. Poi la bambina fece una strana espressione, come si fosse ricordata di qualcosa, poi disse:
  • Io mi chiamo Kagome e ho sei anni...e tu chibi-chan?-
  • Io Inuyasha e ho 8 anni....- la bambina sorrise nuovamente, riappoggiandosi insonnolita al piccolo hanyou e prima di addormentarsi disse...:
  • Granzie Inu-chan...ora non sono più sola...-

Kagome riaprì gli occhi disturbata da una voce femminile che la chiamava:

-KA-CHAN!PICCOLA MIA DOVE SEI?-

la piccola allora si accorse di essere nuovamente ai piedi del grande albero. Poco dopo vide apparire avanti a lei la figura di Haruko che in lacrime (cavoli qui tutti piangono!!ndme)(non è che sei depressa?..ndI) (mh...no non direi...ndme) l’abbracciava chiedendole come si sentisse e fu proprio allora che accadde una cosa che mai la donna avrebbe sperato...la piccola Ka-chan le sorrise e disse:

  • Sto bene Haruko-chan perchè ora io...non sono più sola^^- la donna non capì le parole della piccola, ma troppo felice per averla di nuovo vista sorridere e parlare non vi diede peso e l’abbracciò, prendendola in braccio e portandola a casa....

Più il tempo passava e più la bambina recperava il sorriso. Una sera Haruko entrando nella stanza di Ka-chan la vide intenta a disegnare qualcosa. Le si avvicinò e vide che la piccola disegnava un bambino dai cpelli bianchie e le orecchiette da cane...la donna chiese alla piccola chi fosse e lei sorridendo rispose:

  • Lui è Inuyasha^^- la donna sorrise, ==che fantasia hanno i bambini==, pensò, mettendo poi Ka-chan al letto. Lei felice chiuse gli occhi per rieprirli poco dopo ed ispirare l’aria fresca del bosco che ora la circondava, sentì poi una vocina dirle:
  • Finalmente sei arrivata...Ka-chan- felice si girò e disse
  • Ciao Inu-chan-

 

Tokyo 2005:

Kagome aprì gli occhi. Chissà come mai proprio in quel momento le erano venuti in mente quei ricordi riguardanti il suo amico dei sogni...certo, ora sapeva che il piccolo Inu-chan era solo frutto della sua immaginazione eppure, lei, avrebbe tanto voluto rivederlo! Guardò il cielo che stava inbrunendo e decise quindi che era ora di tornare. Si alzò, dette un’ultima occhiata al Goshinboku e al lago e poi si avviò verso casa. Arrivò lì che si era fatta sera e alla porta trovò una donna che con finta espressione arrabbiata le disse:

  • Siamo in ritardo signorinella!!- Kagome tirò un po’ fuori la lingua mettendosi una mano dietro la nuca in segno di scusa...
  • Si Haruko-chan! Hai ragione perdonami^^- Così dicendo le due entrarono in casa.

 

FINE 1 CAPITOLO:

IO- e il primo capitolo è andato!! E’ piuttosto corto rispetto ai miei standard

VOI- ^__^ si lo abbiamo notato

IO ma siete proprio...!! Uff lasciamo perdere! Ciao

VOI ciao

Io vado in camertta e trovo Ka-chan che rincorre Inu per la stanza con fare scherzoso:

K- su Inu-chan fammi toccare le tue orecchiette!! Nella toria eri così carino!!

  1. si ma la storia è AU!!

K- e daiiiii!

IO- si anch’io voglio toccarle!!^__^

  1. no no no no no!! Statemi lontane!!

Io e Ka-chan ci avviciniamo pericolosamente ad Inu mettendolo con le spalle al muro.

IO- ora Ka-chan!

K- si... A CUCCIA!

I- SBONK! @__@

Io e Ka-chan saltiamo addosso a Inu e passiamo molto tempo a carezzargli le orecchie e dopo un po’...

  1. frrrruuugrrrrrfrrrrru |3

IO- O.O! Sta facendo le fusa!!!!

IO&K- CHE CARINOOOOOOO

Be’ allora ciao cari lettori, al prox chappy mi raccomando COMMENTATE!!!!!!!!!!

 

 

 

 

 

  
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