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Autore: tappanasina    17/01/2011    4 recensioni
Un incendio scoppia improvvisamente nel castello. Tutti sono nel panico ed egoisticamente scappano. Rimane solo Brad, il Cappellaio, che non trova più i bimbi che gli avevano affidato...
Genere: Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’incendio si stava propagando per tutto il castello. Brad stava andando nel panico, non vedeva i due gemelli. Da dietro una colonna spuntavano due orecchiette di coniglio, una bianca ed una nera, e si sentiva un piagnucolio. Il Cappellaio corse da loro. I due bimbi erano abbracciati, e provavano a consolarsi. Sentiva le lacrime scendergli per il sollievo.
-Venite con me piccoli!- disse. I due lo guardarono coi grandi occhi e si attaccarono alle sue gambe.
-Dov’è il nostro papà?- chiesero in coro.
-Non lo so…- rispose mortificato
-E la mamma?-
-Neanche lei…-
Le loro facce divennero cupe e si strinsero all’uomo. Quella scena lo frustrava, e non sapeva neanche come rincuorare i piccoli.             Dalle finestre s’intravvedeva l’ala nord del castello che veniva mangiata dalle fiamme rosse e spaventose.
-Portaci via- Avevano uno sguardo tenero e infantile.
Lui li squadrò dall’alto in basso e si girò dall’altra parte, procedendo spedito, sperando che la strada fosse libera. I due corsero verso di lui e gli presero le mani, fredde e scivolose. Fra i tre c’era un silenzio di tomba, fino a quando il coniglietto con le orecchie bianche: -Ci siamo solo noi?-
-Si- gli rispose l’altro, mentre muoveva convulsamente il batuffolo che aveva come coda. Si fermarono, e cominciarono a ridere sgranando gli occhi, che divennero di un rosso cupo e intenso. Rivoli di sangue vermiglio li scese dalle mani e il Cappellaio li guardò esterrefatto.
-Duncan, non siamo ancora soli, però.-
I due osservarono Brad e alzarono le mani. Lui, si sentì immobilizzato e qualcosa gli premeva nel petto e gli procurava un dolore immenso. Urlò. Una strana sensazione alle braccia lo fece però zittire. Provò a girare la testa per vedere i piccoli, per capire se aveva avuto un’allucinazione per il fumo, se stava dormendo o qualunque altra cosa fosse. Con un sonoro “CRACK”, gli si staccarono le braccia, ed il sangue scese a fiotti. Seguirono le gambe e la pelle del petto.  Anche se urlava, il Cappellaio non riusciva ad esprimere appieno il suo dolore. Sentì salirgli in gola un conato di vomito. Provò a trattenersi, ma dalla sua bocca uscì altro sangue ed il pavimento ne fu completamente ricoperto.   I bimbi lo guardavano, con degli sguardi crudeli, maligni, senza pietà. -Kevin, vuoi finire il lavoro? disse il coniglietto con le orecchie nere.
-Grazie fratellone- sorrise il fratello. Con un balzo, si mise sopra al Cappellaio e gli afferrò la testa. Avvicinò le labbra all’orecchio e sussurrò: -Arrivederci, Cappellaio…-
In quell’istante un terribile pensiero balenò nella testa dell’uomo. Ma tutto si tinse di rosso.




Ciau a tutti! Questo è il mio primo scritto, quindi vi chiedo di essere comprensivi se c'è qualcosa che non va, ma spero che comunque vi piaccia.
  
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