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Autore: Fiery    17/01/2011    7 recensioni
Lasciai scorrere la punta della penna sul dorso della mano, tra il pollice e l’indice. L’inchiostro nero mi macchiò la pelle, mentre abbozzavo un’otto rovesciato, simbolo dell’infinito.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi perdo in tante chiacchiere, soprattutto perché è un secolo che non pubblico qualcosa xD ci tengo solo a dire che sono molto affezionata a questa shot e ci ho messo molto per perfezionarla settimane e settimane fa. Loro… sono sempre loro. Joe e Mary – che avete avuto modo di conoscere se avete letto qualcosa di mio, in caso contrario è un personaggio nuovo e non famoso, ma proprio per niente. Ci sono sogni, c’è amore, c’è gratitudine e c’è speranza.

Come al solito Joe Jonas non mi appartiene e non voglio dare rappresentazione veritiera del suo carattere, inoltre non scrivo a scopi di lucro e blablabla.

Ringrazio chi ha creduto in me e chi mi ha spinto a pubblicare. Ringrazio loro e ringrazio chiunque leggerà e recensirà. Davvero, di cuore.

Maria.<3

 

Alla Jary.

Infinito

Lasciai scorrere la punta della penna sul dorso della mano, tra il pollice e l’indice. L’inchiostro nero mi macchiò la pelle, mentre abbozzavo un’otto rovesciato, simbolo dell’infinito. Ero fissata, negli ultimi tempi, con quel simbolo che per me aveva un significato molto importante. Essendo nata l’8 Novembre, quel numero specifico veniva associato benissimo al simbolo dell’infinito. Mi piaceva come significato nascosto, e più volte io e Hope, per via scritta, ci salutavamo dicendo che ci volevamo bene con gli “otto rovesciati”. Aveva segnato una fase della mia vita, soprattutto nell’ultimo periodo: non avrei mai avuto il coraggio di farmi un tatuaggio vero e proprio, ma questo non mi impediva di fissarmi con quel tipo di disegno.

-Mary…- sollevai lo sguardo, sobbalzando appena quando mi resi conto che Joe era seduto sul divano, di fianco a me. Sollevò entrambe le sopracciglia e mi squadrò, -Bentornata sulla terra.- ridacchiò.

-Da… da quanto mi stai…- boccheggiai stupita.

-Ti sto fissando?- completò lui, con una risata, -Abbastanza per capire che l’inchiostro ti dà alla testa.- mi rubò la penna e osservò il disegno abbozzato sulla mano. Sfiorò la linea dell’otto con un dito, -Mi spieghi perché ultimamente sei così fissata con questo simbolo? Te lo vedo disegnare ovunque!-

-E’ il giorno del mio compleanno.- risposi brevemente, ma dal suo sguardo capii che non credeva per niente fosse l’unico motivo, -Mi piace come simbolo, anche il suo significato… insomma, l’infinito.- sorrisi, -Le cose non durano per sempre, questo è ovvio, ma amo credere che alcune lo siano.-

-Del tipo?- mi incoraggiò a continuare, sistemandosi meglio al mio fianco; il suo dito che continuava a delineare il simbolo nero sulla pelle bianca.

-La famiglia.- risposi, dopo qualche secondo a pensarci, -Le amicizie… insomma, sono valori, appunto, infiniti. Non credi anche tu?- annuì, dandomi ragione in qualche modo, -E credo anche le proprie convinzioni, la fede che una persona può avere… in pratica tutti i valori che conserviamo.-

-L’infinito è dentro di noi, quindi.-

-Solo in chi ci crede.- sospirai e rimasi subito dopo in silenzio, convinta che quel discorso fosse terminato, ma evidentemente non era così per Joe.

-Nient’altro?-

Lo fissai negli occhi, mordendomi un labbro, -Anche l’amore.- sussurrai, sentendo immediatamente il sangue fluire alle guance, -Oddio… ti sembrerò sdolcinata o una che non ha i piedi per terra… ma credo che se una relazione si conclude, questo non vuol dire che l’amore debba concludersi a sua volta.- spiegai, appoggiandomi con la testa alla sua spalla e osservando il suo dito continuare a sfiorare il simbolo sulla mia mano, -Ci innamoriamo così tante volte nella vita che è impossibile pensare che l’amore possa finire di punto in bianco, dopo una delusione…- sospirai profondamente, -Certo… ci crediamo, pensiamo sia la fine di tutto… ma non è mai davvero la fine.-

Alzò lo sguardo su di me, con un sorriso enigmatico in volto. Lo fissai confusa, aspettandomi una sua battuta come al solito, -Diventai una scrittrice fantastica.-

Sbattei le palpebre, sorpresa da quel commento, che suonava tanto come un complimento. Non capii nemmeno cosa c’entrasse in quel momento e in mezzo a quel discorso, ma non riuscii a impedirmi di sorridergli dolcemente, -Lo credi davvero?-

-Certo.- annuì Joe.

-Beh… grazie.- dissi stupita, per poi ridere, -Ora sarà meglio andare, gli altri ci staranno aspettando.- feci per alzarmi, ma Joe afferrò il mio polso, costringendomi a rimanere seduta sul divano con lui.

-Ti dico, in tutta sincerità, che non ne posso più di vederti disegnare quel simbolo sulla mano o sul polso.- recuperò la biro nera, abbandonata tra di noi, e mi studiò un attimo dalla maglietta bianca, con stampato sopra un cuore rosso con la scritta “The Beatles”, agli shorts di jeans, fino alle converse basse bianche.

-Beh… è l’unico posto.- mormorai, cauta. Sbarrai gli occhi, vedendo il suo sorriso allargarsi in modo fin troppo malizioso, -Joe…- cercai di dissuaderlo, ma lui aveva già afferrato un lembo della mia maglietta, -Joe, non ti azzardare!!- lo richiami, arrossendo vistosamente in viso.

-Tranquilla, nessun posto scandaloso.- alzò gli occhi al cielo, sollevando un poco la maglietta, abbastanza per scoprirmi la pancia, -Le parti più intime le marchiamo più tardi.- mi fece l’occhiolino. Gli lanciai un’occhiataccia e gli tirai un pugno sulla spalla, procurando soltanto ancora più risate nel mio ragazzo, -Avanti, non fare la bambina… voglio solo farti un piccolo tatuaggio qui.- indicò il mio fianco destro, poco sopra al passante degli shorts.

-Non puoi evitare?- deglutii, mentre una sua mano si posava con naturalezza sul mio ginocchio destro, -Siamo anche in ritardo, e poi tu hai detto che l’inchiostro…- mi bloccai, poiché Joe non mi diede ascolto e appoggiò la punta della biro sulla pelle, iniziando a tracciare la sagoma dell’otto rovesciato. Fissai la sua mano ricalcare il simbolo, in modo che non si cancellasse facilmente, e ridacchiare. Mi rilassai solo quando allontanò le sue mani dal mio corpo e osservò soddisfatto il proprio lavoro.

-Allora… ti piace?- chiese, con un sorrisone, e abbandonando la biro sul tavolino di vetro.

Sfiorai con le dita il mio fianco e annuii appena, -Mi spieghi perché proprio il fianco?- sospirai, alzando lo sguardo su di lui.

Rise, -Perché è un bel punto per farsi un tatuaggio…- commentò tranquillamente, -E siccome so che non te ne farai neanche uno perché hai paura, sarò io stesso a ricalcare il disegno quando sbiadirà.-

-Ma prima o poi dovrà cancellarsi.- gli feci notare sempre più confusa.

Joe sorrise e sfiorò il simbolo, procurandomi un brivido, -Diciamo che lo vedo come il simbolo del nostro amore e non voglio che sbiadisca.- spiegò, per poi piegarsi e posarci un bacio leggero, facendomi trattenere istintivamente il fiato. Si alzò in piedi, recuperando le chiavi della macchina e il cellulare, -Ora andiamo, ci staranno aspettando!-

Mi alzai a mia volta, recuperando la macchina fotografica che quel giorno mi avevano chiesto di portare dietro. Avevamo intenzione di passare il pomeriggio tutti insieme al mare e sicuramente ci sarebbe stata l’occasione di immortalare quelle ore con qualche scatto. Lo precedetti fuori di casa e salii in macchina, aspettando che chiudesse a chiave e mi raggiungesse.

Mentre metteva in moto il suo cellulare iniziò a squillare con insistenza e lo presi dalle sue mani, per guardare chi era, -E’ Kevin… dovevamo essere al punto di incontro mezz’ora fa.- dissi.

-Digli che arriviamo.- fece manovra sul vialetto di casa, mentre io rispondevo velocemente a suo fratello. Quando riattaccai Joe era fermo davanti al cancello, in attesa che questo si aprisse.

Mi morsi un labbro e afferrai la borsa, -Aspetta.- lo avvertii. Joe si bloccò nell’atto di partire, voltandosi verso di me. Tirai fuori una biro blu, che portavo sempre con me, e afferrai la sua mano. Mi osservò in silenzio, mentre disegnavo quell’otto ormai famoso, sul suo polso, -Sarà un posto un po’ banale, ma per ora non mi viene in mente altro.- dissi, e ricalcai l’otto per farlo risaltare di più sulla sua pelle.

-Beh… ci penseremo quando saremo da soli.- rise, lanciandomi un’occhiata eloquente, -Chissà… magari avrai il privilegio di disegnarlo su un mio fianco.-

-E se te lo disegnassi sul mento?- lo fulminai, nonostante le sue battutine facessero sempre centro in qualche modo, -E in fronte scrivo “idiota”.-

-Scherzavo, scherzavo.- rise e scosse la testa, mentre io portavo il suo polso alle mie labbra e vi posavo un bacio, come aveva fatto lui. La sua risata si sciolse in un sorriso e posando due dita sotto al mento mi avvicinò a lui, appoggiando le sue labbra sulle mie. Un contatto che in qualche modo bruciava, mentre mi aggrappavo alla sua spalla e ricambiavo il bacio. Ci staccammo lentamente, ma nessuno dei due accennò a spostarsi, -Ti ho mai detto che ti amo?-

-Mhm… un paio di volte, sì.- risi con lui e ci scambiammo un altro breve bacio, -Ma considera che anche io ti amo.- dissi.

-Sono fortunato, allora!- rise Joe e mi posò un bacio a stampo sul collo, per poi staccarsi e mettere in moto, uscendo poi dal cancello nero. Sorrisi, trafficando con la macchina fotografica per controllare che il rullino fosse vuoto, mentre Joe accendeva la radio. Ci scambiammo un rapido sguardo quando la musica si diffuse nell’aria, un sorriso sui nostri volti.

“'Cause we belong together now, forever united here somehow
You got a piece of me and honestly My life would suck without you”
(My life would suck without you – Kelly Clarkson)

 

 

  
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