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Autore: Iyah May    14/01/2011    2 recensioni
ATTENZIONE: Questa storia è collegata a 'LULLABIES'. Non sono una il sequel dell'altra ma sono la stessa storia raccontata dal punto di vista di due diversi personaggi. 'Remembering Sunday' è raccontata da Iyah, sorella di Jack degli All Time Low.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PHOTOGRAPHS [Chapter 1]

Mi trovavo ancora una volta a camminare per quei corridoi che detestavo, senza una meta precisa. Non avevo nessuna voglia di andare in classe ma sapevo che di lì a poco sarebbe suonata la campanella.

«Ahia, Jack!»
«Scusa Iyah! Hai visto Alex?»
Mio fratello, Jack. Sempre di fretta, sempre alla ricerca della sua anima gemella, Alex. Sono anni che mi chiedo come mai non si sono ancora sposati, se si trovano così bene insieme.
«No, oggi non l’ho ancora visto. Sei spaventato che ti possa tradire?»
«Che stupida che sei.» e se ne andò correndo, urtando molta altra gente e scomparendo dietro il primo angolo, così com’era arrivato.
Forse però ero io quella spaventata, preoccupata che Alex mi potesse tradire. A dire il vero non ne avevo motivo visto che tra noi non c’era mai stato niente. O almeno era quello che diceva lui. Alex era il cantante del gruppo in cui mio fratello suonava la chitarra e io ero una specie di mascotte/manager/groupie di Alex quando serviva. Il loro gruppo non era ancora molto famoso, erano in quella fase di band scolastica da ingaggiare per suonare in qualche pub della città ma negli ultimi tempi cominciavano ad avere sempre più canzoni proprie, a ricevere più chiamate da locali più importanti e a volte anche da altre città vicine. Quindi potevo dire di essere fiera dei tre ruoli che ricoprivo. Come stavo dicendo, tra me e Alex non c’era mai stato niente di… affettivo. Non da parte sua, almeno. Per quanto mi riguarda, non potevo ammettere di provare qualcosa per non perdere nessuno dei miei ruoli e per non creare certi imbarazzi con mio fratello o con Alex durante i concerti o durante le nostre abituali conversazioni nei corridoi della scuola.
Non l’avevo mai detto a nessuno, neanche alla mia migliore amica: l’ultima volta che mi ero presa una cotta per uno del gruppo, Zac, molti anni prima, lei era corsa a dirglielo, credendo che in questo modo, ‘rivelando i miei sentimenti’, avremmo potuto vivere per sempre felici e contenti. Inutile dire quanta fosse la vergona ogni volta che ci trovavamo uno di fronte all’altra. E così mi ero fatta passare subito questa cotta, mi ero ripromessa di non invaghirmi più di nessuno degli All Time Low e di non parlare più dei miei amori con lei. Ma, a quanto pare, non avevo mantenuto una delle tre promesse e così, da ormai tre anni, Alex occupava perennemente i miei sogni e i miei pensieri.
Arrivai senza accorgermene al mio armadietto e molto lentamente lo aprii, come se rallentare le mie azioni rallentasse anche tutto quello che mi stava intorno, compreso l’imminente suono della campanella. Ultimamente ero sempre di corsa e sentivo il bisogno di fare qualcosa con calma, ogni tanto.
Stavo per richiudere l’armadietto quando mi capitarono tra le mani alcune foto che avevo scattato pochi giorni prima agli All Time Low, come primo servizio fotografico. Ma quel momento tranquillo fu spezzato da un urlo che mi sorprese alle spalle.
«Banana!»
Lei. La mia migliore amica. Aveva cominciato a chiamarmi così dopo quel servizio fotografico perché avevo fatto spogliare i ragazzi facendoli rimanere in mutande e avevo fatto creare pose sexy, per esempio tenendo in mano e addentando, appunto, delle banane.
«Ehi, Hachi…»
«Oh oh, tono pensieroso… Che succede?»
«Assolutamente niente!» dissi cercando di allontanare qualsiasi suo sospetto ma soprattutto cercando di nascondere la foto che stavo guardando in quel momento, un primo piano di Alex – la mia foto preferita, visto il bellissimo sorriso che aveva.
«Cosa nascondi lì dietro?» Possibile non le sfuggisse mai niente?
«Niente rossa, non preoccupati. Sono solo alcune formule di matematica» Non ero mai stata brava a mentire ma per fortuna quella volta ci ha creduto.
«Oh cavolo, hai ragione! Matematica! Ti prego, fammi ripassare le formule, non me le ricordo!» Mmm, cosa avevo detto riguardo la fortuna? Hachi mi strappò dalle mani la foto, fare resistenza ormai era impossibile.
«Alex? Cosa c’entra Alex con la matematica? E perché stavi guardando una foto di Alex? Tra l’altro è venuto proprio bene…»
«Ehm, si. E’ venuto bene. Credo di aver perso il foglio di matematica. Questa foto non la stavo contempl…cioè, guardando. Cioè, la stavo guardando ma non era per me.» Cominciai ad arrossire, effetto collaterale della combinazione tra bugie e amore. «Si, insomma, hai capito. L’ho trovata nel mio armadietto per caso, probabilmente è uno scherzo di Rian.»
«Stavate parlando di me?»
Una voce alle mie spalle. Ma non una voce qualsiasi. La SUA voce. Non ci potevo credere. Perché capitavano tutte a me? Perché? Ormai ero immobile, avevo paura di girarmi e fare qualche smorfia davanti ad Alex per cercare di nascondere il mio imbarazzo, cosa che sapevo era impossibile fare. Perciò optai per l’opzione ‘Fai finta di non averlo sentito e non girarti’.
«Oh, ciao Alex! Si, stavamo parlando di te, Iyah ha trovato una tua foto e dice che sei proprio carino. Fagliela vedere, Iyah!»
Hachi: STAI ZITTA!
No, questo non gliel’ho detto. L’ho solo pensato. Mi girai lentamente, ancora paonazza in faccia, sfoggiando un enorme sorriso e cercando di limitare la vergogna. «Ciaaaaaaao Alex. Che bello rivederti!»
Chissà se ha sentito il rumore che stava facendo il mio cuore in quel momento. Lo sentivo battere, ma era un battito così forte che mi faceva male. Pensavo potesse uscirmi dal petto, e allora si che la figura di merda avrebbe toccato l’apice.
«Una mia bella foto? Fammela vedere! Che ci fai con una mia bella foto? Te la metti sotto il cuscino per fare sogni erotici su noi due? Ah ah ah»
L’abisso. Credevo di esserci dentro. Sapevo che non ne sarei più uscita. Mi sbagliavo ancora, era QUESTO l’apice delle figure di merda. Peggio di così non poteva andare. Ma decisi di ritirare subito questo mio ultimo pensiero per paura che succedesse davvero qualcosa di peggio.
Alex era ancora lì e aspettava una mia risposta.
«Iyah… Tutto ok? Ti vedo un po’ rossa, stai bene?»
Volevo solo sparire.
«Ehm… Si… Ti cercava Jack!» Cercai di tagliare corto cambiando discorso, sperando di poter uscire da quell’incubo.
«Oh, l’amore della mia viiiita! Jackieeeee, dove sei?»
Ripeto: perché quei due non si sono ancora sposati? No, meglio che non succeda. Subirei un trauma talmente grande da non uscirne più.
E così anche Alex se ne andò, correndo tra gli studenti e sparendo dietro un angolo, alla ricerca di mio fratello. Lasciò lì me e la mia migliore amica, davanti al mio armadietto, con la sua foto tra le mani.



E' la mia prima FF, spero vi piaccia :)
La mia intenzione è quella di andare avanti con altri capitoli ma questo dipende dal tempo che riesco a trovare quindi scusate se non sarò molto presente :)
_iyah
   
 
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