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Autore: __Ilaria_    16/01/2011    4 recensioni
Damon, a l’età di sette anni, fa uno strano e terrificante incontro con una ragazzina poco più grande di lui..
Dal testo: "Quando guardò in basso, sul giardino, vide una ragazza. Chi è?, si domandò."
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ok. Cosa posso dire? Sono tornata con una nuova one-shot e stavolta non è strappa lacrime come l'altra!xD Questa Fanfic ha partecipato al contest indetto da _DreamerGirl_ "When The Rain Comes Here - Cosa può succedere sotto la pioggia?" e si è piazzata penultima per colpa di errori grammaticali. Auch.>.< Ma non mi dispero per questo, in fondo, è il primo contest a cui ho partecipato.

Nickname EFP/forum:  __Ilaria_
Titolo: La ragazza vestita in bianco
Fandom:  Il Diario del Vampiro
Personaggi: Damon Salvatore; Nuovo Personaggio
Pairing: Damon Salvatore; Nuovo Personaggio
Rating: Arancione
Avvertimenti: One-shot,Missing Moments
Introduzione: Damon, a l’età di sette anni, fa uno strano e terrificante incontro con una ragazzina poco più grande di lui..
Note d'autore (facoltative): Non so come mi sia venuta fuori una cosa del genere. Le uniche cose che il mio cervello mi diceva erano: Damon, pioggia, paura. E stop. Ed è venuta fuori codesta one-shot. Buona lettura.

La Ragazza Vestita In Bianco
 
Giro, girotondo, casca il mondo, casca la terra… Tutti giù per terra!
Entrambi caddero a terra piegandosi sulle ginocchia.
Ridevano spensierati.
Si divertivano con poco.
La donna si alzò in piedi e porse la mano al figlio, che con un sorriso l’afferrò.
Si tirò su in piedi.
Guardò la madre.
La sua espressione si trasformò in una maschera di puro terrore.
Il volto della madre era grigiastro, gli occhi sembravano uscire dalle orbite da un momento all’altro, vitrei, i capelli spettinati, l’abito sporco e logoro, ed era talmente magra che si potevano vedere le ossa sotto la pelle smorta.
Il bambino cercò di allontanarsi, ma le unghie della donna gli arpionarono il braccio.
Urlò con tutto il fiato che aveva in gola…
 
Damon si svegliò, mettendosi a sedere sul letto. Era sudato e ansimava. Una lacrima solitaria gli rigava il volto.
Stava quasi per calmarsi che un tuono squarciò il silenzio della stanza. Sobbalzò spaventato quando una finestra si aprì per colpa dell’aria e della pioggia.
Fantastico…. Oltre all’incubo, ora, anche il temporale.
Sospirando si alzò e scese dall’enorme letto. Troppo grande per un bambino della sua età. Anzi, sarebbe troppo grande per chiunque.
Si avvicinò alla finestra e con non poca fatica la chiuse. Quando guardò in basso, sul giardino, vide una ragazza. Chi è?, si domandò. La ragazza portava un vestito lungo, bianco sporco e fradicio, per via della pioggia. I capelli corvini come i suoi, mossi e bagnati, le ricadevano lunghi sulla schiena. Stava lì. Ferma. Immobile. Damon continuava a fissarla incantato. Lei era girata di spalle. All’improvviso si voltò, e al bambino gli mancò il fiato. Il volto della ragazza era sfigurato da dei tagli profondi ancora freschi. Un occhio mancava all’appello, e nell’altro la pupilla e l’iride erano inesistenti. La pelle verdastra. La parte davanti del vestito era ricoperta di sangue e qualcosa usciva dalla pancia di quest’ultima.
Damon si allontanò di fretta dalla finestra andando a sbattere contro qualcuno. Si voltò e urlò dal terrore.
-Damon! Damon! Piccolo mio, calmati! – Gli urlò la madre subito prima di abbracciarlo. Il bambino smise di urlare e iniziò a piangere contro il grembo della donna.
-Madre…la ragazza…nel nostro giardino...c’è una…- Non finì la frase perché svenne stremato dall’incubo e dalla visione della ragazza insanguinata…
 
Aprì gli occhi lentamente. Si guardò intorno.
-Piccolo! Come ti senti?- La donna si avvicinò al figlio, gli accarezzò il volto.
Era stata tutta la notte insieme a lui. Era svenuto tra le sue braccia parlando di una ragazza nel giardino, ma quando lei si affacciò a guardare nel giardino non c’era nessuno. Un incubo, pensò.
-B-bene.. Credo..- Rispose incerto il bambino. Si passò una mano tra i capelli corvini, spettinandoli ulteriormente.
-Dam, stanotte, prima di svenire, hai parlato di una ragazza nel nostro giardino, ma quando mi sono affacciata a guardare, non ho visto nessuno.- Lo informò con tono dolce.
-Hai fatto un bruttissimo incubo? Ti va di raccontarmelo?- Gli domandò sorridendo.
Damon la guardò incredulo.
-Non era un incubo, madre! La ragazza c’era davvero! L’ho vista!- Urlò offeso.
-Sì, sì, ma calmati adesso. Amore, è normale che ti sia sembrato tutto reale, ma non era così. Credimi.- Gli sistemò i capelli ma lui si liberò della sua mano e scese dal letto. Corse verso la finestra. L’apri e il freddo si abbatte su di lui come uno schiaffo in pieno volto, ma non se ne curò minimamente. Pioveva ancora. Indicò un punto preciso del giardino.
-Era lì! Lì!- Urlò alla madre. Lei di tutta risposta sospirò e si avvicinò a lui. Lo tirò delicatamente dentro e chiuse la finestra.
-Ti prenderai qualcosa così.- Damon la guardò scioccato. La persona che era sempre stata dalla sua parte, che l’aveva sempre sostenuto, ora, non gli credeva.
-Esci. Voglio rimanere da solo a giocare.- Le disse freddamente. La madre si sorprese del tono del figlio, ma decise comunque di fare come gli aveva chiesto.
-Va bene.- Gli diede un leggero bacio sulla guancia ed uscì silenziosamente dalla stanza.
Prima di uscire si voltò a guardarlo.
-Oggi pomeriggio devi farmi un favore e tenere Stefan che io e tuo padre dobbiamo uscire.- Damon sbuffò. Non aveva mai avuto una simpatia per il fratellino anzi, lo considerava un peso. E ovviamente toccava a lui occuparsene quando i suoi uscivano. Che seccatura. La donna uscì dalla stanza.
Io non sono un bugiardo. E non sono nemmeno pazzo. Quella ragazza l’ho vista veramente, non era un incubo. E lo proverò. Con questa silenziosa promessa, Damon tornò a guardare il giardino, il punto in cui aveva visto la ragazza la notte scorsa.
 
Seduto sulla sedia della scrivania, con una coperta sulle spalle, attese, affacciato alla finestra, l’apparizione della ragazza. Ma era ancora troppo piccolo per sopportare una notte insonne, così si addormentò…
… Si svegliò improvvisamente per colpa di un tuono. Guardò fuori dalla finestra. Era ancora notte, e come nella precedente, la pioggia veniva giù con prepotenza. Sospirò. Si guardò intorno, quando tornò a osservare il giardino lei era lì. Lo stava guardando. Sebbene il suo cervello gli disse di correre a svegliare la madre, o di correre e basta, lui fece altro. Si alzò, lasciando la coperta sulla sedia e corse al piano inferiore. Aprì il pesante portone che dava sul retro e uscì sotto la pioggia.
La ragazza era ancora lì.
-CHI SEI!?- Le urlò. Lei non rispose e non si mosse.
Forse non l’aveva sentito. Forse doveva avvicinarsi a lei.
Costrinse le sue gambe a muoversi. Tremava dal freddo e dalla paura. Lentamente accorciava la distanza tra di loro fino ad arrivare a pochi metri da lei. Adesso tramava di più per la paura e il terrore. Aveva paura di morire.
-Chi sei?!- Le domandò nuovamente. Cercò di non iniziare a battere i denti dal freddo. Era completamente bagnato e ci vedeva pochissimo. Non riusciva a capire bene quanto distanti fossero l’uno dall’altra. Un lampo squarciò il cielo e Damon indietreggiò cadendo a terra. Erano più vicini di quanto credeva. Le lacrime premevano per uscire.
-Ciao, Damon.- Disse la ragazza.
-C-co-come fai a-a s-sapere il mio n-n-nome?- Domandò terrorizzato il bambino.
La ragazza sorrise, per così dire. Sembrava più una smorfia.
-Io sono un fantasma. E..abito nella vostra villa.- Rispose semplicemente la ragazza.
Damon non capiva.
-Prima che veniste voi ad abitare qui, io e la mia famiglia risiedevamo in questo posto. Mio padre era un uomo molto potente e poco simpatico ai cittadini di Firenze. Una notte, dei mercenari, assunti dai suoi nemici ci uccisero. Mio padre, mia madre, mio fratello e me. Non so perché, ma quando mi sono svegliata non ero né in paradiso né all’inferno, ero..qui. Con questa specie di non-corpo. Ho visto tuo nonno comprare questa villa, ho visto nascere e crescere tuo padre e suo fratello, ho visto tutto.. Anche la tua nascita.-
Damon ascoltava a bocca aperta la ragazza. Non sapeva cosa dire, non sapeva se crederci o no. Così si limitò a tacere e ad ascoltare cercando di non pensare alla pioggia e al freddo.
-Ti ho visto crescere fino ad adesso.- Sorrise nuovamente.
-E.. Mi sono innamorata di te.- Aggiunse in fine, timidamente.
Damon spalancò gli occhi neri come la pece e la guardò incredulo. E’..innamorata..di..me?? E ora come le dico che a me lei non piace ma anzi, mi fa paura? E se poi si arrabbia? Mi ucciderà? Io non voglio morire!
La ragazza scoppiò a ridere. Il bambino sussultò e poi la guardò offeso.
-So a cosa stai pensando. Ti capisco. E no, non ti ucciderò, non potrei mai. Ti chiedo solo un favore.- Mentre parlava gli tese la mano insanguinata per aiutarlo ad alzarsi. Damon si alzò da solo e lei ritirò la mano.
-E c-cosa?- Domandò timoroso.
-Un bacio.-
Spalancò gli occhi.
-Scherzi?-
-No.-
-N-non posso. Non ci riesco.-
-Un bacio e io ti proteggerò. Per sempre.
Calò un silenzio imbarazzante tra i due rotto soltanto dai tuoni e dalla pioggia.
-Io non ho bisogno di protezione.- Rispose arrogante e sicuro di sé.
-Il mio sesto senso mi dice che avrai bisogno di parecchia protezione. In cambio voglio solo un bacio.-
Damon ci pensò parecchio. Non capiva perché avrebbe dovuto baciare quel fantasma solo per ricevere…protezione?
-Sei tu che mi hai fatto fare quell’incubo la notte scorsa?-
-Sì. Per svegliarti e mostrarmi a te.-
Il bambino annuì. Quindi se io rispondo di no, lei può perseguitarmi.
-Per avere solo sette anni sei un bambino molto perspicace.- Gli sorrise.
Anche lui sorrise. Il primo sorriso che le mostrava. La ragazza sembrava imbarazzata.
-Va bene.- Esordisce all’improvviso.
-Ma solo un bacio.-
-Sì, uno.-
Per quanto avrebbe voluto scappare, Damon si avvicinò alla ragazza. Molto lentamente e con cautela. Il cuore gli batteva talmente forte da sentirlo quasi uscire fuori dal petto. Anche la ragazza si avvicinò. Gli prese le mani e lui sussultò. La sua pelle era..molliccia..bagnata.. Un brivido freddo gli percorse la schiena. I loro volti si avvicinarono molto lentamente. La voglia di scappare aumentava, proprio come i battiti frenetici del cuore.
Le loro labbra, fredde e bagnate, s’incontrarono.
Rimasero così per qualche secondo, poi lui si allontanò.
Si pulì le labbra e si guardò la mano sporca di sangue. Si pulì sui vestiti.
-Non so nemmeno come ti chiami o quanti anni hai.-
La ragazza sorrise.
-Mi chiamo Rebecca e ho undici anni.-
Rebecca…
-Adesso devo andare. Ma come ti ho detto già prima, io ti proteggerò per sempre .-
Detto questo la ragazza sparì. Damon si ritrovò da solo nell’enorme giardino, bagnato fradicio sotto la pioggia e tremante per il freddo.
La vista gli si offuscò e in un attimo tutto fu’ nero…
 
Giro, girotondo, casca il mondo, casca la terra… Tutti giù per terra!
Entrambi caddero a terra piegandosi sulle ginocchia.
Ridevano spensierati.
Si divertivano con poco.
La ragazza si alzò in piedi e porse la mano al bambino, che con un sorriso l’afferrò.
Si tirò su in piedi.
Guardò la ragazza.
Era bellissima. Aveva lunghi capelli corvini, mossi, che le ricadevano leggeri sulla schiena. Gli occhi di un castano simili a quelli dei cerbiatti. Solari e dolci. Il viso a forma di cuore. Portava un vestito bianco candido che le calzava a pennello.
Sorrise.
-Ti proteggerò per sempre…-






Giudizio del giudice:

__Ilaria_ - La ragazza vestita in bianco
- 6/10 correttezza grammaticale

Nella fan fiction ho riscontrato parecchi errori. Virgole dimenticate (qualche esempio: “Sobbalzò spaventato quando una finestra si aprì di colpo”, oppure “Damon si allontanò di fretta dalla finestra andando a sbattere contro qualcuno” – non trovi che serva qualche virgola in più? Il periodo diventa troppo lungo e non ci sono pause) o anche di troppo, un “fu” con l’accento, frasi con una costruzione grammaticale errata (“Al bambino gli mancò il fiato” oppure “Oggi pomeriggio devi farmi un favore e tenere Stefan che io e tuo padre dobbiamo uscire”), ripetizioni di verbi e/o parole in periodi. Tutti errori che avresti potuto evitare con una lettura più attenta. Prima di pubblicare, consiglio un’attenta rilettura della fan fiction.

- 7.5/10 lessico e stile
Buono il lessico, e pure lo stile. Un vero peccato per tutti gli errori grammaticali, che hanno fatto scendere il punteggio. Ti consiglio inoltre di racchiudere i pensieri dei tuoi personaggi in queste virgolette (“ ”), per non dare adito a confusioni e, nella prima frase del testo, dove citi il verso della canzoncina “Giro girotondo”, consideralo come dialogo (quindi mettilo tra i trattini).

- 10/10 attinenza al tema (la pioggia)
Pieno punteggio. È presente in tutto e per tutto, ed è fondamentale per attribuire alla storia un’atmosfera piuttosto cupa.

- 4.5/5 originalità
Molto, molto originale! L’incontro da parte di Damon con un fantasma… di certo, particolare! Non sono in molti a fare storie in cui è presente un Damon piccolo. Purtroppo, non ti do punteggio pieno perché il fantasma (e il suo modo di parlare), mi hanno ricordato i fantasmi tipici dei temi delle antologie, che si assomigliano tutti tra loro alla fin fine.

- 4.5/5 giudizio personale
Mi è piaciuta tantissimo, non immagini quanto! Gli errori grammaticali ti hanno penalizzata però… di conseguenza, non hai raggiunto la perfezione.

Tot. Punti. 32.5/40
   
 
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