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Autore: Fukurou Kanashimi Chan    18/01/2011    1 recensioni
Fan Fiction sul pairing Francia/Spagna.
Personalmente non avevo mai avuto l'intenzione di scrivere una fanfiction su di loro, mi hanno più che altro spinto a farlo xD -dandomi un imput su come iniziarla- Emh, che altro dire. Non so ancora bene cosa concepirà la mia mente malata, tant'è che in seguito potrei trovarmi costretta a cambiare raiting quindi vi avviso di già: potrebbe diventare Lime.
Spero di essere riuscita a non "traviare" troppo il carattere dei personaggi -solitamente tutto ciò che scrivo ha come protagonisti OC- Non è ancora finita >.< ma prometto di concluderla a breve!
Passando alla trama: Le vicende si svolgono nell'appartamento di Françis che dopo una movimentata festicciola notturna è convinto di essere ormai rimasto solo...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casa era un disastro; in fin dei conti non ci si poteva aspettare altro dopo una festa a casa del francese. E se tra gli invitati c’erano l’albino e il russo, non si poteva di certo uscirne sobri. Avevano preso parte alla festa quasi tutti gli invitati; Ludwig, Feliciano, Gilbert, Ivan, Arthur, Alfred, Toris, Feliks, Antonio, tutti, tutti tranne Romano che non si sentiva troppo bene –o almeno così gli aveva detto Spagna anche se tutti sapevano benissimo che l’italiano non lo sopportava… bè, pace, per educazione lui l’aveva invitato- Francis si guardò attorno con sguardo vago, no, adesso non aveva proprio voglia di sistemare. Si incamminò verso la sua stanza, strascicando i piedi, rischiando di inciampare in ogni schifezza che c’era sul pavimento. “Che schi-” non riuscì a finire la sa frase che cadde rovinosamente a terra. Chiuse gli occhi, immaginandosi già il suo viso spiaccicato sul pavimento. Eppure quel momento non arrivò mai, anzi, il pavimento gli sembrò stranamente morbido. Aprì lentamente gli occhi e, dopo essere riuscito a mettere a fuoco la stanza, guardò sotto di sé. Due braccia bronzee, due gambe avvolte in un paio di pantaloni aderenti, un busto scolpito e un viso addormentato con un sorriso ebete sulle labbra. “Spagna?” disse, sovrappensiero, non doveva portarlo a casa Ludwig? Cercò di riportare alla mente i ricordi di qualche minuto prima; il tedesco che, portando in spalla Feliciano e sotto braccio il fratello maggiore, gli diceva qualcosa, per poi uscire dalla casa, lasciando solo il francese, o almeno lui credeva così. Si sforzò maggiormente cercando di riportare alla mente le parole del tedesco ma niente, non se le ricordava. Tornò a guardare il ragazzo su cui era caduto; sembrava non si fosse accorto della sicuramente non leggere presenza che aveva sopra. Sorrise, Francia, avvicinandosi ad accarezzare il viso dell’amico. Era bello, Spagna, e, anche mentre dormiva, aveva sempre quel sorriso solare sulle labbra. E quelle labbra, leggermente socchiuse e screpolate, attiravano il francese come non mai. Le sfiorò delicatamente con la mano, saggiandone la consistenza, avvicinandosi sempre di più… Fu un attimo, le labbra quasi non si toccarono, ma quel semplice contatto fece arrossire leggermente il francese che, quasi senza accorgersi, si era posizionato a cavalcioni sopra Antonio. Voleva qualcosa di più, di più di quel semplice e veloce contatto che lo aveva fatto sussultare, anche se non ne capiva il motivo, forse, semplicemente, aveva alzato un po’ troppo il gomito? Antonio si mosse leggermente sotto di lui e, faticosamente, aprì gli occhi. “Francis?” strascicò, mettendosi a sedere Il francese sembrò tornare sulla terra e si spostò leggermente all’indietro per permettere allo spagnolo di alzarsi. Non rispose, non sapeva bene cosa rispondere, si limitò semplicemente a guardare il ragazzo negli occhi, perdendosi in quel verde smeraldo. Nemmeno Antonio disse nulla, limitandosi a cingere i fianchi del francese, abbandonando la testa nell’incavo della sua spalla. Francis sorrise, appoggiando la testa su quella dell’altro ragazzo. Rimasero in quella posizione per qualche minuto per poi tornare lentamente ad appoggiarsi al pavimento. Antonio sussultò leggermente. Il pavimento gli sembrava più freddo di come lo ricordava, eppure si era alzato da questo solo per qualche istante. In contrasto con quel freddo pungente sentiva il corpo del francese era caldo e morbido attraverso il cotone della camicia che portava semisbottonata fuori dai pantaloni. Françis dal canto suo si sentiva completamente sopraffatto dalla situazione. Cosa avrebbe dovuto fare? La testa gli girava un po' per effetto dell'alcool un po' per la vicinanza dell'amico. Sebbene desiderasse Antonio più di ogni altra cosa non voleva fare qualcosa che potesse ferirlo. Non un altra volta. Perchè si, l'aveva fatto soffrire più di una volta, senza quasi rendersene conto. La verità e che aveva paura, paura di amare ancora e legarsi a una persona e poi, d'un tratto, perderla senza poter porre rimedio alla situazione. "Antonio..." mormorò Françis. "Credo sia meglio che tu vada a letto." "Mmmmh." mugugnò Antonio. "Riesci ad alzarti, mon amì?" chiese il francese. "Sì, sì... ce la faccio." E Antonio fece per alzarsi in piedi, ma incespicò nei suoi stessi piedi. Francis lo sostenne, sebbene facesse molta fatica. Antonio gli si era buttato addosso a peso morto. "Forse hai esagerato un po' questa volta... Non è vero Antonio?" chiese scherzando Françis. "Forse." rispose Antonio sorridendo con lo sguardo un po' appannato. Françis condusse Antonio nella sua stanza, l'unica non devastata dalla baldoria della serata. Antonio si lasciò andare sul letto, esausto. Forse era davvero come aveva detto Françis. Aveva esagerato un po' troppo quella sera. "Tu cerca di riposare." disse Françis. "Io riodinerò un po' le cose di la." Antonio annuì impercettibilemente nel buio. Anche se non voleva fche francis se ne andasse rimase immobile a fissare il soffitto. Sentì i passi dell'amico allonanarsi e la maniglia scattare mentre francis si apprestava a uscire. "Non andare." sussurrò piano Antonio, che alzatosi trattenne Françis tirandogli la manica. "Mon petit chardonnet..." rispose francis in un sussurro, con la mano ancora appoggiata sulla maniglia. "Non andare... "ripete Antonio. Françis non voleva rimanere, voleva solo scappare via. Il cuore gli faceva troppo male, e temeva che antonio fosse solo ubriaco. Antonio lo fissò nuovamente in volto. Francis cerco di distogliere lo sguardo dagli occhi dello spagnolo, ma invano. C'era troppa tenerezza in quello sguardo. Françis cercò di liberarsi dalla stretta, cercando di mascherare il suo desiderio di trattenersi. Sapava bene che nulla sarebbe andato per il verso giusto e che antonio amava qualcun altro eppure non riusciva a trovare la forza per uscire da quella stanza. "Françis...?" pigolò antonio. A Françis si sciolse il cuore sentondosi chiamare con quella voce tanto dolce. Attirò antonio a se e lo abbracciò, incurante delle conseguenze che il suo gesto avrebbe portato. Sperava solo che per una volta le cose andassero diversamente dal solito. Ma aveva diritto di sperare in un lieto fine? Antonio si stacco da francis quanto bastava per poterlo nuovamente guardare in volto. Aveva davvero pregato francis per convincerlo a rimanere? Era davvero quello il suo desiderio? O erano solo i postumi della sbronza? "... Staremo facendo la cosa giusta?" chiese lo spagnolo. "Je ne sais pas..." rispose Françis tristemente. Françis piegò leggermente il viso, quel tanto che bastava per sfiorare le labbra di antonio. "Je t'aime." gli sussurrò a fior di labbra prima di baciarlo. Antonio sgranò gli occhi nel buio prima di ricambiare timidamente il bacio del francese. Françis aveva detto di amarlo ma lui, Antonio, lo amava? Solo perché si sentiva morire ogni volta che Françis lo abbandonava poteva dirsi innamortato di lui? Come faceva Françis a fare sembrare l'amore così semplice? Come faceva a dichiararsi così facilmente? Spagna non respinse Francia quando questo lo strinse ancora di più a se, prendendolo per i fianchi. "Senti Françis...Io" disse. "Cosa?" sussurrò di rimando Françis scostandosi dal viso dell'amico. Si trattenne dal sospirare sconsolato. Già si immaginava quello che Antonio gli avrebbe detto. Gli avrebbe detto di smetterla, che non lo amava. Perché sembrava così assorto Francia? Dopo che Antonio aveva interrotto il bacio Françis sembrava così lontano. "Chissà a cosa pensa" si chiese lo spagnolo cercando il coraggio di riprendere la parola.
  
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