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Autore: Sumiya Sakamoto    14/01/2011    3 recensioni
“Yao…”
“Eh?”
“Yao, senti…”
“Dimmi tutto, America, aru!”
“Yao, puoi tentare di scendere di lì?”
Il cinese si era arrampicato a mo’ di koala su un armadio pieno zeppo di documenti che ora traballava pericolosamente.
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Occhei, eccomi con un’altra flashfic abbastanza sclero *“nooooooo!” gridano tutti*, ma dato che nella vita non ho niente di meglio da fare, eccola qui. Ho pensato a cosa succederebbe se Cina bevesse caffè, dato che non è abituato a caffeggiare quanto le Nazioni occidentali *e scoprì che i cinesi hanno inventato il caffè, vuoi vedere?*
Spero vi piaccia, buona lettura.
 
 
 
 
 
“Yao…”
“Eh?”
“Yao, senti…”
“Dimmi tutto, America, aru!”
“Yao, puoi tentare di scendere di lì?”
Il cinese si era arrampicato a mo’ di koala su un armadio pieno zeppo di documenti che ora traballava pericolosamente. America guardava preoccupato Cina, mentre Russia dietro di lui sorrideva per nulla in apprensione, bensì divertito. Francia ed Inghilterra entrarono in quell’istante nella sala riunioni, litigando come il loro solito, o meglio, con l’inglese che insultava il francese, il quale rispondeva affettuosamente agli insulti dell’alleato. Appena videro la scena smisero di litigare e osservarono il cinese che rideva avvinghiato all’armadio. “Ci siete anche voi, ragazzi, aru! Ora siamo al completo!”
Le reazioni delle due Nazioni europee furono diverse. Francis si avvicinò al cinese con curiosità, arrivando fin sotto l’armadio e alzando lo sguardo, per scoprire qual era la visuale dal basso, se Yao indossava o no le mutande sotto la tunica di tessuto prezioso che lo copriva, dato che era a gambe nude, mentre l’inglese guardò sconvolto Alfred, che si strinse nelle spalle grattandosi la testa “Ha voluto provare il mio caffè,” spiegò “non era forte, ma evidentemente non ci è abituato.”
“Caffè?” chiese Arthur incredulo “Sembra che abbia bevuto un’intera bottiglia di vodka di Ivan!” si voltò ad osservare il russo che sorrideva – apparentemente – radioso. In quel momento Francis esclamò felice “Non ha le mutande!”
“Non ha le mutande?” chiesero insieme Arthur, Alfred e Ivan, il primo sconvolto, il secondo stupito, il terzo terribilmente contento.
“E quando se l’è tolte?” chiese America.
“Rimettetegliele subito!” sbraitò isterico Inghilterra.
“Oh, dovresti vedere com’è carino lì sotto!” cinguettò Francia.
“Yao…” chiamò con voce infantile Ivan “Vieni qui.” allargò le braccia e il cinese con un gridolino si lanciò dall’armadio per atterrare fra le braccia del russo, che lo strinse a sé, possessivo. Cina diede inizio ad un bacio molto poco casto, con lingua inclusa, fra lui e Russia, mentre Francia mormorava “Ah, l’amour…”, Inghilterra cominciava ad insultare ognuno di loro in inglese e America cadeva dalle nuvole, chiedendo “Ma loro due si piacciono sul serio?”
Cina con una risata lievemente isterica si liberò dall’abbraccio di Ivan e cominciò a correre attorno al tavolo delle riunioni.
“Prendetelo, rivestitelo, sedatelo!” cominciò a ululare Inghilterra, mentre Francia e Russia, pazienti, andarono a recuperare il cinese, mezzo ammattito. “Sicuro di averglielo fatto bere? Sembra che abbia ricevuto flebo di caffè per ore!”
“Ha bevuto tutto il mio caffè, non era molto. Te l’ho detto che non ci è abituato, ma non lo sapevo.” si scusò America. Mentre i due alleati tentavano di rivestire Cina che ancora rideva, l’inglese si rivolse all’americano “Alfred, la prossima volta che Cina ti chiederà caffè, versaglielo in faccia, ingurgitalo tutto, sputaci dentro, fai quello che vuoi, ma ti prego non farglielo bere!”
  
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