Desclaimer:
1-I
personaggi sono di Masami Kurumada
e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro
2-Diamo a LeFleurDuMal quel che è di LeFleurDuMal
: l’idea di accostare il Vangelo e Saga mi è venuta grazie alla sua fiction “Gethsemane” e gliene rendo merito con tutto il rispetto
possibile.
In
realtà questa sarebbe una fiction natalizia, quindi spero che vi sia avanzato
(insieme al panettone) un po’ di spirito natalizio e che riusciate a recuperare
un po’ di atmosfera da 24 dicembre mentre la leggete ^-^
Euaggelion
Notte fredda al
Santuario, notte scura che Saga attraversa come un fantasma tormentato.
Non si ferma al
Tempio dei Gemelli.
Respinge il cosmo
di Kanon che cerca di trattenerlo perché non vuole parlare con lui, Saga non
vuole parlare con nessuno.
Supera in un lampo
la casa del Toro e quella dell’Ariete e poi ancora giù, veloce come è veloce il
vento, fuori dai confini del Santuario.
Rallenta la sua
corsa solo quando arriva alla periferia di Atene.
Manca un’ora alla
mezzanotte e le strade sono deserte. L’ideale per chi, come lui, è in cerca
della solitudine più completa.
Per un po’ girovaga
senza meta in una successione di stradine e vicoli che gli ricordano tanto il
labirinto dei Gemelli.
Saga non ha paura
di perdersi in quel labirinto, piuttosto ha paura di ritrovarsi.
Sbuca in una
piazzetta illuminata di rosso, verde ed oro. Sono luci di Natale, ma questa è
più illuminata che il resto dei vicoli dove è passato prima.
Si guarda intorno
per capire cos’è che gli sfugge. Ah, ecco, quella non è solo una a piazza: è il
sagrato di una chiesa.
Una stella cometa
di LED spicca sopra il portone centrale per indicare la via a chi cerca un
miracolo.
“Ed io come farò?
Quale stella mi indicherà la via da seguire adesso?”
Pensa Saga.
Su un lato della
piazza ci sono delle panchine assolutamente anonime, abbandonate, inerti. Proprio
come vorrebbe essere Saga.
Vi si lascia cadere
esausto a lasciarsi scorrere davanti la sua vita.
Sole e calore della
Grecia, e vento, vento che corre tra i campi di grano e scompiglia i capelli di
giovani guerrieri.
Smeraldo degli
occhi di Aioros e mare di quelli di Saga, occhi che si incontrano sinceri e timidi
per lasciarsi subito.
Bagliori d’oro che fiammeggiano
intorno ai loro corpi ed i loro cuori.
Poi la notte ed il
freddo avevano soffocato ogni cosa.
Saga si passa una
mano sugli occhi stanchi a scacciare quelle ombre.
:-Perché sei
triste? Nessuno dovrebbe essere triste a Natale, lo sai?-:
Una bimbetta di sei
anni lo guarda con occhi grandi e spalancati.
:-No, cara… non sono triste-:
Risponde lui poco
convinto.
:-Non si dicono le
bugie! Soprattutto non si dicono la vigilia di Natale!-:
La faccina della
bimba è adorabilmente corrucciata.
:-Hai ragione, perdonami… ma aspetta… oggi è
ancora il 24 di Dicembre, manca più di una settimana alla vigilia di Natale-:
:-Ma cosa dici? Domani è il 25 Dicembre ed è
Natale, quindi oggi che è 24 è la vigilia di Natale-:
Insiste la bambina.
“Ma perché è così
convinta che Natale sia domani?”
:-Ireni! Ecco dove ti eri cacciata!-:
La bambina si gira
verso la voce.
:-Papà, sono qui!
Questo signore non sa che oggi è la vigilia di Natale, diglielo tu!-:
L’uomo alza gli
occhi al cielo in cerca di pazienza.
:-Ireni, te l’ho già spiegato l’anno scorso: qua in Grecia
ci sono due giorni di Natale, il nostro è domani, ma per il signore sarà il 7
gennaio, hai capito?-:
Poi si rivolge a
Saga.
:-Mi scusi, non
riesco a farle capire questa storia dei due giorni di Natale. Noi siamo
cattolici ed il nostro natale cade il 25 Dicembre, ma in tutta la Grecia
prevale il Natale
ortodosso e questo fatto confonde un po’ mia figlia. Spero comunque che non
l’abbia disturbata-:
Saga scuote la
testa.
Ora si spiega
l’ostinazione della bimba.
:-No, non si
preoccupi, nessun disturbo-:
:-Perché il tuo
Natale è un altro giorno? Non ti piace il nostro Natale? È bello, sai? Ci sono
tanti regali per tutti e tante cose buone da mangiare!-:
Quella bambina era
ancora nella piena ingenuità dell’infanzia.
:-Sono sicuro che
il tuo Natale è bellissimo-:
Risponde Saga.
:-Allora lo vuoi festeggiare
anche tu con noi?! Adesso io e il mio papà andiamo a prendere gli zii con il
mio cuginetto, e poi stasera andiamo in chiesa
per aspettare Gesù
bambino, e la messa è proprio in questa chiesa, sai? A me la messa non piace
perché è lunga e noiosa, però è bello perché la mamma
mi fa stare alzata
fino a tardi…-:
:-Ireni!-:
:-Ops!-:
Saga ride e le
accarezza i riccioli castani.
:-Va bene, piccola,
mi hai convinto, festeggerò il natale domani, come te-:
Gli occhi grandi di
Ireni brillano appena dice queste parole.
:-Veramente?! Che
bello! Allora buon Natale!-:
:-Buon Natale-:
Ripete Saga con un
sorriso stanco.
Ireni prende per mano il
suo papà ed insieme si allontanano, lasciando Saga a riflettere sui due giorni
di Natale.
“Infondo non cambia
niente, è sempre Natale… però per lei era così
importante”
Si volta a guardare
la facciata della chiesa con la sua cometa.
“Sono gli uomini a
creare i loro miracoli e non se ne accorgono neanche. Questa stella è fatta di
vetri e plastica, ma c’è gente che crede
in lei e la rende
magica con la sua fede”
Si alza un vento tagliente
e Saga si sente all’improvviso inerme e vulnerabile.
LUCA 10,15Sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai
precipitata!
Guardare il portone
laterale semiaperto e pensare la parola “rifugio” è la stessa cosa.
#--- (stella cometa)
Entra in chiesa in
silenzio.
Penombra, candele,
odore di incenso e colonne scanalate.
Una chiesa cattolica
della periferia di Atene è straordinariamente simile al tempio di Athena che
Saga conosce bene.
Sulle pareti della
navata le fiammelle si riflettono su incisioni di bronzo. Figure che raccontano
una storia antica accompagnate da versetti del vangelo.
La prima sembra
scritta per lui.
MATTEO 23,27Guai a voi scribi e farisei ipocriti! Voi rassomigliate
a sepolcri imbiancati: essi all’esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono
pieni
di ossa di morti e di ogni putridume
“Un angelo sul
volto, un demone nel cuore”
Kanon glielo aveva
detto, aveva già capito la sua doppia anima.
Il pavimento di porfido
gli sembra improvvisamente una scia di sangue. Percorre la navata trattenendo
il fiato.
GIOVANNI 12,50Non considerate come sia meglio che muoia un uomo solo
per il popolo e non che perisca la nazione intera?
Caifa sacerdote che
condanna per mantenere il suo potere.
Saga sacerdote che
condanna Aioros innocente.
Nella navata buia
le sue labbra diventano una sottile linea pallida.
Davanti all’altare
stanno inginocchiate delle figure, ma non sono persone: sono statue.
Un uomo ed una
donna in atto di adorazione.
Incuriosito Saga si
avvicina.
“Stasera andiamo in chiesa ad aspettare Gesù bambino, e
la messa è proprio in questa chiesa, sai?”
La culla vuota è
quella di Gesù bambino che Ireni aspetta a mezzanotte.
Per Saga quella
culla è vuota perché Aioros è già scappato portando via Athena neonata.
Intanto gente
comincia ad entrare in chiesa e ad occupare i primi posti.
Sono soprattutto
famiglie, con i bambini che si stropicciano gli occhi e gli adulti che si sforzano
di mantenere abbastanza contegno per tutti,
e gli adolescenti
che si riuniscono a parte nei loro gruppetti.
Si allontana dal
Presepe e percorre l’altra navata con altre incisioni.
GIOVANNI 6,70Non ho forse scelto io voi, i dodici? Eppure uno di voi
è il diavolo!
Tra dodici eletti
si nasconde il male, letale ed assolutamente insospettabile.
“Ipocrita. Traditore”
Saga sa di essere
lui Giuda. O di esserlo stato. Non che faccia differenza.
Il passato è
passato, ma continua a fare male, e anche adesso che per tutti è tornato un
Saint non riesce a scrollarsi di dosso il disprezzo che prova per se stesso.
Non cerca
consolazione, semmai Saga cerca l’oblio.
LUCA 22,43Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo
:-Saga-:
La sua voce. Perché
lui? Perché lì?
Ali dorate che
scintillano anche quando non indossa la cloth del
Sagittario.
:-Non saresti
dovuto venire a cercarmi, Aioros-:
Signore, allontanati da me che sono un peccatore LUCA
5,8
:-Avrei dovuto lasciarti
solo? Andiamo, Saga, per quanto ancora vuoi continuare a scappare? Non ti ho
mai visto comportarti da codardo e non ti permetterò
di cominciare
adesso, è chiaro?-:
Parole dure, parole
che sferzano.
:-Come faccio?
Aioros, tu non sai quanto mi pesa quello che ho fatto a te, ad Athena, a
tutti!-:
:-Allora
dimenticalo-:
:-Non posso-:
Improvvisamente le
sue mani si trovano avvolte in una stretta calda.
:-Saga… guardami. Coraggio, guardami-:
Controvoglia,
decisamente controvoglia, Saga alza lo sguardo ad incontrare quello di Aioros.
Sì, lo sapeva.
Sapeva che i suoi occhi sono un miracolo, ma ogni volta per Saga il miracolo si
ripete e lo lascia senza fiato.
C’è amore in quello
sguardo, e c’è protezione, e tenerezza.
:-Aiutami… per favore, Aioros, anima nobile, aiutami-:
Signore, nelle tue mani consegno il mio spirito LUCA
23,30
È un miracolo
quando Saga cede ad un abbraccio che non promette poco né invano.
Alcune persone
lanciano loro rapide occhiate di disapprovazione.
:-Che ne dici,
torniamo al Santuario?-:
Saga annuisce ed
insieme si avviano alla porta laterale proprio mentre il coro segna l’inizio
della messa.
Prima di uscire si
volta a leggere un’ultima incisione.
Alzati e va, la tua fede ti ha salvato LUCA 17,19
E Saga stringe più
forte la mano del suo angelo dalle ali d’oro.
Dove
sarà il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore MATTEO 6,21
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Nel
testo sono nascoste un paio di citazioni, riuscite a riconoscerle?
Non
vi preoccupate: sono quotate qui sotto
Veloce come è veloce il vento – Farò di
te un uomo; Mulan
Il passato è passato, ma continua a fare
male. Il re leone *overdose di cartoni Disney*
Non promette poco né invano – I Promessi
sposi a proposito dell’innominato