Era una bella giornata a Sacramento. Il sole del primo mattino entrava dalle finestre del CBI annunciando l’inizio della primavera e l’aria fresca che circolava dalla finestra era un sollievo per Teresa, che la rilassava dal solito stress procurato dal lavoro.
Jane non trovava pace invece, e camminava avanti e indietro di fronte alla sua scrivania continuando di tanto in tanto a fissarla.
“Non ti da noia il sole che batte?” chiese ad un certo punto. In effetti Lisbon aveva la luce dritta in viso, ma le piaceva sentire il calore, senza considerare il fatto che risaltava il verde dei suoi occhi!
Sicuramente Patrick, da bravo mentalista qual’era, non aveva bisogno della sua risposta per intuirlo ma poco le importava e serenamente accennò un “No” continuando a compilare scartoffie giornaliere.
Dopo un momento di indugio Jane riprese a girellare per la stanza pensieroso.
Poco dopo iniziò a canticchiare, dapprima piano e poi sempre più ad alta voce finché Lisbon non alzò lo sguardo sorridendogli tra il rassegnato e il divertito. Quando tacque tornò sui suoi fogli scuotendo leggermente la testa. Era incredibile come il profumo della primavera riuscisse a donarle un senso di pace e tranquillità.
Sconcertato Jane tornò a trotterellare silenzioso fino a quando una scintilla balenò nei suoi occhi.
“Ripensavo a Mashburn.” iniziò “mi manca divertirmi con lui, era sempre spassoso sorprenderlo, a te non manca?”
Teresa lo guardò per un secondo prima di riportare lo sguardo su ciò che stava facendo. Lo conosceva bene quello sguardo furbo e quel sorriso appena accennato, malizioso senza ombra di dubbio. Sapeva che Patrick l’aveva capito fin dal principio e che un giorno non sarebbe stato più in grado di resistere alla tentazione di lanciare frecciatine!
“Mi bastano già le tua marachelle a cui dover rimediare per ora” disse indifferente agitando i fogli incriminati.
“Aahh sono sicura che un foglio in più o un foglio in meno non farebbe alcuna differenza!” fece il vago, aveva capito che non avrebbe cavato un ragno dal buco oggi, infatti Lisbon si era preparata nell’eventualità di una scena simile per cui continuò egregiamente a fare l’indaffarata!
Ormai scoraggiato si fissò sulla frangia della collega, lievemente mossa dal venticello che entrava dalla finestra. Allora il consulente emise una risatina di gioia attirando di nuovo l’attenzione di Teresa.
Questa volta l’agente lo guardò torva sospirando paziente e scrollando le spalle quando il mentalista esclamò “Brrrr" per poi sprofondare per l’ennesima volta nel suo lavoro.
Di sua iniziativa Jane si avviò quindi verso la finestra e la chiuse.
Privata dell’aria mattutina Teresa si sentì inconsapevolmente oppressa, tutta la tensione accumulata negli ultimi 5 minuti prese il sopravvento, capì quanto fosse maledettamente bravo quell'uomo a infastidirla e questo, se possibile, le provocò ancora più rabbia facendo esplodere ogni singolo nervo del suo corpo: “PATRICK JANE VUOI PIANTARLA DI ROMPERE CON I TUOI ATTEGGIAMENTI?, QUESTO È UN UFFICIO NON HAI IL DIRITTO DI FARE COME TI PARE, CHIUDERE LE FINESTRE, FARE AVANTI INDIETRO, DISTURBARE, VENIRE QUI CON LE TUE DOMANDE ASSILLANTI..[…]..”
Finalmente il consulente era riuscito nel suo intento, trovando il giusto tasto da toccare per portarla all’esasperazione!
“Come siamo intrattabili oggi!!” aggiunse non contento con uno dei suoi soliti sorrisi sornioni che la fece letteralmente impazzire di testa!
Quindi se la svignò, finalmente soddisfatto, prima che un’infuriata Teresa Lisbon riuscisse a centrarlo con il segnacarte.
 
Note
Ahh la Primavera porta l’amore xD
Stamattina il sole mi ha praticamente accecato dalla finestra, però ero contenta perché sembrava una giornata quasi primaverile quindi mi è venuta in mente questa storia!!
Non so se l’ufficio di Lisbon abbia la finestra però ce l’ho messa lo stesso xD
Spero che vi piaccia!! A presto:)
Sere:)