Tanto tempo fa
In una piccola città
Vivevan tre piccoli suini,
Tre dolci, teneri, e fattoni maialini.
Rosa, col codino arricciolato
Condividevan la casa che il padre, Giasone Congelatore, gli aveva donato.
Con affetto e con dedizione
Rollavan canne a cena, a pranzo ed a colazione.
Il più grande si chiamava Guglielmo,
E per farsi veder capo indossava sempre un elmo;
Il secondo, disapprovatore,
Si chiamava Michele e guidava il trattore;
Il terzo, il più piccolo e buffo
Si chiamava Franco, e portava una cresta a mo' di ciuffo.
Ma nel bosco insidioso
Una minaccia li attendeva
Si nascondeva minaccioso
Un brutto troll brufoloso:
Giustino, portava di nome
E di fiato in gola ne aveva, eccome!
Era invidiosio dei porcellini felici e canterini
Poiché lui era stonato come il pianto di cento bambini.
Voleva a tutti i costi cacciarli lontano
Sicché escogitò un malefico piano.
Il porcellino più grande, Guglielmo,
Dalla sua lettura si alzò (la guida tv)
E scuotendo il suo grande elmo
Sentenziò:
- L'indomani ognuno di voi costruirà la propria tana
Poiché a breve ho intenzione di portarmi a casa qualche putt*** -
Il secondo, il dì seguente,
Nel trattore costruì il suo letto splendente
L'aveva tirato a lucido, brillava come non mai
Tanto che Mastro Lindo, offeso, scappò in Paraguai (ç_ç)
Il terzo andò a sguazzare allegro nel fango
Anche se gli altri due, con disapprovazione
Non approvavano, perché non consueto per un maiale del suo rango
Ma lui se ne sbattè la cotenna con decisione
E continuò a crogiolarsi nel pantano come un puzzone.
Ora che i maialini rosei eran divisi
Il troll poteva attuare il suo piano per mandarli in crisi!
Demolì casa del primo e rubò il suo elmo burbero;
Al secondo, nel motore del trattore, mise lo zucchero.
Al terzo non seppe che fare:
Vide che lui non era un gran problema
Perché il suo unico interesse era nel fango sguazzare,
Notte e dì.
Pertanto il troll se ne andò via di lì
Con la sua risata malefica e spastica
Verso la selva amica.
Il dì seguente andò in panico Guglielmo,
Ormai senza elmo,
Michele pianse per ore
Per il suo povero trattore,
Franco era tranquillo
E nel fango singhiozzava brillo
Ma nel veder la disperazione dei fratelli
subito li invitò a buttarsi
nel fango, coi vermicelli,
a crogiolarsi.
Così felici e gioiosi
Scherzaron festosi;
Dopodiché mostrarono i grugni
Al malvagio troll che morì a suon di pugni.
MORALE DELLA FAVOLA
- Sguazzare nel fango è bello!
- Secondo me il troll era Justin Bieber...
- Hailey scrive delle rime pietose.
- Questa storia non fa ridere.
- Sto ancora ridendo per la rima tana/puttBip.
- Mi è venuta una strana voglia di salame.
- Rollare, rollare, rollare!!! *_*
Fine.