Lo spettacolo che gli si presentò davanti gli fece ribollire il sangue.
Hibari era steso a terra, il kimono leggermente a aperto.
Dino gli era sopra, lo teneva per i polsi con la faccia ad un palmo dalla sua.
Non fece neanche in tempo a dire una parola che un calcio poderoso lo colpi allo stomaco scaraventandolo lontano.
"Possibile che ogni volta che questo...essere, viene in Giappone, sia sempre la stessa storia?"
Disse in tono alterato rivolto a Hibari.
Questo, si tirò su a sedere, poggiando le mani dietro la schiena e piegando le gambe quel tanto da lasciar vedere le proprie "grazie".
"Sei geloso?"
Rispose divertito.
"Io? Geloso?" Esclamo, esplodendo in una fragorosa risata.
"E poi di chi? Di lui?"
Indicò il biondo steso a terra ancora intento a tenersi l'addome.
Si avventò su Hibari, riportandolo nella posizione in cui lo aveva trovato.
"Non sono geloso, è solo che non accetto gli scarti di nessuno..."
Kyoya assottigliò gli occhi spingendo l'altro lontano da sè.
Si alzò, ricomponendosi.
"Allora cosa sei venuto a fare"
Guardò in basso, verso il ragazzo italiano.
"Adesso non potrò più divertirmi, soddisfatto?"
Fece per uscire dalla stanza quando si sentì tirare per un polso.
"Tu..."
Mokuro lo bloccò contro la porta.
"Ti piace veramente farmi innervosire, eh?"
Hibari piegò leggermente la testa, leccandosi le labbra.
"Più che innervosire, mi pare averti fatto eccitare..."
Disse strusciando il ginocchio in mezzo alle gambe dell'altro.
"Potresti anche pentirtene."
"Perché non ci pro..."
La frase finì inghiottita nella bocca dell'illusionista, in un bacio da togliere il fiato.
Spogliandosi, diedero sfogo alla loro passione selvaggia, sotto gli occhi increduli e rassegnati di un povero Dino un pò dolorante e, soprattutto, rimasto a bocca asciutta.