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Autore: Edward_Elric    19/12/2005    8 recensioni
Una storia tratta dal gioco amatoriale di FMA Bluebird's Illusion. La storia di Ed/Pride.
Genere: Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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PROLOGO

It's really time to go...
Whether it's love...or hate...
It can be used to pass time during this long life....
Until the end of the world....

In order to gain something, one must give something of the same value.
This is alchemy's first law of equivalent exchange.

At that time, we believed that to be the world's one and only truth.

Infilò con un colpo secco la lama nel cuore dell'uomo, uccidendolo all'istante. La estrasse lentamente, fiotti di sangue schizzarono sul suo viso e sul suo corpo, macchiandolo. Ma non ci fece caso, non gli dava fastidio, a dire il vero non provava nulla, mai.
Il corpo dell'uomo cadde a terra con un tonfo, esanime, mentre lui seguiva con gli occhi dorati la sua caduta.
- Sei addirittura più crudele di me, Chibi-San -
Envy aveva assistito alla scena dietro di lui, come al solito lo accompagnava dovunque andasse. Si girò, fissandolo con sguardo apatico, facendo rientrare la lama nuovamente dentro il braccio destro. Era come se facesse parte del suo stesso corpo, poteva farla comparire e scomparire a suo piacimento. Si avvicinò ad Envy con passo lento.
- Svolgo solo i compiti che ci assegna il padre -
Envy lo fissò con la solita espressione ironica che lo contraddistingueva, il braccio sinistro poggiato sul fianco e la testa leggermente inclinata, i lunghi capelli verdi ricadevano sul viso formando ciocche troppo ordinate per essere normali. Aspetto molto ambiguo, ma diceva di non ricordarsi quello vero, perciò girava così. Lo stava fissando con aria divertita, come al solito. Sembrava trovasse qualcosa di estremamente divertente nel suo aspetto ed in tutto quello che faceva, anche se non riusciva a capire di cosa si trattasse. Si limitava a fissarlo di rimando con aria impassibile.
- Devo ammettere che da quando ci sei tu il mio lavoro si è notevolmente ridotto. Chi avrebbe mai immaginato che saresti diventato così? -
Ancora quella frase, la ripeteva in continuazione, lui e gli altri homunculus. Era nato solo da un mese, e non conosceva il suo passato, o almeno, quello che Envy gli ricordava sempre con un sorrisetto maligno sulle labbra. Gli era stato dato il nome di Pride.
Envy si guardò intorno e finalmente trovò quello che cercava, un pezzo di stoffa. Lo prese e si diresse verso il lavandino della cucina, il cui pavimento si stava pian piano riempiando del sangue che sgorgava dal corpo esanime dell'uomo. Bagnò lo straccio e lo lanciò a Pride.
- Pulisciti il viso ed il corpo da tutto quel sangue, poi raggiungimi fuori. Dobbiamo tornare a casa, il padre ci aspetta -
Detto questo, modificò il suo aspetto ancora una volta, trasformandosi nello stesso uomo che era stato appena ucciso, ed uscì. Questi erano gli ordini, in questo modo non sarebberò stati destati inutili sospetti e non sarebberò stati seguiti. Non che la cosa servisse particolarmente, visto che Envy poteva cambiare aspetto quando preferiva e lui non si sarebbe fatto problemi ad uccidere chiunque li avesse importunati. Ma gli ordini erano ordini. Si pulì il viso ed il corpo con lo straccio che gli aveva appena lanciato Envy, poi prese il lungo giubotto che usava per confondersi fra la folla e gli scarponcini. Uscì dalla cucina e si diresse verso l'uscita, ma prima di vestirsi passo davanti ad uno specchio. Si girò, osservandosi. Strani simboli rossi si trovavano su tutto il suo corpo, non sapeva da cosa fosserò causati, li aveva da quanto era nato. Il simbolo dell'oroborus, il serpente che si mangia la propria coda che contraddistingueva tutti gli homunculus, era sulla spalla sinistra. Il suo vestito era del tutto simile a quello di Envy, un top nero alto, corti pantaloncini coperti da una pezzo di stoffa svolazzante, anch'essi neri, e guanti privi di dita, quello sinistro più lungo di quello destro. Passò poi al viso, incorniciato da lunghi e lisci capelli color dell'oro che gli ricadevano morbidamente sulla spalle. Il suo viso era spento, il suo sguardo privo di vita. Fissò di rimando gli occhi dorati che lo guardavano dall'altra parte dello specchio. Sembravano aver vissuto esperienze tristissime, ma lui non ne aveva alcun ricordo, e la cosa non lo toccava. Il suo unico scopo d'altronde era quello di obbedire al padre. Si infilò il giubotto, che lo copriva fino alle caviglie, e si mise gli scarponici, poi uscì dalla casa. Envy lo aspettava sulla strada.
-Chissà cosa direbberò i tuoi amici se ti vedesserò ora, Full Metal -

Nota: Ho scritto questa FanFic basandomi su una delle fine del gioco amatoriale di FMA Bluebird's Illusion.
L'idea di Ed/Pride non è stata quindi inventata da me, ma da loro, mentre tutta la FanFiction, (escluso il prossimo capitolo, che riguarderà appunto il passato di Ed) è stata scritta ed inventata da me.

  
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