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Autore: Learna    13/01/2011    7 recensioni
Yuki soffre nel vedere Zero stare male; così trova uno stratagemma per aiutarlo senza fergli per forza bere il propio sangue
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Zero! Cosa ti succede? Rispondimi ti prego! –
Stavo andando a farmi una doccia, quando nel bagno avevo trovato l’altro Guardiano accasciato a terra, mentre si stringeva la gola.
Ero disperata, non sapevo come poterlo aiutare; gli offrì più volte il mio sangue ma lui continuò a scansarmi intimandomi di stargli lontana.
Provavo una sorta di paura, ma il desiderio di aiutarlo era più forte. Ad un tratto iniziai ad urlargli contro.
-ZERO. IN QUESTO MODO NON STAI FACENDO SOLO DEL MALE A TE STESSO………..LO STAI FACENDO ANCHE A ME! SECONDO TE è FACILE RESTARE A GUARDARE SENZA POTERTI MINIMAMENTE AIUTARE? TI PREGO, FATTI AIUTARE! –
-TU PROPRIO NON CAPISCI? NON VOGLIO IL TUO AIUTO! VOGLIO SOLO ESSERE LASCIATO SOLO! –
A quel punto mi sentivo talmente impotente che scoppiai a piangere.
Sentii Zero sussultare e subito dopo, mi ritrovai stretta al suo torace con il viso nell’incavo del suo collo; tra le sue braccia mi sentivo a casa!
Nel momento in cui fece per allontanarmi lo strinsi a mia volta.
-Yu……ki! –
Avvicinai il mio collo alle sue labbra ma lui si scostò; ancora si rifiutava di bere da me. Mi venne la voglia di prenderlo a pugni!
All’improvviso mi ricordai una cosa!
Il giorno prima, al mattino non avevo partecipato alla ronda e di conseguenza era riuscita a restare sveglia per tutta la durata delle lezioni!
La lezione di scienze era stata sul sistema circolatorio del sangue della specie umana; il professore aveva indicato un punto particolare della parte esterna del corpo dove scorreva parecchio sangue.
Adesso non sapevo  se provare questa opzione oppure continuare a insistere perché mi mordesse sul collo.
All’ennesimo sussulto di Zero tuttavia presi la mia decisione.
-Zero. Forse ho trovato un modo che ti potrà aiutare senza dover necessariamente mordermi spesso; però tu dovrai cercare di resistere dal farlo; spero che in questo modo ti abituerai ad avere il sangue a portata ma senza poterlo bere! Sei proto? –
Come risposta ricevetti solo un rapido cenno del capo.
Pochi secondi dopo avevo appoggiato le mie labbra sulle sue.
Lo sentì sobbalzare; si poteva aspettare di tutto ma non questo!
Per pochi attimi si rilassò tra le mie braccia per poi essere sopraffatto da un nuovo attacco da parte della sete. Cercò di staccarsi da me ma io lo tenni stretto; lui si contorceva ma io sembravo una statua; ero decisa ad aiutarlo e questo era l’unico modo che in quel momento avevo.
Quando sentii tutti i suoi muscoli rilassarsi mi staccai da lui.
Lo sguardo che mi rivolse era pieno di stupore. Per un attimo mi persi nei suoi occhi!
Feci per andarmene, ma non ebbi neanche il tempo di afferrare la maniglia che mi ritrovai di nuovo stretta a lui. Mi guadò per un attimo per poi avvicinare il suo viso al mio; quando le nostre labbra si sfiorarono io mi ritrassi leggermente, avevo paura, di ancora non so cosa ma avevo paura!
Il ragazzo, vista la mia reazione fece per allontanarsi, ma fu subito fermato dalla mia mano che aveva afferrato la sua.
Questa volta fui io ad avvicinarmi, alzandomi in punta di piedi per poter arrivare alla sua altezza.
La mia bocca si impadronì nuovamente della sua in un bacio dolce.
Zero non rispose subito, sopraffatto dall’immensa felicità procuratogli da quel semplice e bellissimo gesto.
Il ragazzo approfondì il bacio facendo incontrare anche le nostre lingue. Mi strinse con più forza a se e pian piano sbottono la mia divisa che cadde a terra. La stessa fine fece la sua poco dopo. Ero immersa in un mondo tutto nostro.
Ad un tratto ci ritrovammo nella doccia, sempre abbracciati e con le labbra incollate.
Piano mi spinse al muro ed iniziò a baciarmi il collo, scendendo sempre più, fino ad arrivare all’altezza del mio seno che iniziò a succhiare procurandomi brividi di piacere.
Oramai eravamo entrambi completamente nudi e il nostro abbraccio si stringeva sempre più donandoci l’una all’altro.
Finalmente ci sentivamo completi e sapevamo che da quel momento saremmo stati sempre insieme; soltanto che non più come amici, ma come due persone uguali che si amano! 

   
 
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