Che adesso prendo 'sti punti di domanda, e li butto nel bidone dei ricordi; quello stile 'indietro non si torna'.
E li butto assieme a tutte 'ste matite in allegato con gomme ormai troppe consumate.
Non cancellerò più niente; non ci sarà da cancellare.
E niente più fogli strappati, pasticciati, che lacrimano dolore, che urlano pietà.
Io non so nè vivere nè amare; scrivo.
Da adesso in poi, solo penna, però; inchiostro su inchiostro, su 'sta pelle sbiadita da malinconia.
E sarai solo certezza; essenziale.
Come l'apostrofo obbligatorio sul po'.
Come la nutella su quel pane maneggiato con dolcezza da mamma.
Come quel libro sottobraccio, e l'amore platonico per Darcy.
Come quel ciuffo che sempre esce dalla treccia, impertinente.
E scriverò, e poi magari ti amo un po'.
Scrivo per te; scrivo di te.
Ed in 'ste righe che sbocciano, c'è un appuntamento infinito con l'amore.
Niente da dire [..]
niente da faaaaaaaaaaare, forse c'è un tempo per riprovare. Perchè tu sarai sempre il mio solo destino, posso soltanto amarti, senza mai nessun freno.
[*-*]
*si scusa*
Il Mengons mi ossessiona, ed io lo amo sempre più. v.v''
E sono cotta, sì.
Commentate, solo se siete vivi, però.
Besos,
M;