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Autore: winry8827    14/01/2011    2 recensioni
Piccola Nonsense sul dottor S. uno stimato psicologo che a causa delle sue nevrosi è costretto ad andare in psicanalisi.
Questa Nonsense partecipa a Challenge il festival del Nonsenso indetto da NonnaPapera!
Genere: Comico, Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sensatamente Nonsense'
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 Uno psicologo in psicanalisi!
 


 
Il Dottor S. uno psicologo affermato e molto stimato stressato dai problemi dei suoi pazienti decise di andare in psicanalisi. In realtà non credeva che questo metodo conoscitivo riuscisse nel suo obiettivo, ovvero attraverso il ricordo dell’infanzia, quale luogo d’origine di svariati problemi, giungere alla risoluzione delle nevrosi del paziente.
S. credeva fortemente nella formula:
 
“ La gravità della nevrosi è direttamente proporzionale alla sua nascita “
 
In poche parole credeva che tali problemi si affievolissero solo per averli scoperti, ma traumi simili non potevano essere cancellati o curati semplicemente parlandone, anni e anni di nevrosi, psicosi, complessi e disturbi vari che un’intera vita influenzavano e altri ancora ne creavano, essi non potevano in alcun modo essere guariti a meno che la memoria intera non fosse cancellata, soluzione impensabile naturalmente.
Tutto ciò per lui era un sollievo perché sapeva che i suoi clienti/pazienti non avrebbero mai interrotto le sedute psicanalitiche.
 
Non credeva nell’efficacia della psicanalisi ma la praticava, andava di moda e grazie a Freud i suoi introiti eran raddoppiati.
 
Se Svevo lo ringraziava per gli spunti letterari, S. gli avrebbe baciato i piedi in quanto ora possedeva non solo un portafoglio ricco e grasso, ma anche uno studio più grande e una fama prestigiosa.
 
Grazie alla psicanalisi S. aveva realizzato i suoi desideri, ma tutti quei pazienti e quei problemi avevano intaccato la sua sanità mentale, aveva bisogno di parlarne con un collega.
 
Si sentiva emozionato, per la prima volta in vita sua si sarebbe seduto su un lettino, per la prima volta lui sarebbe stato il paziente, sperava solo di aver trovato uno psicologo alla sua altezza, magari meno venale dato che lui spesso e volentieri tendeva ad evidenziare problemucci inutili al cliente ma estremamente utili al medico “in-curante”.
Sperava solo di trovare un dottore onesto, insomma il suo opposto.
 
Il cuore batteva sempre più forte, il ritmo aumentava sempre più ad ogni passo che al lettino lo conduceva, nel momento in cui si sdraiò il silenzio gli rubò un battito, di colpo si era tranquillizzato.
 
Ormai supino osservava il soffitto della stanza a quadroni in rilievo e dello spesso colore delle pareti, mogano, che naturalmente richiamava il parquet di una tonalità leggermente più chiara, il suo sguardo scese lungo la parete sinistra dove incorniciata dietro un’imponente scrivania c’era la Laurea ottenuta non solo ad una prestigiosa università ma anche con il massimo dei voti.
Quella vista lo tranquillizzò maggiormente, sapeva con certezza che il suo psicologo era bravo, almeno negli studi lo era stato.
 
Sospirò ed iniziò a parlare
 
- Suppongo che le nevrosi dei pazienti inizino a pesare, non posso più sopportare da solo quest’incombenza.
Lei a chi psicologo si è rivolto?
Mi scusi, mi scusi è solo nervosismo, è la mia prima volta sul lettino e devo dire che è molto comodo il suo. Dove lo ha comprato?
 
S. divagava, non riusciva a liberarsi, non riusciva proprio ad essere sincero così si scusò e con molta fatica confessò
 
- Sono venale e la cosa mi preoccupa …
 
Continuò confessando il vero ed il falso, non poteva rivelare il suo IO più profondo.
 
Non poteva certo dire di soffrire della sindrome d’abbandono perché da piccolo il padre con un alto era scappato e non poteva certo raccontare di soffrire di omofobia sempre a causa del padre e sempre per la stessa cagione non si era sposato impaurito di subire lo stesso trattamento della madre.
Certo raccontare dei problemi dei pazienti lo aiutò a scaricare la tensione, ma i problemi reali quelli
che la notte lo tormentavano certamente non li avrebbe spifferati al primo rivale.
 
Si sentiva solo perché realmente era solo, non come tanti suoi clienti che sposati e con tanti figli affermavan di esser soli, e lui cosa doveva fare?
Si comprò un cane, un’adorabile chiwawa messicano che portava in un’adorabile borsetta rosa, quel mini cane era la sua famiglia, la sua unica compagnia e provava un affetto ed una stima sinceri e profondi perché quell’animale non giudicava, lo osservava con i suoi occhietti profondi carichi d’amore alla ricerca di carezze e coccole, lui non era interessato ai suoi soldi o alla fama, non gli interessava l’origine delle sue nevrosi, lui lo accettava per quello che era.
 
S. osservò il suo medico, lo osservò con attenzione e gli chiese se avesse capito cosa lo affliggesse, domanda inutile perché era chiaro che nascondesse un segreto e sapeva che prima o poi colui che sulla sedia sedeva imponete avrebbe capito il giochino e così rispose
 
- Bau!
 
- Ha ragione mento a me stesso.
 
 
In fine aggiunse S. sospirando, ammettendo le sue colpe e nascondendo le nevrosi concluse la seduta per tornare presto a casa dal suo amato e stimato chiwawa, nonché suo collega e confessore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice…
Allora questa Nonsense parla di uno psicologo specializzato in psicanalisi, alla quale per giunta non crede, che decide di andare a sua volta da uno psicologo che alla fine si scopre essere il suo cane perché ormai ha perso il lume della ragione, non solo per il mestiere, infatti è sempre a contatto con i problemi altrui ma anche per ciò che tenta di nascondere, ovvero le sue più intime nevrosi.
Il dottor S. è lo psicologo citato nella Coscienza di Zeno che per vendetta nei confronti del paziente pubblica il suo manoscritto autobiografico, naturalmente il dottor S. non è mai esistito io ho solo voluto omaggiare uno dei miei romanzieri preferiti (che ora si starà rivoltando nella tomba) Aron Hector Schmitz alias Italo Svevo
Spero solo di non aver offeso la sensibilità di nessuno, se così fosse non era mia intenzione e mi scuso.
 
 
Questa Nonense partecipa a Challenge il festival del Nonsenso indetto da NonnaPapera!
Ecco il link:
 
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9535437

Partecipate in tenti!

  
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