Questa
flash-fic fa parte della serie "Sale
oscurate", il cui filo conduttore è il buio
preso in considerazione da diversi punti di vista e diversi personaggi.
Sono quattro flash-fic, ognuna delle quali è stata inserita
nella sezione relativa ai personaggi che coinvolge.
Queste sono le altre:
Sala visite [Dr. House - House/Cuddy]Sala delle feste [Elisa di Rivombrosa - Anna/Antonio]
Sala medici [Terapia D'Urgenza - Malosti/Gandini]
Sala
professori
Dio quanto ti odio.
E
il generatore doveva entrare in avaria proprio adesso.
Dio quanto odio il
buio, il
perfetto contrario della nitidezza. E sai meglio di me che non sopporto
ciò che
è oscuro, ciò che non posso vedere, toccare,
testare.
Mi
prendi una mano, che evito persino di strattonare via.
“Hai
paura?”
“Mi
vedi come una che abbia paura del buio?”
“Oh
no, per questo chiedevo.”
“Meglio
andare a controllare” annuncio con fermezza.
Faccio
un passo lungo la direzione che molto probabilmente era quella
dell’uscita, ma
a quanto pare non avevi intenzione di slegarmi il polso.
Avverto
sempre più vicino il tuo corpo che aderisce al mio e, solo
quando appoggio le
mani sul tuo petto, mi liberi la stretta.
Sai
che sarei rimasta incatenata al tuo odore e ai tuoi occhi, anche se
invisibili
nell’oscurità.
Sai
che avrei risposto a quei baci infiammati senza riuscire a ritrarmi.
Sai
che tu mi piaci.
Anche prima che io l’avessi potuto scoprire.