Volevo scusarmi con tutti per via della mia assenza ma, purtroppo, ho avuto parecchi problemi, a partire da quelli di salute. Per me questo non è un bel periodo quindi, per chi lo volesse sapere, al momento lascerò in sospeso le fictions di genere comico/parodia. Non vi stupite se le mie storie sono un pò tristi e cupe. Ora però è tempo che io torni a scrivere e voi a leggere. Un bacio a tutti i miei lettori.

La ragazza correva velocemente attraverso un corridoi spoglio e bianco. Un odore pungente le faceva girare la testa, odiava con tutto il suo cuore quel posto, così freddo e macabro. Svoltò a sinistra e si ritrovò a percorrere come una forsennata l'ennesima corsia. Intravide quasi subito la stanza che le interessava e, con movimenti meccanici, entrò dentro. Un singolo letto occupava metà stanza, accanto ad esso vari macchinari e flebo e poi c'era Lui.

- Pai...- mormorò debolemente la giovane, sbiancando alla vista del suo amato. Il pallido volto del ragazzo, ricoperto di bende all'altezza dei capelli, si colorò leggermente appena la soave voce della sua fidanzata lo raggiunse. Il dolore scomparve, i dottori che trafficavano frenetici con i medicinali si dissolsero come fumo nell'aria e si sentì in paradiso.

- Sei arrivata...- sussurrò debolemente Pai, cercando inutilmente di muoversi. Era da due giorni che sapeva, era conscio della realtà e dei fatti che si stavano susseguendo rapidamente. Il destino è bastardo, ma il mondo e le persone non sono perfetti.

- Ma certo amore mio! Come potrei lasciarti solo? Solo stare a casa questa notte mi ha fatto stare troppo in pensiero- una lacrima scese lentamente lungo il suo volto, arrossando i suoi bellissimi occhi blu oltremare.

- Signorina Midorikawa...- i dottori cominciarono a parlare ma, come ogni giorno, lei non li ascoltava, aveva smesso di farlo da quando il suo ragazzo si era ammalato.

- Ditemi solo se sta meglio o peggio di ieri- tagliò corto la verde mentre si sedeva accanto al letto. I 2 medici sospirarono e il più anziano si decise a prendere parola:

- Il Sig. Ikisatashi ha una situazione molto grave e...- di nuovo fu interrotto e messo a tacere dal suo sguardo duro.

- Basta così, non voglio sapere altro- i dottori scossero la testa ed uscirono chiudendo lentamente la porta. Il ragazzo dagli occhi, una volta magnetici, ma ora quasi spenti mugolò contrariato. Non le piaceva che si comportava così, ma oggi non se la sentiva di discutere con Lei, voleva godere ancora un pò della sua compagnia. Non parlarono, si cercavano con gli occhi, con le mani, lei gli sussurrava parole dolci di conforto dicendo che poteva ancora guarire. Tipico di Retasu non arrendersi mai, neanche quando il tuo cammino è già stato tracciato e percorso.

Arrivarono le 7 velocemente e Pai, più debole che mai, le disse:

- Vai a dormire Retasu, ci vediamo domani...- la ragazze scosse la testa e la chioma smeraldina ondeggiò sul suo viso.

- No no! Voglio passare la notte qua con te! Ho sempre fatto 2 notti consecutive!-  Pai si morse il labbro nervoso, non poteva farle assistere, no, non se lo sarebbe mai perdonato.

- Reta, amore mio, ti prego vai, mi addolori di più te che questo tumore...- doveva farcela, era il suo ultimo segno d'affetto...

- Perché?- chiese dolcemente lei accarezzandogli il braccio

- Perché sei troppo stanca, anche se sei arrivata questa mattina. Vai a casa e dormi me lo prometti?- con poca energia  le strinse la mano. La giovane annuì a malapena, decidendo di non contrariarlo,  lo baciò sulla fronte e prima di alzarsi gli domandò:

- Domani ci vedremo, vero?- lui sorrise debolemente e chiuse gli occhi sussurrando

- Ti amo Retasu...- lei scoppiò a piangere come una dodicenne

- Anche io Pai, a domani- sulla soglia si voltò per ammirare il suo angelo un ultima volta quel giorno. Lui dormiva apparentemente tranquillo ma la ragazza si accorse che la guancia sinistra era umida, pensò subito che fosse per l'umidità o per le sue sudorazioni sballate a causa del cancro, così uscì con passo leggero.

Raggiunse la sua macchina, ancora scossa e turbata, Pai stava peggiorando e lei non sapeva più cosa fare, come comportarsi. I suoi pensieri fluivano scomposti nella sua testa, ma sulla sfondo l'immagine del giovane con i capelli viola troneggiava su tutto. Mise in moto ma appena accennò ad andare in retromarcia, uno dei dottori di Pai uscì di corsa dall'ospedale, guardandosi intorno scettico, come se cercasse qualcuno. La verde si accostò al ragazzo e riuscì solo a capire qualche parola di quel che veniva detto. Il cuore perse diversi battiti, senza pensare, senza permettersi neanche di respirare, scese velocemente dalla vettura e ritornò dal suo amato. 

Arrivata, intravide soltanto  medici, infermieri che si agitavano intorno a Lui. Retasu non riusciva a capire. Cosa succedeva? Pai era vivo? Assisteva imponente a quelle scene massacranti finchè il dottore più anziano si alzò dal corpo, guardò il cielo e annunciò:

- Ora del decesso 19.23...- anche gli altri si allontanarono da viola, ormai freddo e con un'espressione serena in viso, come ormai non lo era da troppo tempo.

 Un urlo straziante squarciò il freddo silenzio che caratterizzava quella maledetta struttura.